I HAVE A DREAM: ma il sogno è condizionato dal prezzo del petrolio

Scritto il alle 14:37 da Danilo DT

Draghi_sogno_inflazione

Banche centrali: la Bce si impegna spingendo sull’accelleratore del suo QE Europeo promettendo modifiche già fin da dicembre. Ma tutto è condizionato anche dal valore di mercato delle materie prime, legate a problemi di domanda e da questioni politiche (OPEC). Questo rischia di portare l’Eurozona alla debt deflation con un lungo periodo di tassi bassissimi.

Evviva Evviva. E meno male che c’è la BCE. Come detto la Banca Centrale che oggi è la più determinante ed influente sui mercati, molto più della stanca FED che stasera è chiamata ad esprimersi per l’ennesima volta sui tassi di interesse.
Non ve lo nascondo, è dato per scontato il nulla di fatto. E il mercato, oggi, sconta il primo vero rialzo dei tassi di interesse negli USA nel 2016.
Il grafico qui sotto vi illustra la sintesi delle attese sul quando avverrà il PRIMO rialzo dei tassi.

FED tra 6.68 mesi (quindi oltre marzo 2016)
BOE tra oltre 15 mesi
BCE tra 3 anni abbondanti

ottobre2015-data-primo-rialzo-tassi-banche-centrali

E come potete vedere, le previsioni sul primo rialzo dei tassi di interesse in ambito BCE non hanno fatto altro che aumentare ulteriormente dopo il discorso di Draghi.
Quindi siamo “condannati” a tassi di interesse bassi ancora per lungo tempo? Sembra di si. Siamo entrati nella spirale della debt deflation? Beh, la bestia grama che Draghi sta combattendo è proprio la disinflazione, con rischi che si trasformi appunto in deflazione.
Il QE europeo, non dimenticatelo mai, è alla ricerca fondamentalmente di una cosa: la stabilizzazione dei prezzi, riportando il tasso inflazione al 2%.

Al momento però, tutto sembra vano e ne abbiamo già parlato molte volte. Però Draghi, qualche giorno fa, ha rincarato la dose ed ha promesso un “potenziamento” del suo QE Europeo. Ed ecco che il mercato ha reagito. Si, certo, mercati finanziari in festa. Io in questa sede mi riferisco al famoso (per chi segue questo blog) inflation swap 5y5y, ovvero il tasso inflazione che tra 5 anni sarà previsto per i 5 anni successivi. Quindi un tasso inflazione di lungo periodo.

Target-bce-draghi

Per carità, resta SEMPRE sotto target 2% ma come vedete si impenna un pochino. Gli altri effetti delle parole di Draghi come detto le notate nel cross EURUSD. Wow, sembra che tutto fili liscio. Il sogno di Draghi si avvera! Peccato che c’è il terzo incomodo che invece diventa determinante: il petrolio.
Ricordate? La BCE tiene in considerazione il tasso inflazione “onnicomprensivo” (all items) e quindi anche con l’energy. Se il petrolio Non riparte, per Draghi sarà durissima raggiungere i suoi target inflattivi. Questo è un dato certo. E difatti vedete nel grafico il petrolio che “rovina” i progetti ed i sogni di Draghi. Tutto da rivedere, e un QE europeo più corposo potrebbe (come sempre) non bastare.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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3 commenti Commenta
adsodimelk
Scritto il 28 Ottobre 2015 at 14:57

Salterà per aria tutto prima perchè siamo già con la corda tesissima. I tassi bassi non stimolano l’economia nè risolvono il problema del debito. Contrariamente a quanto si pensi l’inflazione c’è ma è latente e scoppierà all’improvviso devastando tutto e risolvendo anche la problematica del debito. Draghi sarà ricordato, non tanto per aver salvato l’Euro, ma per aver fatto gli stessi errori di greenspan!

pasolo
Scritto il 28 Ottobre 2015 at 19:12

VEDIAMO SE LA FED FA SCENDERE I MERCATI SEGUENDO LO SCHEMA DEGLI INDICI AZIONARI DEL 2011….

aorlansky60
Scritto il 29 Ottobre 2015 at 12:34

I tassi bassi non stimolano l’economia nè risolvono il problema del debito

… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … …

però, a quanto pare, i tassi bassi (ma che bassi, congelati sotto zero!) a qualcuno fanno [molto] comodo :

penso in particolare al Tesoro (quindi allo Stato Italiano) che ieri ha collocato una tranche da 6 miliardi di bot a scad semestrale,
con rendimento medio a – 0,055% (il giorno prima, stesso discorso per una tranche di Ctz piazzati a tasso negativo… se la prospettiva è questa per il futuro, l’annunciato potenziamento del QE europeo da parte del board BCE non promette nulla di buono in ottica di investimenti su tit governativi…)

…cosa??? rendimento negativo per un titolo a 6 mesi???

ma chi è quel ciucco che intende aderire, pagando anzichè ricevere interessi sull’operazione ???

calma, calma, qualcuno c’è; anzi più di uno, visto che [per l’emissione in oggetto, cioè quei 6 mld di bot a scad semestrale] la domanda è risultata pari a 12,7 miliardi di € !!!!!!!!

…cosa??? ma allora a questo punto, perchè il tesoro non ne ha collocati 24 di mld di € (anzichè solo 6…), visto che anzichè corrispondere interessi, per finanziare il suo debito riceve indietro pure dei soldi (corrispondenti a quel -0,055%…)

benvenuti nel tempo degli interessi (sotto)zero e della liquidità illimitata!

Indubbiamente gli Stati sovrani della zona Euro (specie quelli ad alto deb pubbl) godono, potendosi finanziare a ZERO interessi; e non venite a dire di essere sorpresi, perchè inizio a pensare che la strategia sia voluta, eccome, anche se chi ce la racconta [BCE ed altre banche centrali] afferma di essere preoccupato dal basso livello di inflazione, e che per combatterla occorre immettere liquidità [in grandi volumi] nel sistema… balle!

Chi possiede la BCE??

risposta : gli Stati sovrani della zona EU, ognuno secondo la propria percentuale di partecipazione (la germania è leader assoluta, FR in seconda posizione, l’Italia al terzo posto vantando una quota del 17%)

qual’è il principale problema di molti Stati sovr della zona EU ??

risposta : sulla carta, l’elevato deb pubbl di [alcuni] in rapporto al loro basso livello di pil degli ultimi anni

– da dati uff.li eurostat DIC2014,

DE 2170 mld di deb pubbl
FR 2037 mld di deb pubbl
IT 2135 mld di deb pubbl

come risolvere il problema [si sono chiesti i governi politici dei principali Stati sovr eurozona e il board della BCE] ???

risposta : finché la principale tendenza dell’economia sarà verso la deflazione, le banche centrali potranno stampare denaro [in grandi volumi] senza provocare inflazione dei prezzi al consumo. Possono acquistare obbligazioni e continuare a comprarle. Quando acquistano obbligazioni, tendono ad abbassare i tassi d’interesse finanziando al contempo i propri disavanzi pubblici. Strategia MOLTO COMODA! E, dall’esempio del Giappone, sembra che possano farlo quasi all’infinito.

ma a questo punto, la domanda che si pone uno che viene dalla campagna, il classico contadino del “carta canta e villan dorme” abituato al concetto [sacrosanto, ma forse fuori moda ormai] che “IL DENARO DEVE AVERE UN COSTO”, è :

DOVE CI PORTERA’ TUTTO QUESTO ???

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