Il mondo della finanza poggiato sul…nulla!

Scritto il alle 14:30 da Danilo DT

Nel post di ieri ci chiedavamo se stiamo affogando nei debiti. 100 trilioni di USD, un’enormità.
E in questo scenario teoricamente apocalittico, il ruolo delle banche centrali è quanto mai evidente. Siamo dentro una fase di “fiat money”. Il denaro viene creato dal nulla e il suo valore non è legato a basi intrinseche, bensi dala semplice fiducia per quello che rappresenta. Un ragionamento che di per se già dovrebbe far paura. Ma è la realtà.

L’Economia di oggi si basa su questi principi, quanto mai relativi e teorici. I tempi di Bretton Woods sono molto lontani. E di certo c’è uno scollamento evidente tra riserve e cartamoneta stampata.
Tanto per renderci conto, vi riporto quel grafico sui bilanci delle banche centrali.

Se la BCE ha tirato un freno, grazie alle restituzioni progressive dell’LTRO, ecco che invece BOJ (Giappone) e FED (USA) continuano nella loro attività di pompaggio. Insieme le due banchem come ricordato da Fugnoli nella sua newsletter, regaleranno al mercato nel 2014 la bellezza di 1.7 trillioni di USD. Una follia.
Anche la liquidità immessa dalla Fed ogni mese con il Quantitative easing è stata finora di volume molto superiore rispetto a quella immessa dalla Banca del Giappone, sia in assoluto sia in rapporto alle dimensioni delle due economie. Nei prossimi mesi, tuttavia, le cose cambieranno radicalmente. La Fed, che cercherà di rispettare in tutti i modi il calendario di tapering che si è data, aumenterà quest’anno la sua base monetaria di 0.8 trilioni e alla fine del 2014 avrà chiuso completamente il rubinetto. La Banca del Giappone creerà per contro 0.9 trilioni. Si noti che il Pil americano supera i 16 trilioni, quello giapponese, con la svalutazione dello yen, è sceso sotto i 6 trilioni.

I bilanci delle banche centrali

Ho trovato molto interessante, sotto questo aspetto l’ultima newsletter di Bill Gross di PIMCO: vi lascio qui la sintesi di tutto il discorso.

Quanto detto da Bill Gross collima perfettamente con quanto sosteniamo da mesi.

a) le banche centrali sono determinanti per i prezzi di tutte le asset class
b) tutto si regge su una parola: “fiducia
c) visto quanto detto sopra, le banche centrali non lasceranno il mercato orfano e quindi ci sono ancora buone prospettive per le asset class più rischiose, se non cambia qualcosa di importante
d) e se la fiducia abbandona le banche centrali, allora cambia tutto.

Certo che tra derivati, debiti, fiat money e sistema che si poggia sulla fiducia, occorre ammetterlo. Siamo messi proprio bene…

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Danilo DT

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14 commenti Commenta
kry
Scritto il 12 Marzo 2014 at 15:39

Non aver paura, siii ottimista ….. tutto sale, i debiti e di consegunza sale il pil e di conseguenza sale la borsa ….. tutto sale anche senza sale nella zucca ….. non aver paura abbi fiducia che per il futuro sale anche il prezzo …. a no quello sarà salato. ( perdonami Danilo non voglio sminuire il tuo lavoro. Ciao.)

gilles27
Scritto il 12 Marzo 2014 at 16:20

Ieri ho partecipato ad un convegno, tra i relatori c’era anche l’ex Ministro del tesoro Scognamiglio, il quale ha detto che in America hanno stampato e sono usciti dalla crisi, in Giappone hanno stampato e sono usciti dalla crisi ( 🙄 ), che le economie emergenti stanno svalutando le loro monete e che a breve saranno fuori dalla crisi, a dir suo, manca solo l’Europa, ma Draghi troverà qualche soluzione per immettere maggiore liquidità. TUTTO BENE!!! 😀 😀 😀

PS: Mi hanno confermato che ieri sera Scognamiglio non era tanto in forma…. 🙁 🙁 🙁

john_ludd
Scritto il 12 Marzo 2014 at 17:45

e una volta che (alcune) banche centrali “perderanno credibilità” che succede ? Così per sport, dato che ne parli vuol dire che lo ritieni possibile e magari pensi anche che “io me la cavo in qualche modo”. Per quel che conta, il mio parere è che di questo passo è una certezza matematica, e neppure si dovrà aspettare tanto.

kry
Scritto il 12 Marzo 2014 at 19:00

john_ludd@finanza,

Per quel che può valere chi casca prima £ o Y .

7voice
Scritto il 12 Marzo 2014 at 19:22

ATTENZIONE ALLA TOSCANA , CERTE PRESE DI POSIZIONI SI PAGANO A CARO PREZZO .

john_ludd
Scritto il 12 Marzo 2014 at 20:09

kry@finanza,

non essere cieco… sai benissimo qual’è la mela più marcia… sta nel tuo borsellino

john_ludd
Scritto il 12 Marzo 2014 at 20:13

kry@finanza,

poi tu fai quello che ti pare… il punti di arrivo è lo stesso per tutti ma la traiettoria no !

Moments ago the Treasury sold $21 billion in benchmark OTRs in the form of a 9-year-11-month reopening of Cusip B66, in a whopper of an auction that saw the high yield of 2.729% price 1.4 bps through the 2.743% When Issued. But more than just blistering demand at the pricing, all the internals were solid across the board: the Bid to Cover of 2.92x was well above the 2.54x from February, and the 2.68x TTM average. In fact, this was the highest BTC since March of last year. And in keeping with one year anniversary records, the Dealer Award was a paltry 29.1% which also was the lowest in a year. Indirects were 43.4%, down from 49.7% in February, which means that Direct soared, and sure enough they did, from 16.2% to 27.5%. Overall a stellar auction, and one confirming that the smart money continues to prefer allocation to fixed income, instead of believing the latest “growth stories” explaining away the second coming of the dot com bubble in Bernanke’s centrally-planned farce of a market.

kry
Scritto il 12 Marzo 2014 at 21:24

john_ludd@finanza,

Grazie John dopo con google http://www.zerohedge.com/news/2014-03-12/stellar-10-year-auction-stop14-bps-through-highest-bid-cover-lowest-dealer-award-one Ammetto che mi aspettavo quella risposta da parte tua, €’ stata l’illusione a spingermi nel non premere i tasti per €. Ciao.

john_ludd
Scritto il 12 Marzo 2014 at 21:52

kry@finanza,

oggi mi è capito di leggere questo… non vuol dire che tra 3 mesi la borsa avrà perso il 20% anzi potrebbe avvenire anche l’opposto… però sapere a che gioco si sta giocando in generale è meglio:

One of the best illustrations that we are in an unmitigated and absolutely frantic financial bubble is the recent rally in fuel cell stocks. Yesterday, PLUG (Plug Power), a stock that traded at a mere 15 cents last year, finally fell sharply from its high above $11,70 (yes, it has risen by about 77 times in a few short months) after Citron Research remarked that nothing – absolutely nothing – has actually changed at the company…

Potrei aggiungere che c’è una bolla simile sulle società del 3D printing con valutazioni attorno a 300x gli utili attesi, sulle compagnie nel settore eolico e solare (dove la maggior parte delle società perde soldi a palate) e ovviamente sulle preferite degli (ana)listi, le società di internet da Amazon che vale 800x gli utili a Netflix, FB, Linkedin e tutta la fetenzia che WS ha appioppato ai gonzi a prezzi stellari. Non ho idea di quando finirà ma certo finirà come le altre volte… e anche questa volta… ma chi poteva prevederlo, questa volta sembrava diverso !

idleproc
Scritto il 12 Marzo 2014 at 21:52

Se il mondo della finanza è poggiato sul “nulla”, non siamo messi proprio male.
Il “nulla”, è già qualcosa.

Scritto il 12 Marzo 2014 at 22:26

john_ludd@finanza,

Beh, almeno possiamo dire che “lo avevamo detto”. 😛

Poi per carità, è il mio parere, è una questione di tempo ma non sarà facile da gestire (detto in modo elegante)

gilles27
Scritto il 13 Marzo 2014 at 08:55

john_ludd@finanza,

Danilo DT,

…non riesco a capire tutto questo pessimismo. Siniscalco dice che va tutto a gonfie vele! 8)

idleproc
Scritto il 13 Marzo 2014 at 09:17

Penso che sappiano perfettamente che esiste una pessima allocazione dei capitali, bolle fantasy e che ora devono rientrare nella produzione reale.
E’ del tutto normale che il mercato distrugga il capitale male investito, se ne è sempre usciti così.
Meglio così che con qualche guerra.
E’ l’unico modo perché il “mercato” individui nuovi motori dello sviluppo e settori non in “sovrapproduzione” o obsoleti e troppo maturi.
Penso che temano una reazione a catena anche se hanno già “garantito” alcuni grandi players.
Penso anche che valga la pena di guardare per gli “investimenti” le reali condizioni di imprese con capitalizzazione medio-bassa ove è più facile che si sviluppi innovazione e crescita.

snapjibe
Scritto il 16 Marzo 2014 at 11:27

Discussione interessante.
Probabilmente l’attuale sistema finaziario è nella stessa crisi in cui si dibatte la politica internazionale: la fine del monopolio USA dopo il duopolio USA-URSS.

A volte penso che il monopolio USA (aka la globalizzazione) ha portato avanti una specializzazione del lavoro per aree geografiche talmente esagerata che adesso abbiamo un blocco dove si consuma a debito (OCSE) ed un blocco dove si lavora come schiavi (Cina-India). Il blocco che consuma a debito non ha più quattrini ed il blocco dove si lavora come schiavi non consuma abbastanza tutta quella massa di prodotti che produce.

Il sistema si è imballato e la classe dirigente non è in grado di gestire la situazione perchè è stata selezionata per la “globalizzazione funzionante” e la sua omogeneità al pensiero unico.

Insomma non sanno pensare e per questo non sanno più come agire.

I soldi finti (o moneta fiat) servono per comprare prodotti di finta utilità (da Cina ed India) e gli utili sono reinvestiti in titoli finti (sono stati dati vari esempi) in finta situazione di bolla al fine di smaltire i quattrini.

Il primo passo sarebbe riportare le produzioni che servono nei luoghi dove servono.
Forse in Italia è in corso questo esperimento economico perchè altrimenti non si spiega la manovra di distruzione della domanda interna (cioè delle aspettative del tenore di vita) fatta da Monti secondo me funzionale per abbassare a livelli un po’ più “cinesi” i tenori di vita degli italiani e rimettere qualche fabbrichetta in Italia.

Ciao

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