Rischio contagio: Euribor in tensione

Scritto il alle 13:17 da Danilo DT

Irlanda che sembra in crisi assoluta, ma i giornali limano i toni, e le banche irlandesi non sono da meno. Meglio iniziare a considerare il rischio contagio. Infatti l’Euribor…

L’Irlanda sta male ma non infetta. O per lo meno questo è quanto scrive il Sole 24 Ore in un articolo che mi ha segnalato un amico lettore stamattina.

Il conto per i contribuenti si aggira sui 50 miliardi, quasi un terzo del Pil. Ciò porterebbe il disavanzo di fine anno al 32% del Pil e il debito pubblico al 100%. Questi dati sono certamente allarmanti, ma non è detto che l’Irlanda sia costretta a richiedere aiuti esterni. L’impennata del disavanzo dipende da una partita di bilancio e rappresenta in gran parte una spesa una tantum, e il governo non avrà bisogno di tornare sui mercati fino alla primavera del 2011.
Il piano fiscale prevede un disavanzo del 3% già al 2014. Non vi è dubbio, però, che l’Irlanda sarà costretta a un maggiore sforzo di consolidamento fiscale, contribuendo a un aumento del risparmio aggregato nell’Eurozona. La fase post-crisi nel nostro continente si caratterizza sempre di più come una fase di rigore nei conti pubblici.

Grafico EURIBOR 3 mesi

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Notizie che vogliono per certi sensi tranquillizzare in un ambiente comunque molto complesso ed intricato.
Il governo offre garanzie, il mercato sembra fidarsi. Ma trovo fuori luogo non iniziare a prendere in considerazione il “rischio contagio”. Ma non parlo sono del rischio contagio sugli stati e sui soliti PIGS, i quali CDS di oggi comunque restano sempre a livelli preoccupanti ma non in peggioramento.
Ciò che temo è un effetto contagio sul settore bancario.
Ma attenzione, non sto volgendo lo sguardo ai Credit Default swap delle banche, bensì al tasso interbancario. Ricordate nel periodo di crisi di Lehman Brothers? L’Euribor era schizzato a livelli drammatici.
Oggi siamo ancora molto lontani da quei livelli,però qualcosa si sta muovendo.
Credo che il grafico, quanto mai eloquente, illustri uno scenario che al momento non è certo rivoluzionario, ma inizia a mutare.
Se se sale la tensione a livello bancario, il mercato non potrà certo rimanerne immune…
Occhio, quindi , all’Euribor.

Poi ovviamente, non dimentichiamo il sempre più esorbitante debito pubblico che si stanno accollando i vari stati. Un fardello che ci viene caricato sulla schiena, e che comporterà per forza di cose inasprimenti fiscali e tagliando nel tempo il sostegno pubblico. Austerity che non farà che frenare una già debole economia. Ma non preoccupiamoci. In fondo ormai saimo fuori dalla crisi…

 

STAY TUNED!

DT

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18 commenti Commenta
arankio
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 13:57

Secondo me, il peggio che possa succedere in Italia è avere un futuro governo di centro sinistra. NON sto assolutamente facendo politica, ma mi sembra evidente che la linea di quel governo sarebbe aumentare tasse e prelievi straordinari (vedi governo Amato) per non tagliare la spesa pubblica (statali e Sud, in particolare).

Mi vengono in mente le parole di Churchill dopo la conferenza di Monaco:
“L’Inghilterra poteva scegliere tra la brutta figura e la guerra. Ha scelto la brutta figura e dopo avrà anche la guerra.”

Parafrasando:
“Un governo di centrosinistra potrà scegliere tra l’ aumentare le tasse (penalizzando ulteriormente l’economia e i consumi) o tagliare la spesa pubblica. Sceglierà di aumentare le tasse e dopo dovrà anche tagliare la spesa pubblica.”

tikalmat
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 14:27

io credo che il passo necessario a questo punto sia il federalismo….

forse non sarà una soluzione ma potrebbe aiutare a cambiare le carte in tavola.

il sistema politico italiano non offre grandi panorami, io mi ritengo abbastanza di sinistra come pensiero ma assolutamente non mi vedo rappresentato dalla sinistra italiana.

certo mi chiedo come alcune regione, sopratutto del sud, che hanno situazioni più complesse da gestire, possano sopravvivere al federalismo, rispetto ad una lombardia o un veneto …..

Scritto il 4 Ottobre 2010 at 14:35

Politica a parte…che sia di destra, sinistra o di centro, la coperta resta sempre corta. Riuscire a tirare fuori le risorse credo sia molto difficile per tutti…. 🙄

bergasim
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 14:39

a arankio

Forse non hai capito che qui E’ ORA CHE QUESTI SIGNORI VADANO TUTTI A CASA:

1 Max 2 legislature, poi a fare quello che si fa faceva prima
2 No ingresso al parlamento a chi è indagato o è stato condannato
3 No alla pensione, la gente normale deve lavorare 40 anni, questi furboni solo 2 anni e 6 mesi
4 riduzione del costo della politica, controllo sul finanziamento ai partiti, non si possono fondare partiti ogni gioro
5 Bilancio dello stato reso pubblico, con tutti i capitoli di spesa di lo signori
Ma queste sono e rimaranno pie illussioni, almeno fino a quando la massa non aprirà gli occhi, qui non si tratta di centro sinistra, centro destra, lega o chissa chi sono tutti marci fino all’osso è questo il problema, l’onesta e l’etica sono disvalori, queste persone sono diventate delle star televise al pari di attori e calciatori. 😈

vichingo
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 14:52

bergasim,

Sottoscrivo in toto.

Scritto il 4 Ottobre 2010 at 14:55

bergasim: a arankioForse non hai capito che qui E’ ORA CHE QUESTI SIGNORI VADANO TUTTI A CASA:1 Max 2 legislature, poi a fare quello che si fa faceva prima2 No ingresso al parlamento a chi è indagato o è stato condannato3 No alla pensione, la gente normale deve lavorare 40 anni, questi furboni solo 2 anni e 6 mesi4 riduzione del costo della politica, controllo sul finanziamento ai partiti, non si possono fondare partiti ogni gioro5 Bilancio dello stato reso pubblico, con tutti i capitoli di spesa di lo signoriMa queste sono e rimaranno pie illussioni, almeno fino a quando la massa non aprirà gli occhi, qui non si tratta di centro sinistra, centro destra, lega o chissa chi sono tutti marci fino all’osso è questo il problema, l’onesta e l’etica sono disvalori, queste persone sono diventate delle star televise al pari di attori e calciatori.   

Sfondi delle porte aperte, l’opinione pubblica richiede a gran voce queste cose da tempo, ma che bisogna fare, una guerra civile per far cambiare le cose??? 👿

hironibiki
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 15:00

Concordo con Bergasim.. Qualche settimana fà ho finito di leggere il libro “L’Europa s’è rotta” e alla fine erano riportate le spese fatte dallo stato italiano per il G8 dell’Acquila.. 52 milioni contro i 6 del G20 in Inghilterra. P A Z Z E S C O!
Poi nel dettaglio gli sprechi assurdi di arredi, penne (da 400 euro), ecc..
Ma dico non potevamo spenderli in altre cose più utili? Poi servissero a qualcosa questi ritrovi dei “big”, ma tanto nulla cambia.
Io attendo il dafault, voglio vedere cosa succederà poi.
Finalmente la gente smetterà di giocare al superenalotto e di farsi abbindolare dal calcio o dalla tecnologia (dove lavoro ci sono dirigenti che si gongolano con IPhone, portatili ecc come se la loro vita vosse legata a questi oggetti. Che tristezza).

lampo
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 16:12

tikalmat@finanza: io credo che il passo necessario a questo punto sia il federalismo….forse non sarà una soluzione ma potrebbe aiutare a cambiare le carte in tavola.

Il federalismo non ci aiuterà assolutamente finché non si elimina la mentalità di base della burocrazia che si autoalimenta per difendere le miriadi di lobbies che abbiamo in questo paese e che oramai stanno fagocitando questo paese come in questa foto:

Finchè non si cambia tale mentalità (investendo in istruzione e la ricerca) il federalismo che nascerà sarò un altro carrozzone al servizio della burocrazia e dei soliti noti.
Sempre che per allora… ci sia da fagocitare ancora quella mano che vedete nella foto… altrimenti sapete com’è: parte il cannibalismo, cioè le lobbies si mangiano fra loro. E per certi versi in alcuni settori questo processo è già in corso (immobiliare per esempio).

lampo
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 16:18

Aggiungo… che la burocrazia la vedo tutti i giorni (visto che ci lavoro) e, anche se certi ministri si vantano del contrario, non è per niente diminuita, anzi…l’80 % del lavoro che svolgo è al servizio di sua maestà LA BUROCRAZIA, mentre solo un 10-15% al servizio del cittadino. E in quest’ultimi anni debbo dire che è solo aumentata…purtroppo! Ma continuo nella mia “missione” per continuare a servire a quel cittadino che mi paga lo stipendio e che è il mio datore di lavoro. Peccato che ci siano pochi nel mio settore che ragionano così… anche se per fortuna in aumento.

vichingo
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 17:04

Pur essendo nauseato da questi politici devo riconoscere però che con Prodi il debito era sceso al 103%, mentre ora siamo al 118. Basta con la demagogia!!!!!! O si fannno le cose sul serio, innanzitutto con una politica energetica radicalmente diversa, ascoltando gente come Jeremy Rifkin o si sprofonda veramente nel baratro, e qui mi posso associare al pessimismo di questo blog. Questi dinosauri della politica devono dare il cambio alle nuove generazioni o passare il testimone a vecchi che hanno idee innovative . 😯

lampo
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 17:18

vichingo:… ascoltando gente come Jeremy Rifkin o si sprofonda veramente nel baratro…

Ho letto quasi tutti i suoi libri… peccato che pecchi un po’ di troppo ottimismo… anche se sono concorde il linea teorica con gran parte delle sue tesi.
Il problema secondo me è che c’è sempre l’uomo che le mette in pratica… ma chissà in futuro con la nuova era industriale basata sulla robotica e le nanotecnologie… cosa succederà!

m75035
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 17:50

bergasim: hilterra poteva scegliere tra la brutta figura e la guerra. Ha scelto la brutta figura e dopo avrà anch

quoto, straquoto e riquoto. L’unico problema è ke noi Italiani siamo un popolo di co*****i e non facciamo nulla fino a quando ci mettono le mani in tasca.

vichingo
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 19:55

lampo,

L’energia,secondo me è un tema fondamentale, anche e sopratutto in un’ottica di vera ripresa economica a livello planetario. Ci sono, da anni tecnologie avanzate, basta pensare alla domotica che possono ridurre drasticamente il consumo di co2 per non parlare delle scontate risorse del sole, del vento e del calore sotto terra. Si continuano a proporre nei saloni auto a combustione interna e si trascurano altre soluzioni più ecologiche. Cribbio, come dice il santone, perché siamo così ottusi e conservatori? Costruttivo e istruttivo il tuo commento finale sulla Cina. 😉

lampo
Scritto il 4 Ottobre 2010 at 20:57

vichingo: lampo,
L’energia,secondo me è un tema fondamentale, anche e sopratutto in un’ottica di vera ripresa economica a livello planetario. Ci sono, da anni tecnologie avanzate, basta pensare alla domotica che possono ridurre drasticamente il consumo di co2 per non parlare delle scontate risorse del sole, del vento e del calore sotto terra. Si continuano a proporre nei saloni auto a combustione interna e si trascurano altre soluzioni più ecologiche.

Attenzione però a non generalizzare: molte soluzioni alternative energetiche che vengono proposte per risparmiare al consumatore finale (specie in italia… sigh!) in realtà vengono fornite dalle aziente produttrici o distributrici su “pacchetti su misura” che in realtà al consumatore non fanno risparmiare niente (rispetto a quello che pagava prima) ma gli chiedono un esborso in termini di investimento e rischio. Chi le propone (produttore o distributore che sia) ci guadagna tutto il risparmio derivante dal minor consumo energetico oltre a finanziarsi la ricerca per essere più competitivo rispetto ai concorrenti. E questo spesso con il benestare dei vari governi e degli incentivi che offrono su misura.
Faccio alcuni esempi pratici:
1. Elettrodomestici classe A, A+, ecc.: una rivista di consumatori (inglese se ricordo bene) ha fatto un pò di conti del costo per acquistare questi elettrodomestici rispetto ad un modello economico ma che consuma di più o ad un modello medio. Ebbene il risultato che è saltato fuori (non su tutti i prodotti per fortuna) e che nella maggioranza dei casi il risparmio energetico calcolato nella vita media dell’elettrodomestico non era compensato dal suo costo maggiorato rispetto al modello base o medio!
2. Pannelli fotovoltaici e finanziamenti a costo zero per acquistarli: il consumatore firma il finanziamento, si accolla tutti gli oneri, inclusa assicurazione contro furto, danni da grandine , ecc. mentre la banca o società finanziaria si prende il finanziamento statale, gli interessi (spesso alti rispetto alla media di mercato), e l’equivalente dell’energia elettrica immessa sulla rete per praticamente tutta la vita media del pannello. Ovviamente se gli incentivi fiscali (sia in termini di finanziamento a fondo perso che di tariffa energetica agevolata pagata per i Kw prodotti) spariscono… il costo del finanziamento non è più coperto, per cui spetta sempre al consumatore pagare per gli anni residui. Sempre che il pannello duri quanto promesso!
3. Auto ibride: sono oramai una decina di anni che vengono prodotte con risultati di affidabilità ai massimi livelli (proprio perché essendo una tecnologia nuova non possono permettersi errori che terrorizzino i potenziali acquirenti)… però pochi le comprano, soprattutto perché sono poco incentivate da parte dello stato (perché comunque hanno dei costi di produzione maggiori). Però anche le case automobilistiche (a causa di lobbies petrolifere) non possono permettersi di diminuire notevolmente i consumi (anche se la tecnologia lo permetterebbe) e quindi aumentano i cavalli e potenza (che erano già notevoli)… che francamente non so a cosa serva a uno che vuole acquistare un’auto del genere e che quindi dovrebbe avere uno spirito più ambientalista e più parco nel piede sull’acceleratore.
Potrei continuare ma mi fermo…

Costruttivo e istruttivo il tuo commento finale sulla Cina

Grazie… purtroppo la Cina è uno di quei posti che, per noi occidentali, bisogna visitarla e rimanerci un po’ per capirla… altrimenti rimaniamo condizionati dagli stereotipi che ci forniscono i nostri mass-media occidentalizzati.

vichingo
Scritto il 5 Ottobre 2010 at 09:24

Volevo concludere facendo anch’io un esempio: una ditta privata ha installato sul tetto di una piscina a pochi km da casa un impianto fotovoltaico (60 kw?) e uno per la produzione di acqua calda.
– risparmio per il gestore dell’impianto: 50000 euro l’anno;
– benefici per la ditta: energia in eccesso immessa in rete e venduta a enel;
Questo è un esempio virtuoso che da vantaggi sia al privato, sia dal punto di vista sociale, dato che un po’ di sano sport fa bene a tutti.
Ora vado a lavorare. By 😀

paolo41
Scritto il 5 Ottobre 2010 at 10:04

Rischio di essere ripetitivo, ma, a mio avviso, la volontà della Bce (e della Germania) a non intervenire sull’euro, lasciandolo rivalutare su tutte le altre monete finirà per minare la già debole ripresa dell’economia europea…

mattacchiuz
Scritto il 5 Ottobre 2010 at 10:13

appena terminano le trimestrali americane, il dollaro potrà rivalutarsi 🙂

vtumminelli
Scritto il 5 Ottobre 2010 at 21:49

Io darei un’interpretazione diversa. Tanto il mese quanto il tre mesi (ma il fenomeno interessa tutta la curva) è salito sostanzialmente a partire dal 1 ottobre. Il mese, in particolare, nell’ultima settimana aveva registrato valori compresi tra 0,618 e 0,621, per poi schizzare giorno 1 a 0,704 e ieri a 0,726. Simile il comportamento del tre mesi: oscilla tra 0,879 e 0,886 per poi passare giorno 1 a 0,942 e ieri a 0,953. Nell’ultima settimana i CDS sull’Irlanda (fonte Markit) hanno registrato un miglioramento di 25 bp. Anche lo spread sui Bund, che aveva toccato un massimo il 28 settembre a 471 bp si porta il 4 di ottobre a 411 bp. Entrambi si sono mossi in controtendenza, per cui non credo che spieghino il movimento dell’euribor.
Quest’ultimo, a mio giudizio, è invece dovuto al fatto che l’interbancario europeo sembra mostrare (il condizionale è d’obbligo) segnali di assestamento dovuti al fatto che le banche hanno richiesto alla Bce meno fondi del previsto. Come noto, infatti, dall’inizio della crisi le banche si sono accaparrate fondi presso la Bce, invece che chiedere alle controparti, per poi depositarli overnight presso la stessa banca centrale. Durante la crisi finanziaria, pertanto, la Bce ha garantito al mercato liquidità illimitata a tasso fisso e ha tenuto così schiacciati verso il basso i tassi sul mercato interbancario.
A fine settembre, su una scadenza di p/t da 225 miliardi le banche ne hanno chiesti in rinnovo solo 134. La ridotta domanda, inoltre, è giunta da soli 50 istituti bancari. I dati, quindi, sembrano evidenziare che la progressiva eliminazione delle misure straordinarie di liquidità da parte della Bce non stia al momento creando particolari tensioni sul mercato interbancario.
La conseguenza di tutto ciò è che i tassi sul mercato si stanno riportando verso livelli più fisiologici, che non sono quelli mostrati negli ultimi mesi. In tempi pre-crisi l’overnight quotava appena sopra il Bce. Il tasso overnight registra adesso valori più alti rispetto alle medie delle scorse settimane, pur rimanendo sempre al di sotto del tasso di riferimento della Bce.
Un ulteriore elemento di riscontro lo possiamo trovare nello spread tra l’euribor 3 mesi ed il corrispondentente swap sull’Eonia, considerato un valido “termometro” della febbre sull’interbancario. Prima dello scoppio della crisi il differenziale mediamente viaggiava sotto i 5 bp. A metà ottobre 2008, in pieno apice della paralisi operante sull’interbancario, è arrivato a toccare i 186 bp. Pur non essendo ancora tornati in una situazione di “normalità”, tuttavia questo valore proprio negli ultimi giorni si è fortemente ridimensionato.

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