PIL Mondiale. Continua il rallentamento

Scritto il alle 12:00 da Danilo DT

La crescita economica mondiale ha continuato a rallentare nell’ultimo trimestre del 2011, secondo le analisi del giornale The Economist sul PIL mondiale, sulla base di 52 paesi. Anno su anno la crescita è pari al 2,5%. La Crescita media dei paesi sviluppati si è assestata ad un deludente +0.5% malgrado un piccolo rally nel terzo trimestre. Le economie BRIC hanno visto anche loro un rallentamento per un settimo trimestre consecutivo. In Europa le misure di austerity pesanti hanno soffocato la crescita, le economie dei Paesi Bassi, Grecia ed Italia hanno subito una forte frenata . E poi il prezzo del petrolio, che di recente ha toccato col Brent più di $ 128 per barile, sta ponendo nuove pressioni sull’economia globale.
Sembra però che negli USA qualcosa si muove.
Ma la tendenza al momento è molto chiara. Il mondo sta rallentando vistosamente.

(Source:The Economist)

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7 commenti Commenta
kry
Scritto il 22 Marzo 2012 at 12:07

Scusa Dream ma le anali dell’Economist significa che sono discorsi da oooo , oppure anche le parole rallentano vistosamente. ( gmail non lo usi più?). Ciao.

lukeof
Scritto il 22 Marzo 2012 at 12:22

Non conosco le “anali” dell’Economist 🙂 , sono un nuovo tipo di contratto di apprendistato? 😀

Scritto il 22 Marzo 2012 at 12:54

🙄 voi proprio non siete moderni… il mondo cambia… aprite le menti… e non solo quelle…. 😯 😯 😯

Taxus
Scritto il 22 Marzo 2012 at 14:36

Fermi tutti !!
Qui serve una Anamnesi Proctologica …. :mrgreen: :mrgreen:

john_ludd
Scritto il 22 Marzo 2012 at 16:44

Il PIL misura i costi. Quindi se in assenza di spese dei privati, lo stato subentra e spende a iosa, il PIL sale. In Europa si è deciso x l’austerity, quindi lo stato spende meno in un contesto in cui i privati spendono meno, in più li tassa così spendono ancora meno. Quest’anno il paese dei mari e dei Monti andrà giù del 2% se tutto va bene. In USA lo stato spende a iosa e malgrado ciò e a una demografia più favorevole il PIL a fatica sta sopra zero. Ma dove sono andati quei soldi ? A chi già li aveva, big corporation, banche, monopoli, difesa. Quindi tutto bene no ? Strong buy.

apprendista
Scritto il 22 Marzo 2012 at 18:56

Buongiorno,mi complimento con l’autore del blog per lo splendido lavoro svolto e sono notevolmente impressionato dalla preparazione di John_ludd di cui oramai seguo gli interventi ovunque come se in pratica avesse un suo blog,vorrei quindi rivolgere ai suddetti ma allargato a tutti una domanda prettamente pragmatica sui bond paesi emergenti in valuta locale che oramai sembra opinione generale ( e quindi brutto segno) di dover detenere per i soliti motivi:rivalutazione valute rispetto ai morenti eur/usd,poco debito ecc ecc motivazioni valide ma poiche’ prima o poi un collasso globale nel valore degli asset ci sara’ e ho notato che nel 2008/2009 ,cioe’ al primo collasso, anche questi asset sono colassati e’ forse il caso di aspettare? peraltro Jonh accennava che sarebbero stati penalizzati nel continuo della fase critica europea/occidentale da un rientro dei capitali e dal credit crunch che sarebbe seguito; Jonh posso sperare che tu gentilmente spenda due parole sull’argomento? peraltro da ignorantazzo quale che sono non capisco perche’ vi debba essere un deflusso su tali assett se comunque sono,visti i rapporti debito/pil degli emergenti,piu “relativamente sicuri”visto che le valute andranno a rivalutarsi su quelle occidentali ed inoltre in ottica di una prossima depressione /recessione a livello globale non dovrebbero beneficiare della diminuzione dei tassi da parte delle rispettive banche centrali nel tentativo di sostenere l’economia? dove sbaglio? qualunque considerazione e ben accetta.

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