Manovra Salva Italia: ecco che arrivano le modifiche

Scritto il alle 23:17 da Danilo DT

Sono abbastanza schifato da come la politica abbia messo le mani sull’operato del Governo tecnico. Tanto che il famoso decreto “Salva Italia” ha subìto diverse modifiche.
Eccovi l’elenco delle novità:

Imposta da 34 euro su estratti ai conti correnti

Gli estratti conto annuali dei conti correnti bancari (inclusi quelli postali e libretti di risparmio) dal 1 gennaio 2012 verranno tassati per 34,20 euro se il cliente è una persona fisica, che diventeranno 100 nel caso di persona giuridica o società. Si tratta di un’imposta annuale sui conti correnti.
«Sui conti correnti? È chiaro che è l’unico strumento che hanno trovato per migliorare i conti, per trovare i soldi per rendere meno aspra la manovra sulle pensioni e le case. Insomma, hanno cercato i soldi dove sapevano di trovarli. Ma, al tempo stesso, è un segnale bruttissimo: implica che possono tassare più aspramente le ricchezze mobili. È molto pericoloso: i capitali si sposteranno e rischieremo di morire di equità».

Indicizzazione delle pensioni fino a 1.400 euro

I trattamenti pensionistici verranno adeguati all’inflazione per un valore triplo del minimo, cioè fino ad un massimo di 1.400 euro. Nel 2013 la soglia calerà fino a circa 900 euro.
«È giusto, serve a venire incontro a un problema. Però, anche qui: per farlo si utilizzano norme che, in termini astratti sono preferibili, ma che, nel concreto, sono segnali negativi per chi detiene la ricchezza

Contributi del 15% per le pensioni oltre 200 mila euro

Previsto un contributo di solidarietà del 15% sui trattamenti pensionistici che superano i 200 mila euro.
«Giustissimo. Se un’azienda è in difficoltà, se naviga in cattive acque, spetta ai soci intervenire per salvarla. Ora, l’azienda è lo Stato. Ed è giusto che i suoi soci più facoltosi contribuiscano per quanto possano a salvarlo».

Eccezioni sull’età di pensionamento prevista dalla riforma

I lavoratori che avranno più di 35 anni di età contributiva entro il 31 dicembre 2012 che «avrebbero maturato, prima dell’entrata in vigore del decreto, i requisiti per il trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2012» potranno andare in pensione anticipata con «un’età anagrafica non inferiore a 64 anni».

Ici \ Imu, detrazioni per le famiglie

Rimane la detrazione da 200 euro prevista, che varrà per tutti. Al massimo si potrà avere una detrazione di 600 euro, che si otterrà in base al numero di figli. La detrazione infatti salirà di 50 euro per ciascun figlio che non abbia più di 26 anni che abiti «abitualmente e residente anagraficamente nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. L’importo complessivo della maggiorazione, al netto della detrazione di base, non può superare un massimo di 400 euro».
«Anche questa è giusta ed equa. È chiaro qual è la logica della manovra: tentare correzioni che vadano ad aiutare le classi più in difficoltà. L’importante è che non vada ad avere effetti negativi in altri settori, e non è questa la sensazione».

Aumento dei contributi per i lavoratori autonomi

I contributi che verranno richiesti ai lavoratori autonomi saliranno progressivamente fino ad arrivare al 24% nel 2018. Questo aumento riguarderà tutti quei lavoratori che non hanno un contratto da lavoratore dipendente e l’aumento sarà progressivo per anno. Nel 2012 lo “scalino” più alto con un aumento che sarà dell’1,3 per cento. Successivamente il prelievo previdenziale salirà del 0,45% l’anno.
«Non sono per niente d’accordo. Ancora, è l’esigenza di fare cassa a prevalere. Anche in questo caso. I contributi del contributivo devono essere per la pensione, e a pagare sono sempre i lavoratori autonomi. Ora, è vero che in termini assoluti pagano meno dei dipendenti, ma va ricordato che tutto è a loro carico. Per i giovani con partita Iva, il dramma non è la tassazione ma il prelievo contributivo. Trovo questa misura indegna».

Dilazione pagamenti ad Equitalia

Le aziende in crisi potranno pagare le rate ad Equitalia rateizzando fino 6 anni l’importo che devono corrispondere.
«Giusto. Se serve, allora si faccia».

Bollo sulle attività finanziarie

Un’imposta di bollo, come quella già presente sui depositi, su tutte le attività finanziarie. Ma in realtà non è un imposta fissa, ma percentuale. Proporzionale, ossia, al valore dello strumento finanziario. È dello 0,1% nel 2012 e dell’1,5% nel 2013.
E al contrario di prima è estesa a tutte le attività finanziarie. Anche a quelle non soggette all’apertura di un deposito titoli.
«Questa è giusta. Segue sempre lo stesso meccanismo: in questa serie di emendamenti si vede una disinvoltura di aggressioni alla ricchezza mobile. Il risultato sarà una fuga in massa. È sempre stato così, e lo sarà anche stavolta».

Bollo per capitali scudati a 10 per mille nel 2012 e nel 2013

Imposta di bollo speciale, pari al 10 per mille per il 2012 e per il 2013 per le attività finanziarie che sono rientrate in Italia grazie allo scudo fiscale. È stata fissata anche un’aliquota ordinaria, pari al 4 per mille.
Un 10 per mille, che significa 1 per 100, si dovrebbe andare ad aggiungere al precedente 1,5%. Certo, dal punto di vista emotivo dà meno fastidio: chiariamoci, per chi si trova le pensioni ridotte, il problema non sono certo i capitali scudati. Il punto, però, è che anche questa è una misura rischiosa e pericolosa».

Imposta immobili all’estero a 0,76%

Interessati dagli emendamenti anche gli immobili di proprietà all’estero, qualisasi sia il loro uso di «persone fisiche residenti nel territorio dello Stato». La nuova tassa pari allo 0,76% sul valore dell’immobile è calcolata sull’atto di acquisto dove non vi sia un valore di mercato «rilevabile».
«Questa è una Imu sugli immobili all’estero. Terribile. Non ho parole».

Imposta sulle attività finanziarie all’estero

Valore 0,1% annuo per le attività finanziarie per il 2011 e il 2012 che sale allo 0,15% a partire dal 2013.
«Il prelievo è significativo, ma credo che sia anche contrario a ogni trattato europeo In questo modo si disincentiva l’attività finanziaria all’estero, cioè si compie un atto di discriminazione e si va contro il principio di libera circolazione dei capitali».

Esclusi i taxi dalle liberalizzazioni, rinviato decadimento delle giunte provinciali al 2013

Il governo ha inserito in manovra un termine per la decadenza delle giunte provinciali molto in là nel tempo, il 31 marzo 2013. Un emendamento dei relatori in commissione Bilancio e Finanze sposta fino a dicembre 2012 l’avvio delle procedure per le liberalizzazioni, da cui è escluso «il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea», cioè i taxi.
«È un governo che non è riuscito a intervenire sui taxi. Sulle province non ha avuto la giusta forza. Questo punto è solo una cosa: la pietra tombale di questa manovra».

Fonte: Linkiesta 
 
 

E gli stipendi e le Pensioni ai Parlamentari?

E adesso? Adesso si aspetta domani dove si saprà di più sulla Riduzione dei vitalizi dei Parlamentari, (LEGGETE QUI), mentre per gli stipendi dei Parlamentari…mica si può fare uno sgarbo così in un amen, no??? Bisognerà aspettare almeno fine gennaio 2012 se va bene. Eccerto… tanto c’è tempo… Ed è bellissima la giustificazione che dicono in Parlamento ed in Commissione. “Diversi sono gli ostacoli tecnici e la commissione era stata istituita ad agosto in funzione di un adeguamento delle indennità dalla prossima legislatura”.

Mi bolle il sangue nelle vene…

E per finire ultima news sulle Province: resteranno in piedi ancora per un po’. Si parla di 2013. Tanto il risparmio sarebbe limitato a 510 milioni l’anno. Ma, state certi, le province diventano l’ultimo dei problemi, come quello dei Comuni…. E’ una questione di malagestione. Però profumatamente, indecentemente, paurosamente pagata. in un mercato libero, la scarsa qualità di un servizio fornito di esclude dal mercato. Qui è lo Stato. Qui è il Monopolio. Ma non si può continuare ad accettare tutto questo.

O forse mi sbaglio?

Sostieni I&M. il tuo contributo è fondamentale per la continuazione di questo progetto!

STAY TUNED!

DT

Ti è piaciuto questo post? Clicca su Mi Piace, sul +1 e su Twitter” qui in basso a sinistra!

Tutti i diritti riservati © | Grafici e dati elaborati da Intermarket&more su database Bloomberg | NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
Seguici anche su Twitter! CLICCA QUI! |

Tags:   |
17 commenti Commenta
kry
Scritto il 13 Dicembre 2011 at 23:29

Tutto come previsto. Adesso abbiamo la conferma che quello che non ha potuto fare Berlusconi chiunque sia il capo del governo deve per forza mediare. PER NON PARLARE DELLO SLITTAMENTO SUL TAGLIO DEGLI STIPENDI.

smartinvestor
Scritto il 13 Dicembre 2011 at 23:39

Una manovra inguardabile, ma il problema rimane sempre lo stesso: il parlamento, ovvero il consenso.
Ci sarebbero da rivedere alcune cose, a cominciare dal suffragio universale…
Scusate lo sfogo, ma intanto i grafici stanno parlando e continuano a chiamare orsi a tutto andare… 🙄

gainhunter
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 08:00

Qualunque manovra che si basa sull’aumento delle entrate, al di là dell’essere giusta o iniqua, finisce per fare danni: se colpisce i più deboli è recessiva, se colpisce i più ricchi fa fuggire i capitali e disincentiva gli investimenti.
Se un’azienda è in crisi cosa fa, alza i prezzi dei prodotti che vende o taglia i costi?

Una precisazione sul bollo sui c/c: in realtà hanno esteso il bollo (che sui c/c c’è già) ai depositi di risparmio su cui finora non si è pagato, e hanno introdotto un limite di 5000 euro di giacenza media, sotto cui il bollo non si paga. Aumenta invece il bollo sui c/c delle imprese.
«La novità – spiega in serata sottosegretario al Tesoro, Vieri Ceriani- è che viene eliminato questo bollo sui conti correnti e sui libretti fino a 5 mila euro». Il sottosegretario spiega il perchè di questa misura: «Se facciamo la lotta al contante e chiediamo alle banche di non far pagare ai piccoli correntisti certe spese, allora dobbiamo togliere anche questo bollo. È uno sgravio a favore delle persone che verrà compensato dall’aumento del bollo fino a 100 euro per i conti correnti delle imprese e delle persone giuridiche».

rulloclash
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 08:05

C’è un errore sui bolli sulle attività finanziarie nel 2013 ( 0,15%)

Per il resto ……..si preannunciano varie gite per il 2012.

kry
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 08:42

Una modifica seria sarebbe quella di controllare tutte le pensioni oltre i 100.000€ ed adattarle al sistema contributivo senza tener conto dei diritti acquisiti.

gonzalo
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 10:04

Salve a tutti amici, posso chiedervi di sciogliermi un dubbio?Si parla di nuovi bolli che si dovranno pagare e di vecchie imposte che non si pagheranno più. Per chi ha meno di 5000 euro è un guadagno oppure no?

Sapete se i famosi conti on line sono coinvolti dal nuovo bollo?
Sto iniziando seriamente a pensare di farmi un conto on line per risparmiare un po di soldi, avete qualcosa da consigliare, in termini di solidità ed affidabilità?

Grazie mille

longshort
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 10:05

imposta di bollo zero per cc congiacenze medie annue sotto i 5 mila. questa è una miglioria. l’anomalia è che se versi il grosso della somma su un conto deposito paghi solo 1,81 all’anno… c’è disomogeneità tra titoli e conto deposito

idleproc
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 10:22

Non è una manovra salva-Italia. Non entro neanche nel merito. L’unica manovra che avrebbe dato respiro e prospettiva era una manovra razionalizzatrice sistemica e di politica economica nazionale al di fuori dei vincoli EU. Anche l’impatto sociale sarebbe stato minimo tranne per le caste che comunque avrebbero avuto margine di sopravvivenza economica ma senza più le grandi abbuffate. E’ solo una manovra di cassa per rimpinguare i conti dei direttamente responsabili dell’espansione della spesa pubblica e delle delocalizzazioni. Il risultato è garantito. Circolo vizioso debito-caduta del PIL, disoccupazione, stagnazione, inflazione importata dallo scarico globale monetario e prodotta internamente da tasse e posizioni oligopoliste. Fuga e non rientro nella produzione dei capitali. Chi è il pazzo che investirebbe in un’attività PMI in senso lato (le uniche che producono valori veri) con un sitema produttivo ed uno Stato in mano e strumento dell’esproprio finanziario? In questa condizione psicologica poi?
Non ci si poteva aspettare altro da dei tronfi e presuntuosi rappresentanti di chi ha generato il problema nazionale e globale ed è solo l’inizio.

zanella51
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 10:39

c’e una sola cosa da fare RIVOLUZIONE ARMATA

PREPARIAMOCI L’ORA E’ VICINA

Scritto il 14 Dicembre 2011 at 10:42

Eppure dai TG non si vede questa crisi, localita’ sciistiche, vacanze oltralpe, feste con bellissime ragazze… ma che crisi! Beati voi….

Vincent Vega
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 11:17

Imposta sulle attività finanziarie all’estero

Valore 0,1% annuo per le attività finanziarie per il 2011 e il 2012 che sale allo 0,15% a partire dal 2013.
«Il prelievo è significativo, ma credo che sia anche contrario a ogni trattato europeo In questo modo si disincentiva l’attività finanziaria all’estero, cioè si compie un atto di discriminazione e si va contro il principio di libera circolazione dei capitali».

è ora di cambiare nazionalità e residenza 👿

alfio200
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 12:22

COSA AVREBBERO POTUTO FARE E NON HANNO FATTO:

1. Vendita degli immobili di Stato.
La scusa: si corre il rischio di dover svendere. Benissimo. Il patrimonio ammonta a 4.000 MLD. Vendiamone la metà ” 2.000 MLD a metà prezzo cioè 1.000 MLD. Si dimezza il debito pubblico. Il cittadino, dalla svendita. non perde niente e guadagna enormemente.

2. Equioarazione del regime fiscale delle cooperative a quello delle imprese.
La scusa: Creano lavoro. Perchè, le imprese non creano lavoro? Giuso per far pagare i ricchi.

3. Ovviamente, riduzione delle spese della politica, province in testa.
La scusa: la casta non si tocca.

E invece, un tubo.

A proposito degli ordini professionali. Non si è nemmeno ovviato all’assurda anomalia italiana nel campo dell’editoria: il direttore responsabile di un quotidiano o di un periodico deve essere un giornalista o un pubblicista. Quindi, se DT volesse pubblicare un periodico di finanza dovrebbe beccarsi come direttore responsabile (onnipotente) un giornalista o un pubblicista che di finanza non saprebbe niente.

alfio200
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 12:50

A proposito di province:

La Lega Nord non vuole modifiche alle pensioni, non vuole l’ICI sulla prima casa, ma nel contempo, non vuole abolire le province e neppure tagliare gli stipendi dei parlamentari (Bossi ha detto che ci vuole cautela). In pratica, non vuole la manovra, ma non spiega neppure da dove vorrebbe prendere i soldi per evitarla (vedi sopra, ad esempio, immobili di Stato e cooperative).

paolo41
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 14:19

..leggo, da pensionato interessato, una tassa aggiuntiva per chi percepisce pensioni superiori a 75000 euro. Da come è stata formulata chi percepisce 75100 paga la tassa su tutta la pensione, chi percepisce 74900 non paga la tassa.
Anche qui dovrebbe essere inserito il concetto di gradualità, così come sull’età di pensionamento.
Mi sembra un’altra iniquità, fra le tante; mi viene il dubbio che si vada alla caccia delle streghe, invece di concentrarsi sui costi improduttivi e sulle iniziative per la ripresa.

ddb
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 15:12

E’ una manovra fortemente repressiva. Non ci vuole una laurea in economia per prevedere la riduzione dei consumi.
Come rilancerà l’Italia? Agevolando le assunzioni? E chi assume con il fatturato in contrazione!

Tassare i risparmi (mobiliari e immobiliari), pochi o molti che siano, è
economicamente non corretto (risparmi -> investimenti)
moralmente errato (si ricordi la cicale e la formica, l’uovo oggi o la gallina domani)
eticamente schifoso (sono le rinunce e i sacrifici di qualcuno, per molti rappresenta l’unica futura pensione)

Se servono soldi allo Stato per abbassare il debito, il caro Professore deve recuperarli con tagli alla spesa iniziando dalla “casta” (ma forse è in conflitto di interesse?) e con una riduzione immediata degli stipendi e benefici di quella (grande) parte di P.A. i cui dipendenti sono privilegiati (Camera, Senato, Assemblee Regionali, Banca d’Italia, c.d.a. e amministratori aziende controllate direttamente ed indirettamente dallo stato regioni comuni, consulenti esterni,…), per poi passare ad una ristrutturazione della P.A. per migliorarne l’efficienza e l’efficacia ed eliminare la corruzione (perché il pesce puzza dalla testa!).
Come è stato già detto in un altro post una azienda, in un mercato difficile, taglia i costi non aumenta i prezzi.
E una famiglia modula le spese in base alle entrate.
Invece la nostra classe politica vuole spremerci come limoni e spiumarci come polli per continuare a mantenere una parte del P.A. inutile, sprecona, fannullona e menefreghista assunta solo a scopi elettorali.
Con quello che già paghiamo di tasse locali e nazionali dovremmo già avere servizi molto migliori di quelli erogati.
Perché altri paesi ci riescono? Perché dovremo pagare di più per usufruire di questi stessi servizi scadenti?

Colgo l’occasione per avanza un “caso di studio”.
Se è vero che gli italiani hanno parecchi risparmi, molto più del debito pubblico, allora si potrebbe creare un “fondo” (gestito dalla B.d.I.) -in cui far confluire “forzatamente” una percentuale di questi- che acquisti i titoli italiani di futura emissione, pagando uno spread minore di quello tristemente famoso, fino a quando il mercato speculativo smetterà di attaccare. I titoli potrebbero essere cedibili e quindi, eventualmente, usati per i pagamenti.
Credo che tutti saremmo più felici essere costretti a investire in titoli nostrani con un rendimento del 3/4 % (anche del 2%) invece di vedersi espropriato, ogni anno, di parte dei propri soldi con una patrimoniale.
Il Giappone, che ha una struttura di debito molto peggiore della nostra, paga stabilmente interessi molto bassi proprio perché il debito è in mano agli stessi giapponesi.

In ogni caso sono convinto che qualsiasi manovra che non sia di tagli, tagli e tagli, liberalizzazioni, dismissioni e riforma di tutta la P.A. non servirà a nulla.
Che Dio ci aiuti!

PS
Come è possibile far recuperare ai nostri risparmi l’inflazione + la patrimoniale + le tasse sulle “rendite” + i bolli + i costi?
Forse è il caso di acquistare un po’ di oro e di valuta forte e tenerli sotto il materasso?

Vincent Vega
Scritto il 14 Dicembre 2011 at 17:34

Dream Theater:
torneremo a breve sull’argomento.

grazie Dream per il post dedicato… proprio ora che pensavo di fare il cambio broker da italico a carribean 🙁

OT: non so se qualcuno ieri ha seguito il programma che c’è stato dopo il TG di La7 alle 20:30, mi è sembrato di assistere ad una guerra tra poveracci che fanno la fame…. invece uno prende 11.500€ al MESE e l’altra SOLO 10.000….oltre al loro lavoro REALE che non è quello di fare il parlamentare, poverini 😥 😥 😥

per chi vuole farmi compagnia vomitando:
http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50244610

Sostieni IntermarketAndMore!

ATTENZIONE Sostieni la finanza indipendente di qualità con una donazione. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per poter continuare il progetto e ripagare le spese di gestione!

TRANSLATE THIS BLOG !

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

View Results

Loading ... Loading ...
View dei mercati

Google+