Il grande salvadanaio della Cina e la manipolazione valutaria

Scritto il alle 14:55 da gaolin@finanza

Guest Post: riserve ed oro volano. Ma occhio all’inflazione e alla guerra valutaria.

I miei ultimi post hanno trascurato di affrontare temi in relazione con questo paese che, in Occidente in generale ma specie in Italia, si vorrebbe considerare troppo lontano, diverso, misterioso e, alla fine, solo fastidioso perché a tutti ormai pare che, se i posti di lavoro spariscono dal nostro paese, qualcosa con la Cina c’entra ma niente di più. A dire il vero non riesco a capire il perché  di questo atteggiamento.

Eppure i cinesi sono più di 1.300.000.000 e ce li vediamo fra di noi ogni giorno più numerosi. Sono operosissimi, non danno più di tanto fastidio, a parte qualche loro usanza per noi strana. Eppure ormai la Cina è una vera e propria potenza economica che sta per sorpassare gli USA quanto a PIL nazionale, calcolato a PPP (purchasing power parity). Si dice che ci vorranno ancora 4 anni ma la mia sensazione è che se la PPP fosse calcolata meglio, magari non con il Big MAC Index, già ci siamo. (CLICK HERE ). I dati della World Bank danno ancora un PIL cinese a fine 2010 di 5,879 contro i 14.582 Miliardi di US$  degli USA.   Ma se andiamo al sito di INDEX MUNDI vediamo che la situazione è molto più vicina alla realtà:

Rank Country GDP (purchasing power parity) (Billion $) (Dati aggiornati al 31/12/2010)
1 United States 14,660
2 China 10,090
3 Japan 4,310
4 India 4,060
5 Germany 2,940
6 Russia 2,223
7 United Kingdom 2,173
8 Brazil 2,172
9 France 2,145
10 Italy 1,774
11 Mexico 1,567
12 Korea, South 1,459
13 Spain 1,369

Certo che i cinesi sono ormai, lo ripeto, più  di 1.300.000.000 ma è proprio questo che dovrebbe indurci a essere più interessati a cosa succede in questo enorme paese, uscito alla grande dal sottosviluppo e ora in grado di distruggere le nostre economie se  non prendiamo consapevolezza del fenomeno cinese in corso. C’è un tema che è veramente cruciale per capire perché siamo così nei guai nell’occidente più  o meno ancora benestante.

La manipolazione valutaria cinese

Nei giorno scorsi è  stato pubblicato un mio post  che riportava il dato sulle riserve ufficiali forex della Cina annunciate da Mr Guan Tao, capo della divisione che sovrintende alla bilancia internazionale dei pagamenti della State Administration Foreign Exchange. Questa SAFE è probabilmente l’organismo più  perfetto che mai sia stato implementato in uno stato per controllare e gestire gli scambi commerciali e le transazioni finanziarie di uno stato nei confronti del resto del mondo.

Dalla Cina non esce e non vi entra merce e un solo centesimo,  di qualsiasi valuta convertibile, senza che passi attraverso questo SAFE che controlla tutto ma proprio tutto (lasciamo perdere l’illegale che è poca cosa).

A questo proposito mi viene da sorridere quando leggo o sento che i dati economici cinesi sono inaffidabili. L’unico un po’ controverso è quello comunicato dal Governo sull’inflazione che viene manipolato secondo convenienze politiche ma né più  né meno che dalle nostre parti. Comunque, schiacciando un bottoncino di tastiera Mr Guan Tao sa in ogni momento quanto ha la formica cinese nel suo salvadanaio. Salvadanaio che diventa sempre più gonfio a ritmi impressionanti e che al 31 marzo 2012 ha superato i 3.300 Miliardi di USD.

Visto che non ero sicuro di un dato che avevo in memoria e soprattutto a quando questo dato era riferito, sono andato a verificare sul sito di INDEX MUNDI, di cui riporto parzialmente una tabella:

Riserve di valuta estera e oro (Dati aggiornati al 31/12/2010)

Rank Country Reserves of foreign exchange and gold (US$)
1 China 2,621,999,939,584
2 Japan 1,096,000,012,288
3 Russia 483,100,000,256
4 Saudi Arabia 456,199,995,392
5 Taiwan 387,199,991,808
6 Brazil 290,899,984,384
7 India 284,100,001,792
8 Korea, South 274,600,001,536
9 Hong Kong 268,900,007,936
10 Switzerland 236,600,000,512
11 Singapore 225,799,995,392
12 Germany 180,799,995,904
15 France 133,100,003,328
16 Italy 132,800,004,096 quasi tutto in ORO
17 United States 130,800,001,024
27 United Kingdom 66,719,997,952

Caspita mi sono detto. La Cina in 15 mesi ha incrementato le sue riserve di ben 700 Miliardi di USD pari al 26% del valore preesistente e nessuno se ne preoccupa.

Ma la cosa più stupefacente, tenuta tutto sommato nascosta, è come fa a mantenere stabile la sua valuta nei confronti delle altre, Dollaro USA in particolare.

Questo i cinesi lo hanno imparato dai migliori maestri in questa attività che sono stati i giapponesi che, a quanto pare, hanno fatto molti proseliti dalle loro parti, basta guardare la tabella.

Brevemente lo schema è questo:

-L’azienda cinese esporta merci e in cambio riceve valuta convertibile (UD$ o altra) che giunge sul suo conto in banca alla scadenza del pagamento prevista.

-L’azienda cinese chiede normalmente la conversione di questa valuta in CNY alla banca che, a sua volta, li chiede alla Banca Centrale (People Bank of China =PBC) ricevendoli prontamente.

-La PBC si trova ad avere a disposizione imponenti somme in valuta estera che però non vende nel mercato FOREX per acquistare CNY che, come è noto, non è una valuta convertibile, o meglio i cinesi non vogliono che sia tale.

-La PBC a questo punto neutralizza le disponibilità in valuta acquistando, al cambio che lei decide, attivi all’estero, che fino poco tempo fa erano Bond USA ma che ora sono anche Bond di stati EU, preferibilmente quelli di stati più solvibili dei PIIGS  e ultimamente anche Giapponesi.

-Inoltre il Governo Cinese sta adottando da un po’ di tempo una tattica ancora più sottile che è quella di fare shopping all’estero di aziende o avviare attività di ogni tipo, tra cui anche le bancarelle dei cinesi ai mercatini rionali che, fra l’altro, incrementano ancor di più l’export di merci cinesi.

Comunque o così o colà il cerchio in Cina e nel mondo si chiude. Trattasi di una vera e propria manipolazione valutaria. Guai però a dirlo, i cinesi si arrabbiano e ti mandano a quel paese, anche se ti chiama Timothy Geithner, per cui anche lui non ci prova più se non inutilmente in altro modo.

L’effetto negativo per la Cina di questa politica è la creazione di inflazione interna. In pratica per ogni unità  di valuta convertibile la PBoC deve produrre una quantità equivalente in Yuan dal nulla, che circoleranno all’interno della Cina. Facendo questo però non fa che imitare i nostri stati che anch’essi creano moneta dal nulla con i loro deficit cronici. Finora la Cina era riuscita ad attutire gli effetti inflazionistici incentivando a dismisura gli investimenti pubblici, gonfiando il sistema finanziario, prima inesistente e il settore manifatturiero.  Ora questa moneta creata dal nulla comincia sempre più a scaricarsi sui consumi facendo lievitare i prezzi, ovvero il costo della vita.

Il prossimo futuro ci riserverà prezzi dei prodotti cinesi sempre più alti e quindi maggiore inflazione anche dalle nostre parti, viste le massicce importazioni dalla Cina, di cui ormai l’occidente è dipendente, avendo de localizzato le produzioni. Insomma, andando avanti con i pensieri e i discorsi una situazione da vero e proprio incubo per l’occidente. Qui i lettori potranno sbizzarrirsi a immaginare scenari futuri più o meno catastrofici, se con la Cina non si cambia registro al più presto.

Ni hao a tutti

GAOLIN

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15 commenti Commenta
lexmumble
Scritto il 8 Maggio 2012 at 16:08

Domanda agli esperti di economia:

se dovesse scoppiare l’inflazione in Cina, con conseguente esportazione della stessa nel resto del mondo, e nello stesso tempo la PBC dovesse decidere di vendere in massa tutta la sua riserva di moneta estera, non si verificherebbe il crollo delle valute con conseguente iperinflazione?

Intanto divertitevi (si fa per dire) con questo articolo,
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/07/palermo-zorro-cavalle-prende-vitalizio/221760/

soldi della regione Sicilia al cavallo del presidente della regione

paolo41
Scritto il 8 Maggio 2012 at 17:53

domanda: le aziende cinesi sono forzate a cambiare tutte le entrate in valute estere in valuta locale o sono autonome in termini decisionali, in altre parole possono trattenere cash in valuta estera, dovendo poi fare acquisti di materie prime???
In tal caso, c’è diversità fra le multinazionali operanti in Cina e le aziende propriamente cinesi???

Complimenti: un altro bellissimo post.

sturmer
Scritto il 8 Maggio 2012 at 18:00

lexmumble@finanza:
Domanda agli esperti di economia:

se dovesse scoppiare l’inflazione in Cina, con conseguente esportazione della stessa nel resto del mondo, e nello stesso tempo la PBC dovesse decidere di vendere in massa tutta la sua riserva di moneta estera, non si verificherebbe il crollo delle valute con conseguente iperinflazione?

Intanto divertitevi (si fa per dire) con questo articolo,
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/07/palermo-zorro-cavalle-prende-vitalizio/221760/

soldi della regione Sicilia al cavallo del presidente della regione

Ciao… ipotesi interessante, ma mi chiedo 2 cose: per quale motivo dovrebbe farlo, ed in cambio di cosa poi?
Beni rifugio? Materie prime? terreni?

lampo
Scritto il 8 Maggio 2012 at 19:42

Gaolin (ovviamente i complimenti sono scontati) mi hai fatto pensare nuovamente alle difficoltà che avevo trovato nel lontano 95 per aprire un conto in valuta estera (in USD) in Cina, anche se alla fine ero riuscito a farcela!
Mi ricordo che prima di aprirlo, ogni volta che consegnavo un biglietto verde me ne davano molti in cambio… e notavo sempre esterefatto l’espressione impassibile dell’operatore, che quasi non si rendeva conto dell’ammontare di denaro che aveva davanti ai suoi occhi (considerato che lo stipendio mensile di allora era molto più basso di quello odierno. Quei soldi gli darebbero bastati per vivere di rendita per molti anni).
Infatti per tale motivo cambiavo sempre poco denaro alla volta e alla fine mi sono cimentato nell’apertura di un conto (la carta di credito non era sufficiente per coprire il flusso di denaro che mi serviva).

Gli americani comunque il meccanismo lo hanno capito molto bene… solamente che come sai non possono farci quasi niente, almeno finché non ripristinano la produzione in patria (non per niente stanno incominciando a reincentivarla).
L’Europa lasciamo perdere…

L’aspetto più preoccupante tra quelli che hai descritto è questo:
Inoltre il Governo Cinese sta adottando da un po’ di tempo una tattica ancora più sottile che è quella di fare shopping all’estero di aziende o avviare attività di ogni tipo, tra cui anche le bancarelle dei cinesi ai mercatini rionali che, fra l’altro, incrementano ancor di più l’export di merci cinesi.

Questa è la vera conquista del mondo commerciale!

lexmumble
Scritto il 8 Maggio 2012 at 21:05

sturmer@finanza,

Potrebbe farlo semplicemente per dominare il mondo ( sempre che quello che ho scritto abbia un senso).

ottofranz
Scritto il 8 Maggio 2012 at 21:21

anch’io colpito dalla stessa frase


tra cui anche le bancarelle dei cinesi ai mercatini rionali che, fra l’altro, incrementano ancor di più l’export di merci cinesi

Su questo fronte però sto notando una saturazione ed una rottura de muro di silenzio che sempre accompagna l’operatore cinese . Oggi parlavo proprio con uno di loro che gestisce un piccolo laboratorio di sartoria e con mio grande stupore per la prima volta ha parlato di queste nuove imprese cinesi che hanno aperto attività in Città.

Ed ha fatto “gossip” e credo che tu Gaolin capisca il mio stupore .Mi ha spiegato alcuni meccanismi che non possono stare in piedi ed era allarmato e incazzato come un qualsiasi italiano che parla di Monti

C’è del nuovo a Chinatown ! 😯

gainhunter
Scritto il 8 Maggio 2012 at 22:57

ottofranz,
@gaolin, @lampo

Cioè, cosa vuol dire, che alcune bancarelle sono di proprietà del governo cinese e non degli immigrati cinesi ? 😯

lampo
Scritto il 8 Maggio 2012 at 23:24

gainhunter,

Lascio all’autore del post svelarlo, magari in un altro post, visto che l’argomento è complesso.
Non è di facile concezione per noi… anche se dai precedenti post di Gaolin qualche spunto è emerso.

moneys
Scritto il 8 Maggio 2012 at 23:58

Complimenti a tutti a partire dal padrone di casa, voglio verificare se ho capito, attraverso la moltitudine di aziende cinesi che esportano entrano in cina molti dollari euro e altre valute, la banca centrale cinese li converte in CNY per le aziende destinatarie in origine dei dollari euro ecc con un cambio che non ha parita di potere di acquisto americano europeo comunque il cambio che conosciamo del CNY, però i CNY sono creato elettronicamente o stampati come gli euri del LTRO, questo crea inflazione interna in cina che pian piano viene esportata cioè se un pc prodotto in cina e che il mercato europeo “assorbe” a 500 eur se costa all’importatore di qualche nave al mese di pc 30 euro anche con un inflazione alta prima che il prezzo diventi alto in europa qualche anno deve passare.
In pratica è cpome rivalutare il cambio EUR CNY giusto? però salgono i prezzi in CNY e non la valuta CNY ma in eur dovrebbe essere lo stesso?
Cosa succede ancora il governo cinese attraverso la banca centrale compra beni reali in usa e europa in africa dato che ha molti dollari eur ecc (con cui paga) che gli consentono di esportare ancora di più e di avere in futuro il controllo del mercato e sostiene i prezzi nei mercati europei americani ecc.
Però nei paesi occidentali la produzione è ormai troppo bassa non si può vivere di servizi e debito pubblico bisogna pur produrre qualcosa come può sfuggiere il CNY da una sua rivalutazione contro le altre monete e l’oro?
E’ inevitabile che il CNY diventi valuta di riferimento in ASIA soppiantando lo yen?
dove sbaglio?

gaolin
Scritto il 9 Maggio 2012 at 02:37

paolo41,

Ciao Paolo 41.
Ogni azienda, cinese o di proprietà straniera, è libera di tenersi sui propri conti le valute che incassa. La normale gestione dei pagamenti di ogni azienda però porta a che le valute estere vengano quasi subito convertite nella locale per pagamento fornitori, stipendi ecc.
Il trucco cinese in pratica è che nessuna banca cinese, se non la banca centrale, può andare sul mercato a vendere la valuta estera che ha nei propri conti, che poi sono giacenze in valuta dei propri clienti, come nessuna banca straniera può comprare CNY sul mercato valutario in cambio di valuta estera USD, EUR, ecc.
Se questo avvenisse, il CNY si rivaluterebbe di percentuali enormi in mezz’ora e sarebbe la fine della Cina a buon mercato.

gaolin
Scritto il 9 Maggio 2012 at 02:54

lampo,

Hai colto nel segno.
La politica del cambio debole è quella che porta a dominare il mondo.
Anche gli USA ne sono diventati i dominatori esportando molto più di quanto importavano, parlo nell’immediato dopoguerra. Ciò facendo elessero lo USD a dominatore del mercato delle valute.
Poi piano piano sono arrivati a fare l’esatto contrario e ora sono sotto scacco della Cina. Malgrado le loro armi supersofisticate.
Questo i cinesi lo sanno talmente bene che faranno di tutto per mantenere il controllo della parità monetaria CNY/USD.

gaolin
Scritto il 9 Maggio 2012 at 03:08

gainhunter,

Le bancarelle non sono di proprietà del governo cinese ma dei cinesi che avviano attività all’estero con finanziamenti dalla Cina (bancarelle sì ma anche ristoranti, attività manifatturiere, ecc)
L’intendimento era di dire che il governo ora incoraggia i cinesi a investire all’estero, mentre una volta era addirittura quasi vietato.
Quello delle bancarelle è solo l’investimento più visibile per la gente comune ma quello più pericoloso per l’occidente è lo shopping di aziende straniere con know-how da delocalizzare in Cina oppure quello degli investimenti strategic,i che favoriscono la penetrazione delle merci cinesi all’estero.

gaolin
Scritto il 9 Maggio 2012 at 03:26

moneys@finanzaonline,

I tuoi ragionamenti sono corretti.
L’aumento dei costi in Cina porterà a una parità monetaria più coerente con il potere d’acquisto.
Ma questo questo processo rischia di essere talmente lento che, nel frattempo, il sistema manifatturiero occidentale sarebbe distrutto.
A meno che in occidente non si cominci a capire che questo meccanismo è assurdo e addirittura controproducende anche per la Cina.
A dire il vero qualcuno comincia capirlo ma finchè saranno solo gli interessi della finanza a stabilire le regole del gioco si rischia di morire tutti quanti, finanza compresa, anche se per ultima.

ottofranz
Scritto il 9 Maggio 2012 at 19:19

gainhunter,

vedo che ti ha già risposto Gaolin e arrivo tardi. Per quanto mi riguarda intendo che investimenti di Centinai di miglaia di euro in località da 20.000 abitanti con affitti che superano gli 8k al mese e cinque /sei persone impiegate puzzano lontano un miglio. Visto oltretutto la cadenza di aperture praticamente settimanali , in stretta concorrenza fra l’altro, con attività che non dimostrano avere introiti , mi diventa difficile pensare che sia solo criminalità organizzata. La copertura di spalle secondo me è allo scalino superiore.

Il cinese con cui parlavo mi diceva che è tutta gente che ha ordine di comprare soo ed esclusivamente a Prato. E a me sembra che a Prato ormai sia il Governo cinese a dettar legge . (Come nel comasco e via discorrendo)

Noi a forza di vederci obbligati a pensare in grande tralasciamo il fatto che in tutto il Mondo sono le PMI che trainano l’economia.

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