Intermarket: torna la percezione del rischio finanziario (come vuole la FED)

Scritto il alle 10:00 da Danilo DT

La FED ottiene maggiore volatilità, torna ad essere ponderato il rischio finanziario ma nello stesso tempo, il sistema bancario cinese e la PBOC ci mettono del loro. Di riflesso, aumentano i tassi e lo spread.

E’ proprio vero, quando la magia si rompe, tutte le disgrazie si susseguono a ruota.
Sembrava che tutto potesse salire all’infinito, anche se era palese che il giochino prima o poi dovesse rompersi. Ed ecco che il giochino, guidato a tavolino dalla FED, ha iniziato a scricchiolare.

Alle problematiche della più potente banca centrale del globo si sono poi aggiunte, come denunciato recentemente, le difficoltà del sistema bancario cinese.
Tassi interbancari che decollano letteralmente, e PBOC che preferisce non fornire al mercato ulteriore liquidità. La fonte ufficiale dice che lo fanno per evitare ulteriori speculazioni. La banca centrale e’ preoccupata per l’espansione del rischioso sistema bancario ombra cinese e invita i singoli istituti a gestire più oculatamente il credito. La banca del Popolo esclude rischi di credit crunch, ma evita di immettere altra liquidita’ dentro un sistema che minaccia di diventare esplosivo. Ecco qui spiegato in un grafico, il perverso meccanismo cinese che però si sta rompendo in quanto il punto 5, il retail, si sta rendendo conto che qualcosa non funziona… (Source: ZH)

Nel frattempo il nostro mitico spread BTP Bund prende il largo e va a 327pb. Non male per un indicatore che fino a qualche giorno fa girava in area 250bp.

Da questa tabella si evince che i rendimenti NON solo dei BTP sono lievitati. E lo spread resta certo un parametro interessante per valutare il rischio Italia, però il nostro grande problema resta sempre e comunque il tasso con cui si paga il nostro debito che, a causa dell’innalzamento della curva, continua a salire.
E per chiudere il quadro intermarket, che dire delle materie prime? Tutte in forte ribasso, in particolare quelle industriali a seguito del rallentamento globale che sta colpendo anche gli emergenti.

Grafico Intermarket

E l’Oro? Ormai la soglia critica di 1.250 $/oz è ad un passo.
Perché questo livello? Secondo diversi analisti, area 1.250 $/oz rappresenta oggi il “prezzo di costo”, quello di produzione… Ora possiamo veramente dire che il metallo giallo è tornato interessante. Ma tutti sappiamo della correlazione tra oro e tassi di interesse. E quando la speculazione domina, nessun target è sufficientemente forte da tenere, quando la pressione è elevata.

Morale

Se la FED voleva far tornare quella che viene definita la “percezione del rischio finanziario”, beh, credo che in un modo o nell’altro, e anche non solo per merito suo, ci stia riuscendo alla grande.
Ribadisco il mio concetto di fondo.
La volatilità è sicuramente tornata, anche in modo generoso. Ma escludo che la FED lasci crollare il mercato dopo tutti gli sforzi fatti. Anzi, molto probabilmente nei prossimi giorni verrà lasciato molto spazio ai membri della FED che addirittura spingono per la continuazione del QE.

E non dimentichiamo mai il solito adagio: “MAI SOTTOVALUTARE LE BANCHE CENTRALI”. Loro possono fare cose che nemmeno possiamo immaginare. Ne è un esempio la campagna dei QE. Chi mai avrebbe detto che dal 2007 al 2012 le banche centrali avrebbero espanso i loro bilanci di 20.000 miliardi di USD?
Non si tratta di magia, bensì di un programma concreto e ben definito, dagli effetti collaterali e dagli esiti certamente discutibili. Ma quando si tratta soprattutto di FED, nulla è lasciato al caso…

STAY TUNED!

DT

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15 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2013 at 10:28

DT tu sei sicuro di troppe cose e in special modo che le banche centrali verranno in soccorso. Perché nei sei così sicuro ? Le banche centrali non sono al vertice del potere mondiale, sono al secondo posto, prima vengono i rispettivi governi, quelli eletti forse no, quelli reali forse sì. Il tono delle ultime dichiarazioni della BIS fanno sembrare Wiedmann una colomba smarrita e la BIS conta. Io non sono sicuro di niente ma vedo che ci sono posizioni assai differenti in giro, radicalmente differenti, sulle ragioni di quanto accaduto in questo mese. Una di queste, la più convincente porta in Cina ma non per le ragioni che hai scritto nel post di cui sopra, ben impostato, ma molto mainstream, riporti l’opinione prevalente, ma potrebbe non essere quella giusta. Il primo segnale l’ho ricevuto da una newsletter di James Gruber “Is That The Sound Of Asset Bubbles Bursting?” un analista piuttosto affidabile che vede le cose dall’Asia. La seconda era nel sito di Yannis Varoufakis che altre volte ho citato e che è, lo confermo, il mio riferimento insieme a Paul de Grauwe, per l’eurocrisi ma è anche un eccezionale macro economista con la più convincente tesi sulle ragioni della crisi del 2008. Vi riposto la breve comunicazione nel prossimo commento. Ciao.

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2013 at 10:29

I just received an interesting letter from a colleague who authorised me to share its essence with you, but without revealing his identity. The views expressed are his own and, though I do not agree with his conclusion, I believe this short letter should be essential reading for all those of us who follow the global economy’s efforts to recover with bated breath.

Yannis Varoufakis

Two months ago the Australian dollar became unhinged and started to decline in value. Its slide was blamed on a slight reduction in Chinese output. However, the fall in the A$ seemed excessive in view of how small the reduction in Chinese production was. Was there more to it than that? There was indeed. What had happened was that interbank lending rates were rising in China. Unlike other credit crunches (e.g. that in Italy now), this particular credit crunch was effected by the Chinese government for the purpose of pricking the gigantic speculative bubble in China before it inflates further with devastating potential. This same bubble is intimately linked to the US economy: both US finance and the midwest mining areas of the US are fully involved. Shortly afterwards Chairman Bernanke started talking about relaxing QE3. If the Chinese government no longer wants to provide unlimited liquidity then the whole burden of sustaining the bubble would fall on the Fed. Mr Bernanke considers this to be far too dangerous and for this reason he may have brought forward the Fed’s exit from QE. In this reading, the Fed’s signal that it is exiting QE has nothingto do with the actual health of the US economy and everything to do with China’s economic situation and government intentions. Bernanke seems determined to reduce QE for reasons that have to do with China. On the Atlantic’s other side, Mario Draghi lacks the will and the authority to make up the difference. The Eurozone is in for a big storm. My message to you is: Let the big ships crash into each other (Germany, France, Italy) and, in the meantime, try to get Greece out.

Scritto il 25 Giugno 2013 at 11:22

Sui personaggi che ci ti non c’è proprio nulla da dire, visto che sono di primissimo livello.
Certo, i governi vengono prima. Ma mi chiedo… Quando un sistema è a rischio, quali diventano le priorità? E chi comanda?
I governi? Dipende, i governi devono adeguarsi alle “esigenze di sistema”.
Le Banche Centrali? Per certi versi si, ma anche loro si muovono “a sostegno del sistema”.
La lobby delle banche? Qui il discorso si fa interessante….

Lukas
Scritto il 25 Giugno 2013 at 11:35

Dream Theater,

Vedo che la mia tesi…in pochi giorni…..ha fatto molti proseliti :mrgreen:

Lukas
Scritto il 25 Giugno 2013 at 11:41

Lukas,

A proposito di lobby delle banche…..quello visto in questi giorni è solo un assaggio…….anzi un assaggio-messaggio……..se poi qualcuno farà finta di non capire…..credo che ne vedremo delle belle :mrgreen:

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2013 at 11:50

Dream Theater,

non credo ci sia una ragione che determina eventi così complessi, violenti e dagli effetti così pervasivi, ma molte ragioni che si innestano una sull’altra, creano feedback e risultano quindi del tutto imprevedibili. Il tutto nel contesto di un sistema che ha problemi di ogni natura, entrato da tempo nelle sua fase terminale. Ci vorranno decenni per la transizione al prossimo. Apprezzo i tuoi tentativi di trovare una ragione o forse due ma sono destinati a fallire non perché sei sciocco, al contrario sei informato, sei un insider (su piccola scala) e non sei certo uno che non vede i problemi giganteschi che abbiamo di fronte. Solo noto che persisti nel tentativo di trovare e proporre una ragione, come il tuo collega Andrea, altra ottima persona. Ho smesso di pensare che c’è una ragione e che di conseguenza da qualche parte c’è una soluzione. Ci sono dei fatti, dei trend, delle misure e a quelle mi attengo. A volte le interpreto e lì interviene la mia soggettività.

Relativamente al tema del post c’è una terza ragione, che può avere un ruolo. Le grandi banche americane sono letteralmente sommerse di liquidità. Il rapporto tra impieghi e depositi è al minimo da 50 anni, in più hanno trilioni di riserve presso la FED allo zero virgola. Gran parte dei bond a lunga scadenza è nei libri della FED, quelli a breve non rendono nulla, sono utili solo come collaterali. Gli spazi di manovra sui trading desk attraverso i quali hanno ottenuto i guadagni faraonici degli ultimi anni (il 5% del PIL è un numero mostruoso) sono ridotti e ci sono venti di parziale regolamentazione. Prestiti ne concedono pochi perchè non c’è richiesta, le big corporation meritevoli di credito non hanno debiti e usano la cassa per i buy back che ne sostengono le quotazioni, le altre sono rischiose. Cosa resta ? Fare alzare i tassi sino al limite di sopportazione dell’economia, comprare treasuries mentre si invitano gli speculatori a venderli allo scoperto etc… Che siano Peter, Paulo, Antonio, Sancho, Jean Claude e tutti gli altri sfigati a mantenere alti i bonus ancora per un pò. Quando leggo che GS vede il decennale al 3% e il trentennale oltre il 4% entro l’anno mi insospettisco, quando vedo che gli small traders hanno una posizione corta record sui decennali mi insospettisco, soprattutto quando l’altra mano produce report nel quale annuncia una revisione al ribasso dell’economia USA e perdurante instabilità nei mercati non USA e dollaro forte. Non saprei ma non riesco a fidarmi di queste organizzazioni di carità. Ma questa è soggettività, non ho modo di vedere cosa c’è nei book di JPM.

Scritto il 25 Giugno 2013 at 12:13

john_ludd@finanza:
Dream Theater,

… Apprezzo i tuoi tentativi di trovare una ragione o forse due ma sono destinati a fallire … Ho smesso di pensare che c’è una ragione e che di conseguenza da qualche parte c’è una soluzione. Ci sono dei fatti, dei trend, delle misure e a quelle mi attengo. A volte le interpreto e lì interviene la mia soggettività.

Beh, io ci provo proprio perchè ancora ci credo.. Sarà un illuso però voglio trovare delle motivazioni in quanto sta accadendo.
E in mertio al fatto che NON TI FIDI di cosa di ce GS e le altre banche, fai bene perchè loro spesso comunicano cosa fa comodo a LORO.
Come è altrettanto vero che la liquidità che le banche hanno in mano e di cui dispongono è immensa.
E allora? che ne faranno di questi soldini visto che investirli in bond diventa sempre più pericoloso?
PErmettimi, tutto questo è una grande sfida per il sottoscritto: cercare di capire cosa succederà. Io continuo a pensare che quanto sta avvenendo è pura STORIA, cose che non si sono mai viste e che resteranno sui libri.
Forse perdo del tempo, chi losa, ma nel mio piccolo cerco di provare a capire. Ovvio, fosse facile… Ma non è facile per nessuno.
Intanto onestamente, coi miei modesti mezzi e le mie limitatissime conoscenze e capacità, ci provo.

🙂

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2013 at 12:29

Dream Theater,

tu come me e come quelli prima e quelli dopo sei condannato a cercare di capire perché non sei un cane o una giraffa. E tutti quanti passiamo da una delusione all’altra. Qualche grande che ci ha preceduto può aiutarci nel lavoro di sopravvivere:

Ho molto tentato e molto fallito. Non importa, tenterò di nuovo e fallirò ancora, ma fallirò meglio.
Samuel Beckett

L’eterno “Che c’è di nuovo?” allarga gli orizzonti ma se diventa l’unica domanda rischia di produrre solo detriti che causeranno l’ostruzione di domani. Mi piacerebbe, invece, interessarmi alla domanda “Che c’è di meglio?” che scava in profondità invece che in ampiezza.
Robert Pirsig

Disponiamo il nostro animo come se fossimo giunti al momento estremo. Non rimandiamo nulla; ogni giorno chiudiamo i conti con la vita.
Seneca

Scritto il 25 Giugno 2013 at 12:54

🙂 …filosofico!
Su cosa c’è di meglio… beh… se sentissi i discorsi che faccio con mia moglie capiresti! Però oggi siamo qui, su questa barca, in mezzo ad un oceano di m***a (intendenvo melma ,eh?) senza una direzione…
Cerco semplicemente di capire quale è la direzione migliore possibile…per salvare le piume. PErchè col mondo che ci ritroviamo, non credo si possa pretendere di più…

pecunia
Scritto il 25 Giugno 2013 at 18:06

GRANDI! E’ un piacere leggervi.

ihavenodream
Scritto il 25 Giugno 2013 at 20:03

Io quando vi leggo trattengo a stento le risate, perke’ fate discorsi come se aveste 5 lauree a oxford e cambridge, e foste amici intimi di draghi, bernanke e tutti i CEO delle maggiori organizzazioni mondiali…poi alla fine di tutto un ragionamento contorto e quasi impossibile da seguire, quando si tratta di tirare le somme, di indicare le cose da fare, più ragionevoli, diventate come mio nonno ke ha la 5 elementare, un mare di paure, un oceano di incertezze, e non uno straccio di insegnamento da proporre…allora ve lo do io un consiglio, fatene ciò ke volete: scendete di livello, la forma più alta di intelligenza è la semplicità, se non riuscite a spiegare un concetto di economia o finanza a un bambino di 5 anni è molto probabile ke è una inutile masturbazione, smettetela di voler sempre dare una spiegazione a tutto, di voler sapere più dettagli possibili, soprattutto smettetela di aver paura di sbagliare, di aver paura a prendere dei rischi, abbiate il coraggio delle vostre idee e il coraggio di cambiarle quando è il caso…

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2013 at 20:33

ihavenodream@finanza,

se ti facciamo ridere perchè perdi il tuo tempo a leggere quello che ci raccontiamo ? Sei non siamo al tuo livello perchè ti abbassi così tanto ? Non è forse meglio che tu dedichi le tue attenzioni a chi è grado di capirti ? E’ inutile dileggiare dei poveri stupidi, loro non capiscono, tu che sei saggio lo dovresti capire. Forse oggi sei solo un pò nervoso, accadeva anche a Buddha di avere una giornata storta.

ihavenodream
Scritto il 25 Giugno 2013 at 21:18

john_ludd@finanza,

Lo faccio x convertirvi e fare proselitismo:-) da solo è complicato costruire qualcosa…Alessandro era nettamente il migliore dei macedoni, e tutti dipendevano da lui, eppure persino lui da solo non avrebbe potuto far nulla…però prima di unirsi bisogna avere una visione comune…se ognuno la pensa a modo suo è difficile poter organizzare qualcosa…

paolo41
Scritto il 25 Giugno 2013 at 21:24

ihavenodream@finanza,

pensavo che con l’intervento di ieri tu avessi dato una dimostrazione che si possono fare commenti senza criticare e distruggere le opinioni degli altri… Con rammarico mi rendo conto che mi sono sbagliato e che preferisci essere “contrarian”, purtroppo senza dare contributi alternativi alla discussione.
In altre parole e con concetti semplici, come dici tu, ci farebbe piacere conoscere la tua opinione sull’evolversi della situazione, altrimenti ho seri dubbi che la tua partecipazione a questo blog sia costruttiva.
E credo di non essere solo a pensarla in questo modo.

Scritto il 25 Giugno 2013 at 22:15

paolo41,

Purtroppo sono costretto a darti ragione…

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