MATERIE PRIME: CRB A -25% DAI MASSIMI

Scritto il alle 10:30 da Danilo DT

petrolio-materie-prime-commodities.jpgLe materie prime, come ho già detto più volte, sono la chiave dell’intermarket e dal loro andamento dipendono moltissime altre variabili, alcuni di tipo più diretto (vedi ad esempio le valute) ed altre con effetto non immediato ma determinante (inflazione in primis). Non dimentichiamo inoltre che proprio le materie prime sono sempre stato un ottimo termometro per poter valutare lo stato della crescita economica, anche se negli ultimi mesi non possiamo negare che la speculazione ha avuto un effetto determinante, anche in merito alla correzione delle ultime sedute.

Mettetela come volete. Prendetevela coi futures, con gli hedge funds, con il private equity, con i traders. La realtà però (e non dimentichiamolo mai) è quella che ci presenta il mercato. E noi siamo tenuti ad adeguarci, per evitare non solo brutte figure, ma soprattutto violenti mazzate a livello di performance.


crb materie prime correzioneNon dico certo nulla di nuovo se ricordo che l’indice CRB, che rappresenta proprio le commodities, subisce in modo determinante l’influenza di oro e petrolio, protagoniste dello storno delle ultime settimane. E non dico certo nulla di nuovo se affermo la forte correlazione tra le materie prime sopra citate e il dollaro. Quindi possiamo dire che l’andamento del CRB può essere un eccellente indicatore per misurare lo stato di salute della valuta americana.
E difatti, contemporaneamente al forte rafforzamento del Dollar Index e del dollaro in generale, abbiamo assistito ad una violenta correzione del CRB.
Guardate il grafico qui a fianco. L’indice delle materie prime ha corretto dai massimi di un 25%. E guardate dove è finito: su un livello importantissimo, ovvero il 61.8% di Fibonacci. Questo scenario va a sposarsi con quanto detto ieri sull’oro, sul dollaro e sul petrolio e quindi ne conferma lo scenario. E quando il “quadro quadra”, allora il segnale ricevuto ha ancora più importanza.
La tenuta di area 357 è determinante, anche se nel medio non possiamo cento vedere fortissimi lampi di luce per le commodities in generale. Il rimbalzo però, a questo punto, è un atto dovuto. Anche perché, se così non fosse si corre il rischio non solo di vedersi con un nuovo “super dollaro” ma anche di assistere ad una violenta nuova correzione dell’oro e un petrolio ben sotto ai 100$/bar, con tutto quello che ne può comportare sui mercati e sull’economia, sia in chiave positive che negativa.
Credo che in questo preciso momento storico bisogna fare molta attenzione a non inventarsi nulla, ad attenersi ai segnali che ci fornisce il mercato e ad accettare la realtà che ci viene data. Che si mette spavaldamente sul mercato in anticipo, sperando e credendo di faer bene, rischia di trovarsi col cerino in mano.

STAY TUNED!

 

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Grazie e buona lettura!
DT

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