PIAZZA AFFARI: continua il bel tempo in borsa (e non solo)

Scritto il alle 12:20 da Alberto Zanetti

Guest post: Borsa in versione bullish. Trading Room #100, analisi tecnica dell’indice FTSEMIB e analisi azioni italiane e…per l’occasione occhio a Banco Popolare, Generali, Milano Assicurazioni Risp

Progresso settimanale del +1,84% per il nostro Ftsemib40 che consolida il bel +4,50% della scorsa ottava. La pista ciclica (l’indicatore di momentum che prediligo) rimana saldamente rialzista per cui per ora non si vedono nubi all’orizzonte. Target successivo, a meno d’inversioni in corso di marcia, in area 16.700.

Grafico FTSEMIB

Per quel che riguarda i singoli titoli terrei sotto controllo il Banco popolare che si trova in congestione stretta sui massimi di periodo. In caso di breakout di 1,03€ sarei compratore.

Grafico Banco Popolare

Molto interessante Generali a contatto con la resistenza statica posta a 14,64€. Se dovesse superare tale livello con volumi in aumento sarei compratore. Teniamola a monitor.

Grafico Generali

A mio parere, passando ad un titolo sottile, è scattato un segnale d’acquisto su Milano ass.risparmio. Ci proverei con buy limit a 0,737€ e stop loss a 0,715€

Grafico Milano Assicurazioni Risparmio

Buona settimana e buon trading.

Alberto Zanetti

(Un personale e sentito ringraziamento all’amico Alberto che è arrivato all’edizione nr. 100 di questa rubrica. La sua competenza, professionalità e disponibilità hanno sicuramente contribuito al buon successo di questo blog nel panorama italiano dell’informazione indipendente)

DR

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28 commenti Commenta
bergasim
Scritto il 29 Luglio 2013 at 14:27

http://www.altroconsumo.it/finanza/super-rendimenti-dai-bond-generali-s5163534.htm

Il passato a volte ritorna ma non tutti lo capiscono


bergasim
Scritto il 29 Luglio 2013 at 14:28



paolo41
Scritto il 29 Luglio 2013 at 14:30

premetto che non pretendo di mettermi in discussione su quanto hai postato, considerando che sono un neofita che sta cercando di imparare qualcosa sull’analisi tecnica; i miei grafici (fonte yahoo) mi danno a fine settimana scorsa per il FTSEMIB una situazione di ipercomprato sia sullo stocastico lento (e maggiormente su quello veloce) sia sull’RSI, mentre ci sarebbe ancora spazio per salire sulle bollinger e sul parabolic SAR e sul Macd. Comunque ho notato che i primi due indici generalmente sono più “incisivi” che gli altri, almeno sul breve-medio termine. Mi sbaglio? Hai la pazienza di aggiungere qualche commento???
Su Banco Popolare sono personalmente molto scettico, almeno per il momento.

pinco14
Scritto il 29 Luglio 2013 at 15:15

bergasim,

Bravo, hai evidenziato molte delle contraddizioni di questo rialzo forsennato…anche il ricorso “record” all’indebitamento per investire in azioni della borsa USA nel passato è sempre stato foriero di capitomboli notevoli..ma ora c’è la FED che compra tutto e sostiene tutto
Che dire? Io, come te, continuo ad essere fiducioso in una bella correzione, ma sono mesi che ce lo diciamo e per ora abbiamo toppato. Ma io sono paziente :mrgreen:

Lukas
Scritto il 29 Luglio 2013 at 15:18

pinco14@finanza,

e devi portarne ancora di pazienza…..caro Pinco…….almeno per tutto agosto….poi chissà ? 🙄

pinco14
Scritto il 29 Luglio 2013 at 15:52

Lukas,

Tanto ora siamo in vacanza, è tutto fermo, tutto piatto, volumi ridicoli, piccole correzioni che vengono immancabilmente ritirate su in chiusura (come venerdì passato…)
Agosto è un mese di calma piatta…anche nel 2011 si preannunciava così, poi in 4-5 giorni successe il finimondo :mrgreen:
Vedremo quest’anno cosa ci riserverà, questa calma apparente che va avanti da qualche mese secondo me non ha da durare ancora molto
Per il momento ti auguro buone vacanze, io fra 2 giorni parto e me ne torno dopo Ferragosto, quando troverò lo SP500 a 1400! ahahahahah :mrgreen:

pinco14
Scritto il 29 Luglio 2013 at 15:55

bergasim,

Ma non ci stanno dicendo ultimamente che il mercato immobiliare USA è in grande ripresa?… :mrgreen:

lampo
Scritto il 29 Luglio 2013 at 17:49

pinco14@finanza,

Vediamo anche il bicchiere mezzo pieno, giusto per essere obiettivi:

Fonte: Well Fargo – Weekly Economic Commentary
https://www.wellsfargo.com/downloads/pdf/com/insights/economics/weekly-commentary/WeeklyEconomicFinancialCommentary_07262013.pdf

Certo, poi la tendenza può sempre invertire… ma attualmente è indubbio che ci sia una ripresa del settore immobiliare. Bisognerà capire se duratura… solo il tempo lo dirà.

bergasim
Scritto il 29 Luglio 2013 at 18:50

lampo,

Carissimo lukas, i bicchieri di cui tu parli fanno acqua da tutte la parti.

1 Continuo calo delle sottoscrizioni di mutui
2 calo repentino del prezzo del legno, dell’indice dow jones us construction, dei principali titoli del settore
3 fondi private equity che comprano a mani basse, leggasi detroit fallita come città ma con i prezzi delle case +18% anno su anno ( a miami l’acquisto di case esistenti è per il 65% cash mica cotiche)
4 Il prezzo delle nuove abitazioni comincia a scendere, gli ultimi tre mesi di dati sulle vendite di nuove abitazioni sono stati visti al ribasso
5 senza considerare le mostruose quantità di abitazioni presenti nei bilanci delle banche che non finendo sul mercato gonfiano i prezzi al rialzo per la minor offerta di immobili
6 fino a quando una banca non pignora una casa ( templi biblici in america oltre 500 gg ), gli interessi anche se non incassati vengono inseriti a bilancio come utili
7 il mercato immobiliare non rispecchia i fondamentali, fitch ha lanciato un allarme in tal senso, adesso non ricordo precisamente la città in questione, la ripresa immobiliare va avanti grazie al cash di mamma fed e non grazie ai nuovi mutui dell’americano medio.

Lukas
Scritto il 29 Luglio 2013 at 18:57

pinco14@finanza,

Pinco vieni qui da me in vacanza…..

Lukas
Scritto il 29 Luglio 2013 at 19:02

Guarda che mare……nella grotta azzurra

Lukas
Scritto il 29 Luglio 2013 at 19:04

pinco14@finanza,

E guarda che foreste di gorgonie nei fondali……ti assicuro che da qui sotto l’S&P 500 sembra orrendo…..nonostante la vertiginosa ascesa di questi mesi :mrgreen:

Lukas
Scritto il 29 Luglio 2013 at 19:13

Ed a quest’ora guarda che tramonto………

Lukas
Scritto il 29 Luglio 2013 at 19:18

bergasim,

Caro Berga….io non ho parlato di alcun bicchiere ????……….In realtà qui fa un caldo boia…..e mi ci vuole un bicchierone di te’ freddo….anzi ghiacciato :mrgreen:

bergasim
Scritto il 29 Luglio 2013 at 19:24

meglio la birra

Lukas
Scritto il 29 Luglio 2013 at 19:28

bergasim,

Birra alcolica…..e con il caldo asfissiante di oggi….sarebbe un cocktail letale :mrgreen:

lampo
Scritto il 29 Luglio 2013 at 19:57

bergasim:

1 Continuo calo delle sottoscrizioni di mutui
2 calo repentino del prezzo del legno, dell’indice dow jones us construction, dei principali titoli del settore
3 fondi private equity che comprano a mani basse, leggasi detroit fallita come città ma con i prezzi delle case +18% anno su anno ( a miami l’acquisto di case esistenti è per il 65% cashmica cotiche)
4 Il prezzo delle nuove abitazioni comincia a scendere, gli ultimi tre mesi di dati sulle vendite di nuove abitazioni sono stati visti al ribasso
5 senza considerare le mostruose quantità di abitazioni presenti nei bilanci delle banche che non finendo sul mercato gonfiano i prezzi al rialzo per la minor offerta di immobili
6 fino a quando una banca non pignora una casa ( templi biblici in america oltre 500 gg ), gli interessi anche se non incassati vengono inseriti a bilancio come utili
7 il mercato immobiliare non rispecchia i fondamentali, fitch ha lanciato un allarme in tal senso, adesso non ricordo precisamente la città in questione, la ripresa immobiliare va avanti grazie al cash di mamma fed e non grazie ai nuovi mutui dell’americano medio.

1. In periodo di minore concessione di credito (facile) è normale: accade anche in Europa (e addirittura anche in Germania, dove si finanziavano fino a qualche mese fa praticamente gratis grazie allo spread con i periferici!). Aggiungo è un bene e spero che non si verificherà mai più nella storia un periodo di credito così facile come quello che ha portato alla precedente bolla immobiliare (non solo in USA).
2. E’ normale il calo dei materiali di costruzione edilizia: infatti la discesa dei prezzi generalmente si verifica sempre dopo il picco dei prezzi immobiliari. Le quotazioni azionarie riflettono tale comportamento, nel senso che le aspettative sono in discesa per le aziende del settore, dovuto al calo dei prezzi dei materiali edilizi. Ciò, per assurdo, nei prossimi anni faciliterà ancora di più le vendite di case…
3. Non solo private equity ma anche importanti fondi statali (norvegesi). Ti dovrebbe far riflettere: evidentemente, visto che agiscono sul lungo termine, considerano il bottom passato come quello “più bottom”!
4. Normale quando c’è molta offerta sul mercato e le case “più vecchie” in passato sono calate più del nuovo (è succede anche in Italia se hai letto i dati che avevo pubblicato nell’ultimo post). E’ dovuto al divario e alla mancanza di credito facile. Ovvio che chi (deve) comprare, non trovando i finanziamenti precedenti, difficilmente acquista ciò che è più caro (il nuovo).
5. Quoto in pieno, visto che sta succedendo anche in altri Paesi, Italia compresa. Sappiamo che tale comportamento è “interessato”, con molteplici sfaccettature (e settori economici coinvolti).
6. Quoto in pieno, comportamento assurdo. Per quanto riguarda i tempi è un fenomeno diffuso: hai mai provato a partecipare ad un’asta qui da noi? Prima di arrivare alla terza battuta… passa qualche anno… (anche se hanno già riformato la normativa rendendola più snella e veloce). In proporzione in Usa sono veloci 😆
7. D’accordo, chi compra lo fa perché ne ha bisogno, per motivi familiari o per lavoro. Poi tieni conto che in USA il mercato del lavoro richiede spesso cambio di residenza e per un lavoratore è normale cambiare città o stato. Ovvio che la crisi economica ha accentuato ancora di più tale fenomeno. Sicuramente pochi, comprando fanno un affare. Per lo più sono costretti per tali esigenze. A parte chi intende migliorare…
Il cash di mamma Fed è destinato a scomparire… sperando che nel frattempo aumentino gli stipendi per poter rendere “sostenibile” la ripresina in atto. Poi possono esserci altri escamotage, tipo modificare le regole di calcolo del PIL aggiungendo assets non tangibili (spese per ricerca e sviluppo, royalties varie… mi ricorda tanto la valorizzazione del magazzino per l’inventario 🙄 )… ma questo è un altro discorso…

idleproc
Scritto il 29 Luglio 2013 at 21:19

Lukas,

Che ci fanno tutti raggrumati nello stesso posto?
Mollano l’ormeggio, fanno qualche miglio, mare e vento forza 3-4 è quasi un uragano, rigorosamente vietato navigare di notte, interni in moquette bianca e ampia scelta di detersivi.
Scusami ma sono un velista e un sub della vecchia guardia… 90 metri con un cousteau-gagnan.

bergasim
Scritto il 29 Luglio 2013 at 21:25

lampo,

Non concordo

Il minor tasso di sottoscrizione dei mutui è strettamente correlato all’aumento dei tassi di interesse sugli stessi, non per minor credito.
la vendita di case non può prescindere dalla capacità di contrarre nuovi mutui, gli americani vivono di debito, i redditi reali sono inferiori al 2007,oggi il 30% dei redditi dei cittadini americani sono trasferimenti statali, 50 milioni di persone ricevono i buoni pasto, senza considerare le pensioni di invalidità date a destra e manca.
Non sarà poi un caso che in città come phoenix, las vegas o la fallita detroit i prezzi anno su anno siano decollati, non sicuramente sui fondamentali, i norvegesi dovrebbero preoccuparsi di vedere la loro bolla immobiliare a livelli stratosferici.
L’offerta sul mercato non è alta perché le banche sono piene di immobili in delinquency, in questa maniera grazie ad appositi veicoli creati guarda caso da jpmorgan, morgan stanley il rialzo dei prezzi non può che giovare facendo salire i prezzi degli immobili a migliorare i disastrati bilanci delle banche usa, quelle che fanno utili con il trading ed il market to fantasy.
negli usa non c’è nessuna volontà di non pignorare gli immobili visto e considerato che per le banche sarebbero solo minus altro che riforme.
Leggasi veneto banca, ispezione banca d’italia accerta maggior valutazioni a bilancio per oltre 140 mln di e, portando la banca da un utile di 100 mln di euro ad una perdita di 40 mln di euro.
Negli usa non c’è nessuna ripresa in atto.
l’Aamerica è in deflazione, l’occupazione migliora solo a livello statistico non nella realtà, le auto le vendono grazie agli incentivi, attualmente 2500 usd per l’acquisto di una modernissima us car,una grandissima bolla di un 1mld di usd si affaccia all’orizzonte dei prestiti studenteschi, con una delinquency di oltre il 12%.
Oggi nell’economia mondiale si produce più di quanto sia necessario,il problema dell’economia è strutturale e non monetario.
La redistribuzione dei redditi negli usa è a livelli di fine 1800, pochi anno tanto e troppi non hanno niente, i politici e gli economisti in buona parte sono al servizio dei primi.

lampo
Scritto il 29 Luglio 2013 at 22:01

bergasim,

Conclusa l’attuale serie di post, proverò ad approfondire l’argomento. Su alcuni punti sono d’accordo (tipo il comportamento delle banche d’affari), su altro molto meno (tipo il mercato automobilistico).

Se mi dimenticassi… ricordamelo pure, senza problemi. 😉
Così poi abbiamo occasione di argomentare le diverse vedute.
Non c’è dubbio che è aumentata la concentrazione di denaro… ma se ti ricordi un post di molto tempo fa sull’indice di Gini… è una tendenza mondiale, soprattutto nei paesi sviluppati.
Questa sarà la nuova “economia” nei prossimi decenni… bisogna farsene una ragione per il momento.
Tempo fa ho letto uno splendido articolo su cosa sta succedendo a San Francisco al settore immobiliare… anche lì per certi versi assistiamo al market to fantasy, solamente indotto da grosse multinazionali del settore tecnologico.

idleproc
Scritto il 29 Luglio 2013 at 22:29

Credo che il punto sia proprio quello sottolineato da Bergasim.
“Oggi nell’economia mondiale si produce più di quanto sia necessario,il problema dell’economia è strutturale e non monetario.” e non è di oggi e di solo qualche anno fa.
L’aspetto finanziario dovrebbe esserne solo una conseguenza… sta nelle cose che se non puoi far più utili nella produzione reale o questi si riducono, li vai a fare in modo creativo nella finanza o te li fai finanziare dagli stati col trasferimento di redditi e capitali dal complesso del sistema socio-economico.
Per dare sostegno o meno a questa tesi, bisognerebbe avere dati sul “tasso di utilizzo degli impianti” nei vari settori produttivi a livello globale.
Potrebbe dare anche qualche idea su quali saranno i settori trainanti del futuro ciclo economico e orientare correttamente l’investimento nel lungo periodo. Personalmente sono molto lontano dall’avere questo genere di competenze d’analisi. Mi piacerebbe dare un contributo ma è fuori dalla mia portata.

bergasim
Scritto il 29 Luglio 2013 at 23:25

http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.federalreserve.gov/&prev=/search%3Fq%3Dfederal%2Breserve%26newwindow%3D1%26site%3Dwebhp

In un economia normale chi è che paga prima i conti della carta di credito e poi la rata del mutuo?
Negli usa succede meglio saldare il conto della carta di credito,linfa vitale per il consumismo made in usa, tanto la casa non te la pignorano più,ci vivi dentro e con i soldi della rata non pagata fai nuovi acquisti e sostieni la cara economia americana.
Controllate la differenza di delinquency tra carte di credito e mutui, una forbice assurda

bergasim
Scritto il 29 Luglio 2013 at 23:31

Altro capitolo credito al consumo
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.federalreserve.gov/&prev=/search%3Fq%3Dfederal%2Breserve%26newwindow%3D1%26site%3Dwebhp

Il credito al consumo tradizionale non va da un trilione di usd a 850 mld di usd, il non revolving dove c’è il sostegno della fed al contrario a gonfie vele da 1500 mld di usd a quasi 2000 mld di usd.
Amici solo altro debito.( governo federale da 100 mld di usd a 566 mld di usd, altro che economia in ripresa e non in europa come fessi facciamo l’austerity ma dai ).

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