Momento d’ORO: metallo giallo in ripresa

Scritto il alle 09:28 da Danilo DT

gold-reserves-SNB

Ebbene si, in molti lo invocavano, anche se le condizioni non sembravano ideali per la sua partenza. Dopo aver raggiunto anche i 1900 $ per oncia, il metallo giallo era stato protagonista di una debacle che nulla ha da invidiare al mercato azionario, scendendo anche sotto i 1100 $ per oncia. Le condizioni necessarie per poter far ripartire l’oro potevano essere:

a) o un’inflazione che ritorna a farsi sentire
b) o un rischio sistemico globale

In questo momento l’oro vale 1185 $/oz, 100 $ dei minimi toccati a luglio, oggi è il livello più alto degli ultimi tre mesi e mezzo. Parlando con alcuni colleghi a Londra, il rally sarebbe gisutificato dalla possibilità (tutt’altro che remota) di una nuova presa di posizione espansiva della banca centrale cinese. Tutto puo essere. Secondo altri invece, è il rinvio della FED ad alimentare il trend dell’oro. Secondo altri ancora, si tratta di ricoperture di qualche grosso investitore, magari di qualche banca centrale alla ricerca della diversificazione.
Secondo il mio punto di vista, il rischio deflazione che continua ad inperversare a livello globale, dovrebbe invece frenare un eventuale ripartenza del metallo giallo.

Grafico ORO

grafico-oro-2015

La cosa che però bisogna segnalare è la rottura “convinta” della Media Mobile a 200 giorni.
Spesso bisogna accettare la realtà ed evitare di farsi troppe domande. L’unica cosa che ci resta è cercare di interpretare il grafico. Ed in questo caso il segnale è sicuramente positivo.

Un ultimo parere: quello che secondo me può essere molto interessante è questa CORRELAZIONE che vi consiglio di tenere ben d’occhio: il confronto tra il trend dell’oro ed il rendimento reale dei Govies USA 10yr. Notate sia la sovrapposizione dei due grafici e anche l’ “impennata” degli ultimi giorni del rendimento reale.

Il confronto: ORO vs rendimento reale USA

oro-rendimento-reale

PS: non ho parlato del rischio sistemico in quanto (apparentemente) non ci sarebbe nulla da segnalare di anomalo. Poi come sempre certe cose…si scoprono solo vivendo.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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3 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 15 Ottobre 2015 at 13:48

Uno dei miti più resistenti è che l’oro opera come protezione dall’inflazione. Lo studio di serie storiche che vanno indietro secoli dimostrano che è uno scadente inflation hedge. Al contrario è l’unico asset che resiste al rischio sistemico (guerre ed altri episodi che portano a un blocco degli approvvigionamenti di materie prime essenziali, default di massa, etc…). Una prolungata fase di deflazione determina un continuo deterioramento del credito privato e un progressivo aumento di quello pubblico che tenta di compensare il primo e un possibile ruolo assai più coercitivo delle istituzioni governative e para governative. Se questa fase continua a lungo, un numero sempre maggiore di operatori si può convincere che il rischio sistemico è in aumento. Questa è poi la ragione principale per cui gli asiatici e gli arabi comprano più oro: il loro rischio sistemico è percepito come maggiore. Il problema dell’oro e di chi lo dilegga senza capire quello che ho scritto sopra, è che nel caso in cui maturino le condizioni in cui l’oro svolge il suo ruolo non è più possibile comprarlo. In a deep crisis gold will not trade. Allo stesso modo i goldbuggers continuano a comprare oro per la ragione sbagliata. Denigratori e goldbuggers dovrebbero chiedersi la ragione per cui le banche centrali continuano ad averlo ma senza che questo sia la parte preponderante delle proprie riserve e se loro sono così furbi da essere certi di poter fare meglio delle banche centrali.

candlestick
Scritto il 15 Ottobre 2015 at 19:13

d’accordo col Dream! A Luglio toccato anche un punto notevole di Gann.. guarda caso

perplessa
Scritto il 16 Ottobre 2015 at 00:04

mi sono fatta un’idea che se alcun soggetti
decidono di gonfiare di concerto un asset, lo fanno, se decidono di sgonfiarlo idem. e gli strumenti li hanno

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