LTRO II: nuova ondata di denaro e scenari di mercato

Scritto il alle 11:45 da Danilo DT

LTRO è sinonimo di Programma Salva Banche. Come detto, il buon Mario Draghi ha fatto una scelta: salvare il sistema partendo dalle banche, sperando che poi il miglioramento del sentiment si ripercuota su tutto il mondo della finanza: debito pubblico, tassi di interesse, per poi passare dal prestito bancario a favore delle imprese (alla faccia del credit cruch), fase questa decisamente critica ed oggi molto problematica.

Questa settimana è quindi anche la settimana dell’ LTRO II, la seconda puntata del Long Term Refinancing Operation, un’operazione che avrà probabilmente anche una terza puntata a giugno. Si vedrà… Intanto però il mercato si domanda quanto sarà corposa la richiesta di questo LTRO II. Se ne leggono un pà di tutti i tipi, ma in linea di massima mi sembra di intravvedere tra i vari soggetti interpellati molto possibile una cifra vicina ai 400 miliardi di Euro. Denaro che verrà girato alle banche (dietro garanzia di titoli obbligazionaria di diversa specie) al tasso “monstre” dell’1%. Un vero regalo della BCE che avrà effetti positivi non solo sui bilanci delle banche stesse e sulla loro liquidità, ma anche su altri fattori.
Ecco cosa pensa Credit Suisse sull’impatto dell’LTRO rapportato agli eventuali importi finanziati…

Personalmente sono addirittura dell’idea che la cifra richiesta possa aggirarsi sui 500-600 miliardi, con ovvie implicazioni per i mercati finanziari, lo spread Bund BTP e quant’altro.

RBS surveyed 160 bond investors and found on average the group expects next week’s take-up for the ECB’s money manna to be €574 billion. That would be an increase from the €489 billion hoovered up by banks in December. Expectations ranged from €201 billion to €1.437 trillion. (…) Over at Barclays, analysts there are also striking a cautious note, looking for take-up of just €350 billion. (…)“Financial markets have revised down their expectations on gross borrowing over the last few weeks, especially after the announcement of the new credit claims rules and the evidence of an increase in the issuance in the unsecured bank bonds market. At present, the consensus estimate for the 3y borrowing is broadly in line with the December take-up (the latest Reuters’ consensus was at €470bn). A much larger number should fuel further improvement in sentiment supporting the continuation of the recent rally; a much lower number is likely to disappoint the market, which could then start taking profits from the recent rally in risky assets. However, our base case is that the market reaction to any number between €350-550bn should be relatively limited.” (WSJ)

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28 commenti Commenta
leone51
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 13:06

Io penso che questa cosa, allunghi l’agonia di qualche mese, anche se un ulteriore liquidità in europa , non so come vena presa, anche perchè la gente vedrebbe che va sempre hai soliti noti .

Ciao a tutti

jesselivermore
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 14:49

Caro Dream,

voglio riassumere con una sintesi estrema la situazione degli ultimi lustri, e porre a te , a me e a tutti un quesito/analisi.

-Negli ultimi anni si è arrivati all’apice di una piramide/bolla del credito la cui origine può essere fatta risalire al giorno in cui si è abbandonato il gold standard, semplicemente perchè prima si poteva emettere carta moneta credito solo in contropartita di un corrispettivo in ora, eliminando questo vincolo , si è potuto emettere quanta moneta/liquidità si vuole, senza limiti ( da qui l’inflazione che ci accompagna da sempre come un qualcosa che esiste , è sempre esistita e sempre esisterà)( ed io mio chiedo forse ingenuamente, ma nessuno si è mai chiesto perchè l’inflazione “deve”? Esiste proprio a causa di quanto detto prima.

-Fatta la premessa sopra,cosa è accaduto poi? Arrivati all’apice della montagna dei trilioni di debito/credito nel sistema (si parla infatti di un modello di economia basato sul debito)questa montagna ha iniziato ad implodere poichè ,tra le tante cause, sicuramente a livello strutturale,la crescita probabilmente non era più tale da creare un livello di nuova ricchezza sufficiente a pagare tutti gli interessi su questo debito(deflazione del debito)evento raro che non è accaduto mai dal 1929.

-Le autorità quindi di fronte ad un collasso deflazionistico del debito, hanno iniziato ad inondare di liquidità tutto al fine di CREARE UN LIVELLO DI INFLAZIONE TALE DA “BRUCIARE/RIDURRE” l enorme massa di debito nel sistema.( a mio avviso si è curato cosi un eroinomane con altra eroina…)

QUINDI mi/TI/vi CHIEDO:

Dobbiamo preoccuparci dell’arrivo di iperinflazione prima o poi (anche se ora le velocità di circolazione stanno diminuendo ecc) e quindi rischiare che 100.000 euro sul C/C diventino nulla

oppure l implosione del debito è talmente potente che assiteremo ad un crack deflazionistico-depressione economica, pil a -10% per un paio di anni-tabula rasa di tutto e quindi espulsione dal sistema di tutto il debito marcio e delle misallocazioni inefficienti del capitale fatte nel corso di decenni?

jesselivermore
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 14:51

jesselivermore@finanza: Caro Dream,voglio riassumere con una sintesi estrema la situazione degli ultimi lustri, e porre a te , a me e a tutti un quesito/analisi.-Negli ultimi anni si è arrivati all’apice di una piramide/bolla del credito la cui origine può essere fatta risalire al giorno in cui si è abbandonato il gold standard, semplicemente perchè prima si poteva emettere carta moneta credito solo in contropartita di un corrispettivo in oro, eliminando questo vincolo , si è potuto emettere quanta moneta/liquidità si vuole, senza limiti ( da qui l’inflazione che ci accompagna da sempre come un qualcosa che esiste , è sempre esistita e sempre esisterà)( ed io mio chiedo forse ingenuamente, ma nessuno si è mai chiesto perchè l’inflazione “deve”esistere? Esiste proprio a causa di quanto detto prima.-Fatta la premessa sopra,cosa è accaduto poi? Arrivati all’apice della montagna dei trilioni di debito/credito nel sistema (si parla infatti di un modello di economia basato sul debito)questa montagna ha iniziato ad implodere poichè ,tra le tante cause, sicuramente a livello strutturale,la crescita probabilmente non era più tale da creare un livello di nuova ricchezza sufficiente a pagare tutti gli interessi su questo debito(deflazione del debito)evento raro che non è accaduto mai dal 1929.-Le autorità quindi di fronte ad un collasso deflazionistico del debito, hanno iniziato ad inondare di liquidità tutto al fine di CREARE UN LIVELLO DI INFLAZIONE TALE DA “BRUCIARE/RIDURRE” l enorme massa di debito nel sistema.( a mio avviso si è curato cosi un eroinomane con altra eroina…)QUINDI mi/TI/vi CHIEDO:Dobbiamo preoccuparci dell’arrivo di iperinflazione prima o poi (anche se ora le velocità di circolazione stanno diminuendo ecc) e quindi rischiare che 100.000 euro sul C/C diventino nullaoppure l implosione del debito è talmente potente che assiteremo ad un crack deflazionistico-depressione economica, pil a -10% per un paio di anni-tabula rasa di tutto e quindi espulsione dal sistema di tutto il debito marcio e delle misallocazioni inefficienti del capitale fatte nel corso di decenni?

Lukas
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 15:16

jesselivermore@finanza,

come già affermato nel mio ultimo post…..non ci sarà nessuna inflazione fintanto che vi saranno questi livelli dei tassi di disoccupazione……che deprimono i consumi privati delle famiglie….che rappresentano oltre il 75 % dell’intera domanda aggregata.

philips docet…… curva di Philips intendo !!!

idleproc
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 15:30

Lukas,

credo che l’inflazione monetaria ce la importeremo con le materie prime, inoltre non credo che sia così automatico minori consumi e caduta o mantenimento dei prezzi. In regime di controllo oligopolistico dei mercati, ad una contrazione delle vendite, per compensare la caduta dei profitti i prezzi possono anche aumentarli. E’ mia opinione che andremo verso una stagflazione.
Se tutta la baracca salterà di colpo o no, questo resta aperto alle scommesse.

Scritto il 27 Febbraio 2012 at 15:53

Ovviamente la certezza matematica non ce l’ha nessuno.
Io però continuo ad essere per lo scenario della debt deflation, giapponesizzazione, stagnazione economica, appiattimento delle economie. E inflazione bassa, almeno per ora.
Le banche centrali hanno imparato moltissimo negli ultimi anni. il signor Bernanke è tutto fuorchè uno sprovveduto, conosce la Grende Depressione come pochi altri, e ha preso una strada (tranquilli, certe scelte non si fanno da soli…) che porta all’espansione dei bilanci delle banche centrali e della massa monetaria.
E, badate bene, se la FED da tempo si comporta in questo modo, la BCE con Draghi si sta americanizzando.
Tutto quanto si sta generando però NON sta creando inflazione vera. E’ solo inflazione da materie prime. Inoltre… A volte puibblico anche sul blog il grafico della velocità di circolazione della moneta… Malgrado l’aumento della Massa Monetaria, la velocità è sempre piatta…

Quindi al momento , di INFLAZIONE non se ne parla.

sturmer
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 17:27

Ciao…
Più cerco di capire, e più capisco di non capire un tubo…

Condivido l’impostazione teorica che di dice che dovrebbe ormai esserci un’inflazione al 1000%, però… la realtà dice che l’inflazione per ora non c’è, perchè manca la “cinghia di trasmissione”, un pò per la riduzione della velocità di circolazione della moneta, e molto per lo stato di cautela nell’economia.

E’ come una vettura accelerata al massimo, ma ferma perchè ha le ruote sul ghiaccio… non c’è presa, non si va avanti.

Ma nel momento in cui dovesse fare presa, allora riusciremmo a rallentare e controllarla senza schiantarci???

Fintanto che nessuno urla che il re è nudo, avanti tutta, sperando che il capitano sia migliore di capitan findus…

Per quanto possa valere la mia opinione, per ora l’inflazione è controllabile (senza bisogno di trucchi argentini), però col rischio che un qualunque shock esogeno (Iran? petrolio?) faccia venire giù tutta la baracca di colpo…

Lukas
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 18:44

andrea.mensa
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 18:53

io credo, e non smetto di pensarlo che il PROCESSO inflattivo (notate bene, parlo di processo e non di stato o condizione) essendo circolare ha diversi inneschi. uno di essi è il costo delle importazioni, ed un altro è la distribuzione della ricchezza, a livello sociale.
l’immissione di denaro, nel sistem, non dimentichiamo mai che può finire in diverse mani.
se per definizione il risultato del processo inflattivo lo si può considerare come “quantità di denaro destinata all’acquisto dei beni e servizi di maggiore e diffuso uso e consumo” ( tanto per ricordare che un aumento delle ferrari, non causa inflazione) ecco spiegato che, se il denaro immesso viene requisito da quei ceti ricchi che NON aumentano i loro consumi sulla base del reddito, perchè ampiamente superiore ai loro bisogni, ma aumenta il loro risparmio, il processo inflattivo non si innescherà mai.
ben diverso il caso che il nuovo denaro immesso, arrivi nelle mani di quei ceti che hanno difficoltà ad arrivare alla 4° settimana.
quindi l’innesco del processo è molrto più sensibile alla distribuzione del reddito, che non all’immissione di nuovo denaro.
altro discorso è da fare però su questa nuova teoria.
la vecchia prevede che il sistema bancario crei il denaro ma lo impresti.
questo ha una motivazione ben precisa sia per quanto riguarda il controllo della massa monetaria, ma anche il suo riferimento alla CREAZIONE della ricchezza reale.
definito che, il denaro sia solo un MEZZO (tranne che per i pochi numismatici) per scambiare ricchezza reale, il fatto di DOVER rendere un prestito stimola chi l’ha ottenuto a creare ricchezza reale, per venderla e ottenere il denaro da rendere.
ovvero , rende il percettore del prestito responsabile di creare ricchezza reale, e quindi rendere il denaro ricevuto.
se la banca centrale crea denaro, e lo DA allo stato, tale denaro entra nel sistema ma non vi sarà più alcuno responsabile di renderlo e quindi di creare ricchezza reale per recuperarlo.
esattamente come accade se un falsario crea denaro, che lo spenderà, MA NON LO RIVORRA’ INDIETRO.
pertanto aumenterà la massa monetaria al di fuori di ogni possibile controllo.
ora, se l’entità del denaro immesso è una frazione di quello normalmente circolante a causa dei prestiti, non si avranno effetti visibili, cosa diversa nel caso dovesse aumentare, in quanto perderebbe quella caratteristica di desiderabilità conseguente alla necessità di renderlo.
ecco allora che la gente comincerà a preferire di esser pagata con patate, pane, o altri beni, piuttosto che in denaro, a prescindere dal valore teorico che lo stato gli assegnerà.

andrea.mensa
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 19:02

Lukas,

caro Lukas
quella curva è ampiamente superata dalle nuove condizioni di lavoro.
ammesso che l’inflazione sia legata SOLO ai redditi da lavoro, che NON è vero come potrai leggere nel mio sopra, benchè con una certa approssimazione sia almeno verosimile, non siamo più in condizioni di presenza di lavoro e quindi reddito sufficiente alla vita, oppure disoccupazione e quindi assenza di risorse spendibili.
in ascisse anzicchè la disoccupazione dovremmo mettere il rapporto del reddito con le esigenze minime di vita.
ovvio che 0 reddito rende nullo tale rapporto, ma anche 500€/mese non sono sufficienti a vivere.

sturmer
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 19:44

E’ bello vedere che c’è qualcuno che scrive in maniera competente e tecnica… e capace di farsi pure capire!

Suggerisco un libro che sto leggendo giusto ora (per la serie… più ne leggo, e più mi si incasinano le idee…).

Paper money collapse di Detlev Schlichter, ex finanziario ed economista di scuola austriaca…

Dopo un terzo direi che auspica, giustifica e pronostica un ritorno alla valuta con fondamento reale (legata a gold e silver!)…

upsss… per chi ne capisce di più… come si traduce al meglio in italiano fiat money?

jesselivermore
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 20:03

La fiat money è la moneta a corso legale, è la moneta che ha un valore solo perchè qualcuno glielo attribuisce per legge e non perchè ha un reale valore intrinseco come può essere l ‘oro.

andrea.mensa
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 20:06

sturmer@finanza,

fiat money= denaro creato …. dal latino “sia fatta”
in effetti viene creata ma la cosa importante è, come, leggi sopra, venga imprestata, per le due motivazioni addotte.

andrea.mensa
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 20:09

jesselivermore@finanza,

la “fiat money” ha valore solo in riferimento alla fiducia di chi la riceve in cambio di un bene reale, di poterla successivamente spendere in cambio , di nuovo, di un bene reale. la fiat money la si può considerare un certificato di credito, che il possessore può riscuotere a suo tempo e volontà.

sturmer
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 20:52

Grazie!!!
Dopo aver letto parecchi libri in inglese, mi trovo a capire il concetto, ma a non riuscire a tradurlo in italiano… sarà segno che è venuto il tempo di espatriare???
😀 😀 😀 😀 😀

sturmer
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 20:53

… anche se i paesi anglosassoni… non sono certo quelli messi meglio!!!

Cosa faccio? un corso di cinese? di russo?? o di tedesco???

john_ludd
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 21:51

Dream Theater,

Al momento con una disoccupazione rampante, povertà in aumento e calo continuo del valore del real estate in USA, Europa e Cina etc… di inflazione tradizionale non se parla. Tuttavia la super per non dire iper inflazione è spesso preceduta da shock deflattivi. Parliamoci chiaro: tutti i debiti pubblici sono ormai oltre il 100%, USA e GB marciano con deficit al 10%, in Francia i dati sono pessimi, il Giappone è morto… laddove c’è sovranità monetaria i tassi non si muoveranno mai più, altro che 2014. Tra qualche mese anche gli USA saranno in recessione (forse lo sono già ora ma ci vogliono 6 mesi per capirlo), il Giappone è totalmente fuori controllo, in Cina ci sarà hard landing, almeno 3 stati europei non potranno evitare un default pilotato… che alternativa hanno le banche centrali e politici disperati e popoli di elettori ancora più disperati alla creazione di fiumi di denaro ? Cosa succederà poi ? Il sistema monetario attuale si manterrà credibile ? O andremo verso un colossale reset ? La mia opinione l’ho già espressa più volte.

sturmer
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 22:08

Vero… e non dimentichiamoci anche dei presupposti fondamentali, la demografia che ci frega…

Cosa facciamo???
Le mie “troppe” letture finora mi avrebbero suggerito 3 g e 3 s

Gun, gold, gardens
Silver, stock, subprime houses…

Tradotti… armi, oro, terreni agricoli
Argento, azioni e case in svendita forzata…

Ho dei dubbi sulle ultime due, alla luce della demografia futura, non credo che l’immobiliare e l’azionario siano scelte d’investimento ottimali…

Commenti molto graditi…

Lukas
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 22:12

dal punto di vista dei costi di produzione l’inflazione misurata dal PPI è attualmente al 4,1 % nonostante l’impennata delle materie prime, crude oil in testa, stante il bassissimo costo del capitale e lo stagnante costo del lavoro causa elevata disoccupazione.

dal punto di vista della cosiddetta inflazione da domanda misurata dal CPI siamo ad un livello ancora piu’ basso , ossia al 2,9 %, causa ristagno dei consumi, degli investimenti e della spesa pubblica, solo le esportazioni verso i paesi Bric risultano in crescita, compensate peraltro dall’aumento del costo delle materie prime importate.

Solo un aumento consistente dell’occupazione potrebbe riaccendere il processo inflazionistico……sia dal lato dei costi di produzione ……che dal lato della domanda….ma ribadisco…..le banche centrali non perseguono affatto questo nobile obiettivo,,,,anzi la disoccupazione elevata è lo strumento che gli consente di continuare senza danni la politica monetaria iper espansiva perseguita negli ultimi 20 anni.

john_ludd
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 23:52

sturmer@finanza,

Lascia perdere…

Comprare materie prime ORA a mio avviso significa candidarsi a perdere denaro a vagoni. Specialmente il mercato del petrolio è massivamente manipolato al rialzo. Quello che si sta preparando è una gigantesca trappola per trader avidi che finiranno tritati e soprattutto per l’Iran e altri paesi che necessitano di quotazione elevate per sopravvivere. Non è per niente vero che non c’è petrolio, non è per niente vero che gli USA dipendono dall’Arabia (importano più petrolio dal Canada che dal medio oriente e sono letteralmente pieni di gas naturale). Inoltre questo è un anno elettorale e con il petrolio a questi prezzi la rielezione di Obama è in pericolo. Con il barile a 70$ o meno invece la rielezione è certa. Ed è quello che avverrà, le grandi istituzioni finanziarie che controllano il mercato delle commodities sono grandi elettori di Obama che le ha ricambiate annacquando ogni riforma della finanza. Le grandi banche di investimento sono strumenti del potere USA nel mondo, anche più dell’esercito. Il rumore di fondo, le chiacchiere sulla scarsità di petrolio, i rumori di guerra e i report di GS che annunciano il brent a 150$ continueranno ad alimentare il fuoco speculativo per poco tempo ancora. Il periodo ideale per il calo/crollo delle quotazione del greggio è il Q2 dell’anno in corso. E’ quello che avverrà. Petrolio, rame, argento e forse oro andranno giù come pere.

andrea.mensa
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 05:41

john_ludd@finanza,

dimenticate tutti, come spesso accade, che se ci sono debiti, ci sono anche creditori. Ed oggi di ricchi creditori ce ne sono tanti, e molto ricchi, perchè per troppi anni, aliquote marginali di tassazione troppo scandalosamente basse hanno permesso la formazione di capitali troppo, troppo grandi per essere gestiti. E’ con una azione di sequestro da parte dello stato di una parte di ricchezza privata, che lasci ai possessori non più di che continuare a vivere PER ALTRE DUE VITE la loro vita al livello attuale, ma requisisca tutto cosa rappresenta il “di più” che si potrebbe risolverre il problema, ma bisogna entrare nell’ottica che una ricchezza personale oltre un certo limite, non deve più esser consentito di realizzarla. Semplice no >?

gainhunter
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 07:50

Se la storia si ripete…

We should keep in mind that in the case of QE II the market did in fact “buy the rumor and sell the fact,” with a long rally from August 2010 into that November when QE II was initiated, followed by a correction of about 4% immediately afterwards. Over the three months that ensued, however, the S&P began a second leg, rising nearly 15% more. Despite the numerous headwinds out there, bears need to be nimble, and ready for the possibility of higher highs. Bulls have the wind at their backs, though this market is too rich for my blood.
macroandcheese.org

Scritto il 28 Febbraio 2012 at 08:25

john_ludd@finanza: Dream Theater, Al momento con una disoccupazione rampante, povertà in aumento e calo continuo del valore del real estate in USA, Europa e Cina etc… di inflazione tradizionale non se parla. Tuttavia la super per non dire iper inflazione è spesso preceduta da shock deflattivi. Parliamoci chiaro: tutti i debiti pubblici sono ormai oltre il 100%, USA e GB marciano con deficit al 10%, in Francia i dati sono pessimi, il Giappone è morto… laddove c’è sovranità monetaria i tassi non si muoveranno mai più, altro che 2014. Tra qualche mese anche gli USA saranno in recessione (forse lo sono già ora ma ci vogliono 6 mesi per capirlo), il Giappone è totalmente fuori controllo, in Cina ci sarà hard landing, almeno 3 stati europei non potranno evitare un default pilotato… che alternativa hanno le banche centrali e politici disperati e popoli di elettori ancora più disperati alla creazione di fiumi di denaro ? Cosa succederà poi ? Il sistema monetario attuale si manterrà credibile ? O andremo verso un colossale reset ? La mia opinione l’ho già espressa più volte.

Ciao john, purtroppo anche io la mia espressione l’ho espressa più volte. E ogni tanto temo di essere diventato noioso. un po’ per i concett ripetuti… un po’ per l’età che avanza…mah…

Intanto però, secondo me, prima di arrivare al cosiddetto “collasso del mercato” ci passerà ancora un po’ di tempo. Le banche centrali ed i governi faranno ancora di tutto per evitare questo scenario. Cosa potrebbe rivelarsi molto problematico? Un evento “inatteso”. Vedremo…

sturmer
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 09:38

Grazie per il commento.
Quello che scrivete è assolutamente condivisibile (la parte della politica economica usa la sottoscrivo in pieno…) ed è vero che ritengo anche io presumibile un calo di quotazione per alcune materie prime, gonfiate per effetto di trading da parte delle “simpatiche” banche d’affari usa.

Però… cosa fare?

Alternativa 1) non fare nulla, smettere di perdere tempo a preoccuparsi, e vivere la vita in maniera meno cupa.

Alternativa 2) cercare di capire cosa succederà, e porsi dalla parte giusta.

Sostanzialmente (e magari stupidamente!) sto rischiando un pronostico di crollo delle valute a corso legale ed un ritorno ad un sistema basato sul corso bimetallico.
Da ciò la mia propensione verso oro ed argento, soprattutto il secondo, per via del rapporto molto differente da quello storicamente (1/16 circa) presente quando si coniavano monete d’argento…

… non credo succederà quest’anno, però… credo succederà.

Ipotesi estremistica? Lo confesso, vedo molto nero…

Alternative? Aprire un agriturismo?

Scritto il 28 Febbraio 2012 at 09:43

sturmer@finanza,

Beh.. mi sa che chiedi un po’ troppo… Certe scelte devono essere ponderate considerando mille fattori anche di tipo personale, anagrafico, geografico, sociale ecc ecc…
Fosse facile trovare delle soluzioni così risolutive… Ovviamente riferito all’agriturismo.

E per il resto… Continua a seguirci e soprattutto prendi in considerazione il nuovo progetto che partirà a breve….STAY TUNED!

sturmer
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 10:02

Ciao…
Grazie del suggerimento… e grazie di esserci!

Lo so, sembra una frase fatta o presa da una canzone, ma poter parlare con qualcuno di argomenti quantomeno ostici… e così non sentirsi soli nel buio… aiuta!

Grazie!

john_ludd
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 11:14

Dream Theater,

La totalità dei sistemi sociali dura tanto quanto perdura la fiducia che la maggior parte di chi li costituisce vi ripone. Tra la fiducia e la crisi di fiducia può intercorrere un periodo dalla durata indefinita durante il quale la fiducia è in crisi ma nessuno ha la forza per imporre idee diverse e la paura del reset è tale e così diffusa da impedirlo. Siamo in quella fase, un limbo, una stagnazione delle mente e della ragione. Chi riesce a staccarsene e concentrarsi sul privato, vince la sua battaglia.

idleproc
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 21:31

john_ludd@finanza,

Riflessione filosofica che condivido. Ritengo che il complesso del sistema socio-economico abbia raggiunto il punto di non ritorno. Tutte le scelte che vengono fatte sono solo un tentativo di mantenimento che amplifica il problema. Dal limbo se ne esce con nuove soluzioni e idee, al momento non esiste come dici tu, la forza e la chiarezza per un’alternativa.

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