FED, BANCHE CENTRALI E MALATTIE

Scritto il alle 13:47 da Danilo DT

fed cutOggi è l’ennesimo D-Day per la FED e per un eventuale taglio dei tassi di interesse, taglio dei tassi che molto probabilmente ha dato ieri sera una forte mano al rally di Wall Street.
Ormai tra gli operatori c’è la ferma convinzione che il taglio sarà almeno di 50 basis points, con un target finale per dicembre all’1%.

Rischio Giappone per gli USA? Presto per dirlo, ma ritengo questa possibilità non così remota. Certo, ci sono tante differenze, soprattutto a carattere strutturale, ma lo scenario macro economico è sicuramente molto difficile e le problematiche da risolvere sono di non facile soluzione.

Consumer Confidence ai minimi!


cunsumer confidence indexIeri, l’incide USA Consumer Confidence ha registrato un livello di minimo storico, alias 38. Che ci crediate o no, bisogna andare indietro fino al 1967 per vedere una situazione analoga. Il mercato ha bisogno di una nuova boccata d’ossigeno.

Ma…tutto questo come può influire sulla crisi?
Da veramente sostegno oppure no? Facendo un paragone medico, è come un antidolorifico che allevia il dolore ma non risolve il problema?
Come ho già detto in passato, queste manovre sui tassi non sono certo la soluzione al problema. La crisi è strutturale e, secondo me, non esiste cura. Bisogna aspettare il decorso della malattia. Non c’è alternativa…

Che si può fare?

Che cosa possono fare l banche centrali? Niente di più di quanto stanno facendo. Personalmente ritengo che l’operato delle varie FED, BCE, BOE ecc, a sostegno dell’economia sia corretto.
Chiaramente i problemi stanno alla fonte, o se preferite, nella storia. E’ tutto quanto è stato permesso sino ad oggi che ha mandato in crisi il mercato e non quanto fanno oggi i Governi e le Banche centrali per sostenere l’economia.
Ma questo lo sapete già molto bene dai post scritti in passato e che potrete rileggere nella categoria “Macroeconomia”…
Speriamo solo che questi antidolorifici possano quantomeno limitare il più possibile i danni, in quanto il profondo rosso sui mercati è evidente e la situazione macro di estrema difficoltà lo è altrettanto.

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