La favola GRECIA: ecco perché alla fine non si risolve nulla

Scritto il alle 10:14 da Danilo DT

 

Le prospettive sul rapporto debito/PIL sono non solo troppo ottimistiche ma matematicamente irraggiungibili con questo piano di austerity.  E allora? Ennesima presa in giro. E IO PAGO!

A bocce ferme, oggi, torno a pensare alla Grecia. Dico “a bocce ferme” perché dopo gli ultimi eventi in merito al Salvataggio Grecia (di cui abbiamo parlato copiosamente).
Tutto sembra fatto e finito. Il mondo economico e non, ha una voglia pazzesca di dire: “ok, giriamo pagina. Abbiamo evitato il default Grecia e ora ricominciamo a guardare al futuro.”

 

Ma ragioniamo un attimo. Possiamo veramente dire che è tutto finito oppure è una telenovela che cambia solo nella forma ma non si interrompe?

A dire il vero, secondo me siamo solo all’inizio di una nuova storia che ci riserverà ancora molti colpi di scena.
Certo, al momento sembra che si sia messa una bella toppa con tanto di commissariamento del paese ellenico. Le banche ad Atene non chiuderanno, le assicurazioni non faranno default, ma tutto questo NON SCORDIAMOLO MAI ha un prezzo. E il prezzo è l’haircut (guardatevi qui lo schema) e il nuovo bond EFSF. Il costo quindi viene accollato a noi eurozonisti. E la BCE, che si è mossa prima di tutti, ha messo le mani avanti per tutelare se stessa e per evitare perdite…

La Grecia intende dar vita allo swap appunto nella finestra temporale tra l’8 e l’11 marzo ma l’intransigenza della Bce, la quale ha deciso di non rinunciare alle plusvalenze sui propri bonds ellenici, dando vita proprio venerdì scorso a un fulmineo swap diretto con Atene, potrebbe ora complicare la questione. In questo modo, infatti l’Eurotower ha creato un precedente di subordinazione che implica uno status senior della Bce rispetto a tutti gli altri investitori privati e riguardo tutti i debiti sovrani che detiene. Ora tutto dipende da quali saranno i termini reali dello swap dell’8 marzo prossimo, soprattutto se Atene farà passare da qui alla scadenza del 20 marzo una legislazione che imponga clausole per una class action collettiva sui vecchi bond pre-swap: se accadrà, molti detentori minacceranno una causa, soprattutto se nel frattempo di scoprirà che tra le obbligazioni detenute dalla Bce e già scambiate ce ne sono alcune denonimate in legislazione inglese, quelle ovvero che tutelano totalmente il detentore da perdite o cambi di legislazione del paese che emette il titolo e che oggi sono per la gran parte nelle mani dei fondi speculativi. (Source)

Ma proviamo poi a guardare avanti. Cosa significa per la Grecia il piano di austerity approvato in questi giorni? Vorrei tanto essere contraddetto ma con questa politica si può solo pensare ad una ulteriore prosecuzione della drammatica recessione che sta colpendo i paese ellenico.
Però scusate…qui si sono fatti i conti senza l’oste. Infatti le previsione di un debito/PIL al 120.5% diventa assolutamente inavvicinabile con tali livelli di austerity! Non si tratterebbe nemmeno di successo politico economico in caso di raggiungimento dei target, ma di vero e proprio caso scientifico da annoverare delle basiliche come vero MIRACOLO ECONOMICO, impossibile da spiegare.
Questo grafico ve l’ho presentato ieri in un commento, ma ve lo ripropongo:

Gli scenari che abbiamo appena contemplati, infatti, partono dall’assunto di un Pil greco in declino dell’1 per cento nel 2013, a fronte di un dato di crescita del quarto trimestre del 2011 che è stato del -7%! Ma spiegatemi cari politici e burocrati, ma come cavolo fa la Grecia a crescere in questo modo senza poter investire in centesimo (causa austerity assassina) e con un settore privato COLLASSATO!!!
Il “Baseline Scenario” è quello sperato e pronosticato. Prendiamo quello che è più “drammatico” nel grafico. Rappresenta comunque una Grecia con un PIL in crescita per i prossimi anni all’1.5%, quantomeno realistico nello scenario greco. 2030? Debito/PIL al 150%.

 

Domanda: E allora?

Risposta: tutto bene! Si è fatto come ormai è di moda fare: si sposta in avanti la questione. Intanto però qualcuno paga e quel qualcuno siamo noi. Ma il problema si ripresenterà visto che la Grecia non potrà svalutare (essendo nell’Eurozona).

PS: oggi il Governo greco dovrà confermare quanto deciso dal gabinetto nel week end. Ve lo dico solo per dovere di cronaca…

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DT

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5 commenti Commenta
atomictonto
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 10:30

Chiedo umilmente lumi:
allora, la situazione della Grecia come si risolve?
Secondo quanto letto recentemente:
– non ri risolve pompando dentro prestiti massicci
– non si risolve torchiando i Greci con tagli e tasse nelle bollette di casa
– non si risolve buttandoli fuori dall’Euro
– non si risolve tenedoli dentro all’Euro
– non si risolve lasciandoli morire di fame per i fatti loro con la dracma
Come si risolve dunque?
Se chiedessimo alla francia di buttargli sopra delle testate nucleari si risolve (no)?
Quindi?

leone51
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 10:32

chiedo una cosa, ma se cadesse il governo greco e i cittadini si tirano fuori dall’euro , avverrà una rivoluazione sociale, meglio subito che tra 2 anni quando saranno ridotti in ultramiseria

atomictonto
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 10:32

Aggiungo citando un famoso Sufi, Gibrail Khan:
SE UN PROBLEMA NON HA UNA SOLUZIONE NON E’ UN PROBLEMA.
Eh…

paolo41
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 11:52

….è la conferma che siamo in mano ai peggiori politici che abbia mai avuto l’Europa, condizionati dall’avidità del sistema finanziario e delle banche.
Ma anche noi, come paese, dobbiamo seriamente preoccuparci, perchè il recupero di competitività, in queste condizioni, passa solo attraverso una riduzione dei salari e dei margini di contribuzione, intensificando le criticità dovuta alle manovre restrittive.
L’alternativa sarebbe quella di lasciare crescere i consumi nei paesi più “virtuosi”, soluzione che considero pressochè utopistica, conoscendo l’idiosincrasia dei tedeschi a qualsiasi intervento che possa comportare una minima probabilità di inflazione.
L’alternativa era quella di fare uscire la Grecia dall’euro, svalutare la dracma e aiutarla per un paio d’anni a tenere in piedi il sistema bancario e, di riflesso il sistema industriale (essenzialmente ormai ridotto al turismo, all’agricoltura, alla pastorizia e ai servizi locali).

Scritto il 22 Febbraio 2012 at 12:48

FITCH SAYS DEBT SWAP WILL LEAD TO `RESTRICTED DEFAULT’

GREECE’S LONG-TERM RATINGS CUT TO C FROM CCC BY FITCH

Eccola definizione di “Restricted default” come la intende FITCH

RD’ ratings indicate an issuer that has experienced an uncured payment default on a bond, loan or other material financial obligation but which has not entered into bankruptcy filings, administration, receivership, liquidation or other formal winding-up procedure, and which has not otherwise ceased operating. This would include:
a. the selective payment default on a specific class or currency of debt;
b. the uncured expiry of any applicable grace period, cure period or default forbearance period following a payment
default on a bank loan, capital markets security or other material financial obligation;
c. the extension of multiple waivers or forbearance periods upon a payment default on one or more material financial
obligations, either in series or in parallel; or
d. execution of a distressed debt exchange on one or more material financial obligations.
(Fitch)

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