PANICO sui mercati. Per fortuna arriva il time out!

Scritto il alle 00:58 da Danilo DT
Un nuovo 1929 è alle porte? Dai, non esageriamo (...)

Un nuovo 1929 è alle porte? Dai, non esageriamo (…)

E per fortuna che arriva il week end!
Per carità, non per permettere a chi lavora di passarsi un paio di giorni al mare (cosa tra l’altro possibilissima e ci mancherebbe). Mi riferivo al fatto che il week end in questo caso capita proprio a fagiolo. Come se fosse il time out nel volley: la squadra va in crisi di identità, non si capisce più che cosa deve succedere e allora l’allenatore “ferma” il gioco, chiede time out e richiama i ragazzi in panchina, al fine di rimettere a posto le idee di gioco.

time-outE questo week end è proprio come un time out. Arriva con un mercato a rischio di totale (vedasi post su GODOT) sell off ed un grafico fatto registrare qualche ora fa che fa decisamente paura.

Parlo del benchmark globale, lo SP500. La rottura della fatidica media mobile a 200 giorni, ha generato non pochi sconquassi.

Ok, non solo ragioni tecniche ma anche macroeconomiche. I due fattori si sono autoalimentati e si sono sommati creando un mix veramente esplosivo.

Grafico SP500

grafico-crash-spx

 

Con il week end si potranno raccogliere le idee e capire meglio cosa veramente ci sta attorno a questa coltre di fumo speculativo che domina sui mercati. Che poi la finanza sia stra gonfiata è un dato di fatto ma… ricordate cosa vi dico da tempo IMMEMORE?

La cosa che dominerà sempre in borsa NON è la presenza o mendo del QE ma il TREND degli utili. Se quindi ci sarà l’atteso rallentamento economico globale (di cui più volte ho parlato…scusatemi, non voglio essere autocelebrativo ma sono cose che ormai sono arcinote ai lettori di I&M!) si dovranno rimodulare i vari target price dei titoli. QUESTO è il grande rischio.

E se parliamo ad esempio di Spoore, i dati di contorno (Intermarket) non possono che fare paura.

Il collasso del petrolio non è certo un buon segno. Peggio ancora se valutiamo il trend del rame e la sua domanda.
Vogliamo parlare della guerra valutaria? Ma non solo di Yuan: prendete le ripercussioni sulle valute più deboli, in particolare di quei paesi che stanno vivendo un periodo di forte difficoltà. A partire dal ben poco noto Tenge del Kazakhstan, fino ad arrivare al Real brasiliano.

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Beh, è chiaro a tutti. Pardon, ai più avveduti. I delicati equilibri creati dalla politica monetaria occidentale vengono “inceppati” dai venti di crisi in arrivo dai paesi emergenti e nella fattispecie proprio da quelli asiatici (citofonare, ad esempio, Apple per avere un esempio arcinoto a tutti). Ma non solo. La Russia, non proprio ininfluente, è in crisi nera anche a causa dell’embargo e del tracollo dell’oro nero. E poi l’Europa che di riflesso non può che rallentare, senza dimenticare che, nel suo piccolo, ci mettiamo anche del nostro. Vedasi la crisi Grecia che non aiuta a livello di sentiment (anche se come detto si sta comprando TEMPO e non si risolve nulla, al momento, ad Atene) e che si complica ulteriormente dopo le dimissioni di Tsipras.

FUGA DAGLI EMERGENTI

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Parlavo ieri con l’amico Liuk con cui condivido l’esperienza di “Piano Inclinato”, e ci domandavamo se stiamo per ritrovarci con un nuovo 1998. Chissà. Per altri siamo più vicini ad un 1990 o secondo altri al 1995.
Tranquilli, non stiamo dando i numeri, sono stati anni di “crisi” dove però c’era una differenza rispetto ad adesso. I cicli economici avevano una loro “dignità e personalità”.
Oggi è ancora così?
Ok, mi spiego meglio…

L’influenza delle banche centrali ha raggiunto negli ultimi anni picchi tali che il sottoscritto ha più volte azzardato l’ipotesi di un mondo economico “schiavo” delle banche centrali.
Eccolo qui, l’elemento determinante.
Le banche centrali. E questo time out del week end servirà sicuramente per i vari Draghi, Yellen, Abe & Kuroda, ecce cc ecc a capire quali contromisure prendere per difendere il mondo, la finanza e quanto ci gira intorno nel miglior modo possibile. E con il loro sostegno la paura potrebbe svanire.
OCCHIO, non ho detto che si risolveranno i problemi ma che si metterà l’ennesima toppa.

qe-explainedPROBLEMA

Inizia a percepirsi la sensazione che ormai i mercati abbiano raggiunto la saturazione e che gli interventi delle banche centrali non portino più ai risultati sperati.
E ancor peggio (vedi FED) c’è il rischio che si sia arrivato a capire che, come dice la FED di St Louis (e non proprio la meno importante per intenderci), in un report dedicato che…forse…tanta liquidità data ai mercati con il QE non è poi servita a molto… LEGGETELO voi stessi. 

E quindi (e questo è il GRANDISSIMO RISCHIO per i mercati finanziari secondo me) è giunto il momento di tirare i remi in barca e lasciare che i mercati si normalizzino da soli? Ma a quale prezzo? E soprattutto con quali paesi ed economie che ne usciranno vincitrici e quali perdenti?

Sono convinto che questa ipotesi, al momento, nessuna banca centrale si può permettere nemmeno di pensarla, altrimenti la guerra commerciale-valutaria in atto farebbe soccombere chi si chiama fuori.
Possibile addirittura un QE4? Beh, cari lettori, in caso “di vita o di morte” non si esclude più nulla.
Permettetemi però un ultimo parere. Stavolta risistemare questa frittata potrebbe essere ben più dura di quanto è prevedibile. Ed un semplice time out, da solo, non sarà sufficiente.

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CONSIGLI PER GLI ACQUISTI

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Un vino che vi darà grandi soddisfazioni dal primo assaggio. Ma attenzione, è MOLTO traditore e lascia gravosi effetti collaterali. Un vino perfetto per accompagnare questa fase di mercato

MARY POPPINS DEATH METAL

Il tweet dell’amica @petunianelsole  merita la massima attenzione e ci fa capire che, in questo mondo, non bisogna più sorprenderci di nulla. Nemmeno dell’incredibile. Intanto questo video è da antologia!

https://www.youtube.com/watch?v=<a href="https://www.youtube.com/watch?v=iU2hy0L5lgg">https://www.youtube.com/watch?t=62&v=iU2hy0L5lgg</a>

Buon time out a tutti.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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3 commenti Commenta
draziz
Scritto il 22 Agosto 2015 at 11:49

Parapa”ponzi” “ponzi” pooooo…
Si era giá accorto Newton che, su questo pianeta ed in generale nell’universo noto, tutto ciò che sale è destinato a scendere.
Anche un tal Fibonacci ha legato ad alcuni numeri delle situazioni ricorrenti, di senso anche inverso alla direzione principale.
Pare che l’ottimismo da solo non serva a portare a casa la pagnotta, ma occorrano scambi di beni e/o servizi compensati da sonante moneta che a sua volta possa essere scambiata con qualcos’altro di pari valore.
Tranne che nel furto o in certe situazioni dei giorni nostri.
La domanda però è: in un’epoca in cui si sono persi i valori chi o cosa stabilisce quello del denaro che, poco o tanto, abbiamo in tasca?
Poteva sembrare le Banche Centrali…forse non è più così…

Scritto il 22 Agosto 2015 at 13:20

Ciao amico pasticciere!
Ci vorrebbe una super dose di “tiramisu” la settimana prox! 😛

draziz
Scritto il 22 Agosto 2015 at 14:39

Da­ni­lo DT,

Ci proverei anche…
ma tira più aria di dolce euchessina (o confettino falqui, si può scegliere…)

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