GRECIA e rischio contagio: come negare l’evidenza?

Scritto il alle 09:10 da Danilo DT

grecia_rischio_contagio_effettoTante sono le tematiche ma solo una è in grado di fare la differenza sul sentiment degli operatori, in questo momento. La risposta su quale sia questo evento è scontata: si tratta della Crisi Grecia.
Già abbiamo parlato ieri di cosa può accadere nel caso in cui ci sia un default greco. Ma ancora non abbiamo raccontato di quello che rischia di diventare un “effetto domino” devastante. Ovvero il grande spauracchio di tutti, ovvero l’effetto contagio che un default greco o ancor peggio un Grexit potrebbe comportare.

Come è normale che sia, i vertici del potere minimizzano. E ci mancherebbe ancora.

Effetti limitati in caso di uscita della Grecia dall’euro, il cosiddetto Grexit. Lo ha ribadito Ewald Nowotny, membro del consiglio della Banca centrale europea (Bce) e governatore della banca d’Austria. In una intervista alla Cnbc, Nowotny ha sostenuto che il tempo sta scadendo per trovare un accordo me che l’uscita della Grecia dall’euro non avrebbe lo stesso impatto di due anni fa. (Source)

Povero illuso, Nowotny. Se uno guarda il peso specifico dell’economia greca, non c’è dubbio che l’impatto sarebbe realmente limitato. Peccato che la posta è molto più grande. Innanzitutto bisogna tener conto della componente psicologica, e poi come non considerare l’effetto contagio?

Curva invertita per il CDS della Grecia. Significa che il mercato inizia a vedere un default nel breve termine

Curva invertita per il CDS della Grecia. Significa che il mercato inizia a vedere un default nel breve termine

Parere sicuramente più equilibrato quello di Noyer.

Nel corso di un’intervista rilasciata a Le Figaro, il componente francese del Consiglio direttivo della Bce, Noyer, ha avvertito che, nel caso in cui si concretizzasse, una realtà Grexit sarebbe traumatica per l’Eurozona. Per questo Noyer ha invitato il paese a presentare velocemente proposte complete di riforme.

“Le banche greche potrebbero a un certo punto non riuscire a trovare garanzie per il rifinanziamento, anche per accedere alla liquidità di emergenza”, ha detto. Un caso Grexit non sarebbe traumatico solo per l’Eurozona. Secondo Noyer, avrebbe infatti un impatto negativo anche sull’economia globale. (Source) 

Chi avrà ragione tra Nowotny e Noyer? La risposta è più semplice di quanto sembri, perché ce la dà non un politico, non un testo, non un opinionista. Ce la dà il mercato.

titoli-eurozona-10yr-crisi grecia

Questo grafico illustra l’andamento del rendimento di quattro obbligazioni di paesi sovrani, con i dati normalizzati ad inizio aprile.
Si tratta di Grecia (bianco), Spagna (fucsia), Portogallo (giallo) e ovviamente Italia (verde).
Effetto contagio significa che se uno di questi 4 grafici peggiora, si trascina dietro tutti gli altri. Al momento non è ancora successo nulla. Però è evidente che la Grecia si stia già trainando dietro , nella sua tendenza, gli altri paesi. E il QE di Draghi sembra non avere voce in capitolo.

Per carità, parlare ora di un mercato che è a ”rischio “è dura, non dimentichiamo mai che la Bce ha tra le mani un’arma molto potente che può difendere alla grande il mercato con acquisti dai volumi molto importanti. Per il momento la Bce sta a guardare, ma è chiaro che il rischio contagio è presente, anche perché nel caso di un Grexit, si andrebbe ad aprire quello spiraglio che potrebbe permettere ad altri paesi, in futuro, di fare altrettanto.
Per farla breve, un Grexit potrebbe significare l’inizio della fine dell’Euro.

Ulteriore fuga di depositi? Ma non solo dalla Grecia

Scontato quindi un effetto contagio quantomeno nel breve periodo. Ma poi occorrerà vedere cosa accade nel medio. Basterà l’intervento di Draghi sopratutto per sedare la speculazione? Certo, il sistema bancario dell’Eurozona sembra più sicuro, visto che l’esposizione sulla Grecia dovrebbe aggirarsi sui 20 miliardi di Euro, contro i circa 200 miliardi del 2008 (esposizione delle banche italiane pari a circa 1.2 miliardi, poca cosa), ma bisogna guardare oltre. Pensate alle ulteriori “fughe di depositi“. Pensate al più che concreto rischio default del sistema bancario greco, e le sue conseguenze su una popolazione e su un’economia già al collasso.

Ma attenzione, e qui scatta un altro aspetto dell’effetto contagio. Se la Grecia salta, anche altri paesi si dovranno trovare di fronte al rischio di fughe di capitali. I risparmiatori preferiranno depositare i loro soldi non su una banca portoghese, faccio un esempio, ma magari in una olandese o tedesca. Ormai bisogna cercare di “guardare oltre” perchè il mercato non farà più sconti a nessuno.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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14 commenti Commenta
atomictonto
Scritto il 21 Aprile 2015 at 11:42

Sarò cinico ma a mio parere un Grexit sortirebbe l’effeto contrario consolidando l’euro, che non avrebbe piu “dentro” un paese inaffidabile fallito indebitato a morte e col rating Junk, e determinerebbe la fine dei vari movimenti anti-euro visto che gli elettori Europei potrebbero vedere in TV e sui media vari che “bella fine” si fà ad uscire dall’euro.
Certo ci sarebbe volatilità speculativa per un certo periodo (l’estate?).

massimo84
Scritto il 21 Aprile 2015 at 13:02

ci sono tanti altri paesi straindebitati con rating vicino alla spazzatura

e molto + grandi e quindi pericolosi per tutto il sistema

lorepi
Scritto il 21 Aprile 2015 at 16:52

Buongiorno,
in questi giorni mi sto un po’ annoiando….SP500 che si è inchiodato a 2100, oro e dollaro fermi in attesa, crb in letargo. Sveglia che è primavera!
Ci vorrebbe proprio un bel default per smuovere il mercato.

atomictonto
Scritto il 21 Aprile 2015 at 18:12

massimo84@finanzaonline,

Ti riferisci all’Egitto, al Pakistan o all’Argentina?
Sono infatti questi 3 che sono significativamente piu grandi della Grecia (di parecchio…da 3 a 10 volte piu grandi per popolazione) e vicini ad una media “junk” delle 4 rating house.
Ci sono poi altri piccoli paesi piu o meno messi cosi ma sono piccolissimi (Serbia, Angola etc..).
La Grecia invece é ridotta soltanto a “junk” solo perché é ancora dentro l’euro, condivide quindi una moneta con paesi ed aree economiche solidissime, ed ha per questo un sistema bancario tenuto artificialmente in piedi dalla BCE tramite i prestiti liquidi ELA.
Fuori dall’euro la Grecia sarebbe “sub-junk”, con un sistema bancario del tutto collassato (ovvero solo i Greci che siano riusciti a spostare dei loro soldi all’estero in valute pregiate avrebbero ancora qualcosa…tutti gli altri sarebbero praricamente azzerati senza soldi e risparmi) e un futuro o di guerra civile o di sottomissione/svendita nazionale alla Russia (energia), alla Cina (capitali) o alla Turchia (forza militare).

stanziale
Scritto il 21 Aprile 2015 at 20:03

atomictonto@finanza,

Mah, Atomic, le tue asserzioni mi paiono opinabili: quali sarebbero dentro l’euro paesi ed aree economiche solidissime? Quella tedesca, fatta di spazzatura finanziaria bancaria nascosta? Olanda con sistema bancario ombra 8 volte il pil e mutui subprime a bestia ? Riguardo la Grecia, se e’ vero che con il default i residenti perderebbero i risparmi locali, e’ anche vero che sparirebbero anche i debiti: che, mi sembra, sono molto maggiori dei primi…penso che la Grecia fuori dall’euro, tempo 2-3 anni ritornerebbe a quello che era prima. Ricco no, ma neanche miserabile come ora…

atomictonto
Scritto il 21 Aprile 2015 at 23:29

stanziale@finanza,

Beh condivido la tua visione in parte.

Non faccio considerazioni come le tue sulla Germania ed il suo stranoto megabuco delle Lander Saprkasse che infatti i sagaci “tecnici” Teutonici si sono affrettati a tenere sotto coperta durante le trattative sui parametri dell’EBA (che infatti guarda caso escludono dai controlli oltre 1600 piccole banche-buco locali Tedesche…) nè sulla situazione Olandese visto che per me il vero problema, anche se estraneo all’euro ma molto combattivo, è il Regno Unito che è la vera fossa delle marianne di debito coperto da un mega-everest di cartstraccia.

Critico però l’idea che “la Grecia fuori dall’euro, tempo 2-3 anni ritornerebbe a quello che era prima”.
La Grecia fuori dall’euro tempo 2-3 anni, con una moneta “coperta” da un debito stramarcio e una popolazione di 11 milioni di persone di cui il 42% è “in pensione” cioè non produce, diventa al Cuba del mediterraneo.
Io in questi casi faccio sempre l’esempio della Tunisia; economia agricola, un pò di industria in mano agli oligarchi ammanicati con la politica, una moneta-cartastraccia non-convertible che infatti non possono nemmeno esportare, elite politco-militari pagate in valuta forte e 30% della popolazione in ciabatte, tunica sdrucita e senza acqua corrente.
Se ti sembra una bella prospettiva…
L’impatto dell’adozione di una valuta forte comune con paesi solidi era già problematica, come si è visto in Italia, Portogallo e Spagna…i Greci si sono auto-mutilati le parti basse facendo pure i furbi ed approfittandosene…ed ora i nodi vengono al pettine.
Non dimenticare che la Grecia dal 2002 al 2006 ha raddoppiato le assunzioni pubbliche, alzato il reddito minimo a livelli “euroei”, triplicato (!!!) gli stipendi statali, creato una TV pubblica mastodontica (35.000 dipendenti quando la CNN ne ha 18.000!!) e lasciato placidamente la grande evasione, in primis degli armatori marittimi, del tutto inalterata.
Entrai nell’euro, truccando i conti negli anni ’90, hanno pensato di poter fare il “pasese del bengodi” che tanto le spalle erano coperte dai grossi partner Europei.
Creato cosi un deficit reale del 14% hanno pensato (male) di cavarsela truccando ancor ai conti.
Messi alle strette hanno creduto al primo venditore di sogni che si è presentato in piazza il quale a sua volta sta giocando a “finita la festa, gabbato lo santo” (purtroppo).

draziz
Scritto il 22 Aprile 2015 at 06:31

Meglio sottomessa alla Cina o alla Russia oppure continuare con la sottomissione attuale alla Germania (che mi pare di aver letto abbia comprato qualche cosuccia in loco, approfittando dei prezzi da saldo…) e la continuazione della fame?
Ci vuole una svolta in grado di rimettere in sesto la nazione, ottenuta ad ogni costo.
La lenta agonìa programmata dalla BCE/Germania non farà che peggiorare le cose.

atomictonto
Scritto il 22 Aprile 2015 at 09:26

draziz@finanza,

“Meglio sottomessa alla Cina o alla Russia”…
Una affermazione intrepida a dir poco. 🙂
La Grecia coi suoi 11 milioni di abitanti è per la Cina nemmeno una piccola provincia rurale, potrebbero programmaticamente sradicare l’etnia Greca sostituendola con quella Cinese in 2-3 generazioni semplicemente trasferendo la 1-2 milioni di Cinesi…in un secolo circa bye bye Grecia e welcome MediterraneanChina. Si prenderebbero spiagge isole e monumenti per farne il loro vacation resort nazionale.
La Grecia è come l’Italia non autosufficiente dal punto di vista energetico (nemmeno lontanamente). Diventare sottomessi agli oligarchi energetici Russi li porrebbe in condizioni di schiavitù a doppia mandata trasformandoli tutti in camerieri e cuochi nel loro resort al caldo mare ellenico…apri bocca? *zac!* ti taglio la corrente per 2 ore… una situazione potenzialmente alla “Mad Max” con Bartertown che soggiace ai voleri energetici del truce Master-Blaster 😀

draziz
Scritto il 22 Aprile 2015 at 10:27

atomictonto@finanza,

Perchè? Adesso che fanno?
Attendono una fine lenta?
Oppure esistono progetti di sviluppo e ripresa a medio termine?
Cina o Russia, almeno possono scegliere da chi farsi comprare…

stanziale
Scritto il 22 Aprile 2015 at 20:37

Atomic, scrivi: “Non dimenticare che la Grecia dal 2002 al 2006 ha raddoppiato le assunzioni pubbliche, alzato il reddito minimo a livelli “euroei”, triplicato (!!!) gli stipendi statali, creato una TV pubblica mastodontica (35.000 dipendenti quando la CNN ne ha 18.000!!) “…
ma sara’ vero? Guarda che ne sono circolate tante di leggende metropolitane….io ho delle tabelle che la spesa pubblica in Grecia era, ed e’, nella media ue ed addirittura inferiore alla Germania…per quanto riguarda la eventuale ripartenza della Grecia se esce dall’euro…..penso che e’ chiaro che dipende da come esce, certo se esce con i debiti di ora lo credo bene che non si riprende… come certo sai bene, con il default Russia e Argentina, queste nazioni hanno praticamente ripudiato il debito estero…e quindi sono ripartite con un debito basso, ed anche gli Usa negli anni 30, e tanti altri nella storia…

draziz
Scritto il 22 Aprile 2015 at 22:27

…e tanto per far capire che aria tira, settimana prossima non presenteranno la “tanto attesa” lista di riforme, quell’elenco di “compitini” che doveva garantire i kreditori…
‘a Marioooooo… Stampaaaa… Compra, compraaa… alza tutti i limiti che te pare e soprattutto beviti un Ouzo per una migliore digestione…

lampo
Scritto il 22 Aprile 2015 at 23:50

draziz@finanza,

Il lato positivo è che noi italiani continueremo ad avere il gas… stavolta dal Turkish Stream.

paolo41
Scritto il 23 Aprile 2015 at 10:24

Danilo, va benissimo parlare della Grecia che è uno dei problemi più importanti in questo momento.
Mi sembra però opportuno parlare anche dei nostri problemi; ho letto che i crediti delle banche alle imprese e al privato non crescono e, anzi, ci sono forti dichiarazioni dei banchieri italiani che la BCE con le sue stringenti regole e con il QE che ha ridotto i tassi, ha creato forti contraddizioni e le banche stanno ferme o preferiscono anche loro investire nel finanziario !!!! Ma non si doveva parlare di ripresa degli impegni bancari????? Vale la pena di approfondire cosa sta succedendo????

gremlin
Scritto il 23 Aprile 2015 at 14:37

la grecia resterà nella UE finchè esisterà l’euro

è una decisione politica e nel breve termine serve pure per raffreddare entusiasmi speranze degli antieuropeisti spagnoli

l’effetto domino è un gioco gradito alla speculazione internazionale ma non durerà molto se ci sarà, ed avrà effetti contenuti

chi è convinto dell’effetto domino si compri subito etf short btp a leva e anche chi crede al guru Bill Gross: GERMAN 10YR BUNDS = THE SHORT OF A LIFETIME

sta roba però l’abbiamo già sentita chissà quante volte da quando il bund 10yr ha iniziato a scendere sotto il 2%

e se un giorno Draghi dicesse che 60 miliardi/mese sono pochi o che si comprano bond che rendono anche meno del -0.20 vuoi vedere che lo spread btp bund arriva a 50?

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