Il mondo sta affogando nei DEBITI. Ma fa nulla, #tuttobene…

Scritto il alle 14:30 da Danilo DT

Debito aggregato che continua ad aumentare. Ma si è troppo presi dall’euforia per guardare con realismo alla situazione.

Si è parlato spesso di deleveraging del settore privato. Vero, ma è altrettanto corretto dire che una diminuzione del debito privato, in generale, è stata coincidente con un aumento dell’indebitamento pubblico.
Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
Con un’inflazione così bassa (anzi, quasi deflazione) e con una crisi economica così forte, diventa difficile trovare soluzioni per un abbattimento consistente del debito, se non l’utilizzo di metodologie estremiste e MOLTO invasive.
Intanto però, spesso ci si dimentica che un debito pubblico molto alto è comunque un debito che ricade sulla testa dei cittadini e quindi, anche se c’è stato deleveraging, non significa “cancellazione” ma trasformazione.
Quindi, per una corretta valutazione, è giusto guardare al debito TOTALE, ovvero alla somma di :

a) Debito pubblico
b) Debito corporate (commerciale)
c) Debito privato (mutui)

…Il tutto rapportato al PIL prodotto…

Click to enlarge – Debito totale 2014

Cosa ne deriva? Il grafico parla da sè.
Un sistema sempre più indebitato che oramai ha raggiunto livelli siderali. E come insegnano Reinhart & Rogoff, con questi livelli di indebitamente è ben difficile poter pensare ad una strutturale crescita economica. Come dargli torto.

La strada per la ripresa è molto lontana ancora., intanto le banche centrali sono alla disperata ricerca di un po’ di inflazione anche per poter “limare” queste percentuali con la perdita del potere di acquisto. Ma di certo non basterà.
Armiamoci di tanta santa pazienza.
E incrociamo le dita.

Allegato:

Debito Pubblico/PIL nel 2014 (fine 2013)

Debito Pubblico/PIl nel 2007

STAY TUNED!

Danilo DT

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38 commenti Commenta
Scritto il 17 Giugno 2014 at 23:25

Ma tu guarda, sto di nuovo a parlare di debito qui… Non è vero John? 😉

stanziale
Scritto il 18 Giugno 2014 at 08:54

Questi grafici (sono compresi i debiti degli enti finanziari?) dimostrano che la situazione e’ insostenibile: l’italia e’ in ginocchio, nonostante(anzi proprio per questo) abbia tirato fuori, come dice orgogliosamente(?) Padoan, 75 miliardi di tasse negli ultimi anni. Se il nostro avanzo lo utilizzassimo per noi invece di darlo alle banche tedesche e francesi tranite le partite di giro del fondo salva stati, e non avessimo il signoraggio dell’euro ma stampasse il tesoro, altro che germania saremmo, ed i disoccupati diminuirebbero drasticamente.

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 10:04

Danilo DT,

Danilo sai che ti voglio bene, sennò con chi polemizzo ? 😀

Pensa la noia di post senza commenti, o al massimo 3 o 4 tutti sullo stesso tono, tipo “allora compro lire turche ?” oppure “e i bond dell’Indonesia” o “che ne sarà dei mercati emergenti” oppure il preferito “ma come fanno i BTP a stare lì con i bonos ?

cosa di meglio che un pò di polemica, un pò accesa, per vincere la noia esistenziale di un epoca dove nessuno è così scemo da non sapere che accadrà qualcosa di spiacevole eppure chi più chi meno sono tutti lì a contare giorno dopo giorno quanti soldini elettronici hanno sul proprio conto titoli come fossero eterni e pensassero di spenderli per una vacanza su Marte nel 2180 ?

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 10:08

Danilo DT,

e comunque nelle tue analisi (parziali, molto parziali) manchi sempre un punto importante. Conta più il debito in quanto tale oppure la forza di chi lo giudica e l’atteggiamento di chi subisce i giudizi ?

closing time
Scritto il 18 Giugno 2014 at 10:45

john la sola consapevolezza dell’ineluttabile non è sufficiente; l’essere umano replica istintivamente l’incoscienza e la speranza della propria adolescenza e comunque per lo più non ha strumenti per evitare il modello comportamentale del ” così fanno tutti”.
Intendo che forse occorre andare oltre il contenuto di un blog finanziario.
Chi avverte che l’occhio del ciclone si avvicina deve mettere in salvo se stesso prima dei propri averi ma su questo tema i post diventano davvero delicati e il rischio di una infestazione di troll sul blog concreta

Scritto il 18 Giugno 2014 at 10:49

john_ludd@finanza,

Beh, se noti infatti io accetto anche lo scontro anche perchè io e te abbiamo logiche talmente opposte che è normale vedere le cose in modo diverso.
l’importante è cercare di essere costruttivi e rispettare l’altrui pensiero se giustificato da dati e non da ciuffoli.
Poi la vertià assoluta non ce l’ha nessuno ma quanto, parlandone, si aprono nuovi orizzonti e nuove conoscenze, ben venga la discussione.
Secondo te, perchè ti avevo anche proposto di scrivere qualche post su I&M? Proprio perchè la tua era una visione guidata da logiche diverse rispetto alle mie.
L’invito è sempre valido e visto che certi tuoi commenti sono ricchi di informazioni più di quanto potrebbe essere un post stesso, rinnovo l’invito.
Ad esempio, se vuoi, giustificando in modo nemmeno troppo dettagliato la tua logica di “economia chiusa” che è un concetto sicuramente interessante ed alternativo a quanto si legge in giro.
Più disponibile di così…

😉

ob1KnoB
Scritto il 18 Giugno 2014 at 11:42

closing time@finanza:
john la sola consapevolezza dell’ineluttabile non è sufficiente; l’essere umano replica istintivamente l’incoscienza e la speranza della propria adolescenza e comunque per lo più non ha strumenti per evitare il modello comportamentale del ” così fanno tutti”.
Intendo che forse occorre andare oltre il contenuto di un blog finanziario.
Chi avverte che l’occhio del ciclone si avvicina deve mettere in salvo se stesso prima dei propri averi ma su questo tema i post diventano davvero delicati e il rischio di una infestazione di troll sul blog concreta

La non consapevolezza dell’ineluttabile è esiziale. La conformità al così fan tutti è esiziale. Anche in finanza. (Gli HF da anni ormai non aggiungono alfa ad es…per cui a cosa servono?).
L’ipse dixit di un troll. Io.

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 12:35

closing time@finanza,

Hai ragione, anche sul fatto che un blog finanziario non è adatto. Si trovano certo persone disposte a queste tematiche ma la grande maggioranza di chi legge un blog finanziario è interessato a scoprire il segreto per guadagnare soldi, il resto per lui è rumore, non è in grado di comprendere la funzione esponenziale sebbene governi la sua vita dal primo all’ultimo giorno. La mia presenza qui in fondo è casuale, ci sono forum che trattano questi temi in modo esaustivo e chi li frequenta non è certo un disfattista. Per esempio il sito di Tom Murphy tratta il tema della sostenibilità dal punto di vista di un fisico che butta giù numeri su numeri e dimostra l’evidenza secondo ciò che definiamo leggi universali, che poi tali non sono. Sono il risultato di una descrizione formale di eventi fisici quindi reali che ha avuto successo sperimentale in trilioni di campioni e che in ogni istante e in ogni dove che conosciamo continuano a dimostrarsi sperimentalmente confermate. Al contrario ogni legge economico/finanziaria è frutto di teorie costruite su campioni di dimensione ridicola, una visione soggettiva che non ha avuto evidenza sperimentale neppure vagamente sufficiente per poterle definire leggi, manipolate e adattate a seconda di fini politici e di interesse economico. Eppure ogni giorno, ogni secondo il 99,9% delle popolazione ha in spregio le leggi della fisica che sono poi le leggi della natura perché pongono limiti alla loro esistenza, e adorano la formulazione delle seconde che meglio si confà al loro stato psicologico che è frutto del caso, una combinazione di comportamenti geneticamente fissati e comportamenti culturalmente determinati. Mi pare non esista via di scampo alcuno, chi esce da questa logica viene visto come un UFO, un alieno privo di contatto con il mondo reale mentre è esattamente il contrario. Non rappresenta una minaccia per gli interessi dominanti perché è solo, e sono quelli della porta accanto i primi a mandarlo a cagare, non serve la polizia. Sono in partenza e non ho idea di quando rientrerò in Europa questa volta, credo sia ormai meglio lasciare perdere questo tipo di discussioni, parlare all’uno per mille è troppo deprimente.

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 13:03

Danilo DT,

L’economia reale è APERTA, il sistema finanziario CHIUSO o meglio aperto in ingresso e chiuso in uscita. Vediamo con un esempio molto semplice, forzato per esigenze didattiche ma concettualmente valido, un micro cosmo di 4 persone:

A = possiede 200 cash
B = possiede una casa che vale 100
C = possiede una casa IDENTICA a B
D = non possiede nulla

Vediamo il sistema in partita doppia (come è tutta l’economia finanziaria):

ATTIVO
immobili = 200
cash = 200
totale = 400
PASSIVO
debiti = 0
patrimonio netto = 400

a questo punto A acquista per 150 la casa di B. Per effetto di questa transazione anche la casa di C vale ora 150. Il sistema si modifica in questo modo:

A = possiede una casa che vale 150 + 50 in cash
B = possiede 150 in cash
C = possiede una casa IDENTICA a quella di A
D = non possiede nulla

ATTIVO
immobili = 300
cash = 200
totale = 500
PASSIVO
debiti = 0
patrimonio netto = 500

Il sistema ha cambiato stato, si è prodotto patrimonio percepito come ricchezza personale da chi lo possiede, tuttavia in realtà non è cambiato nulla a livello fisico, stesso cash, stesse case. Infatti, i proprietari di case non possono trasformare il proprio patrimonio che è lì congelato perchè nel sistema non vi è sufficiente cash. Per questo serve un ente esterno. Il seguito alla prossima puntata, intanto se vi interessa e non avete qualche grafico su Bloomberg da guardare potete anche pensarci su, sostituite case con azioni e bond, cash con benzina, arance e pane, mica è scienza dei razzi.

melaxxx
Scritto il 18 Giugno 2014 at 13:07

Non so se chi legge un blog finanziario sia solo interessato a scoprire il segreto per fare soldi o se sia privo di qualsiasi base di matematica o scrupolo etico, ma personalmente trovo interessante l’idea di base di questo blog di valutare le interazioni tra i vari mercati , i flussi finanziari etc. vedere come ogni spunto di riflessione di DT finisca per generare gli stessi commenti (non voglio entrare nel merito) indipendentemente dall’argomento iniziale mi sembra poco proficuo..

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 13:17

melaxxx@finanzaonline,

purtroppo nella difficile corsa alla comprensione del mondo l’assenza di una solida base fisico/matematica si rivela in genere più letale dell’assenza di scrupolo etico. Se poi sono presenti l’una e l’altra l’esito è catastrofico.

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 13:18

john_ludd@finanza,

presenti => assenti (base e scrupolo)

Scritto il 18 Giugno 2014 at 15:41

john_ludd@finanza,

Beh… questo tuo ragionamento mi sembra ovvio. Se così non fosse come giustificare i ttoli dei giornali?
Tipo questo…

“Martedì nero per i mercati europei Bruciati in Borsa 170 miliardi (articolo del 2008)
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/economia/borse-5/borsa-19-agosto/borsa-19-agosto.html

IO non ho mai visto a PiazzAffari gente girare coi lanciafiamme o con gli estintori..
:mrgreen:

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 16:23

Danilo DT,

il ragionamento è ovvio MA evidentemente malgrado l’ovvietà il valore degli asset continua a salire… il punto è… quando vuoi uscire perché quel denaro ti serve per pagare le pensioni (i baby boomers per esempio hanno appena iniziato ad andare in pensione) oppure acquistare cibo e benzina oppure…

quelli come te hanno la risposta pronta “perché uscire ? lo so bene che non posso fare altro che trasferirmi da un asset finanziario all’altro… ma io sono furbo e indovino il più delle volte su quale posizionarmi…” ed è lì che io e te smettiamo di comunicare.
UN MURO INVALICABILE.
Perché anche tu sai ed ammetti che il sistema tiene se cresce, e x crescere ha bisogno di più risorse energetiche che quelli della mia setta (come li definite) vi dicono che non ci sono. Non solo, se anche congelassimo tutto a questo istante i 200 trilioni di asset finanziari diversi in giro del pianeta (di cui circa 85 solo negli USA) corrispondono a una quantità di beni reali e fungibili molte volte quelle realmente disponibili.
Quindi vedi che stiamo effettivamente perdendo il nostro tempo. Uno dei due sbaglia al 100%, però:
1) se hai ragione tu, quello che ho renderà meno di quello che hai tu, continuerà a crescere ma un tantino meno per come è allocato e manco riuscirò a finirlo malgrado ogni anno ne tiri fuori un pò
2) se ho ragione io, quello che hai (e quello che resterà a me, auspicabilmente prossimo a zero) perderà la possibilità (per ora esistente se si esce pochi alla volta) di trasformarsi in beni fungibili dato che avrai speso la tua vita a guardare grafici preoccupandoti di beni virtuali, io li avrò auspicabilmente trasformati in beni fungibili e se ho azzeccato il mix, luogo e momento sarò riuscito a costruire qualcosa in grado di fornire mezzi di sostentamento per l’economia del DOPO a chi verrà dopo di me.
Comunque don’t worry siamo agli ultimi post del noioso e prolisso Ludd. Quando è ora di staccare la spina uno lo capisce se non è del tutto ottenebrato.

… e a te non serve che ti scriva un post sull’energia. Ho postato zilioni di link a post sul tema, anche in italiano Quanti ne hai letti ? ZERO e sai perchè ? Perchè non te ne frega una mazza. Quindi perchè vuoi che ti scriva un post dato che in ogni caso non crederesti a una parola di quel che c’è scritto ? Stammi bene.

lukeof
Scritto il 18 Giugno 2014 at 16:23

john_ludd@finanza,

John, io condivido buona parte di quanto scrivi, sia sul sistema “chiuso” che sulla questione energetica e sono altresi’ convinto che come giustamente affermi, l’unica possibilità è creare un sistema economico che consuma piu’o meno un quarto dell’energia attualmente sprecata dall’ occidente attuale.

Il problema operativo è “dove trovare” l’enorme quantità di investimenti necessaria a una trasformazione cosi’ profonda?

Beh io una soluzione ce l’avrei, ovvero “trasformare” l’enorme quantità di “carta finanziaria” in liquidità reale. E il sistema te l’ho già esposto, ovvero creando una vera e propria “bolla aurea” in cui far confluire (per semplice legge di natura, alias panico e desiderio di sopravvivenza) tutti gli “stock” finanziari attuali.

Tu mi dici che l’oro (per dire in Bankitalia o a Fort Knox) non c’è, ma la risoluzione del problema è strutturalmente identica, in quanto facendo crollare la “piramide” fiduciaria di debito e “quotazione” su asset finanziari diciamo “inesistenti” e facendoli confluire su un asset tangibile che non produce interessi, e legando riserve bancarie e depositi bancari a quotazione di “valuta-oro” crei una enorme quantità di liquidità (in fase di salita della bolla) che puoi utilizzare (a vertice della bolla) per compensare lo squilibrio dovuto all’azzeramento degli asset “fiduciari” precedenti. Sostanzialmente “sposti il sistema” verso liquidità effettiva.
E evitando anche il bank run e le crisi di liquidità.

Non vorrei insistere, ma credo che tu abbia letto il mio minisaggio ma forse non ne hai compreso in pieno le implicazioni. 🙂

Ciao

whitenoise
Scritto il 18 Giugno 2014 at 16:24

@john_ludd. Peccato tu sia deluso e poco propenso a continuare a regalarci post di estrema saggezza. Comprensibili anche a chi non ha gli strumenti (culturali, mentali, matematici) per arrivare al tuo livello di approfondimento e di comprensione dei fenomeni. Mancherai ai tanti lettori silenziosi, non interessati al fare soldi, all’hic et nunc, che ti leggono perchè parli di futuro (o no future, se vogliamo). A nome di un gruppo di giovani lettori, grazie per la consapevolezza e per gli stimoli che hai seminato, nella speranza di leggerti presto ancora. e buon viaggio!

gilles27
Scritto il 18 Giugno 2014 at 16:43

john_ludd@finanza,

..grazie john_ludd per i tuoi post.
Fai buon viaggio e salutami le montagne su cui andrai a “scarpinare”.

una ultima domanda, se posso:
Se è vero, come sostieni, che il picco dell’OIL è stata passato, e se in tanti lo sanno, perché non c’è stato ancora nessun “terremoto” finanziario legato ad esso?

…per caso siamo nella stessa situazione di quel tipo che si è buttato dal 50esimo piano di un grattacielo e durante la caduta è tranquillo e dice “fin qui tutto bene”…. “fin qui tutto bene” etc etc fino a quando si schianta. ovvero il problema non è la caduta ma sarà l’ atterraggio ?

Grazie.

kry
Scritto il 18 Giugno 2014 at 17:04

john_ludd@finanza,

Per quando sarà ti auguro un sacco di cose piacevoli. Aspetto con entusiasmo il tuo ” noioso ” ritorno.( magari tornerai con l’energia per ricreare un tuo miniblog. Mi candido come primo lettore ). Ciao.

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 17:35

gilles27@finanza,

il picco del petrolio convenzionale è già avvenuto (attorno al 2006-07) da allora la produzione è su un plateau o in leggero calo. Oltre il 100% dell’incremento dal 2007 a oggi è non conventional oil ovvero da scisti, sabbie bituminose, acque profonde. Quello del Canada (tar sands) non è neppure petrolio ma dopo una complessa fase di trasformazione diventa un combustibile come la normale benzina. In ogni caso hanno un EROI molto basso tra 3 e 5 mentre per intenderci il petrolio saudita ha un EROI attorno a 50 per i giacimenti superficiali ma in declino come Gawar e attorno a 25 per i più recenti. Il picco globale avverrà quando la produzione del costoso petrolio non convenzionale non riuscirà più a salire a un tasso tale da compensare il declino dei campi tradizionali e il rapido declino dei campi shale. Le stime della data del picco globale sono discordanti, tranne in una cosa: per avere la stessa produzione di oggi nel 2030 servono almeno 25-30 milioni di barili/giorno NUOVI. Altrettanto certo è che nel giro di pochissimo tempo il sistema finanziario attuale imploderà, nel senso che va a zero, lettere di credito che perdono di credibilità, sistema dei pagamenti internazionale che si ferma, interruzione delle supply chains globali, banche chiuse, razionamento e regime militarizzato per chi ha le risorse per permetterselo, caos per gli altri. Il report della Bundeswher del 2011 che non fornisce date (perchè è impossibile) fornisce però una convincente disamina delle conseguenze oltre all’incipit che “il peak oil è inevitabile”

Il prezzo non è legato solo al venditore ma anche alla capacità del compratore. Se l’economia è asfittica e il potere di acquisto mediano in USA è oggi circa pari a quello della fine anno 90, e in Italia attorno a quello di fine anni 80, è difficile immaginare che il cittadino mediano sia in grado di consumare più di quel che consuma oggi. Per 20 anni la ridotta capacità reale di consumare è stata compensata da dosi sempre maggiori di credito e infatti oggi siamo dentro una gigantesca bolla di inflazione da debiti. Non è avvenuta per caso e non è imputabile alla sola finanza: è stato un combinato accordo tra politica (per mantenere il consenso), banche (per avidità), popolazioni (perché l’uomo è geneticamente e culturalmente programmato per vivere alla giornata cioè è essenzialmente inadatto a vivere in un sistema complesso). Siccome non possono farci nulla (e credo lo sappiano in realtà), hanno portato i tassi a zero dove rimarranno sino alla morte del sistema. Essendo un sistema Ponzi al suo ultimo stadio, solo tassi a zero (ovvero la morte del denaro) assicurano la non morte (nell’immediato) dell’economia.

Non è che il mercato non ci proverà a farli salire, ci sta provando da anni, sono le banche USA a volere tassi maggiori oggi. I loro bilanci a livello patrimoniale sono apparentemente risanati e certamente molto meglio dei nostri, ma i margini sull’attività tradizionale sono al minimo storico. In queste condizioni a una banca in salute NON conviene prestare denaro mentre una che non è in salute come in EU semplicemente non può.

Ma fuori ci sono decine di trilioni che non vanno in default solo perché i tassi sono a zero. Esempi non banali: il boom del fracking. Tutte le società stanno vendendo asset perchè hanno cash flow negativi e presentano bilanci in utili grazie ad artifici contabili da mago Silvan. Il debito sotteso alle attività dell’oil&gas a livello planetario vale probabilmente ben di più del debito pubblico italiano. Fanno fatica a stare a galla con tassi a zero ! Portiamo i FED funds al 3% (o anche solo al 2%) allora e vediamo cosa succede.

E la quantità smisurata ed esponenzialmente cresciuta degli high yeld ? Oggi rendono il 5,5% scarso SOTTO il tasso medio di default degli ultimi 25 anni !!! Tassi più alti, default e fallimenti a catena. E chi ci sta dentro le aziende a basso rating ? Gente che lavora mica finanzieri del cazzo, e che perderebbero il lavoro dalla sera alla mattina con un effetto a valanga su altri settori dell’economia. Gente come DT vede i tassi normalizzarsi in 2 o 3 anni ? Bene allora si diano da fare a cercarsi di volata un altro lavoro perchè se la loro previsione si avvera col cazzo che mantengono il lavoro che hanno. Una anche effimera fiammata di crescita farebbe detonare il sistema e non il contrario. Una controllata deflazione nei consumi e una moderata crescita del credito lo potrebbe mantenere in vita ancora per un pò. Lo sanno ed è quello che stanno facendo e visti i risultati, direi che sono dei veri maghi. Se i vari operatori della finanza a basso livello non lo capiscono, è perché sono a un basso livello.

gilles27
Scritto il 18 Giugno 2014 at 17:54

john_ludd@finanza,

….molto chiaro. Grazie. Buone vacanze!

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 17:55

lukeof@finanza,

non credo l’oro abbia alcuna virtù intrinseca che già le conchiglie non abbiano. Può essere transitoriamente utile se il disordine è di breve durata. In caso contrario a cosa ti serve avere dell’oro se uno con la motosega bussa alla tua porta e non è il giardiniere ? L’unica possibilità che intravedo è che in seguito alla prossima recessione resti nel sistema sufficiente livello di coesione da evitare che imploda oltre un certo livello. In tal caso, con un sistema finanziario che per ovvie ragioni sarà pubblico o semi pubblico (come in Cina oggi, un paese avvantaggiato da questo punto di vista) forse sarà possibile in certi paesi guidare un’ordinata transizione al post carbon avendo mantenuto la téchne necessaria. Il denaro è un costrutto della mente umana, non c’è nulla di reale in una ricchezza finanziaria che è solo illusione di consumo differito, e un’economia è possibile anche senza denaro, almeno come lo intendiamo noi, ovvero un sistema di accumulazione non deperibile di consumi futuri. Quello che è indispensabile a far funzionare un’economia sono téchne e risorse naturali da trasformare.

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 18:33

whitenoise@finanza,

Guarda che il NO FUTURE è quello che ti stanno confezionando, un YES FUTURE sarebbe perfettamente possibile e compatibile con una qualità di vita che vedrebbe solo l’obbligata rinuncia a una serie di oggetti che se domani ti spariscono dagli armadi manco te ne accorgi. Potremmo viaggiare entro un raggio di 30 – 50 km su motorini elettrici che si possono ricaricare con pochi m2 di pannelli solari. Per viaggi più lunghi non saprei ma dimmi quanti viaggi nel raggio di 50 km fai e quanti nel raggio di 15.000 km ? Se perdi i secondi e mantiene i primi, la vita diventa una merda ? Non credo. Se quando accendi la radio (che continuerà ad andare) non senti come prima o seconda notizia “ci colleghiamo con la borsa di Milano… +0,18… mmmhhhh… spread in calo” mentre magari senti una sonata di Chopin che i caproni della finanza pensano essere una marca di profumi ti cambia la vita in peggio ? Addapassa la nuttata…

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 18:42

whitenoise@finanza,

Quelli come me NON SONO PESSIMISTI, noi siamo gli ottimisti che ti garantiscono che una vita piacevole (e anche molto più equa e civile) è possibile anche con 1/4 o anche meno energia pro/capite. I pessimisti sono quelli che impediscono che una transizione ordinata a questo tipo di mondo sostenibile per tutti possa avvenire, in modo da poter beneficiare per un paio di decenni, forse meno forse di più, di una posizione dominante, asserendo che non c’è alternativa che, infatti, PER LORO, non c’è. Non puoi continuare a consumare come un brontosauro su un pianeta finito popolato da 8 miliardi di persone. Quindi chi ti vuole fottere, e ci sta riuscendo, non siamo noi dipinti come “uccelli del malaugurio”. Il ribaltamento della verità storica sembra una costante.

Passo e chiudo. Statemi bene.

Scritto il 18 Giugno 2014 at 19:33

john_ludd@finanza,

Questa è la bolla che si sta generando e di cui parlo quotidianamente.
Ma andiamo al confronto: dici che sei di una setta. Non è giusto dire così, è più corretto dire che ragioni con logiche differenti.
E sono certo che nel lungo periodo hai sicuramente ragione tu. Ma fino al giorno del giudizio che facciamo? E il mio lavoro come verrebbe gestito?
Inoltre non è giusto dire che tutto quello di cui parlo io diventerà polvere o rischia di diventarlo.
La cosa è capire appunto DOVE esiste valore e, cosa che per te non è comprensibile, il TIMING.
Guarda il grafico (ok, non ti piacciono ma questo è facile facile) all’inizio di questo post

http://intermarketandmore.finanza.com/alla-vigilia-di-una-nuova-crisi-immobiliare-63512.html/

come vedi c’è una ciclicità. Ecco, secondo me ci stiamo avvicinando al nuovo picco. E quindi ecco perchè sgonfio giornalmente con alert su tutto quanto è secondo me in bolla.

In merito ai tuoi link su Ugo Bardi & co certo che li ho visti , come anche i linlk su Pettis ad esempio. Ma ammetto che spesso certe cose non le capisco perchè non fanno parte del “mio mondo”, essendo ignorante in materia.

ORA: perchè ti ho chiesto di scrivere qualche post, visto che alla fine ti prenderebbero nemmeno troppo se paragonai a certi tuoi ottimi commenti che da soli meriterebbero di essere loro stessi dei post?
Perchè con un post il tuo pensiero viene “FISSATO” e non è disperso nella massa dei commentio
Perchè con un post ha maggiore visibilità e puoi contribuire, se vuoi, in modo concreto, a far si che quello 0.1% che vede le cose con occhi diversi, possa trasformarsi magari in uno 0.2%.
Il nel mio piccolo cerco di dire ciò che penso giornamente e spero di rendere la gente più consapevole su cosa sta accadendo.
E’ quello che potresti fare anche tu con un punto di vista “alternativo” e decisamente valido perchè difendibile con quei dati che spesso, come detto, non capisco.
Sta a te…
🙂

john_ludd
Scritto il 18 Giugno 2014 at 22:57

Danilo DT,

sei un tipo a posto DT… sì certo il problema è quello che scrivi tu stesso… “certe cose non le capisco perché non fanno parte del “mio mondo”, essendo ignorante in materia”. Sei onesto, pochi scrivono così, per lo più la gente si sente spaesata e attacca, diventa aggressiva. Prima però ci sono condizionamenti culturali profondi che a ognuno di noi vengono impressi da quando siamo in grado di ascoltare e liberarsi è difficile e mai del tutto completo e pure doloroso, anzi soprattutto doloroso. Non avviene grazie a un rito di iniziazione, avviene per caso, un evento particolare che altera improvvisamente il flusso degli eventi e al quale si reagisce in modi differenti e pure essi figli del caso. A me ha richiesto almeno almeno 5 anni e solo perché quella serie di eventi mi ha concesso tutto il tempo necessario e l’esperienza precedente era di decenni e non pochi anni. Spesso mi chiedo “se fossi dall’altra parte e uno mi viene a raccontare che il mio mondo si sgretolerà, come reagirei ?” Per questo alla fine l’unica cosa che posso dirti e di rinunciare all’idea che certe cose non le capisci, perché non è vero. E’ il freno inibitorio del condizionamento, tutti lo hanno. D’altra parte sei in una condizione privilegiata, conosci la materia finanziaria, non lesini a nessuno, e quindi certo non a te stesso la preoccupazione che il sistema possa non solo andare incontro a una recessione ciclica ma a una depressione catastrofica che tu stesso scrivi essere stata ritardata dall’interventismo delle banche centrali (io aggiungerei “peggiorata”). Economia, finanza, energia, geopolitica sono strettamente interconnessi, l’energia è quello che fa andare il motore, la finanza è l’olio che fa girare gli ingranaggi, la geopolitica è dove fanno il motore e l’economia sei tu a bordo del mezzo a motore. Ci puoi e devi arrivare da solo. Io ho solo fornito un punto di partenza, il resto è questione di volontà.

pecunia
Scritto il 18 Giugno 2014 at 23:05

john_ludd@finanza,

messaggio in bottiglia per John : “passa… ma non chiudere.”
Hai molti adepti sul blog di DT.

whitenoise
Scritto il 19 Giugno 2014 at 00:37

john_ludd@finanza,

Grazie John per le due magistrali risposte. Lungi da me pensare che tu sia pessimista, quanto piuttosto una voce fuori dal coro, che urla che un’alternativa E’ possibile a questo mondo giunto ormai ai titoli di coda. E che si deve cambiare paradigma in primis dentro noi stessi.Per chi come me legge per cercare di capire come reinventarsi in funzione dei possibili scenari futuri – e allocare il denaro è solo un aspetto e nemmeno il più importante- , le tue parole sono degli utili tarli. Anzichè pensare ad un master in finanza è meglio che vada a “scuola” da mio padre, contadino vecchio stampo di cultura infinita,e la terra già ce l’ho. Imparare a fabbricarmi molte cose anzichè comprarle ready made. Togliere i soldi dalle banche e comprare asset fisici (o -prima che non valgano nulla- godermeli , cosa che mi sono sempre negata, da risparmiatrice indefessa). Mi resta un unico dilemma, non riesco a immaginarmi il futuro in questo paese. E mi arrovello per capire dove spostarmi affinchè l’impatto della transizione al “nuovo mondo” sia meno drammatica. Ad esempio un luogo che non richieda il riscaldamento invernale?. Un modello di vita semi autarchico in Italia è impossibile visto che qualsiasi asset fisico sarà falcidiato da tasse crescenti. Con una speranza,che le tecnologie a basso impatto energetico, come il motorino di cui fai l’esempio, non saranno appannaggio dei soliti ricchi ma accessibili a tutti. Ancora grazie per tutto, spero di tornare a leggerti presto. ( E un doveroso grazie anche al padrone di casa Dream per la dedizione ed equilibrio con cui presenta dati e fenomeni che molto mi hanno formato in questi due anni di frequentazione del blog)

gnutim
Scritto il 19 Giugno 2014 at 09:54

whitenoise@finanza,
io penso che una piccola casetta in trentino non sia una scelta scellerata. Energia garantita dagli impianti idroelettrici, migliore zona per fotovoltaico, bassa densità di popolazione, alto livello di autonomia agricola e ottimo livello di infrastrutture

oltre al paesaggio incantato delle dolomiti!!!!

kry
Scritto il 19 Giugno 2014 at 10:49

gnutim@finanza,

Per me la toscana è migliore maremma e provincia di Grosseto.

whitenoise
Scritto il 19 Giugno 2014 at 11:37

gnutim@finanza,
kry@finanza,

entrambe le zone sono super per gli aspetti segnalati da Gnutim e quanto a qualità della vita sulla carta. Il problema è: quanto dovrò pagare allo stato ladro per una casetta+terreno fra 1, 2 3 anni post inasprimento delle imposte patrimoniali+riforma del catasto? Forse un importo pari a quello di 6 mesi di raccolti agricoli. Ho un fratello che ha scelto di spostarsi a vivere in una remota valle trentina, va a fare legna nell’appezzamento di bosco assegnato in modo da essere autonomo almeno per il riscaldamento e vive con uno stile semi-francescano, tuttavia mi racconta una realtà poco rosea.Trovare lavoro è difficile, spende un botto di benzina per gli spostamenti casa-lavoro perchè non ci sono mezzi pubblici, arrotonda con lavoro sui meleti nel weekend.E i beni di consumo -quelli che non trova a km 0 o che scambia con i locali in cambio di lavoro- costano molto. Non so se farei cambio, ecco.

kry
Scritto il 19 Giugno 2014 at 12:10

whitenoise@finanza,

La zona di Grosseto verso il mare da Follonica verso sud non è male. Quando posso vado per le vacanze estive e noto che nel periodo invernale le temperature sono comunque miti rispetto al nord degli appennini. Per la casa forse al momento è quasi meglio l’affitto. Sono mie idee che ho visto confermate da John_Ludd che abitando nella provincia di Bologna sarebbe propenso a spostarsi anche più a sud visto ” che la popolazione è più resiliente da almeno 2 milleni “. Comunque la casa dovrebbe avere un impianto fotovoltaico da 3Kw ( poi dipende dal nucleo familiare ),che rende già un 10% in più rispetto anche al trentino, per rendersi sempre più indipendenti da luce e gas, e potersi ricaricare il motorino come dice John e fa Ugo Bardi.

whitenoise
Scritto il 19 Giugno 2014 at 12:25

kry@finanza,

Grazie Kry, questa zona di preciso non la conosco, appena mi capita l’occasione ci faccio un salto!

lukeof
Scritto il 19 Giugno 2014 at 17:01

john_ludd@finanza,

Beh è assolutamente vero che potresti usare le conchiglie, se avessero una quotazione e fossero un bene rifugio “storico” andrebbero benissimo 😀

Il discorso infatti non è legato all’oro “di sè e per sè”, è soltanto un mezzo. E l’ho scelto come riferimento semplicemente perchè a livello Italia abbiamo soltanto due cose. Oro e paura. E quelle possiamo usare.
Avessimo avuto le conchiglie andavano bene pure quelle 🙂
L’oro è un mezzo, non un fine. E quello che dico e predico è soltanto di “riversare” tutti gli ex-asset “cartaccia” su un unico target. Che ovviamente essendo scarso e poco reperibile, schizzerà mostruosamente di prezzo.

Il problema della motosega e dei suoi utenti è proprio riferibile al fatto che se vuoi appunto evitare l’uso della motosega da parte dei cittadini la soluzione è proprio convertire una massa enorme di “asset inesistenti” in asset tangibili (senza interesse) alias l’oro. A quel punto, collegando riserve bancarie e depositi alla valuta-oro, le banche NON crollano, i depositi aumentano e non hai bank run, la cartaccia scompare, liquidi il debito e fin quando fai questa operazione sul lato giusto della bolla la tua economia disporra di enormi quantità di liquidità al posto della cartaccia.
Ovviamente devi “staccare la spina” (alias staccare l’aggancio a valuta-oro dei depositi e delle riserve bancarie) al vertice della bolla, e a quel punto la liquidità conseguita (poichè non puo’ piu’ andare su bolle finanziarie tutte scoppiate (e non piu’ utilizzabili), puo’ solo reinserirsi nel giro dell’economia reale.

Ecco perchè la famosa “transizione” puo’ avvenire soltanto con una tecnica similare.

Che poi agli Stati Uniti e alla Cina la soluzione piaccia poco, direi che è pacifico. Ma usando le “semplici forze del mercato” qualunque bombardiere è pressochè inutile.

Se il mercato ha la percezione del “meltdown” finanziario, si butteranno tutti da soli sull’oro per semplice strategia di sopravvivenza, E non ci sarà Li Xinping o Obama o Merkel che possa farci niente.

ob1KnoB
Scritto il 19 Giugno 2014 at 18:54

Buon passo J.

lukeof@finanza,

L’altro giorno gli utenti Wind Infostrada sono rimasti al buio per quasi tutto il giorno.
Niente internet, niente telefono, niente mobile. In quel momento le mie risorse avevano un valore uguale a zero.
Se a te serve benzina e pensi di scambiarlo con il tuo oro ,ma il benzinaio non se ne fa niente perchè a lui servono polli acqua e corrente, tu non hai niente e vai a piedi.
Se hai un bancomat bello gonfio ma cade la connessione tu la spesa al supermercato non la fai.
Oddio… se ti porti la motosega e non sei un boscaiolo magari la sera mangi lo stesso…
E piu’ il debito globale aumenta più la fungibilità delle tue risorse svanisce. Quando accenno che oramai è filosofia mi riferisco a questo:
http://www.zerohedge.com/news/2014-06-19/fed-trying-create-bond-run-panic-yes-its-own-words
Ok gratuito terrorismo….
buon passo j.

lukeof
Scritto il 20 Giugno 2014 at 09:27

ob1KnoB@finanzaonline,

Certamente Obi, se uno pensa che a seguito del “prosciugamento” degli asset finanziari il mondo si fermi è chiaramente un problema.

Ma il mondo NON si ferma. Quando Parmalat ando’ in crisi per il mancato pagamento dei suoi bond e per la sua contabilità “fantastica”, certamente gli obbligazionisti e gli azionisti si trovarono con un pugno di mosche in mano. Ma GLI IMPIANTI non si fermarono affatto.

Quello che sarebbe importante comprendere è che nell’economia reale, NON ESISTE un diretto collegamento tra “default” e chiusura o fermo delle attività.
Il problema vero è evitare il bank run e la crisi di liquidità, perchè sono QUELLI che bloccano il sistema economico e l’economia reale.

La fungibilità dell’oro è vecchia quanto il mondo. E puoi pure star tranquillo che al famoso “benzinaio” il tuo oro non dispiacerà affatto.

noise
Scritto il 20 Giugno 2014 at 15:10

lukeof@finanza,

Avete ragione tutti e tre, dipende dal livello di gravità della situazione. In uno scenario grave, di consistente calo azionario e di fuga dai bond più rischiosi (e intendo anche italia), ma comunque in una situazione in cui non vi sia il collasso totale del sistema dei pagamenti, secondo me, l’oro fisico ci sta tutto.
In uno scenario alla mad max, con frantumazione della coesione sociale, dipende. Potrebbe non servire a cazzo come dice john.
Diciamo che in un meltdown generalizzato sarebbe l’ultima valuta a saltare.
Per onestà bisognerrbbe comunque immaginare un altro scenario penalizzante per l’oro. Se in seguito ai disordini finanziari si accordano le banche centrali per una o due valute fiat uniche per il mondo, allora quelle verrebbero viste come nuova valuta di riferimemto e l’oro continuerebbe ad ansimare. In effetti si sta discutendo da tempo su questa opzione, che in caso di emergenza potrebbe venire alla luce rapidamemte.
Anche gli accordi di scambio usa.ue porterebbero in quella direzione.
In fondo se abbiamo creato l’euro senza badare alle conseguenze, perchè non si dovrebbe fare l’eurosterlodollaro da una parte e il sinorublo dall’altra (o qualche altra combinazione che adesso mi sfugge?)

ob1KnoB
Scritto il 20 Giugno 2014 at 15:54

lukeof@finanza,

Chiedero’ pazienza a chi mi ospita.

allora facciamo un po’ di calcoli.
170000 tons tutto l’oro estratto in millenni di storia. Facciamo pure finta che sia tutto in lingotti (ovvero che ci sia tutto, non abbia impieghi industriali o non sia tornato sotto terra o in fondo al mare): sono ‘ben’ 24gr a testa per gli abitanti del mondo..
Se ti levi la fede e la catenina del battesimo tu la tua quota l’hai già avuta. Comunque al valore odierno diciamo 7/800 euro a testa. Un po’ pochino. Mah! se penso che oggi se nasci in Italia hai 35000 euro di debito diciamo che non c’è proporzione.
In Sicilia il 60 % della terra fertile è in stato di abbandono. Non è forse quello il primo ed assoluto bene fungibile? Eppure non vale niente.

”Quello che sarebbe importante comprendere è che nell’economia reale, NON ESISTE un diretto collegamento tra “default” e chiusura o fermo delle attività.”

Invece c’è ed eccome!!

Strano modo (imho) di attribuire valori. Una fiala di antidolorifico per malati terminali puo’ costare 500 euro al giorno. Con quei soldi puoi sfamare 500 persone in Ruanda. Un kilo di pomodori costa 5 euro a Capoverde ed a Pachino vengono pagati 20 cts al produttore. Ma sempre di euro o dollari o oro stiamo parlando non dovrebbe avere una corrispondenza univoca?. E siamo in un mondo globalizzato.
Strano no? Una fiala a 500 euro al giorno finanziata da un governo ed un popolo pieno di debiti
senza lavoro e progetti, mentre il Ruanda pieno di risorse naturali non riesce a soddisfare i bisogni primari della sua popolazione.
Il capitale si sposta, è indifferente ai confini geografici ma molto sensibile alla trasformazione da evidenza numerica elettronica a bene fungibile perchè, di contro, esso stesso non varrebbe niente. Cibo, acqua, salute, energia e comunicazione sono i beni di cui l’uomo ha bisogno. Questi si vecchi come il mondo
Ne’ oro, ne’ debiti. Solo la finanza riesce a modificare, per convenzione comune, l’utilità marginale di un bene, che è l’unico metro reale di attribuzione di valore.
E le convenzioni come le regole purtroppo, …..per convenzione e per regola propria, si modificano facilmente.

lukeof
Scritto il 24 Giugno 2014 at 12:18

ob1KnoB@finanzaonline,

Obi, il problema del “bene fungibile” è chiaro, ma ripeto che per ragioni storiche e millenarie l’oro continuerà sempre ad essere non il “bene fungibile” ma il bene rifugio (trasformabile a necessità in moneta e beni fungibili) per eccellenza. Lo è sempre stato e sempre lo sarà.

Il quanto alla questione che esista un rapporto tra default e chiusura dell’attività, ti dico sempicemente che tale rapporto è ESCLUSIVAMENTE di carattere psicologico, nel senso che a fronte della parola “fallimento” o “default”, i fornitori penseranno che non gli possano arrivare i soldi, i clienti che non avranno quello che gli spetta e via andando.
In realtà, anche a fronte di un “disavanzo contabile” di bilancio generato dalla sparizione degli asset “finanziari”, le attività di “cassa” funzionano regolarmente.
E’ chiaro che se hai un attività che genera utili soltanto per via di “operazioni speculative” ti trovi in difficoltà, ma mica tutti i gruppi industriali o anche bancari fanno “utili operativi” solo sull’hedging di titoli, e se lo fanno è segno di uno squilibrio che va sanato.

Devi chiamare il tuo “default” o “fallimento” in un altro termine, ovvero “risanamento”, e ci si accorgerà che a fronte della “sparizione” degli asset finanziari “cartaccia” nell’economia REALE cambia ben poco.
Certo GS e JP spariscono, ma non mi sembrano granchè necessari per la sopravvivenza dell’umanità e delle comunità stato.

Poi nessuno ha affermato che debba sparire la “moneta”, essa deve rimanere come termine di scambio, sia essa dollari euro o qualunque essa sia.

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