QUANTITATIVE EASING: come capire se diventerà realtà in Europa

Scritto il alle 11:30 da Danilo DT

David Simonds Draghi 12.01.14

Si parla tanto di misure straordinare di politica monetaria e di quantitative easing. MA quali sono gli indicatori damonitorare. Ovviamente il Tasso inflazione CORE ma non solo. Occhio al’andamento dei salari e agli indicatori anticipatori come l’IFO tedesco.

Sono annoiato da Mario Draghi e dalle sue solite parole. E sono anche annoiato dalle reazioni dei mercati, sempre fiduciosi nei confronti del presidente della BCE in modo quasi “sistematico”.. Ieri sono bastate alcune (ormai) solite aperture verso il quantitative easing che subito il mercato ha reagito (anche se poi il nostro FTSEMIB ha chiuso in negativo).

Tralasciamo il commento sul sistema unico di vigilanza bancaria (praticamente Draghi ha detto che la creazione dell’unione bancaria è il passo principale che porterà all’integrazione vera e alla nascita dell’unione economica e monetaria. Una dichiarazione che alle condizioni attuali suona come una barzelletta. Punto.) e riprendiamo ancora il discorso sul quantitative easing.

Sempre Draghi ieri ha detto cose sempre note ma importanti:

«L’euro è irreversibile e la Bce farà tutto quel che serve, nell’ambito del suo mandato, per preservarlo. Comunque la Bce non ha alcun potere legislativo per obbligare i Paesi membri a stare nell’euro o a lasciarlo (…) L’Eurotower è unanime nel sostenere possibili misure addizionali non convenzionali»

Ribadita l’irreversibilità dell’Euro ma non l’impossibilità ad uscirne. Tutto può essere, tutto può succedere ma certamente non sarebbe una cosa facile, come ho più volte illustrato, senza poi dimenticare le conseguenze che ne derivano. Molto più semplice sembra invece, a questo punto, il ricorso al quantitative easing. Eurotower concorde in toto a misure straordinarie.

Però è giusto fare un po’ di chiarezza QUANDO scatterebbero queste misure straordinarie. Come ben sapere resto sempre dubbioso sulla reale efficacia del QE. Il fatto è che il mercato, oggi già lo sconta in parte. E secondo il mio punto di vista DUE sono le cose che bisogna tenere ben in considerazione per capire, prevedere ed aspettarsi il QE Europeo.
E queste cose le vedete rappresentate in questi grafici:

GRAFICO UNO: indicatori economici Germania

IFO-pan-germany-business-climate-expectation-assestmentIl Grafico qui sopra rappresenta i tre indici IFO tedeschi. Ma cosa è l’indice IFO? Come lo ZEW, sono indici che misurano lo stato di fiducia delle imprese tedesche e sono considerati degli indicatori anticipatori. Viene rilasciato mensilmente ed considerato uno degli indicatori principali per poter tastare non solo il polso del’economia tedesca ma, in prospettiva, anche dell’Eurozona. L’IFO inoltre è importante in quanto, un ececssivo rallentamento dello stesso, potrebbe convincere Weidmann e Merkel ad essere più aperti nei confronti di misure straordinarie.
Come vedete l’IFO è in correzione: se la tendenza non cambia e continua ascendere, credo sia un buon segnale per poter pensare all’arrivo di un quantitative easing della BCE:

GRAFICO DUE: Inflazione core

inflazione-eurozona-core-all-itemMa il mandato BCE è quello di mirare ad un tasso inflazione pari al 2%, mentre non ci sono obiettivi espliciti sulla crescita economica. Resta però il fatto che questo obiettivo non è assolutamente centrato. È arcinoto che l’Eurozona è ad un passo dalla deflazione. Ma facciamo attenzione. Più che all’inflazione tradizionale, Mario Draghi osserverà con attenzione soprattutto tasso inflazione CORE, ovvero l’aumento dei prezzi (e relativa diminuzione del potere si acquisto della moneta), che non tiene conto dei componentipiù volaitli come l’energia e gli alimentari. Sorpresa: dal grafico sopra illustrato potete vedere che l’inflazione tradizionale sta salendo, mentre quella CORE ahimè scende.

GRAFICO TRE: variazione dei salari

inflazione-variazione-salari-italiaInfine occhio all’andamento dei salari, il vero “motore” dell’inflazione. E per l’occasione vi faccio vedere come si stanno comprotanto quelli Italiani. La loro crescita è veramente “drammatica”. Brutto segno che non può che indirizzarci verso la deflazione.

MORALE: QE batte BCE 3 a 0. Se non cambia l’andazzo il rischio del quantitative easing (inizio 2015) si fa sempre più concreto. (Ahimè)

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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2 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 21 Novembre 2014 at 12:30

Draghi ha oggi ribadito la necessità di intervenire e c’è stata una notevole reazione dei mercati; fate occasione però anche ai volumi che non sono elevati anzi piuttosto medio-bassi.
Non possiamo inoltre non sottolineare che oggi è giorno di scadenze e aggiungerei, nel quadro generale, l’apertura della Merkel verso una soluzione della diatriba con la Russia….

paolo41
Scritto il 21 Novembre 2014 at 14:14

tasso decennale ai minimi storici…

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