OUTFLOW: o più semplicemente è FUGA DAL RISCHIO FINANZIARIO

Scritto il alle 11:10 da Danilo DT

fuga-dal-rischioLa volatilità dei mercati di queste ultime settimane è stata guidata proprio da quei settori e quelle aree geografiche che qui, su I&M, abbiamo più volte descritto come “da monitorare per attenzione”.

Cina e paesi emergenti sono stati in effetti oggetto di grossi disinvestimenti e, allo stesso tempo, di “fughe di capitali”. Ecco cosa sono gli OUTFLOW, capitali in uscita da particolari aree o determinati asset, e si spostano altrove. Oppure vengono “rimangiati” dal canale bancario (vedi discorso del margin debt e del deleveraging).
La cosa che interessa è capire che questi outflow rappresentano quella che possiamo definire una “fuga dal rischio”.
Non vado oltre perché non voglio essere ripetitivo (riprendetevi se volete i miei post precedenti, troverete di tutto e di più).
Intanto però eccovi due grafici che testimoniano quanto sto dicendo ( mi piace sempre dimostrare che non mi invento le cose).
Intanto il primo grafico. Nei giorni della settimana scorsa, c’è stata un’uscita di flussi finanziario dal settore “equity” come non si vedeva dal 2008: Ricordate la crisi subprime? Per certi versi la Cina sta vivendo la sua crisi, con il rischio di contagiare tutto il mondo. Si calcola che siano usciti circa 30 miliardi di USD dall’azionario la settimana scorsa, dei quali BEN 19 miliardi di USD in un solo giorno, il 25/08.

Outflow dal mondo equity

outflow-mercato-azionario-2015Ma allo stesso tempo, non si tratta solo di soldi che “fuggono” dall’equity. Come detto prima ci sono anche altri settori che sono stai oggetto di forti vendite, ovvero tutti quelli che avevano a che fare in un modo o nell’altro (anche se in modo minimo) con il “rischio finanziario”. tipo bond HY, IG, commodity, paesi emergenti.
Questo grafico quindi ci illustra la fuga di capitali da TUTTO il mondo degli investimenti. Una crisi di fiducia nel sistema, se così vogliamo dire. Cosa notate? In un solo giorno abbiamo avuto volumi che non si vedevano dal 2013.
Da una parte illustra un chiarissimo eccesso di mercato che per taluni rappresenta persino un “minimo” interessante. Per altri invece è un segnale preoccupante che suggerisce il rischio di nuove correzioni, anche perché, occorre ricordarlo, molte di queste vendite sono state fatte per investimenti costruiti con denaro preso a debito.
Margin debt e deleveraging, la grande bolla da asset che sta scoppiando. Ma di certo, questo deleveraging ne ha ancora di strada da fare.
Meglio continuare a tenere alta la guardia.

Cross asset capitulation: la fuga dagli investimenti

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Danilo DT

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5 commenti Commenta
aorlansky60
Scritto il 1 Settembre 2015 at 12:12

@ DT

“Intanto però eccovi due grafici che testimoniano quanto sto dicendo ( mi piace sempre dimostrare che non mi invento le cose).”

è il motivo per cui mi piace leggere le tue analisi, che argomenti sempre corredate da dati inconfutabili/indiscutibili.

Uno come me [a cui piacciono STATISTICA e NUMERI, non l’aria fritta delle parole bla bla bla] ci va a nozze.

Direi che anche in questo caso, curve e numeri dei graph parlano più e meglio delle parole.

In particolare, assai significativo il dato del primo graph “Outflow dal mondo equity” con volumi al ribasso che non si vedevano dall’autunno 2007, l’anno in cui si accese “la miccia”…

Condivido anche quello cha ha appena affermato JesseLivermore, il pensiero che uno Stato sovrano come la Cina [allo stato attuale la seconda economia al mondo] governata da un potere come quello, non può non essere fonte di forte perplessità (e preoccupazione)…

ob1KnoB
Scritto il 1 Settembre 2015 at 12:19

Ottima osservazione. Che si tratti di puro deleveraging lo si intuisce dal fatto che non vi sono settori in cui i flussi siano aumentati proporzionalmente. Ma questa intuizione ti dovrebbe portare a valutarla in uno ad un altro (abbastanza taciuto….) fenomeno che ha caratterizzato il rovescio della scorsa settimana: come avevo evidenziato qualche mese fà, nel settore degli ETF ETC e fondi replica in generale, la struttura è completamente illiquida e shock di mercato la rendono particolarmente vulnerabile. Attenzione….li’ la leva è praticamente ingestibile e gli effetti non preventivabili. Non è un caso l’applicazione dei limiti alla volatilità.

Scritto il 1 Settembre 2015 at 12:25

ob1KnoB@finanzaonline,

Esatto, il deleveraging risponde alla domanda che in molti si fanno: “Ma questi soldi se escono dall’equity da qualche parte dovranno andare! Mica vanno sui bonds a rendimento zero!”
No, non vanno sui bonds, vanno a ripagare i debiti e a riempire un vaso che gli investitori spesso non considerano…

aorlansky60,

Cerco quanto possibile di dimostrare che non parlo a sproposito…volendo dare dei messaggi costruttivi. Spero di riuscirci

Scritto il 1 Settembre 2015 at 17:58

In effetti era la domanda che mi ero fatto anche io. Se questi soldi escono da qualche parte devono andare. Adesso mi è chiaro che fine hanno fatto

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