Il lavoro USA è sempre più in crisi. Anche se il tasso di disoccupazione scende.

Scritto il alle 13:03 da Danilo DT

I dati sui nuovi sussidi di disoccupazione usciti ieri hanno sorpreso gli analisti, che si aspettavano una situazione quantomeno stabile a 340.000, mentre invece la situazione è stata peggiore del previsto, con un dato pari a 354.000 richieste.
Ma il tasso disoccupazione resta al 7.5%, ad un punto percentuale da quel target voluto dalla FED (6.50%) che rappresenta anche un pericoloso punto di arrivo, visto che significherà (se mai ci arriveremo ma NON ci arriveremo) una forte exit strategy.
Come “testimonial” sullo stato di salute dell’occupazione americana io vi propongo SEMPRE questo grafico che dice tutto e meglio spiega la situazione reale del lavoro USA.

– Tasso disoccupazione USA
– Tasso di partecipazione alla forza lavoro (ovvero la proporzione della popolazione che effettivamente è in forza lavoro)
– Tasso di occupazione

La FED dice che l’economia Usa necessita della creazione REALE di 93.000 posti di lavoro al mese per andare bene…

The U.S. economy needs to create about 93,000 jobs a month to keep the unemployment rate from rising, after adjusting for a lower workforce participation rate, according to an economist at the Federal Reserve Bank of Atlanta.
Economist Julie Hotchkiss carried out the research to address a question: Why did the jobless rate fall from mid-2003 to the end of 2004 while the economy created fewer new jobs than some economists thought necessary to achieve that goal? Gains of 150,000 are commonly cited as the minimum, she said.
“This lack of anticipated job creation, along with a continued decline in the unemployment rate, has created some confusion about the number of jobs that need to be created versus
the level of job creation that is desirable,” Hotchkiss wrote in the first-quarter issue of the bank’s Economic Review.

E secondo voi queste condizioni sono raggiunte? Intanto sappiate una cosa che è certamente sconcertante, pensando la potenza della macchina economia USA. Ovvero la quantità di persone che vivono grazie ai sussidi di disoccupazione (food stamps).

Ma non vi dico nulla di nuovo, ne parliamo molto spesso su I&M, e parliamo spesso anche dell’importanza della politica monetaria espansiva in questa fase di crescita economica farlocca…
Ma ancora non mi ho detto anche di un altro aspetto curioso (ma non troppo ) che interessa sempre gli americani…
Glauco Maggi in un suo articolo ci illustra un aspetto mlto “italiano” della problematica, ovvero i DISABILI. Che siano poi veri o farlocchi, questo non possiamo saperlo…

Quanti disabili ha l’America di Obama? Tanti quanti che, se messi tutti in uno stesso Stato, lo renderebbero l’ottavo più popoloso dei 50 Stati Uniti. Con l’ultimo dato comunicato oggi dall’INPS Usa (Social Security Administration) relativo al mese di maggio, è stato toccato un ennesimo record, i 10.978.040 cittadini che percepiscono un assegno di invalidità. Di questo esercito di sovvenzionati per carenze fisiche in parte vere, ma sempre più supposte ed elargite come assistenza “sociale-politica”, i lavoratori sono 8.877.921 (rispetto agli 8.865.586 di aprile), e ad assi si devono aggiungere i figli dei lavoratori invalidi, 1.939.687, e le mogli (o i mariti) di invalidi, che sono 160.432.
Il mese di maggio 2013 è il 196esimo mese di fila che registra un incremento, dal gennaio del 1997 che fu l’ultimo a calare, sia pure di sole 249 persone. Da notare, per avere una idea della Bolla dell’assistenzialismo, i numeri assoluti di quel periodo: 4.385.623 nel dicembre 1996, e 4.385.374 il mese successivo. Ovviamente, il riflesso del trend è nel rapporto tra abili e disabili, tra chi versa i contributi e chi li incassa, che continua a diminuire a scapito della popolazione che lavora: nel dicembre del 1968 c’erano 51 lavoratori attivi full time per ognuno che prendeva l’assegno di sostegno (in tutto gli assistiti erano 1.295.428). Il mese scorso, essendoci 116.053.000 lavoratori full time, ci sono stati solo 13 lavoratori in attività per ogni persona assistita dal governo.
Ed ecco la classifica degli Stati per popolazione, con la scandalosa performance del Disable-land, lo Stato degli Invalidi. Dove non si terrebbero nemmeno le elezioni, perche’ i Democratici “pro welfare senza se e senza ma” vincerebbero alla grande.

1. California 38.041.430

2. Texas 26.059.203

3. New York 19.570.261

4. Florida 19.317.568

5. Illinois 12.875.255

6. Pennsylvania 12.763.536

7. Ohio 11.544.225

8. STATO DEGLI INVALIDI 10.978.040

9. Georgia 9.919.945

ASSISTENZIALISMO allo stato puro. Ora domandatevi, per l’ennesima volta , cosa significherà per gli USA la partenza della “Exit strategy”.

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6 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 31 Maggio 2013 at 13:51

Sono notizie tutte note e ormai di scarso rilievo, breve termine contro lungo termine. Lasciamo perdere le foglioline per quanto indigeste e proviamo a guardare la foresta:

Nel 2011 la vendita di pannolini per adulti ha per la prima volta superato la vendita di pannolini per bambini. Negli ultimi 10 anni, le vendite sono raddoppiate e hanno raggiunti i 500 milioni di $. Le compagnie giapponesi si sono buttate su questo mercato che è tra i pochi in crescita dato che la percentuale di giapponesi oltre i 65 anni di età ha raggiunto il 23,3% del totale a ottobre 2011.

Fonte: Bloomberg 2012

Inutile che vi racconti che il nostro paese è secondo al Giappone come numero di vegliardi mentre buona parte degli altri sono appena dietro…

HAPPY TRADING YOUNG BOYS !

Scritto il 31 Maggio 2013 at 14:52

john_ludd@finanza,

Forse tu sei più acculturato di tanti lettori. Però ti posso garantire che in pochi sanno queste cose.
Però almeno converrai con me ceh questa è verità e non è fumo.
Quindi informazione.
Poi se vuoi parliamo anche del problema (già discusso) dell’invechiamento della popolazione.

http://intermarketandmore.finanza.com/debito-pubblico-italiano-in-eccesso-come-ma-soprattutto-chi-lo-paghera-55081.html

Anzi, se te lo sei perso, clicca qui sopra.

john_ludd
Scritto il 31 Maggio 2013 at 15:28

Dream Theater,

DT ho forse scritto che quanto da te postato è falso ? Non mi sembra e neppure l’ho fatto in passato dove, essendo io uno spacca coglioni, avrò al più ecceduto nell’atteggiamento da signor precisino o da professor balanzone. Dato che sul breve termine scrivete abbastanza, per non ripetere mi limito a riportare quanto non viene scritto oppure scritto meno frequentemente. La notizia di cui sopra ha poi un tono grottesco e non ho resistito alla tentazione di postarla… Poi ognuno se la può pippare come gli pare, certo tutto questo discutere a vuoto di problemi di breve termine che non si riesce neppure a iniziare a risolvere e che pure sono un nulla rispetto quelli di medio lungo, ovvero l’invecchiamento della popolazione e l’esaurimento delle risorse, dovrebbe forse far riflettere sul probabile esito finale, neanche troppo lontano forse.

john_ludd
Scritto il 31 Maggio 2013 at 15:37

Dream Theater,

comunque constato che sei sempre sulla linea del “chi pagherà il debito in eccesso in futuro…” che è del tutto irrilevante e fuorviante; mi sembra ti ponga sulla linea di pensiero prevalente che pretende di risolvere IL PROBLEMA utilizzando gli stessi metodi che lo ha creato. Non ci sarà crescita in futuro quindi sarà necessario trovare una soluzione di diversa natura e il ripudio di gran parte dei debiti non sarà una libera scelta ma una condizione necessaria per quanto non sufficiente.

Scritto il 31 Maggio 2013 at 16:20

Ok John, messaggio ricevuto.

😉

lucianom
Scritto il 31 Maggio 2013 at 19:21

Il tasso di disoccupazione scenderà a 6,5%, parola di Lucianom!Chi non ci crede alzi la mano!

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