GRECIA: la crisi si fa ancora più concreta e la gente ha fame

Scritto il alle 10:48 da Danilo DT

Top of the blog e il nuovo dramma Atene: ora la crisi è economica e sociale

Ci sono cose che i media tendono a sottovalutare. La crisi economica e politica che sta caratterizzando questi anni sta sprofondando in una crisi sociale senza precedenti. E siamo solo all’inizio. I paesi dell’Eurozona meno virtuosi, si trovano a dover fare i conti con piani di austerity tecnicamente, economicamente e fisicamente insostenibili.

L’occhio mi cade subito sulla Grecia. Un paese che certamente avrà anche le sue colpe, ma che oggi deve essere visto anche con un occhio diverso. Quello umano.

Siamo arrivati ormai alla “frutta”. In tutti i sensi. Che ci crediate o no, il 27 % della popolazione greca è a livelli di vera povertà (sotto la soglia di indigenza). Per cercare di venire incontro a queste persone, il Governo permette ai supermercati di vendere cibo scaduto ad un prezzo scontato del 66%.

La Grecia dà l’ok alla vendita di cibi scaduti per provare a combattere la marea montante della povertà. Il ministero allo Sviluppo, secondo quanto riportano siti on line greci, ha approvato infatti una nuova legge che consentirà ai supermercati di lasciare sugli scaffali a prezzi super-scontati una serie di prodotti anche dopo la data entro cui devono essere “preferibilmente consumati”. Il cibo dovrà essere esposto separato da quello a prezzo pieno e il venditore risponderà del suo buon stato di conservazione. Il costo per il cliente dovrebbe secondo le stime essere pari a un terzo circa del normale. Non è consentito invece l’utilizzo di questa merce all’interno di ristoranti o negli alberghi. (Source)

Certo, una soluzione sensata che va incontro alle necessità di un popolo in condizioni drammatiche, e permette anche ai supermercati di poter “riciclare” cibo che potrebbe altrimenti finire nell’Immondizia. Però questo scenario è figlio di un dramma che sta vivendo lo stato ellenico, un dramma che non è affatto arrivato al capolinea. Anzi. C’è il forte timore che non siamo che a metà del guado. Disoccupazione oltre il 25%, quella giovanile è al 54.2%.

Mettetevi nei panni di un giovane greco. Con quale occhi si può guardare al futuro?

Lasciandovi questo pensiero da meditare, vi propongo il TOP della settimana. Come sempre tanti post (forse troppi?) ma anche tanta carne al fuoco.

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20 commenti Commenta
7voice
Scritto il 13 Ottobre 2012 at 11:44

FOR PRESIDENT: dalla crisi si esce «cedendo quote di sovranità» alla Ue».ECCO LE VERE KAGATE DI QUESTI INVASATI MENTALI ! SONO TUTTI COLLUSI CON IL BILDERBERG IL RESTO SON CHIACCHIERE ! PREPARATEVI PER TEMPO : ARMATEVI PESANTEMENTE ,SIAMO IN GUERRA CONTRO QUESTI CIALTRONI MONDIALI CHE CREDONO DI ESSERE I PADRONI DEL MONDO ! BISOGNA FARGLI IL PALO FUOCATO SU X IL DERATANO ! COME ? TOGLIENDO DI MEZZO IL PETROLIO !POI VEDIAMO CHI CREPA !

tommy271
Scritto il 13 Ottobre 2012 at 17:15

La situazione più preoccupante è confinata entro le grandi città.
Sulle isole stanno bene.

L’altissimo livello di disoccupazione dovrebbe tener conto dell’aumentato livello di lavoro nero. Già prima della crisi l’economia sommersa era intorno al 30% del PIL. Questa è una “riserva” da tenere presente.
Altrimenti non si spiega perchè durante l’ultimo sciopero generale di ottobre le persone in piazza ad Atene erano in 50.000 e non 1.000.000

Dopodichè tutte le difficoltà, i sacrifici e le sofferenze che volete … ma se avete alternative realistiche (che non siano la “rivoluzione” o la “guerra civile”) dite pure …

fdm78
Scritto il 14 Ottobre 2012 at 04:21

tommy271@finanza,

Se credi davvero a quello che hai scritto, sei un autentico cretino. Il figlio scemo di monti, che è già cretino di suo…

ddb
Scritto il 14 Ottobre 2012 at 09:21

😥
Un nuovo mercato per la grandi catene di distribuzione tedesche.
Del resto distruggere le mozzarelle blu ha un costo…

tommy271
Scritto il 14 Ottobre 2012 at 09:54

fdm78@finanzaonline:
tommy271@finanza,

Se credi davvero a quello che hai scritto, sei un autentico cretino. Il figlio scemo di monti, che è già cretino di suo…

Caro amico, goditi pure le tue certezze.

perplessa
Scritto il 14 Ottobre 2012 at 22:55

tommy271@finanza,

l’anno scorso a Barcellona ho visto dei ragazzi mangiare dei rifiuti che avevano tolto da un cassonetto di una traversa di Carrer Ferran. Lì ci sono molti ristoranti. per la precisione erano sfilatini, tra l’altro tutti bagnati perchè pioveva che dio la mandava, e per poco vomitavo. certo si potrebbe dire che è un caso.

tommy271
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 09:11

perplessa@finanza:
tommy271@finanza,

l’anno scorso a Barcellona ho visto dei ragazzi mangiare dei rifiuti che avevano tolto da un cassonetto di una traversa di Carrer Ferran. Lì ci sono molti ristoranti. per la precisione erano sfilatini, tra l’altro tutti bagnati perchè pioveva che dio la mandava, e per poco vomitavo. certo si potrebbe dire che è un caso.

Io ho visto persone raccogliere merce scaduta/avariata nei mercati rionali di Milano… tre anni fa.
Non erano giovani, ma pensionati.

Credo non sia un fenomeno “particolare”, forse un segno dei tempi.

Ricordo però che trentanni fa il fenomeno era più accentuato.

tommy271
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 09:25

Vorrei però aggiungere che la direttiva del Ministrero greco non si ferma a quanto, un pò demagogicamente, descritto …
Certo per i media è più facile (e sensazionale) dire che si muore di fame ad Atene.
Sono efficaci le immagini di uno sciopero generale che ha portato in piazza ad Atene 50.000 persone (non 500.000) con il solito centinaio di “anarchici” greci a far un pò di rumore.
Immagini usuali che non spostano di una virgola il problema.
Tra le altre cose dovrei anche dire che la gestione dell’ordine pubblico è sempre stata esemplare… meglio che in Italia o in Spagna.

Per tornare ai “cibi scaduti”.
La direttiva si riferisce a cibi da “consumarsi preferibilmente entro…” ed in buono stato di conservazione.
A volte ho acquistato cibi in prossimità della scadenza, venduti regolarmente ma conservati male che facevano schifo.
Altre volte mi è capitato di comprare analoghi prodotti, messi in fondo al frigorifero e andati in scadenza.
Non è successo nulla ed erano buoni lo stesso.

E’ fondamentale lo stato di conservazione.
Se conservati in modo pessimo, son da buttare prima della scadenza.

schwefelwolf
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 12:16

Tutti continuano a parlare della situazione sociale in Grecia, della necessità di “ammorbidire” l’austerity per evitare il disastro (concedendo quindi altri x-miliardi all’anno, in cambio di una riedizione di promesse mai mantenute).

Ma non sento parlare di tagli alle pensioni d’oro, di riduzioni della spesa, di lotta (seria) alla corruzione ed all’evasione.

Non è che la Grecia usi i suoi poveri per ricattare l’Europa e mantenere il proprio miserabile “sistema” di secolare malcostume?

tommy271
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 13:13

schwefelwolf@finanza,

Le riduzioni alla spesa son state fatte … non a caso la Grecia è in recessione da 5 anni. Un fenomeno che non si è mai verificato in nessun paese democratico, così a lungo.

Il peso enorme dello stato, rispetto al PIL prodotto, è una causa. E l’elevata corruzione ne è l’effetto. In sostanza – come in Italia – vige il classico sistema di scambio del voto, basato su un intreccio di politica-finanza.

Non è un caso che i greci evadano alla grande le imposte, il sistema burocratico è corrotto e non esiste un registro del catasto.

La responsabilità maggiore è della grande borghesia che non paga e porta i soldi all’estero.

Credo che questa crisi porterà, alla fine, a grandi riforme.

paolo41
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 13:14

schwefelwolf@finanza,

come hai ragione !!!! e il nostro paese è più o meno nelle stesse condizioni….

schwefelwolf
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 15:14

tommy271@finanza,

“Le riduzioni sono state fatte…”

Certo, è vero – come in Italia: tagli alle pensioni dal normale cittadino, alla sanità, alla scuola etc. Di conseguenza – come in Italia – recessione.

Vorrei però ribadire la mia osservazione: le decine di migliaia di “Fiorito”, di “Amato & Co.”, di “Formigoni, Ernani & Co.”, i segretari comunali dal 250.000 €/anno, i parrucchieri (della Camera) da 5000 €/mese, i portaborse, gli amministratori analfabeti di “partecipate” nullafacenti, insomma: tutti i costosissimi parassiti del sistema – greci o italiani che siano – sono stati toccati? Non mi risulta. Anzi…

I tagli greci sono tagli “alla base” (con conseguente disastro sociale), ma lasciano intonsa tutta la “nomenklatura” ed il suo immenso stuolo di “clientes”. Cioè: si fanno pagare le vittime per garantire – per quanto tempo ancora? – “ostriche & Dom Perignon” (pagati dal resto d’Europa) ai parassiti.

Non è un bello spettacolo: né per le vittime, né per chi deve (o meglio: viene indotto a pensare di dover) sostenere i costi di questo squallido giochetto levantino.

tommy271
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 17:36

schwefelwolf@finanza,

Come ben sai, dato che non è possibile svalutare (anche se tutti ci auguriamo un cambio euro/dollaro a 1,10) le uniche possibilità per migliorare la competitività passano attraverso una compressione dei costi.
In Grecia è stato fatto in maniera selvaggia.

Questo ha contribuito ad accelerare la recessione, facendo crollare il PIL, ma sta portando ad un riequilibrio della bilancia commerciale come non si vedeva da oltre dieci anni.
Quest’anno si vedrà per la prima volta un avanzo primario.

Per quanto riguarda l’assetto politico in Grecia (evito quello italiano) la classe dirigente è la stessa di prima. Ma sono, in parte, cambiati uomini e indirizzi politici.

E’ chiaro che un regime assistenziale, basato sul voto di scambio, non può reggere alla lunga. Specie all’interno di un sistema europeo come quello dei “17”.
La colpa non è solo della classe politica, ma della società che l’ha generata.

Il voto di giugno ha portato ad un’alleanza insolita tra conservatori di ND, centrosinistra di Pasok e sinistra di KPS. Questa conta su un ampio sostegno parlamentare … e nonostante tutto, sociale. Anche se preferiamo vedere solo le manifestazioni di piazza (tra l’altro non particolarmente numerose).

SYRIZA di Tsipras ha avuto l’opportunità di governare, dopo le prime elezioni di andate senza maggioranza. ra possibile formare un governo di sinistra con Pasok e KPS di Kouvelis.
Ma ha rifiuto per un mero calcolo elettorale (proprio come gli altri …).
Riteneva di andare ad elezioni e vincere.
Invece ha perso.

Ma la sconfitta più pesante non è stata quella del voto, ma la sua incapacità nel formare alleanze.
Direi una lezione universale per le sinistre.

lampo
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 22:16

Ogni tanto mi domando provocatoriamente se l’unione di oggi sia così proprio per permettere agli USA, UK e via dicendo di poter svalutare le loro monete… mentre noi per fare altrettanto (siccome interesse primario della BCE è…. l’INFLAZIONE!! 😡 :x), dobbiamo mandare sul lastrico intere generazioni, generare conflitti generazionali tra chi ha avuto di più, chi riceve più privilegi, chi non a voce per lamentarsi e deve “vivere” alla giornata ed infine chi si lamenta (ancora più forte) per continuare a fare il parassita come ha sempre fatto!
Che bel mondo che abbiamo creato in nome della democrazia nel consumismo e… dell’anarchia nel rispetto delle regole.

Un esempio: nella prima bozza della “legge di assestamento” (!?) leggo:
http://www.altalex.com/index.php?idnot=19440

“Art. 6
Razionalizzazione e riduzione della spesa nel settore sanitario

il livello del fabbisogno del servizio sanitario nazionale e del correlato finanziamento, come rideterminato dall’art…., è ridotto di 1.500 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013. Le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano, ad esclusione della regione Siciliana, assicurano il concorso di cui al presente comma…”

Eppure mi pareva che esisteva una certa Regione che era sulle cronache dei giornali per parecchio tempo per le sue SPESE nel settore sanitario…

Chissà per quanto ancora riusciranno a raccontarcela…

lampo
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 22:21

Scusate il lapsus… intendevo la “legge di stabilità”… la rabbia gioca brutti scherzi. 🙄

manuel.finanza
Scritto il 16 Ottobre 2012 at 13:06

La cosa piu inquentante sono i suicidi in aumento verticale
la maggioranza dei greci ha 2-3 mutui con tasso di 8-10% e non riesce a pagare
scioperi ad oltranza ai tribunali universita ospedali scuole
tanti commercianti saltano i contributi al S.S.N. e non hanno piu assistenza sanitaria
il ministero della salute a visto il rifiuto della Novartis di dare un farmaco salvavita in contanti
se non saldava gli arretrati
Le farmacie con arretrati di 5-6 mesi e assegni protestati danno solo i farmaci in contanti
la benzina e a 2 euro al litro e fanno una corsa x stuffe a legna e farmaci salvavita dalla Bulgaria
la estrema destra radicale con le bandiere Nazi (12% nei ultimi sondaggi)fa piazza pulita ai mercati
rionali bastonando pakistani e nigeriani….segno molto preocupante
tanta colpa alla classe politica corrota e bancaria che ti invitava nel passato a fare i mutui e adesso gli portano via la casa
ma che colpa a un popolo dei tanti ..FIORITO ?
La cosa curiosa e che i prezzi al consumo non sono diminuiti anzi i supermercati multinazionali
tengono la grecia nella faccia alta Un paniere da 120 e salito a 180 e adesso comincia a sendere
e intanto i buoi con i soldi rubati (burocrati statali) sono scapati ai paradisi fiscali

schwefelwolf
Scritto il 17 Ottobre 2012 at 02:27

tommy271@finanza,

Scusa, Tommy271,

ti risulta che la Grecia, dal 1825 ad oggi, abbia mai avuto un avanzo primario o una bilancia dei pagamenti in attivo (o anche solo in pari)? Se non ho letto male, da quando è risorta a Stato sovrano – con l’aiuto (e i soldi) di UK, Francia e Russia – la Grecia ha già avuto due bancarotte e tutta una serie di quasi-bancarotte. Anche oggi leggo che Atene ha un passivo impressionante nei saldi target2 (ca. 107 miliardi € nei confronti della sola Bundesbank – settembre 2012). Dove hai letto che avrà un avanzo primario? A fronte nei numeri può essere solo un avanzo “virtuale”, calcolato ad hoc per permettere ai soliti politici “europei” di continuare a buttare i NOSTRI soldi nella voragine greca.

Sono invece d’accordo sul fatto che per costruirsi (un minimo di) competitività, la Grecia dovrebbe tornare a poter svalutare (e quindi fuori dall’euro): nel suo primario interesse. Stiamo parlando di un’economia che credo non sia mai stata competitiva negli ultimi 180 anni: e se non ricordo male una delle bancarotte “storiche” greche, verso la fine del XIX secolo, è stata causata dalla decisione francese di aumentare i dazi sulle uvette (che erano una delle principali voci d’esportazione della Grecia)… Stiamo parlando di uvette! E’ vero che sono passati un po’ di decenni, ma non credo che la situazione sia cambiata in modo sostanziale.

In sintesi: l’Europa si sta preparando – per i soliti “imperativi” politici – a mantenere a tempo indeterminato un Paese che non è mai stato in grado di mantenersi da solo e che, nel mondo “globalizzato” di oggi, lo sarà sempre di meno. Il problema dei greci è che questi aiuti sono sempre stati e continueranno ad essere gestiti dalle loro tradizionali oligarchie. E’ un tema che in Italia conosciamo benissimo: dove sono finiti gli innumerevoli miliardi della Cassa del Mezzogiorno, di Sviluppo Italia & co.? E chi li ha gestiti sotto Berlusconi, Prodi & consorti? Chi li gestisce oggi? Fiorito o Penati? Questi “sistemi” sono “neoplastici” – non sono riformabili (almeno non nel senso pacifico del termine).

Questa è, a mio avviso, la (amara) sostanza – il resto è solo fumo politichese. Ci stanno facendo fessi e noi continuiamo a berla…

tommy271
Scritto il 17 Ottobre 2012 at 10:18

Schwefelwolf, tanta carne sul fuoco…

Intanto uno dei pochi stati moderni che non può vantare default è l’Italia. E’ un esempio incoraggiante?
Mi citi la Grecia che ha avuto un paio di default come pratica abituale.
Io, di rimando, ti potrei citare che la proba Germania è in testa alla classifica dei “defaultati” nel secolo appena trascorso. E’ un esempio incoraggiante?

Per quanto riguarda l’avanzo primario, non è Tommy271 che lo dice … ma la Troika, inviata a spulciare il bilancio dello stato greco al limite del parossismo.
La bilancia commerciale è in netto miglioramento, purtroppo grazie alla recessione. Ma l’export comunque è in crescita. Son dati ufficiali certificati Eurostat, non i bilanci greci pre-2009 … non certificati, sui cui la UE ha chiuso gli occhi per tanto tempo.

Non sono d’accordo con te che per tornare competitiva dovrebbe svalutare, quindi tornare alla Dracma.
Dimentichi i costi sociali (pensionati e salariati) e il fatto – come tu hai sottolineato – che il paese importa … non esporta.
Già ora il mercato dei capitali è precluso, si vive con il supporto del programma ELA e con il privilegio di essere un membro dell’Eurozona. Abbiamo visto che l’Argentina, dopo una decina d’anni, è ancora fuori dal mercato dei capitali … e l’economia non è così florida come sembra.

Il tema delle oligarchie lo si supera all’interno dell’Eurozona, come sull’ottima proposta di Asmussen di potere di rigetto dei bilanci nazionali da parte del futuro Commissario alle Finanze.
Non credere che il processo di autoriforma dei sistemi nazionali possa venire sotto la spinta della pressione “interna”. Non è mai accaduto … salvo appunto con rivoluzioni o guerre civili.

schwefelwolf
Scritto il 17 Ottobre 2012 at 17:31

tommy271@finanza,

Ti sembrerà “fazioso” – ma io distinguerei fra le varie tipologie di default. Certo è vero: la Germania, in materia, ha una “tradizione” di primissimo livello – peraltro riferibile a quella che qualcuno ha nel frattempo battezzato “Guerra dei Trent’Anni 2.0”. Nel 1914 la Germania stava – economicamente, finanziariamente ed in ogni senso – bene come non mai. Anche troppo – tanto da suscitare invidie e paure tali da innescare una guerra che ha poi travolto, in due riprese, l’intero occidente europeo.

Diciamo che i default “alla greca” sono un po’ diversi.

Per quanto concerne le oligarchie… non credo che l'”Europa” possa fare alcunché: temo anzi che vada solo a sovrapporre una nuova oligarchia (massonica?) a quelle già esistenti. Dalla padella nella brace…

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