LA LEGGE DELLE MATERIE PRIME

Scritto il alle 11:43 da Danilo DT

materie-prime.jpgSe ognuno di noi avesse l’accortezza di provare a guardarsi indietro, si renderebbe conto dell’incredibile strada che hanno fatto le commodities negli ultimi anni. Cose da capogiro.

Dopo un forte rally degli anni ’80 e successiva correzione, le materie prime hanno vissuto una nuova giovinezza proprio a partire dalla fine degli anni 90.
Prima di questa nuova fase toro, avevamo assistito ad una fase di grande debolezza che aveva portato ad un forte rallentamento produttivo ed estrattivo. Molte miniere furono chiuse e molti pozzi petroliferi poco produttivi vennero abbandonati.
E’ la vecchia legge delle materie prime e dell’economia in generale: se la capacità produttiva di un bene è maggiore alla domanda ed al consumo, si taglia la produzione e d il prezzo non salirà fino a quando la capacità produttiva verrà rapportata alla domanda stessa.

Un discorso che sembra un po’ ingarbugliato ma che alla fine è più semplice di quanto sembra.
Questi tagli produttivi hanno portato ad un nuovo livellamento tra domanda ed offerta. Forse però in modo eccessivo. E ancor oggi ne paghiamo le conseguenze.
Qualche numero ? Pronti. Dal 1999 ad oggi il WTI è salito del 640 %, il carbone del 600 %, l’uranio del 500 % (dopo aver sfiorato il 1.000 %). Potrei continuare con rame, oro, mais ( +260 %) e molte altre commodities.
Rimane comunque evidente che, come tutte le cose, le materie prime sono cicliche. Ed alcuni studi hanno appurato che questi cicli hanno una durata che va dai 15 ai 20 anni. E nel ciclo ci si trova sia il movimento toro e sia la violenta correzione.
Inoltre, sempre la storia ci insegna che, quando le materie prime hanno prezzi asfittici, le borse ne approfittano e vivono una fase di violenta crescita. Viceversa, quando le materie prime sono a livelli sostenuti, le borse patiscono.
Questa, miei cari lettori, è una delle “regole auree” dell’intermarket, che come vedete aiuta a comprendere meglio la situazione e la struttura del mercato in generale.
Un’ultima cosa. Sempre facendo delle analisi storiche possiamo notare che gli analisti, nelle fasi fortemente rialziste delle commodities, proprio come questa, hanno sempre fatto previsioni catastrofistiche. Materie prime a rischio esaurimento, impossibilità a soddisfare la domanda. . Ma poi, grazie ad una maggiore ricerca e anche grazie alla crescente tecnologia, questi rischi sono sempre stati molto relativi.
Ora guardiamoci allo specchio e pensiamo alla realtà attuale.
Che la storia non si ripeta perfettamente, beh, non vi sono dubbi. Ma credo che anche stavolta …la storia potrebbe insegnarci qualcosa.

Conclusioni

crylong.gifQuindi, visti i cicli di 15-20 anni, dobbiamo ancora aspettarci anni di crisi per colpa delle commodities? (NB: qui parliamo di materie prime, e lascio da parte la crisi finanziaria ed immobiliare). A meno di trovarci una recessione violenta, l’equilibrio di cui parlavo prima non è ancora maturo. Ci vorrà un po’ di tempo.
Se guardiamo il grafico di medio lungo termine, possiamo notare che per le materie prime stiamo raggiungendo traguardi importanti. Siamo al 161.8% del rally rialzista. La violazione di quest’area ci porterebbe al 200% con evidenti ripercussioni sui prezzi delle commodities.
La storia è ancora tutta da scrivere. Resta solo una certezza. Questo momento storico-economico, e non solo per le materie prime, entrerà nella storia.

STAY TUNED!

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Grazie e buona lettura!
DT

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