Parola d’ordine: fuggire dall’incertezza

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

Ed eccomi qui… tornato tra di voi dopo una beve vacanza passata con la famiglia. Un po’ di relax sempre con l’orecchio teso ai più importanti flash su politica, economia, guerre e quant’altro.
E facendo la somma delle parti, penso di poter dire che…alla fine mi sono perso abbastanza poco.
Sponda BCE, viene mantenuta la “forward guidance” addirittura con possibilità espansive. Mentre sponda FED, la confusione regna sovrana. Da più parti si giura la partenza della plurinominata fase di tapering, mentre molti altri (ed io sono tra questi) sono convinti di un rinvio del processo almeno per qualche mese. Diciamo fine anno.
I dati usciti in questi ultimi giorni, alla fine della fiera, ci hanno illustrato un tessuto economico USA in deterioramento e comunque meno tonico del previsto. E allora tutti puntano su una prosecuzione della cura di cortisone a base di acquisti, 85 miliardi di USD che forse, tanto per dire “siamo partiti”, verranno limati ad 80 per fare un esempio, senza cambiare la sostanza delle cose.
Quindi io non mi aspetto dal vertice del 17 e 18 settembre della Banca centrale USA una vera e propria inversione di tendenza.
Nel frattempo però attenzione. Come ben sapete le variabili geopolitiche sono di primaria importanza e possono cambiare enormemente lo scenario di mercato. La potenziale guerra in Siria, che alla fine è uno scontro “new style” tra USA e Russia, non potrà NON portare incertezza.
Ed è questo il nemico numero uno che si vuole combattere ed evitare. L’incertezza. Perché con l’incertezza l’aumento di volatilità diventa “matematico”, con tutto ciò che ne consegue.
Ma non fate l’errore di pensare solo ed esclusivamente alle borse. Qui si parla di destabilizzare il sistema.
Tutto il mercato è legato da un filo conduttore “speculativo”, un castello di carta che se crolla, crolla tutto. Quindi non solo borse in discesa, ma anche bond che oscillano paurosamente, commodity che decollano, Dollaro USA che funge da safe haven.
E poi, anche se la cosa vi farà sorridere, c’è la questione Italia. Ma deve far sorridere fino ad un ceto punto.
Alcuni giorni fa c’è stata a Cernobbio il consueto meeting “TEH Ambrosetti”. 
Tra i vari personaggi presenti è stata fatta la domanda: “cosa la spaventa più di tutto in questo periodo”?
Ebbene, incredibile dirlo, ma il tema più preoccupante è…la FED? La BCE? O meglio la Guerra? Nossignore, è l’Italia, vista come rischio latente a causa di una politica nuovamente sul filo del rasoio.

Source: IlSole24Ore

Secondo il mio discutibilissimo parere, la paura più grande resta, oltre ovviamente all’imprevedibile esito della questione Siria, la gestione della politica monetaria da parte delle banche centrali.

Chi mi conosce da più tempo, sa benissimo che io temo il giorno in cui il mercato si renderà conto che le Banche Centrali, che fino ad oggi hanno “pilotato” economie e mercati nelle direzioni a loro più congeniali, perderanno il CONTROLLO della situazione.

Non so se avete mai provato ad immaginare cosa comporterebbe tutto ciò. Se non lo avete mai fatto…provateci…e vi renderete conto che l’effetto domino che ne potrebbe derivare potrebbe essere dirompente. Troppo catastrofista? Forse sono solo timoroso in modo eccessivo. Ma senza ombra di dubbio la leva finanziaria ed i derivati potrebbero essere quella benzina su un fuoco che le stesse banche centrali non saprebbero come andare a spegnere.

E quando questo potrebbe succedere? Forse al meeting di settembre della FED, o forse mai. E chi lo può dire… Comunque sia, dagli USA qualcuno si sta già muovendo prendendo le dovute precauzioni…

Mah…visto il clima che si sta creando sui mercati, quasi quasi me ne torno in vacanza…

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DT

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7 commenti Commenta
pinco14
Scritto il 10 Settembre 2013 at 10:10

ciao DT
bentornato al cospetto di questi folli mercati dove succede tutto e il contrario di tutto
Dove le brutte notizie e l’incertezza fanno salire gli azionari, scendere il petrolio e scendere l’oro
Dove lo SP500 è l’1% sotto ai max storici nonostante il rendimento dei t-bond sia ormai prossimo al 3% dopo una corsa notevole negli ultimi 2 mesi
Dove il bonos spagnolo (ricordo che la disoccupazione in Spagna è al 27% superiore anche alla Grecia) rende uguale al Btp
Dove l’andamento di tutto (equity, bonds, commodity…) dipende non più da nessun fondamentale economico ma solo dalle parole (o meglio dai sussurri) del banchiere centrale di turno o dei suoi affiliati
Una grande bisca globalizzata sempre più simile ad una partita a poker, dove si scommette e si rilancia sempre di più contro l’avversario accanto, alzando l’asticella ad ogni giro
Finchè dura, ma quando non durerà più…

buf
Scritto il 10 Settembre 2013 at 11:03

A mio parere, torno a ripeterlo, l’azionario è difficile che storni ora…troppe le persone che si aspettano lo shortone e magari ci stanno già scommettendo. Quindi un altro bel rialzo per ammazzare anche gli shorters più ostinati ed a quel punto quando il barbiere mi dirà “ho comprato mille azioni xy perché voglio guadagnarci anche io…” …il mercato piomberà giù…
Quindi in questo momento più che mai…occhio alla penna…!

pinco14
Scritto il 10 Settembre 2013 at 11:11

buf@finanza,

E’ molto probabile che tu abbia ragione

paolo41
Scritto il 10 Settembre 2013 at 11:59

ho ricavato l’impressione che, quest’anno, la riunione Ambrosetti sia sta un po’ sottotono.
Innanzitutto è stata un po’ snobbata da personaggi esteri che si erano già espressi ad Aspen.
Roubini è stato “snobbato” perchè ormai troppo ripetitivo; d’altra parte la stragrande maggioranza dei presenti erano italiani e, guarda caso, quelli che hanno già da tempo internazionalizzato le loro attività. Mi sembra quindi ovvio che la loro maggiore preoccupazione sia la stabilità di un governo che abbia la minima possibilità di difendere ciò che è rimasto in casa dell’industria italiana, prima che venga dissanguata del tutto dalla famelica voragine del fisco italiano, nella sua accezione più generale.

Lukas
Scritto il 10 Settembre 2013 at 15:42

pinco14@finanza,

Caro Pinco…nonostante le tue imprecazioni…la follia dei mercati…continua anche in quest’inizio settimana….commodities in netto calo…..ed oggi, tassi che riprendono a salire…..con bond in discesa…..mentre l’azionario…….che ne parliamo a fare……sale senza quasi soluzione di continuità….sotto il controllo ferreo delle Mani Forti…… rassegnati Cot Report docet :mrgreen:

lampo
Scritto il 10 Settembre 2013 at 16:21

paolo41,

Condivido che la preoccupazione per l’Italia in prima linea non è significativa, visto che i frequentatori del workshop, essendo principalmente italiani, si sono lasciati condizionare dal tam-tam dei mass-media (oppure è il questionario sottoposto che si è lasciato condizionare inserendo tale opzione!).

lampo
Scritto il 10 Settembre 2013 at 16:38

DT stavolta non sono d’accordo con te, in particolare sul rinvio del Tapering.

Lo scorso week-end (grazie all’indicazione del buon Bergasim) mi è capitato di leggere il libro “The Great Crash” di John Kenneth Galbraith che fa una cronistoria economica della crisi del ’29.

Ciò mi ha fatto rimurginare sulla convinzione che avevo, di essere entrati in una fase euforica dei mercati azionari (come più volte sostenuta anche nei miei commenti). In realtà, vedendo quanto successo in tale periodo e, pur considerando la notevole “stamperia” di liquidità, siamo ben lontani dal concetto di “euforia”.

Altro cambio di idea sulla politica di Bernanke, che in realtà, ha evidentemente imparato dagli errori di tale periodo e sta agendo, per quanto nelle sue possibilità (di una banca centrale) in modo “quasi da manuale”.

Chiarisco non sto condividendo il livello di azzardo speculativo e morale attuale dei mercati finanziar, o meglio di un’economia basata oramai sui mercati finanziari e sempre meno sul lavoro… però è indubbio che le banche centrali fino ad oggi abbiano “sotto controllo” la situazione e sono riusciti a spalmare una recessione simile a quella in tanti anni, mantenendo una visione piuttosto positiva sulle aspettative (rispetto al precipitare degli eventi).

Non mi dilungo oltre… ma proprio per questo Bernanke DEVE fare il “Tapering” quanto prima, per ritirare pian piano la liquidità iniettata ed evitare che faccia da comburente alla speculazione come abbiamo visto negli ultimi mesi con il passaggio rapido di valanghe di soldi da un settore finanziario all’altro, anche geograficamente parlando (basta pensare alle valute e mercati azionari emergenti e l’attuale inversione della negatività).

Dopo se l’economia non riparte… e soprattutto la massa monetaria non circola… c’è sempre tempo per ritornare sui propri passi, oltre ad esserci altre banche centrali che hanno ancora ampio margine di manovra nel fornire liquidità in sostituzione della FED (la BCE per esempio… ma anche le banche centrali degli stessi mercati emergenti, tipo Brasile, Russia, ecc.).

Ovvio che in questo scenario uno storno improvviso e profondo dei mercati azionari… lo vedo ancora lontano, finché rimane così alto il livello di fiducia nell’operato delle banche centrali.

In caso contrario… si salvi chi può.

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