La crisi è finita, andate in pace

Scritto il alle 12:41 da Danilo DT

disoccupato

Bernanke ieri ha dato ai mercati un’altra boccata di ottimismo, arrivando a dire che tecnicamente è molto probabile che la recessione sia finita.

Queste le sue parole: “C’è un forte accordo sul fatto che l’economia Usa sia in ripresa, tecnicamente è molto probabile che la recessione sia finita e il PIL del terzo trimestre si chiuderà con un PIL in crescita. La disoccupazione però sarà lenta a diminuire e molti americani continueranno a trovare che in ambito lavorativo le cose non vanno bene.”


Non male direi. Un discorso che si manifesta zoppo in quanto dice che la crisi e finita anche se la crisi non è finita a causa della disoccupazione.  In effetti in merito al tasso disoccupazione ho già detto molto e come ben sapete lo considero uno dei leading indicator più importanti. E proprio a proposito di leading indicator, vorrei proporvi questo grafico sovrapposto di alcuni dei leading indicator chje uso più frequentemente per tastare il polso all’economia. E non posso certo negare che guardando il grafico dei leading indicator, la situazione per certi versi risulta abbastanza chiara.

 

Leading indicator: non tutto quadra

leading-indicator-USA

Il grafico che vi presento qui sopra è abbastanza complesso, ma anche completo. Nella prima parte trovate:

a) SP 500 (bianco)
b) Tasso disoccupazione (arancio)
c) Tasso inflazione (verde)
d) Crescita PIL (viola)

Nella seconda parte troverete:

1) Ancora lo SP 500 (bianco)
2) Indice ISM non manifatturiero (NAPM, il rosso)
3) Fiducia dei consumatori (giallo)
4) Indice generale di Bloomberg (verde)

Provo a fare qualche analisi di questi grafici sovrapposti facendo una premessa. Non è un caso che ho inserito dei leading indicator, degli indicatori anticipatori con indicatori coincidenti e di conferma.
Questo mix mi serve per capire dove ci sono delle anomalie.
E possiamo notare che in questo momento, guardando i grafici 2-3 e 4. la fiducia sulla ripresa è notevole, se dovessimo guardare questi indicatori sarebbe lampante ed evidente il chiaro segnale di uscita dalla crisi.
Poi però andiamo a vedere che l’inflazione …è deflazione, il PIL è fortemente negativo e il tasso disoccupazione ai massimi storici. Forse significa che qualcosa non fa. E allora cosa sta accadendo?

 

Fedele alla configurazione a W

 

Non intendo assolutamente dire che i dati sono farlocchi, anche perché se così fosse, allora ddio analisi e tutto il resto. Però, prendendo per buono quanto ci viene detto, sembra quasi che questa “Euforia” rischi di diventare momentanea, ovvero che questa positività possa non avere vita lunga. Anche perché oggi non è assolutamente possibile confermare una crescita degli utili così spavalda (rileggetevi questo post, ne vale la pena… ). Inoltre le economie sono state drogate dagli stimoli governativi, vera e propria droga per aziende e banche, stimoli che ora sono cessati e che ovviamente non potevano continuare e durare all’infinito. E poi ci sono ancora tutte le problematiche irrisolte: deleveraging, subprime, CMBS, derivati, eccessivo debito, più tutto quello di cui giornalmente parliamo.

Quindi continuo a pensare COERENTEMENTE con quanto detto in passato che prima o poi gli indicatori torneranno a girare verso il basso e quindi, resto assolutamente fedele al mio scenario di ripresa a doppia V, ovvero a W, con un nuovo periodo di difficoltà.

 

Janet Yellen, Fed di San Francisco

 

Molto interessante ho trovato il testo che ho letto sia su un report di David Roesnberg e sia sul sito della FED di San Francisco, scritto proprio dal presidente della stessa Federal Reserve di Frisco.
La fonte quindi è governativa e non “indipendente”.

Leggetevi l’articolo cliccando QUI.

“…Unfortunately, more credit losses are in store even as the economy improves and overall financial conditions ease. Certainly, households remain stressed. In the face of high and rising unemployment, delinquencies and foreclosures are showing no sign of turning around. The delinquency rate on adjustable-rate mortgages is now up to about 18 percent, and, on fixed-rate loans, it’s about 6 percent.3 Delinquencies on both types of loans have increased sharply over the past year and are still rising. This trend is consistent across other major loan categories, and is affecting high- and low-quality borrowers alike. Even recent-vintage loans are experiencing rising delinquency rates….”

Credo valga veramente la pensa buttarci un occhio.

STAY TUNED!

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Grafici by Bloomberg. Per ingrandirli basta cliccarci sopra.

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