Russia – Ucraina: partita a scacchi con implicazioni internazionali

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

Erano oramai mesi che i mercati finanziari danzavano su un filo teso. Una serie di equilibri, sapientemente pilotati da politica e banche centrali, tutte intente a mantenere sui mercati un clima di serenità e tranquillità, al fine di tagliare le gambe a quella bestia grama chiamata volatilità, tenevano in piedi uno scenario risk on veramente interminabile. Sembrava fossimo finiti nel mondo perfetto, malgrado una serie di dati macro (vedi Italia) decisamente preoccupanti. Ma cari signori, con questi dati sulla disoccupazione e sul debito pubblico, come facciamo ad avere uno spread sotto i 200 bp? Le magie di Mario Draghi e il sentiment bullish generalizzato.

Ma bastava un qualcosa che inclinasse quei famosi equilibri ed ecco che tutto tende a cambiare.
Per carità, presto per sputare sentenze. Vedremo se l’invasione russa sarà solo un “atto di forza dimostrativo” oppure qualcosa di più. E soprattutto se la diplomazia ed il buon senso avranno la meglio.
Presto per dirlo. Intanto però ieri è successo tutto quello che nella logica doveva succedere.

A) Borse in forte correzione. Quelle europee si aggirano sul -3%, meglio in USA grazie anche ad alcuni dati macro positivi. Mosca invece chiude a -11%.
B) Franco Svizzero in salita. E riecco la valuta rifugio che riappare.
C) Materie prime alla ribalta. In primis l’oro che ovviamente viene comprato sui timori di conflitto bellico, e anche il grano. Ricordate il detto? Ucraina, granaio d’Europa.
D) Bene anche le altre materie prime, tra cui il petrolio
E) Periferici tengono bene. Lo scenario “risk off” porta a liquidare un po’ di posizioni sull’azionario e portare a casa profitti. Ma al momento è take profit e nulla di più. Il denaro si rifugia ancora sui bond. La protezione di Draghi oggi non ha prezzo. In rally i Treasury come da tradizione. Fly to quality.

Si aspettano conferme. La partita a scacchi è iniziata e vedremo se Mosca forza la mano.

Chiarissimo che Putin non ci sta a perdere l’Ucraina come territorio sotto la sua diretta influenza. Ma l’Occidente dovrà cercare di mediare il più possibile, non volendo un conflitto armato. A livello di impatto bellico non c’è paragone tra Mosca e Kiev, ma è anche vero che ormai sembrano si siano decise le squadre. Da una parte una isolata Russia con l’appoggio probabilmente cinese. E dall’altra, UE, USA, NATO, ONU che appoggiano l’Ucraina. il vero rischio, resta, secondo me, il ritrovarsi con una “nuova” Jugoslavia.

E comunque vada, i tempi di super-tori, forse, sono tramontati.

Charti by Statista
http://www.statista.com/chart/1953/the-military-strength-of-russia-and-ukraine/

La diplomazia cerca una via d’uscita alla peggiore crisi tra Mosca e l’Occidente dai tempi della guerra fredda (…) da Sebastopoli, la flotta del Mar Nero lancia un ultimatum russo – pronti a colpire entro le 5 del mattino – poi il comando smentisce come “una totale assurdità”.

La Crimea è ormai – di fatto – sotto il controllo dell’esercito russo nonostante il premier di Kiev, Arseni Iatseniuk, abbia ribadito che non cederà mai la regione. L’Ucraina rischia però di frantumarsi: la rivolta filo-Mosca è dilagata nelle regioni orientali e meridionali. (…)  I soldati del Cremlino hanno continuato gli sbarchi in massa. Poche ore fa hanno preso il controllo del terminale dei traghetti che uniscono Russia e Crimea, organizzando il trasporto di decine di camion carichi di uomini e armi. (…) Per il momento la risposta più forte all’azione militare russa da parte della comunità internazionale è il possibile boicottaggio del G8 di giugno a Sochi. (…) Con la nota congiunta del G7 infatti, Obama ha incassato un forte appoggio internazionale sulla linea dura dell’isolamento a Vladimir Putin, frutto di un intenso lavoro diplomatico tra le due sponde dell’Atlantico. “Il mondo è unito nell’affermare che in Ucraina la Russia ha violato il diritto internazionale: Mosca è dal lato sbagliato della storia”, ha avvertito il presidente Usa in serata. (…)  L’ambasciatore russo, Vitaly Churkin, ha difeso l’iniziativa di Mosca in Crimea: “gli estremisti continuano a rappresentare un rischio” – ha detto ai 15 riuniti – “L’Ucraina è sull’orlo di una guerra civile”. Churkin ha anche precisato che è stato Viktor Yanukovich a chiedere a Vladimir Putin un intervento militare. Le azioni della Russia in Ucraina – ha concluso – sono dunque “legittime”.  (RaiNews) 

LATEST NEWS:

FLASH: crisi Ucraina, Putin ordina alle truppe di rientrare alla base

Ovviamente i mercati ringraziano…

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15 commenti Commenta
PORTELLO
Scritto il 4 Marzo 2014 at 09:34

Moscia minaccia di lasciare il Dollaro…e’ iniziata la partita…

Scritto il 4 Marzo 2014 at 09:48

Il post è stato scritto come sempre ieri in tarda serata (h 01.00) e quindi non è aggiornato con le ultime news di stamattina.

Vi aggiorno qui di seguito

Inizia l’era delle notizie e delle smentite. Una “guerra” che sarà sopratutto di nervi per poi sfociare in qualcosa di più indefinito. Forse in un nulla di fatto.

snapjibe
Scritto il 4 Marzo 2014 at 11:05

@Danilo DT
Hai ragione.

In generale bisognerebbe partire da tre cose:
1. L’assalto USA alle risorse energetiche dell’Asia Centrale

2. Il regalo che Kruschev fece alla natia Ucraina di dargli la Crimea che fino ad allora apparteneva alla Repubblica Federativa Russa

3. Per cominciare leggersi Limes di Febbraio che pur pesantemente sponsorizzato da ENI, Finmeccanica e De Benedetti è un buon punto d’inizio per poi fare letture “meno sponsorizzate”.

4. Infine domandarsi, se invece dell’Ucraina fosse stato il Brasile o il Messico che sarebbe successo ?

Ciao

pecunia
Scritto il 4 Marzo 2014 at 11:38

ho seguito ieri una breve intervista al prof. Sapelli, univ. mi, il quale sottolineava che bisogna considerare, con ragione, anche il punto di vista di Putin.

e poi ricordiamoci che solo una parte dell’ucraina vuole unirsi alla UE, un’altra fetta del paese è felicemente pro mosca.
la logica dice che la scissione è nei fatti, quanto indolore dipenderà dall’abilità dei negoziatori.

snapjibe
Scritto il 4 Marzo 2014 at 12:21

La scissione è pericolosissima perchè rischia di rimettere in discussione i confini determinati dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Se si decide di scomporre l’Ucraina come minimo escono 4 pezzi:
1. La parte est filo russa

2. La Crimea che ritorna alla Russia ma con una forte minoranza Ucraina e Tartara (già fatti sloggiare e poi fatti ritornare)

3. La parte Ucraina

4. La parte Polacca di Leopoli che era parte della Polonia anteguerra !

I punti 1 e 2 sono i meno problematici.

Il punto 3 creerebbe un’entità che NON è mai esistita ed

Il punto 4 sarebbe un macello perchè metterebbe a soqquadro il sostanziale spostamento ad ovest della Polonia che nel 1945 perse la regione di Leopoli a vantaggio dell’Ucraina (allora nell’URSS) e acquistò, a grandi linee, la Prussia Orientale tedesca.
La Germania (intesa come unità indivisa in RFT e DDR) perse la Prussia Orientale e l’area della città i Konigsberg (che adesso si chiama Kaliningrad) a vantaggio dell’URSS.

Tempo zero e nascerebbe un altro partitino arancione fuori e nero dentro in Germania che vorrebbe ridiscutere il confine sul fiume Oder.

Ecco che la scissione è una NON soluzione, a meno che il vero obiettivo sia quello di far saltare per aria tutta l’Europa come la destra americana sta cercando di fare.

Insomma l’Ucraina appartiene alla sfera d’influenza Russa e deve continuare a fare da stato cuscinetto tra Russia e Europa.

La destra USA si deve mettere l’animo in pace: hanno perso la guerra nel Caucaso (per tramite della Georgia) e la guerra all’Euro.

Ciao

pecunia
Scritto il 4 Marzo 2014 at 13:25

hai pienamente ragione : ” la destra USA si deve mettere l’animo in pace: hanno perso la guerra nel Caucaso (per tramite della Georgia) e la guerra all’Euro” .

per il resto, chi vivrà vedrà….

john_ludd
Scritto il 4 Marzo 2014 at 14:44

pecunia@finanza,

la guerra all’euro la fanno gli europei con le loro divisioni e la politica becera dei tedeschi, ora è troppo tardi per recuperare quanto sperperato. Per la cronaca il PIL italiano è tornato al livello del 2000, quello pro capite a 25 anni fa. Gli speculatori che hanno fatto soldi dopo la crisi greca li hanno ripersi moltiplicati x tre e con le banche centrali non lo rifaranno anche perché è più facile scommettere al rialzo che al ribasso con soldi con tuoi. L’euro è fortemente difeso dagli americani, linee swap infinite sono state accese tra FED e BCE, l’ultima cosa che gli americani vogliono è la rottura dell’euro che significherebbe la fine della Merckel che è il cagnolino da guardia degli interessi occidentali e uno shift tectonico verso est di tutto il blocco mittel europeo, con la Francia che non potrebbe rimanere di qua, soprattutto con la Le Pen che brucerebbe tutti i banchieri su una pira (come darle torto !). Chi verrebbe dopo Angelona ? Ci sono forti dubbi, in Germania ci sono forze di diversa natura e che guardano in direzioni differenti. Tuttavia i neocon che infestano l’amministrazione Obama (zero differenza con Bush, sono sempre lì) sono ottusi come tutti gli idealisti e questi lo sono al cubo con in più una dose massiva di ignoranza. Credono nel messianismo dell’unicità americana, sono un pastiche riuscito malissimo nato dal pensiero malato di sionisti estremisti e esuli dal blocco di Varsavia, dei folli fascisti a tutti gli effetti. Hanno fatto una guerra su prove false costata 5 trilioni, persa, ora l’Iraq è ingestibile e sotto l’influenza iraniana, in Afghanistan sono in scacco, arroccati attorno a Kabul come i russi 30 anni fa, non si possono muovere senza aiuto dei servizi pakistani ovvero dei taliban stessi che si fanno pagare un pizzo per ogni trasporto di merci che attraversa zone da loro controllate. In Libia hanno combinato un casino, ora è un enclave di Al Qaeda e non sono stati neppure capaci di difendere il loro ambasciatore che era tra l’altro un pezzo da 90. In Siria si sono comportati da allocchi, Assad è ancora lì, il paese è distrutto e l’unica forza alternativa è Al Qaeda pagata dai servizi sauditi e degli emirati che da bravi levantini di fottono gli 007 americani a merenda. Per gli americani vincere la partita è possibile solo se trovano il modo di sostituire il gas dei russi, altrimenti gli europei non hanno alcuna altra possibilità di scelta e Putin è troppo furbo e allo stesso tempo debole e si fermerà dove sta ora sempre che i coglioni che stanno Washington non decidano di far saltare il pianeta.

Below are the four largest economies (by GDP) in the EU-27 and how much of their natural-gas imports is from Russia:

1. Germany—36% from Russia

2. United Kingdom—25% from Russia

3. France—15% from Russia

4. Italy—27% from Russia

In più, 5,8 milioni di barili di greggio al giorno vengono da Mosca, più di quanto importiamo dai sauditi. Se i russi sternutano noi si torna in massa alla pastorizia. Qui se c’è qualcuno fuori dalla realtà è Angela, sempre che quello che dice sia quello che fa (e non credo). Chissà quanto forte si stanno mandando a fanculo tra Pargigi, Londra e Washington e Berlino. C’è di moto peggio che essere governati da ladri… essere governati da stupidi la più pericolosa razza umana.

Spendete i vostri soldi…. adesso, dopo è tardi, qualunque cosa accada

snapjibe
Scritto il 4 Marzo 2014 at 14:54

John_ludd

Con tutto il rispetto per chi ha sofferto e soffre ancora di quel che successe a Varsavia (e non solo) durante la guerra è difficile darti torto.

Sull’Euro visto come baluardo rinforzato anche dagli americani ho qualche perplessità che la destra teocon sia così favorevole o neutrale in proposito.

La forza USA si è basata molto sulla possibilità di stampare “La Moneta” per eccellenza cioè il dollaro. Altri attori come l’Euro non so quanto possano essere graditi.

Detto questo resta il problema degli “stupidi” al potere, ma come farne a meno se basiamo le nostre società sullo stupido iper-consumismo che ci spinge a sviluppare le tecnologie degli smartphone e a continuare ad utilizzare tecnologie ottocentesche (come motori e macchine termiche) per la produzione d’energia.

Per un mondo stupido ci vuole un re stupido.

Ciao

john_ludd
Scritto il 4 Marzo 2014 at 16:19

snapjibe@finanzaonline,

Infatti, la nostra civiltà sta fallendo. Il punto di arrivo non è in discussione, è la traiettoria che resta incerta.

idleproc
Scritto il 4 Marzo 2014 at 16:44

Già, Jh. Le cose oggi è meglio cominciare a dirle papale-papale.
Non si fanno neanche danni in quanto in decenni hanno creato un a nuova generazione (oggi al governo in italy) che crede alla sua stessa propaganda mutuata dalle forze delle quali hai accennato.
Penso che l’euro in sudditanza al dollaro, eventualmente da liquidare con altro se passa un mercato comune sovracontinentale, ai neocon vada benissimo in quanto strumento di aggregazione politica e di ricatto finanziario.

snapjibe
Scritto il 4 Marzo 2014 at 16:57

Sarà che sono ottimista sarà che ho una concezione del potere “concreta” (il potere sta in mani forti non in mani di banchieri cocainomani) ma non vedo nessun fallimento della “civiltà”.

Sta avvenendo il fallimento degli Imperi di carta moneta-contratti derivati-tv così come in passato sono falliti gli Imperi degli industriali manifatturieri, gli imperi dei proprietari fondiari e prima ancora i regni dei re pastori.

Sta a noi saper essere ad ogni “giro” un pochino più civili e istruiti di quello che siamo stati al giro precedente.

Ciao

john_ludd
Scritto il 4 Marzo 2014 at 17:10

snapjibe@finanzaonline,

niente benzina ? no party

morta una civiltà se ne fa un’altra

perché una muore ? perché non è più adatta all’ambiente in cui vive

perché quella che ne prende il posto vince ? perché è più economica

john_ludd
Scritto il 4 Marzo 2014 at 17:11

idleproc@finanza,

i grandi piani si assomigliano in un particolare: falliscono sempre

pecunia
Scritto il 5 Marzo 2014 at 10:55

questo blog è un esempio di democrazia. Ed è un piacere leggere tutti i commenti , nonchè quello del “padrone di casa”. 🙂

buondì

snapjibe
Scritto il 7 Marzo 2014 at 13:23

Pecunia.

Grazie, d’altra parte in questi anni le abbiamo provate tutte.
La tele-crazia, la piazza-crazia, i teocon, l’azienda-crazia e la soldi-di-carta-crazia.

Non c’è rimasto altro che della democrazia: una testa un voto ed il diritto-dovere di parlare in modo argomentato e sereno.

Tanto il governo di uno solo, come quello della gggente (versione demagogica del governo di uno solo) non vanno da nessuna parte.

Ciao

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