Riassestamento economie in corso: e non solo in Ucraina

Scritto il alle 14:00 da Danilo DT

I paesi emergenti stanno vivendo una fase molto delicata. Anche la Cina potrebbe vivere un 2014 di difficoltà, la quale usa Ma siamo sicuri che le borse occidentali e la crescita globale ne usciranno indenni? Impossibile. Intanto è guerra valutaria,

In queste settimane le luci della ribalta sono tutte a favore della crisi Ucraina, e anche giustamente visto le implicazioni che ne potrebbero derivare.
In realtà non solo di Ucraina potrebbero soccombere i mercati finanziari. Certo, le news in arrivo da Kiev sono le più condizionanti sul sentiment di breve periodo. Però c’è anche un’altra area che sta dando dei segnali quantomeno controversi. Parlo nella fattispecie della Cina.
Credo che tutti avrete avuto modo di vedere, chi più, chi meno, la violenta svalutazione sulla valuta asiatica più importante, lo yuan cinese.

(…) Il tasso di cambio USD/CNY è salito fino a 6,1721, ovvero il livello più alto degli ultimi 7 mesi. Oggi il cambio è stabile in area 6,1460. Ma cosa ha provocato questa discesa del renminbi dopo anni di apprezzamento costante? Dietro l’improvvisa caduta della moneta di Pechino sembra esserci lo zampino della People’s Bank of China (PBOC), che non ha intenzione di tollerare ancora per molto gli speculatori unidirezionali che da anni puntano esclusivamente sul rialzo dello yuan. La PBOC avrebbe dato mandato alle banche agenti di acquistare dollari americani e di vendere grossi quantitativi di renminbi, sia sul mercato regolamentato sia su quello offshore. (ForexInfo) 


Se in Ucraina la guerra sembra allontanarsi, almeno per il momento, un altro conflitto invece è attualmente in corso, un conflitto al quale noi europei non vogliamo partecipare (e per una volta, forse, sarebbe il caso…) ma che potrebbe avere effetti altrettanto devastanti.

E’ la guerra valutaria. Le varie banche centrali si stanno adoperando per forzare i vari cross valutari. Non per ultima la PBOC.

Le oscillazioni programmate dello Yuan

La Cina ha intenzione di mettere fuori gioco gli speculatori in vista di nuove misure sulla convertibilità della propria moneta, dopo l’impennata degli investimenti in Yuan dello scorso anno pari a 150 miliardi di euro. Una rivalutazione progressiva che ha portato lo yuan, in meno di 10 anni, a rivalutarsi del 35% contro dollaro. La data clou resta sempre il 21/07/05, quando la PBOC decise di sgancaire la valuta cinese dal dollaro dandogli un’oscillazione controllata, all’interno di un range giornaliero pari allo 0,3% contro un basket di valute.
Questa banda è poi stata allargata fino all’1% giornaliero ed ora c’è chi prevede addiritutra un range giornaliero prossimo futuro pari al 2%.

La PBOC ha voluto in questi giorni dare un segnale molto chiaro. Basta ai movimenti unidirezionali, sempre e solo a favore di una rivalutazione dello yuan, anche se giustificati dai fondamentali economici (lo yuan resta palesemente sottovalutato rispetto al USD, però se si rivaluta troppo, come farà la Cina ad esportare?). I dati usciti oggi sul PIL prevedono il mantenimento del +7.5%. Ambizioso e non raggiungibile con uno Yuan troppo forte.

BEIJING—China’s leaders kept the growth target for their giant economy unchanged but signaled that they are more concerned than ever about reaching it, giving themselves the option of letting credit flow freely to keep from falling short.

The suggestion of more lending to buoy growth—despite repeated recent efforts to rein in debt—is the latest sign of government unease that a slipping economy could trigger higher unemployment and corporate failures, aggravating already high social tensions.

For years, China kept a growth target of about 7.5% but actually grew far faster; in the last two years the economy has barely cleared that figure, and many economists have said it would have a tougher time meeting the goal this year as its economy matures and global demand for its exports comes under pressure. That is a troubling trend for the rest of the world, which has increasingly depended on China to fuel the global economy. (WSJ)

Per certi versi poi, quanto è successo allo Yuan in questi giorni non è poi così diverso da quanto visto alle altre valute dei paesi emergenti.
Guardate questa slide. Ecco come si sono comportate le stesse da inizio anno.

Valute emergenti vs USD. La grande debacle.

Sulle motivazioni di questo crollo ho già scritto molto. In linea di massima posso solo aggiungere che, secondo me, mentre a causa il crollo delle altre valute sono stati flussi finanziari in uscita, in questo caso (Yuan cinese) la protagonista è appunto la PBOC che ha giocato d’anticipo, ha cercato di “forzare la banda” per evitare un eccessivo rafforzamento, anche per l’export. (vedi grafico sopra in rosa).

Quindi, se ormai tutte le banche centrali operavano sui mercati “manipolando” i cambi, tranne due grandi colossi, sappiate che di “colossi” che mancano all’appello ne resa SOLO uno. Indovinate chi è?

Ma fate molta attenzione, dire che la PBOC ne esca vincitrice è decisamente prematuro. Non dimentichiamo che la Cina vive un momento molto complesso, con un’economia che deve essere ricostruita, da “export oriented” ad una struttura più diretta ai consumi interni.
Senza poi dimenticare il problema del debito delle aziende corporate, dello shadow banking e del leverage.

MORALE

Continuare a pensare che la crisi dei paesi emergenti non influenzi la crescita economica di Europa ed USA è assoltuamente sbagliato.

Oggi, per la cronaca, i Mercati Emergenti rappresentano il 50% del PIL mondiale.
Inoltre, i profitti di molte aziende statunitensi ed europee dipendono sui mercati esteri, in particolare proprio dalle economie degli EM. Ne è l’esempio che più del 50% dei profitti generati dallo S&P 500 sono generati al fuori degli Stati Uniti.

Facciamo anche attenzione alle commodity. In questi giorni stanno vivendo momenti di gloria, ma è presto per cantare vittoria, ci sono ancora tante incertezze, oltre alla certezza che la Cina è il più grande consumatore della maggior parte delle materie prime e quindi è lecito attendersi ancora debolezza, causa rallentamenti consumi cinesi.

Sull’oro, le dinamiche sono molto complesse e quindi, al momento, confermiamo l’inversione di breve ma occhio che tutto è possibile.

Quello che potrebbe succedere lo definirei come il grande RIEQUILIBRIO mondiale. L’economia globale da anni ormai vive su dinamiche molto artificiose e quindi mi aspetterei un “riallineamento” all logiche economiche.
E la Cina, per forza di cose, ne deve uscire ridimensionata.
E in ambito EM non sarà la sola.
Guardate al Venezuela.
Guardate alla Turchia.
Guardate all’Argentina.
Guardate all’Ucraina.
Guardate alla Thailandia.
Più altri casi che non vi elenco.
I paesi emergenti vivranno mesi di “riassestamento”.

E come sempre, chi potrebbe essere il tradizionale “safe haven” nei momenti bui? Sempre lui, anchese in molti lo danno per spacciato da anni.

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Danilo DT

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22 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 5 Marzo 2014 at 14:39

è così DT, è come il real estate che siccome era salito per 20 anni allora era x sempre e le banche di investimento ci hanno confezionato sopra trilioni di scommesse a senso unico. Lo yuan si è rafforzato x 10 anni ? Bene allora è per sempre e giù derivati tossici per 500 miliardi almeno. La FED sostiene questa gente perchè deve sostenere le banche, ma tutte le azioni della FED sono deflattive, incoraggiano la speculazione e sono un fallimento totale. Complimentoni cari professori, di più stupidi ce ne sono sicuro, per esempio agli affari esteri e alla difesa…

… ed è ancora nulla, l’economia cinese scenderà in fretta a una crescita del 2%, ma siccome le autorità manipolano i dati sia per uso interno che esterno, diranno che è il 5% sempre troppo poco x chi scommette sul 7,5% eterno. Manica di coglioni. Un 3% su un governativo sicuro sarà il nirvana x almeno i prossimi 5 – 10 anni. Di più non si può.

PORTELLO
Scritto il 5 Marzo 2014 at 15:04

John..un Btp a 5 anni da 1.5 e un 10 2.8
lo ritieni sicuro o ne preferisci altri? treasuries a questo punto?

gilles27
Scritto il 5 Marzo 2014 at 15:17

PORTELLO,

J.TEMPLETON DICEVA:
“COMPRA AL MASSIMO DEL PESSIMISMO”
“I MERCATI AL RIALZO NASCONO NEL PESSIMISMO, CRESCONO NELLO SCETTICISMO, MATURANO NELL’OTTIMISTO E MUOINO NELL’EUFORIA”
SIR JHON TEMPLETON

oggi…EUFORIA=BTP?

alfio200
Scritto il 5 Marzo 2014 at 15:21

Carissimo e preziosissimo DT,

come potrò ringraziarti degli illuminati commenti, sempre addentro alla realtà della situazione e ben diversi dalle profezie “sfera di cristallo” di altri commentatori?

Per inciso…”lui” (safe haven) sarebbe…il dollaro? O…l’oro? O tutti e due?

alfio200
Scritto il 5 Marzo 2014 at 15:28

@ Portello & Gilles

In base alla mia esperienza, l’unica regola che ho appurato essere vera al 100% è…”In finanza, l’ovvio è ovviamente sbagliato”. Basta guardare l’andamento di EUR-USD…

ob1KnoB
Scritto il 5 Marzo 2014 at 15:44

Più che euforia è un’orgia. siamo meno di 70bp sui bond Usa….
Divagando. mi sono fatto una domanda:
Voi prestereste 1ml di euro ad una società per 10 anni in cambio di un posto di lavoro da 30000 euro lordi?

john_ludd
Scritto il 5 Marzo 2014 at 15:51

ob1KnoB@finanzaonline,

fino al 20 maggio l’euforia continua !

ob1KnoB
Scritto il 5 Marzo 2014 at 15:55

john_ludd@finanza:
ob1KnoB@finanzaonline,

fino al 20 maggio l’euforia continua !

:mrgreen: a che ora esattamente?

john_ludd
Scritto il 5 Marzo 2014 at 16:07

ob1KnoB@finanzaonline,

dipende dagli exit poll

john_ludd
Scritto il 5 Marzo 2014 at 16:11

PORTELLO,

PORTELLO l’ho scritto 6000 volte. Sono un anti trader non perchè non credo sia una buona idea farlo ma perchè non me ne importa un fico, specie con l’inflazione allo 0 virgola. Il quadro macro di medio/lungo è chiaro come l’acqua di fonte il resto è rumore di fondo e lascio che gli altri si divertano come credono. Un giorno non troppo lontano le porte del Roach Motel si chiuderanno.

ob1KnoB
Scritto il 5 Marzo 2014 at 16:16

‘blatta 1 a blatta 2 rispondi…..’ blatta 2 rispondi….’ :mrgreen:

overshooting
Scritto il 5 Marzo 2014 at 18:40

PORTELLO,

john_ludd@finanza,

Non esistono risposte certe o ‘giuste’ a mio avviso, credo che la cosa migliore sia riuscire farsi le ‘DOMANDE GIUSTE’ e poi rispondere in ase alle proprie conoscenze ed inclinazioni (propensione al rischio e esigenze continenti….
una domanda potrebbe essere : tu quante certezze hai riguardo titoli di stato di un paese con 2000 mld di debito, in un continente dove uno dei problemi base degli ultimi anni e’ stato il debito sovrano e che un anno fa con le CAC ti ha messo nero su bianco che meta’ delle nuove emissioni nn sono garantite, il tutto con tassi ai minimi storici?Datti una risposta e dopo decidi se vale la pena prendere l 1,5% di tasso, che , dal mio punto di vista, a livello assoluto vale tipo zero…personalmente x investire a quel tasso vorrei titoli con la quasi certezza di non fallimento o variazioni di prezzo importanti al ribasso, altrimenti tanto vale tenerli in conto…

perfettamente d’accordo su jhon ldd sul proplema di dati manipolati e asimmetrie informative, meno sul discorso 3% sicuro…rimango dell’idea che o i soldi spariscono (default corporate e governativi, sommosse sociali cn banche che chiudono, etc), oppure i soldi da qlc parte devono andare, e non rimangono fermi dove sono, non nell’attuale scenario…quindi qlcs che remunerera’ ci sara’ (fintanto che non cambia scenario i modo radicale)…certo discorso diverso e’ capire di vola in volta dove andranno;-)
cmq tra 5 anni ci sara’ ancora l’europa, l’america, la cina ed il pianeta Terra…le multinazionali avranno provveduto a riallocare ulterriori risorse a danno della popolazione (cosa pensate stiano facendo negli ultimi anni con la crisi del credito pilotata e creata da loro?credete che i soldi che nn avete piu’ in tasca si siano dematerializzati?)…
secondo me cio’ che davvero influenzera’ in maniera determinante il SISTEMA e’ l’esito delle sommosse sociali in essere e che sempre di piu’ caraterizzeranno la storia di questi anni, se il popolo vince ( o meglio non soccombe definitivamente) assisteremo a riassetti politici ed un parziale ritorno nelle ns tasche di tutta quella massa monetaria (magari sotto forma di minori imposte o maggiore Welfare), in caso contrario, banalmente, tutto continuera’ cosi, cioe’ si lavorera’ sempre di piu’, si guadagnera’ sempre di meno, liberta’ diminuita e tracciabilita’ aumentata, fine del cinema

john_ludd
Scritto il 5 Marzo 2014 at 21:08

overshooting@finanza,

IL 3% o 2% “sicuro” non è certo in euro zona dove un giorno sì e l’altro pure ti dicono che i titoli governativi vanno trattati come i titoli privati. Sai come è, inutile dire che è sbagliato se quelli che hanno il bastone pensano che sia giusto. Fortunatamente il mondo è grande, la libera circolazione dei capitali per ora esiste quindi usala.

overshooting
Scritto il 5 Marzo 2014 at 21:27

Concordo, il punto e’ proprio questo…inutile pensare se e’ giusto o no, ci si deve adattare cin le carte che TI DANNO…e il giorno che bruciano il mazzo (in tutti i sensi) smetti di giocare e vai a zappare la terra

Scritto il 5 Marzo 2014 at 21:50

…se poi andiamo a vedere come viene calcolato il PIL. E’ il dato più manipolabile e discutibile in assoluto…

overshooting
Scritto il 5 Marzo 2014 at 23:32

Il Pil non e’ un ‘dato’, il Pil e’ uno strumento, come l indice Istat, il tasso di disoccupazione, l inflazione….strumenti creati e usati (e adattati) a seconda delle esigenze di chi li genera e utilizza…sono al massimo fotografie di massima, le vere informazioni non le hanno nemmeno loro e manco saprebbero come averle…e’ un insieme di stime…e’ come l omino della reuters che al mattino si sveglia, vede che la borsa scende e dice che e’ perche’ c e’ crisi in ucraina, il giorno dopo vede che sale e dice che e’ perche’ la crisi va meglio…certo, in 24 ore cambia tuuta la storia mondiale e di quel paese….e tutti li a leggere e dire meno male che putin ha ritirato i carri armati senno’ perdevo dei soldi, mentre in realta’ chi ha soldi potete e controcoglioni ha approfittato pet andare short il gg stesso la mattina e long la sera stessa, ha spostato il mercato e tutti i cazxoni che lo hanno seguito amplificandone la potenza di fuoco gli hanno fatto fare il 6% in due gg ( senza contare i derivati), come mettere su un ring mike tyson ed un bimbo di 5 anni….ma il coglione e’ il bimbo che pensa di essere piu’ forte e veloce di mike….

    Scritto il 6 Marzo 2014 at 08:07

    …esattamente così… io cercavo di essere un po’ più diplomatico… :mrgreen:

overshooting
Scritto il 6 Marzo 2014 at 08:59

😉

john_ludd
Scritto il 6 Marzo 2014 at 10:54

overshooting@finanza,

Danilo DT,

il PIL è un dato non uno strumento. E’ affetto da errori come tutte le statistiche e va utilizzato con granum salis ma è importante, anzi molto. Molto più rilevante è il PIL pro capite che nessuno riporta. Se il PIL italiano in assoluto è tornato al livello di inizio 2000 quello pro capite è a livello inizi anni 90, oltre 20 anni fa, in linea con i consumi energetici tornati a livello di fine anni 80. Una fotografia simile esiste anche per gli altri paesi. Vero che il PIL USA è salito di più ma quello pro capite racconta una cosa diversa… la crescita è finita oltre 20 anni fa, anzi per la classe media 30 anni fa…

overshooting
Scritto il 6 Marzo 2014 at 13:21

I l fatto (provocatoriamente) di definirlo uno strumento deriva dal fatto che i DATI, in senso stretto, devono essere certi, cioe’ oggettivi, e confrontabili….im PIL delle varie nazioni sono calcolati considerando DATI simili, ma non omogenei…questo perche’, tra le altre cose, banalmente, esistono leggi diverse nei diversi paesi e criteri contabili non sembre coincidenti alla perfezione…detto questo tute le considerazioni sull’importanzxa del PIL ponderato sulla popolazione ecrescita ferma da 20 anni li sottoscrivo in pieno…p.s se il PIL non e’ uno strumento, come mi spieghi il PIL dichiarato dall’Argentina? In estrema sintesi volevo dire che il TEORIA dovrebbe essere un dato oggettivo, in REALTA’ non e’ cosi

john_ludd
Scritto il 6 Marzo 2014 at 15:31

overshooting@finanza,

un dato è la misura di qualcosa, può essere statisticamente impreciso, insufficiente o del tutto inconcludente soprattutto se si pretende che misuri un sistema indecifrabilmente complicato. Tuttavia un dato resta per definizione oggettivo, quello è soggettivo è il giudizio su di esso.

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