NATIONALIZATION EVENT: la scure sugli investitori di Atlantia

Scritto il alle 09:37 da Danilo DT

Inutile nascondersi dietro un dito. Per gli investitori, la tragedia del Ponte Morandi di Genova, come vi ho già anticipato qui, il grande rischio è che salti proprio la società che aveva la concessione, ovvero il gruppo Atlantia.
Infatti, lo ripeto per chi non ha letto gli articoli precedenti, esiste una clausola che potrebbe rappresentare per il gruppo guidato dai Benetton, la vera pietra tombale. La clausola che viene scritta sui contratti e che sembra una formalità, tanto appare impossibile. Ed invece nulla è impossibile.

L’ipotesi “nazionalizzazione” della rete autostradale va progressivamente diventando sempre più realtà. E questo significherebbe, per i possessori dei bond, il detonatore per far deflagrare un’opzione che suonava come “protettiva” all’atto della sottoscrizione del contratto. Ma che oggi protettiva proprio non è.
E’proprio questo il detonatore: «Nationalization Event», quell’evento che, se concretizzato, rende esigibile immediatamente l’importo del bond. Di TUTTI i bond di Atlantia che valgono ad oggi circa 8.8 miliardi di Euro, spannometricamente parlando.

Ora è chiaro che la questione finirà in tribunale e sarà frutto di dispute e discussioni.
Intanto però la storia insegna che ci pensano due elementi ad accelerare il processo di distruzione.

a) Le agenzie di rating
b) Il mercato

Infatti oggi Atlantia gode di un rating da “investment grade”. Ma è chiaro che un peggioramento dello scenario scatenerebbe la revisione degli stessi con ovvie conseguenze sui prezzi dei bond, che già oggi sono prede di speculatori.
Dite che Atlantia dovrebbe comunque ricevere un forte indennizzo per gli introiti mancanti dalla prosecuzione della concessione? Vero, ma di certo non sarebbero sufficienti a tamponare la ferita del “Nationalization Event”.
Morale: in borsa Atlantia farà alti e bassi in questi mesi, ma la vera cartina tornasole, secondo me, restano i bond e nella fattispecie i CDS.
In questa slide ho messo insieme alcuni dei CDS più importanti sul nostro mercato, tutti a 5 anni e tutti su debito Senior

1) Atlantia
2) Telecom Italia
3) BTP Italia
4) Enel
5) Unicredit

Per anni il CDS di Atlantia è stato il migliore (in quanto il meno caro). Oggi risulta invece quello più elevato. Siamo già a livelli in cui si sconta il default? Direi proprio di no. Ma di certo resta un parametro da monitorare con attenzione per tastare il polso allo stato di salute (e alle prospettive) di Atlantia.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

1 commento Commenta
ziosacco75
Scritto il 22 Agosto 2018 at 06:52

Sempre che tutti i bond diventino statali…

Crollo ponte:Bloomberg,rischio aggravio debito pubblico 9mld Con revoca concessione sullo Stato onere passivita’ #Autostrade. Il debito pubblico italiano potrebbe aumentare di 9,4 miliardi di euro se il governo dovesse effettivamente portare fino in fondo la procedura di ritiro ad Autostrade per l’Italia della concessione sulla rete autostradale. Lo scrive Bloomberg facendo riferimento all’ammontare del debito netto che Autostrade ha riportato alla fine dello scorso anno. In base all’accordo di convenzione tra Anas e ASPI (nonche’ ad una clausola presente nella documentazione di accompagnamento alle obbligazioni emesse dal gruppo e che si rifa’ allo stesso accordo), la rescissione anticipata della convenzione costringerebbe infatti lo Stato a farsi carico delle passivita’ della compagnia, che andrebbero a gravare quindi sul debito di Anas, concedente di natura pubblica, e di conseguenza sul debito sovrano italiano. La stessa convenzione stabilisce pero’ anche che, in caso di trasferimento dell’indebitamento finanziario dal concessionario al concedente, la penale dovuta dallo Stato ad Autostrade venga decurtata dello stesso importo.

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