FOMC, verbali e DOT PLOT: il mercato sconta già TUTTO!

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

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E’ appena iniziato il nuovo anno, il 2017, e sono già qui a parlarvi di FED.
Tranquilli, non sta per accedere nulla di rivoluzionario. L’unica cosa da segnalare è l’appuntamento di mercoledi, ovvero oggi, dove verranno pubblicati i verbali della riunione del mese di dicembre, il meeting FED dove i tassi sono stati alzati di un quarto di punto.
Come vi avevo spiegato in sede di commento di quel famoso meeting FED, la Yellen non ha certo preso una strada rivoluzionaria. Permane lo status di “navigare a vista” in attesa di avere da una parte le buone conferme macroeconomiche e dall’altro maggiore concretezza sul programma di Trump, ormai ribattezzato Trumponomics.
La domande che in molti si fanno è: ma alla fine, quanti rialzi di tasso ci riserverà la FED per il 2017? Impossibile dirlo. Come detto tutto dipenderà dagli eventi futuri, ma è molto itneressante andare a visionare l’evoluzione del cosiddetto “Dot Plot”, ovvero la tabella redatta prendendo spunto dalle previsioni dei vari membri del FOMC.

Analisi DOT PLOT

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La media del Dot Plot rappresenta quello che diventa un pò il benchmark di mercato. In altri termini, possiamo dire che oggi si prevede che la FED, nel 2017, faccia 3 rialzi dei tassi (linea verde).
La cosa interessante però sta nel fatto che il mercato stia all’incirca già scontando proprio questo. Infatti il grafico dell’OIS è molto vicino alla linea verde, sopratutto nella parte più vicina ai giorni nostri, ovvero nell’area 2017. Questo vuol dire che il mercato già guarda avanti, forse troppo.
Non vi pare una presa di posizione un po’  aggressiva, tenuto conto del fatto che la Trumponomics resta ancora tutta da discutere, da valutare e da…concretizzare?

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Danilo DT

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2 commenti Commenta
Scritto il 4 Gennaio 2017 at 22:23

(Teleborsa) – E’ il futuro dell’economia USA sotto la guida di Donald Trump e l’incertezza che ne deriva il tema dominante dei discorsi fatti dai banchieri del FOMC, il comitato di politica monetaria della Fed, all’ultima riunione tenutasi il 13-14 dicembre 2016. In quell’occasione i tassi sono stati alzati di 25 punti, il primo aumento in un anno. Nessuno lo ha mai nominato, ma secondo i verbali dell’incontro pubblicati stasera 4 gennaio 2017, il nome di Trump aleggiava chiaramente nell’aria in quella riunione, ad appena un mese dal risultato sorprendente delle elezioni USA. Il problema fa riferimento soprattutto ai dubbi se il nuovo inquilino della Casa Bianca metterà in atto le politiche protezionistiche annunciate in campagna elettorale. Sta di fatto, che i membri del FOMC hanno parlato in “incertezza” sulla futura direzione che prenderà la politica economica e come questa potrà condizionare la politica monetaria e, dunque, le scelte della Fed sui tassi.

http://economia.ilmessaggero.it/flashnews/fed_banchieri_preoccupati_dall_incertezza_sulle_future_mosse_di_trump_minutes-2176046.html

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