Grexit e il Piano B per salvare il salvabile

Scritto il alle 09:48 da Danilo DT

Crisi Grecia e effetto contagio. Che succederà per contrastare l’Europanico?

Accettiamo e ipotizziamo che quanto gira oggi in rete e sui media in generale si avveri. Ovvero che la Grecia lasci l’Euro. Ipotesi GREXIT. Sulle conseguenze del Grexit già ho scritto. Ribadisco che si continuano a sottovalutare gli effetti. Solo qualche giorno fa, il premio Nobel Paul Krugman scriveva nella sua rubrica sul NYT: 

1. Greek euro exit, very possibly next month.
2. Huge withdrawals from Spanish and Italian banks, as depositors try to move their money to Germany.
3a. Maybe, just possibly, de facto controls, with banks forbidden to transfer deposits out of country and limits on cash withdrawals.
3b. Alternatively, or maybe in tandem, huge draws on ECB credit to keep the banks from collapsing.
4a. Germany has a choice. Accept huge indirect public claims on Italy and Spain, plus a drastic revision of strategy — basically, to give Spain in particular any hope you need both guarantees on its debt to hold borrowing costs down and a higher eurozone inflation target to make relative price adjustment possible; or:
4b. End of the euro.
And we’re talking about months, not years, for this to play out.

Quindi Grecia che esce, fuga dai c/c e dalle banche di Spagna e Italia, banche tedesche che alla fine si riempiono di denaro e di raccolta fresca, possibili restrizioni sul mercato dei trasferimenti, bla bla bla.

Debito e deficit insostenibili per la Grecia nel medio lungo periodo

Il fatto è che anche Papademos, che proprio poco informato sulle vicende greche non è, prende in seria considerazione l’ipotesi Grexit.

(…) news reports quoted former Greece Prime Minister Lucas Papademos as saying that preparations for the country’s exit from the euro zone are being considered and the risk is real.
The Hellenic Financial Stability Fund (HFSF) said in a statement its board had unanimously approved the recapitalisation, which would be signed on Wednesday by the HSFS, the banks and the European Financial Stability Fund (EFSF).
An HFSF official said the banks would receive the funds in the form of EFSF notes immediately once the agreement was signed. (CNBC) 

Dunque, proviamo un attimo a ragionare. Noi spesso prendiamo per stupidi i “grandi” del mondo. Ma forse tanto stupidi non sono. Magari tante cose sono già decise, ma tergiversano e non ci dicono la verità finchè non sarà avvenuto l’inevitabile. E magari hanno già ben presente cosa significa a livello sistemico l’uscita della Grecia dall’Euro. E allora, perché accettare tale situazione pur sapendo che dopo potrebbe essere il disastro?

Che ci sia un Piano B già pronto? In realtà questo nessuno lo può dire. Però possiamo dire che un piano B già pronto e ben studiato, potrebbe essere tutt’altro che assurdo.

Immaginate la scena. La Grecia dice addio all’Eurozona. E tutto il mondo si aspetta l’Europanico. Ma questo non accade. Come mai? Perché succede l’impensabile. La mela più marcia, la Grecia, è fuori dall’Euro. E la Germania si “abbassa” a delle concessioni che prima non voleva nemmeno trattare. E magari si riparte con un piano concreto a difesa dell’Euro, dei paesi membri e del sistema finanziario. Un vero firewall, ma non non teorico. Un firewall che garantisce il deposito delle banche, e mette virtualmente in sicurezza il debito dalla bestia grama della volatilità. Eurobond? Magari si ma non subito. ESM? Certo, ma un ESM molto diverso, che magari funge da banca e da prestatori in ultima istanza. Anche perché, siamo sinceri, in un mondo dove ormai è la FIDUCIA a comandare, perché non creare sulla FIDUCIA (condita da fatti concreti) una nuova Europa?
Non sfottetemi troppo, siamo nel ramo delle ipotesi strambe. Però io non accetto che si lasci andare a ramengo tutto, pur sapendo che si può fare molto. Certo, se il mercato avesse avuto l’umiltà e la coesione necessaria, oggi il problema Grecia non sarebbe che un vecchio ricordo…

PS: per la cronaca, lo sapevate che ieri la BCE ha fornito un bel po’ di quattrini alla Banca di Grecia al fine di sostenere le banche? Si chiama emergency liquidity assistance, alias ELA)

May 22 (CNBC) — European shares were set to open higher on Tuesday as investors came to the conclusion that the markets were most likely over-sold and news emerged overnight of around 100 billion euros ($127 billion) of liquidity provided by the European Central Bank to the Greek central bank to prop up Greece’s financial system.

Il mistero si infittisce…

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12 commenti Commenta
luigiza
Scritto il 23 Maggio 2012 at 10:11

Scusa DreamTheater c’é una cosa che mi sfugge, quando tu scrivi E magari si riparte con un piano concreto a difesa dell’Euro,…. Eurobond ..ma non subito, ESM ma diverso dal’attuale intendi, immagino, creazione di ulteriore debito.

Ma non ti sembra che così non si può continuare all’infinito ed in tal modo la fiducia non tornerà mai?
Ma chi può aver fiducia in iniezione di nuova carta? Solo gli speculatori.

Boh!

kry
Scritto il 23 Maggio 2012 at 10:17

ELA destinazione finale di quei soldi immagino sia ancora la germania. (mistero risolto basta dare il nome giusto alle sigle)

Scritto il 23 Maggio 2012 at 10:45

luigiza@finanza,

La Fiducia è una bestia strana. Infatti non si parla di nuova iniezione di carta ma di progetti messi nero su bianco, che portano a coesione verso un’UE più vera.

l.b.chase
Scritto il 23 Maggio 2012 at 11:00

.

hironibiki
Scritto il 23 Maggio 2012 at 11:04

Dream Theater,
E come? La popolazione non è felice di essere in eurolandia, basta fare un sondaggio per capire lo stato d’animo della gente comune.
Se dovessero mettere in atto una cosa simile dovrebbero cambiare completamente politica non più stato sovrano ma membro europeo. Non più costituzione Italiana, ma costituzione d’Europa. Non più prelievi fiscali decisi dallo stato ma dall’Europa. Insomma qualcosa di centrale con elezioni europee. Ma siamo molto lontani dall’avere una coesione simile, quindi penso che ci sarà solo un flop e quando la barca inizierà ad affondare in modo tale che sia evidente per tutti (perchè al momento ancora non ci si rende conto) allora ci sarà il panico.
Poi la mia è solo una considerazione, però i primi segnali ci sono tutti 😐

gonzalo
Scritto il 23 Maggio 2012 at 11:28

La Grecia sa bene di avere un potere “ricattatorio” nei confronti dell’UE e della Germania ma doveva usarlo prima invece di ridursi alla fame. Cmq ben venga il crollo dell’Europa delle Banche, nella speranza che dalle ceneri esca un Europa dei Popoli.

Scritto il 23 Maggio 2012 at 14:56

BRUSSELS (Reuters) – Euro zone officials have agreed that each euro zone country must prepare an individual contingency plan in the eventuality that Greece decides to leave the single currency area, two eurozone officials said on Wednesday.

:-/

hironibiki
Scritto il 23 Maggio 2012 at 15:42

Dream Theater:
BRUSSELS (Reuters) – Euro zone officials have agreed that each euro zone country must prepare an individual contingency plan in the eventuality that Greece decides to leave the single currency area, two eurozone officials said on Wednesday.

:-/

Pazzesco.. Del tipo “La barca affonda!!! SI SALVI CHI PUO’!!!”..
Beh che dire.. Facciamo scorta di cibi a lunga scadenza che qui ne avremo bisogno 😐

angiglio
Scritto il 23 Maggio 2012 at 16:23

L’esistenza di un piano B del genere di cui si parla è razionale.
Giorni fa A_Rnasi da queste pagine (e di questo lo ringrazio) consigliava di leggere il report dell BofA sull’ipotesi uscita Grecia dall’euro. Leggendo l’articolo di Dream Theater con a fianco quel documento alcune cose trovano una spiegazione, compreso il prestito dell’ELA.
La convinzione che sia necessario “punire” qualcuno affinchè gli altri imparino è d’altra parte abbastanza connaturata sia con l’etica tedesca che con il pensiero conservatore. E la Merkel, figlia di un pastore luterano, cresciuta nella ex Germania est ed a capo di quella che è forse la più importante formazione politica conservatrice in europa, potrebbe aver seriamente preso in considerazione questo piano B. Anzi, potrebbe averlo scritto.

wichita
Scritto il 23 Maggio 2012 at 17:18

Concordo con la tua analisi, in particolare che la Germania acconsentirà, dopo l’uscita della Grecia, a dare mandato alla BCE affinchè diventi prestatrice di ultima istanza.

Gigi
Scritto il 23 Maggio 2012 at 18:19

Non sono così convinto che l’uscita (ormai inevitabile) della Grecia dall’Euro porti direttamente al collasso della moneta unica. In fondo se oggi l’Euro soffre é soprattutto a causa della Grecia, quindi: fuori la Grecia, un problema in meno per l’Euro. Potremmo persino assistere ad una breve rivalutazione della moneta unica e ad un rialzo delle Borse che oggi soffrono dell’incertezza dovuta alla crisi greca.
Il problema é che poi bisognerebbe affrontare i dossier Spagna e Italia, senza contare Irlanda Portogallo e chissà chi altro. Quindi saremmo punto e a capo, questa volta con mezza Europa sulla porta d’uscita dall’Euro: e qui sono curioso di sapere cosa accadrà. Di certo pensare che questi Paesi possano accettare l’austerity che non ha voluto accettare la Grecia mi sembra utopia. Quindi: probabile progressiva disgregazione dell’Euro. Progressiva, ovvero controllata.
Non potrebbe essere questo il vero Piano B? Pensateci bene: niente panico, disgregazione graduale e controllata, e accantonamento della moneta unica. Sogno bellissimo ma realizzato male.

lampo
Scritto il 23 Maggio 2012 at 23:58

Concordo in parte con Gigi, in particolare sulla possibilità che si faccia uscire in “maniera controllata” la Grecia fuori dall’Europa, e il ripristino della moneta locale (magari con qualche aiuto finanziario dopo l’immediata svalutazione).
Pensate solo a quanta fiducia sarebbe in grado di ripristinare un evento del genere!.

E’ ovvio che soprattutto USA e UK non lo permetteranno… e useranno le loro trombe (mass media finanziari) a tutto volute… oltre al contributo delle agenzie di rating (che hanno però già scaricato gran parte delle loro munizioni).

Oggi leggevo su un report della Barclays, che in realtà il deflusso dei depositi si è verificato principalmente in Grecia, lievemente in Spagna e per niente in Italia (dove sono addirittura lievissimamente aumentati). Quindi in realtà il panico tra la gente… non esiste (ancora)!

Ovvio che invece per gli investimenti… la situazione è ben diversa… come mostrato da DT in un grafico tempo fa. Ciò è dovuto principalmente al disinvestimento da parte degli investitori esteri nei titoli di stato dei Paesi periferici e in molti titoli quotati, bond compresi.

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