Eurozona, FMI contro la speculazione. Ma il vero problema resta politico

Scritto il alle 11:55 da Danilo DT

Il FMI (Fondo Monetario Internazionale) vuole intervenire e mettere in securezza il sistema economico dell’Eurozona con una barriera difensiva che difenda l’Unione Europea dalla bestia grama del secolo: speculazione mercati.
Ovviamente l’obiettivo è sulla carta quello di salvare l’Eurozona e darne stabilità. In realtà, la mission è indirizzato a non far correre rischi anche ad altre zone geografiche del mondo. Salvare capra e cavoli.
Ci sono però delle cose che mi sorprendono.
Innanzitutto mi convince veramente poco quanto ci è stato detto in questi giorno da alcuni membri del FMI sul rapporto barriera-crescita economica.

Primo punto

Alcuni sostengono che con questo super firewall, paracadute, barriera difensiva composta da tanti liquidi, fittizi e reali, in quanto in parte virtuali, si possa far ripartire l’economia. Ma scusate, dopo 2 quantitative easing e 2 LTRO ancora non avete capito che ineittare denaro nel sistema non ci porta da nessuna parte?
Ma questo i signori dell’FMI non lo capiscono. Anzi, riprendo esattamente quanto riprotato dal Sole24Ore:

Il documento finale dei lavori del Fondo sostiene che, in risposta alla debolezza della crescita, la politica monetaria deve restare accomodante. Nei giorni scorsi, gli economisti dell’Fmi avevano affermato che i tassi d’interesse possono essere abbassati e le misure straordinarie, come il programma di acquisto di titoli pubblici sul mercato (Smp) e le forniture di liquidità a lungo termine alle banche (Ltro) da parte della Banca centrale europea debbono essere continuate.

Quindi massimo appoggio a tutto quanto è espansivo e produttore di liquidità. Ma si dai! Denaro da ogni dove, come se piovesse! E per una volta occorre dare anche ragione ai tedeschi, i quali sono contro ad ulteriori manovre espansive che, hanno già dato un contributo importante alla stabilizzazione, ma non solo la soluzione se fatte solo fine a se stesse.

Secondo punto

Il FMI, come molte testate giornalistiche, continuano a dire che la speculazione deve essere combattuta. Quindi la causa di tutto sarebbe SOLO la speculazione? Quindi, la crisi sarebbe farlocca e si andrebbe a risolvere con una politica monetaria espansiva altrettanto farlocca? Ebbene, se si pensa proprio a questo, allora sappiate che aggiungeremo solo ulteriori danni ai già presenti e numerosi problemi.

Non sarebbe il caso di valutare attentamente anche il peso degli squilibri economici (Nord-Sud) citati la settimana scorsa in diversi post?

Non occorrerebbe magari CAPIRE una volta per tutte che la soluzione NON deve essere solo monetaria ma deve essere SOPRATTUTTO politica a livello di Unione Europea?

Non sarebbe necessario far comprendere agli amici tedeschi che bisogna fare dei sacrifici, TUTTI insieme altrimenti a quel punto l’incolumintà dell’Eurosistema è veramente a rischio?

Finché ci si nasconderà dietro a valutazioni non complete e solo parzialmente corrette, non si arriverà mai a gestire questa crisi. E soprattutto non si cercherà mai di mettere in piedi INSIEME quelle basi per poter realmente ripartire. Ma purtroppo è durissima arrivare a tanto. Ognuno è per se e per gli altri…se ce n’è. E nella crisi economica che stiamo vivendo… non c’è tempo e spazio per la solidarietà. Non c’è la volontà di trovare delle soluzioni comuni. Non c’è intenzione di fare –>TUTTI <– dei sacrifici. Non c’è la voglia da parte di tutti i paesi membri di fare una vera Unione Europea.
Ne pagheremo TUTTI le conseguenze. E come sempre, lo capirete (e lo capiranno) solo quando ormai sarà troppo tardi.

Le nuove disponibilità volute dal FMI

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DT

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10 commenti Commenta
kry
Scritto il 23 Aprile 2012 at 12:27

( la columinta…. cos’è una nuova speculazione o un nuovo termine finanziario?) Anche se il problema fosse solo la speculazione,questa viene attuata dal sistema bancario e come possiamo aspettarci una risposta politica se quest’ultimi sono al servizio di tale sistema. La risposta la possiamo trovare solo con una giustizia capace di fare il suo dovere.

l.b.chase
Scritto il 23 Aprile 2012 at 12:28

Ma tutti sti 430 da dove li prende esattamente l’fmi? Non è che sono le solite promesse da marinai come quelle già strasentite dei fantomatici aiuti cinesi? :P:P:P:P:P

ll64
Scritto il 23 Aprile 2012 at 12:29

mi spiace contraddire esimi cattedratici e onorevoli esperti, ma….. la crisi europea NON è legata alla speculazione.
la crisi europea è il risultato di 40 anni die spropri della politica a vantaggio di caste compiacenti che sono ANCHE in banche e assicurazioni, ma che in realtà sono sottostrutture oligarchiche e decadenti (facciamo i nomi o ci arrivate da soli?) che hanno a che fare più con la vecchia nobiltà piuttosto che con il moderno capitalismo.
e dopo aver AZZERATO decenni di risparmi contraendo debiti su debiti per faccendazze loro, adesso che il mercato se ne è accorto (e francamente mi sembra che non si muova neanche tanto) dicono:”è colpa DEL MERCATO!!!”
ma che scherziamo? è colpa del mercato se l’eurozona fa schifo?
e li paghiamo pure per dire ‘stè fesserie?

kry
Scritto il 23 Aprile 2012 at 12:43

ll64@finanzaonline,

Quello che dici si chiama ” Trappola assistenziale ” che è il contrario di quello che avrebbe dovuto fare la politica ovvero ” il reddito di cittadinanza”.

daino
Scritto il 23 Aprile 2012 at 12:50

Oggi sui giornali si leggono articoli sull’ High frequenty trading.
Saluti al visionario Mattachiuz!

nervifrank
Scritto il 23 Aprile 2012 at 15:52

daino,

Sì, anch’io oggi ho notato che Repubblica parla di HTF. Gli ho anche scritto sulla loro pagina Facebook che l’anno scoperto adesso, dopo che sono anni che “qualcuno” ne parla.

sonorovinato
Scritto il 23 Aprile 2012 at 16:50

ll64@finanzaonline:
[…] sottostrutture oligarchiche e decadenti (facciamo i nomi o ci arrivate da soli?) che hanno a che fare più con la vecchia nobiltà piuttosto che con il moderno capitalismo.

Mi si scusi, ma non ci arrivo da solo. Qualcuno puo’ farmi qualche nome (o anche il cognome, va bene lo stesso) ?

idleproc
Scritto il 23 Aprile 2012 at 17:02

Cocordo conte DT, il problema è Politico. Alla fine è abbastanza banale, la democrazia si fonda sulla mediazione tra interessi socio-economici diversi e/o divergenti. Il trucco della stabilità sta in questo. Il problema del processo di globalizzazione dei mercati e finanziaria è che è stato gestito esclusivamente da interessi parziali del mondo economico e con una politica totalmente asservita e con il consenso gestito da una buona propaganda. Il gioco è ancora in mano ai protagonisti che hanno creato la situazione che le comunità nazionali vivono oggi. L’impressione è che per salvare la cassa a spese dell’economia reale si siano ormai avvitati e non siano più in grado di uscirne.
Scelte che potevano essere fatte qualche anno fa, già oggi diventano difficili e quasi impossibili.
Tutti abbiamo il ricordo della “via crucis” greca che continua.
Onestamente ormai incrocio solo le dita.

calciatore
Scritto il 23 Aprile 2012 at 21:12

Si’ il problema e’ ANCHE politico, ma non del tutto. La moneta euro era stata concepita politicamente ma solo al servizio del mondo finanziario, non del mondo reale perche’ vi erano e vi sono ancora differenze insormontabili tra gli stati europei. Loro lo sapevano prima logicamente, tuttavia speravano che il tempo avrebbe aiutato. Non e’ stato cosi’ , ed ora sono immobilizzati perche’ non sanno cosa fare. A livello pubblico fanno inutili riunioni, a livello privato si pianterebbero l’un l’altro coltellacci nella schiena, per loro e’ finita e pure per l’euro.

lampo
Scritto il 23 Aprile 2012 at 22:17

Quanto sta avvenendo in queste settimane in europa, serve solo agli americani per rifinanziare il loro debito pubblico con soldi provenienti dall’europa.
Guarda caso sono proprio i titoli di stato americani ad essere comprati per sicurezza, allo stesso modo del bund, in un periodo in cui l’Operation Twist sta esaurendo i suoi effetti, con elezioni americane alle porte…e QE n. 3 rimandato.

Ma siete ancora sicuri che l’FMI faccia principalmente gli interessi dei sottoscrittori… oppure del maggiore contributore?

Peccato che i nostri tecnocrati europei non l’abbiano capito e anzi, giocando a decidere se continuare o meno con politiche accomodanti, fanno di riflesso proprio quello che volevano gli USA.

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