Move your money, fuck the system!

Scritto il alle 15:00 da Danilo DT

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Molto spesso su questo blog facciamo pubblica denuncia dell’incredibile potere che il sistema bancario ha assunto all’interno delle decisioni di politica monetaria. Spesso discutiamo sul fatto che un gruppo di grandi banche USA e non solo, quelle che poi facevano parte del club “too big to fail” abbiano non solo goduto di aiuti pubblici, salvandosi da un probabile default, ma poi sono tornate a fare fior di utili, in modo molte volte non troppo ortodosso.

Quindi hanno anche sfruttato la crisi a loro favore, senza poi dimenticare che sono riuscite a danneggiare ulteriormente il tessuto economico, in quanto non concedono più prestiti (credit crunch) alle aziende, revocando i fidi a quelle in difficoltà e depositando il denaro presso gli istituti centrali e utilizzandolo per acquistare asset class ritenute più sicure (vedi bonds) oppure per speculare sui mercati finanziari.

Le banche quindi perdono le loro caratteristiche di istituti erogatori di credito e si avvicinano sempre più a dei veri e propri hedge funds, con tutti i vantaggi però dell’uno e dell’altro status.

Io ho anche esagerato un po’ definendo il sistema bancario americano “che conta” come un sistema mafioso nella struttura. Però probabilmente …qualcosa di vero in tutto questo c’è.
E negli USA il popolo sta prendendo (finalmente) coscienza della cosa.
Pian piano la gente capisce che le grandi banche, le “too big to fail” , stanno distruggendo il sistema economico a scapito del consumatore, del contribuente e del privato imprenditore e cittadino, che si vede negare il credito, mentre scopre che i management continua a godere di mega bonus.
E così, dopo una fase di incubazione e di discorsi fatti sui vari blogs e network, Chris Whalen, Arianna Huffington e Rob Johnson diventano i portavoce di questa iniziativa, con tanto di sito internet, che si chiama “Move Your Money” .

Tasso disoccupazione USA e disperazione

Il sistema proposto è molto semplice.

Si invitano tutti i risparmiatori ed i correntisti delle grosse banche americane a boicottare gli istituti che si stanno arricchendo a scapito del sistema economico, spostando invece il denaro negli istituti di credito di piccole-medie dimensioni.

La gente negli USA inizia ad essere disperata, anche perché forse voi non sapete… però chi ha letto il blog nei mesi scorsi , aveva sicuramente visto un post dove parlavo di tasso disoccupazione reale.

Bene, ufficialmente voi sapete che il tasso disoccupazione USA è pari al 10% ma realmente, se prendiamo in considerazione anche tutte quelle persone che i conteggi ufficiali stanno scartando per comodo, come per esempio coloro che ormai si sono scoraggiato o i cosiddetti sottoccupati, il reale tasso disoccupazione USA è pari a circa il 17.5%., come ricordato anche da un articolo apparso sul Corriere di qualche giorno fa. Numeri da capogiro che quasi vengono ignorati ma che rappresentano la realtà dell’economia USA, una sintesi dei veri problemi e delle difficoltà oggi presenti. Altro che ripresa, altro che ripartenza dell’economia. Gli utili li fanno in pochi, e i nodi verranno al pettine… Riprendetevi i post sugli utili aziendali, sul price earning e su quanto sta scontando il mercato. Troverete anomalie in ogni dove.

Ma le grandi banche sono più solide

Ovviamente una domanda a questo punto è d’obbligo. Le grandi banche sono ben protette dal governo e difficilmente falliranno, mentre invece gli istituti di piccole-medie dimensioni potrebbero ancora patire. Ma a questo problema c’è rimedio. E lo dà proprio uno dei fondatori del movimento (e sito) MoveYourMoney , ovvero Chris Whalen, il quale tramite il suo sito IRA – Institutional Risk Analisys dà la possibilità a tutti di verificare la solidità di una banca che si trova magari a due passi da casa, di piccole dimensioni, e di cui non si conosce la solidità patrimoniale.
Quindi, sembra proprio che il movimento abbia la possibilità di diventare efficace.

Parere

Se poi posso dare un mio parere, dubuto ovviamente che il MoveYourMoney possa rivoluzionare il sistema bancario USA. Resta però un fatto assolutamente fondamentale. Mr. Smith si sta svegliando dal sogno americano e sta iniziando a capire che il mondo è cambiato. E soprattutto che c’è qualcuno che si sta arricchendo alle spalle del contribuente. Un primo segnale “rivoluzionario” che lascia soprattutto un messaggio.
L’oligarchia di alcune banche USA inizia a dare seriamente fastidio.

E’ giunta l’ora di intervenire in modo concreto. Obama deve operare in questa direzione: cercare di normare in modo efficace il mercato, mettere dei paletti e regolamentare tutte quelle aree che sono terre di conquista della speculazione delle Too big to fail.

Signori, gli americani hanno capito che è l’ora di rimettere i tasselli a posto. Aspettiamoci quindi novità in merito. Il cotonato ed intaccabile mondo bancario USA che domina in lungo ed in largo (non so perché ma mi viene in mente il nome di Goldman Sachs…) deve essere ridimensionato.

STAY TUNED!

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