Mercati Euforici: La BCE gioca a fare la FED. Ma non è la FED

Scritto il alle 09:35 da Danilo DT

Mario Draghi promette una politica monetaria accomodante per lungo tempo. Però la sua operatività non potrà essere quella di Bernanke.

Credo sia dovuto un rapido flash su quanto è avvenuto ieri, in particolar modo a commento delle parole di Mario Draghi.
Nel WEBINAR di ieri sera sono stato sicuramente più prolisso, ma cercherà di sintetizzare il tutto.
Ieri i mercati finanziari hanno letteralmente preso il volo. La promessa fatta da Mario Draghi, capo della BCE, di una politica monetaria accomodante e con tassi bassi modello FED, quindi ancora a lungo, ha fatto correre i listini, ieri orfani di Wall Street a causa dell’Independence Day.
E a recuperare di più proprio le piazze più martoriate e più deboli. Quindi in primis Milano e Lisbona, oltre che Madrid. Ma il toro si è visto ovunque in Europa.

Ftse Mib di Milano che guadagna il 3,44% a 15.808,15 punti, Lisbona che si risolleva con un balzo del 3,73% dopo lo scivolone di mercoledì, Dax di Francoforte che sale del 2,11% a 7.994,31 punti, Cac 40 di Parigi segna +2,9% a 3.809,31 punti, Ftse 100 di Londra cresce del 3,08% a 6.421,67 punti, Madrid che fa + 3,07% a 8.002,0 punti .

Possiamo parlare veramente di punto di svolta?

Innanzitutto io farei molta attenzione ad una cosa. Qui parliamo della BCE e non della FED.
La frasi sibillina detta da Draghi, ovvero che «prevede che i tassi rimarranno agli attuali livelli, o anche più bassi, per un lungo periodo di tempo», sembra presa a prestito dalle classiche “guidance” di Bernanke. Ma Bernanke può fare il quantitative easing. La BCE no. La FED ha come target massimizzare la crescita economica. La BCE no, deve controllare l’inflazione. Quindi per certi versi è innegabile che le parole di Draghi restano comunque un punto di svolta a livello di stile, ma di certo le sue ragioni, nel concreto, non possono avere l’impatto di un QE.
E difatti Draghi sulla crescita e sugli strumenti che si utilizzeranno è stato molto più vago. Anche perché, piccolo problemino, occorre aspettare settembre, vale a dire le elezioni tedesche.

Ha dato inoltre indicazioni sulla possibilità di ulteriori tagli del tasso di riferimento, ma cosa importante, ha ribadito l’indipendenza della BCE.

Detto in parole semplici, non importa se la FED cambia rotta e fa tapering, la BCE farà la sua di strada, indipendentemente da quanto farà Bernanke.

Bene, Mr Draghi, ben detto. Tutto poi dipende da cosa ti lasciano fare.

Morale: prendiamo per buono il rimbalzo, grazie ad una BCE che ha “giocato” a fare la FED, ma facciamo attenzione. La BCE non è la FED. E questo, in un momento molto nebuloso, deve restare molto chiaro.

STAY TUNED!

DT

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