EUROSTAT: tutte le incoerenze vengono a galla

Scritto il alle 13:00 da Danilo DT

I dati Eurostat pubblicati ieri meritano sicuramente un rapido commento, vista la straordinaria incoerenza (secondo il mio punto di vista) tra quanto vediamo nella realtà oggi, in particolar modo sui mercati finanziari, e quanto invece rappresenta la realtà dei fatti.
Inutile dirlo, se in Eurozona non ci fosse una BCE che oggi funge da garante in un sistema assolutamente disequilibrato, lo scenario sarebbe molto diverso.
Intanto leggiamo i dati uscitinelle ultime ore e commentiamoli insieme dal sito Euronews. 

Complessivamente le finanze pubbliche europee sono migliorate nel 2013, segno di un lento ma progressivo incedere della ripresa.

Parlare di miglioramento delle finanze pubbliche non è certo corretto, in quanto chi era debole, oggi lo è ancora di più. In altri termini, si stanno dilatando le distanze tra l’Europa “core”, o forte, e l’Europa più debole, ovvero quella periferica. Se questo è un sinonimo di miglioramento delle finanze pubbliche, beh, siamo veramente a posto!

Il disavanzo medio nell’Eurozona (la differenza tra entrate e uscite in rapporto al Prodotto interno lordo) è calato al 3% ed è sceso anche quello dell’Unione Europea nel suo complesso (3,3%).

Questo è il frutto dell’austerity, Ma quanti di questi paesi oggi, per restare all’interno di certi parametri, stanno uccidendo definitivamente la propria economia? Guardate alla Grecia (estremizzando). Il rapporto debito PIL, malgrado le lodi comunitarie, è sempre più catastrofico in quanto, oltre alla spesa, agli interessi e quant’altro, occorre fare i conti anche con il forte rallentamento del prodotto interno lordo, il che significa un’economia in forte recessione. E questo l’UE lo tiene in considerazione, oppure NON fa comodo dichiararlo e allora va bene così?

Ma il quadro dipinto è fatto inevitabilmente di Paesi più e meno virtuosi, con i primi capitanati dalla solita Germania, in pareggio di bilancio, e i secondi guidati da Slovenia (14,7%), Grecia (12,7%), Irlanda (7,2%) e Spagna (7,1%).

Meno male che almeno questo lo ammettono…

Se si guarda al debito pubblico, formato dall’accumulazione dei vari deficit nel tempo, il discorso però cambia e l’eredità della crisi è ben visibile. Nell’Eurozona è salito al 92.6%, ben oltre il parametro di Maastricht del 60%, mentre nell’Unione europea ha raggiunto l’87,1%.

Questa frase contraddice in modo inequivocabile quella di apertura. E questo sarebbe un sistema economico più stabile? E nessuno prende finalmente atto del fatto che i parametri di Maastricht sono “osoleti” e devono essere rinegoziati? Inoltre, a livello comunitario, perché non si prende coscienza del fatto che in rapporto debito/PIL al 92.6% è gestibile, mentre alcune situazioni prese singolarmente, sono già ora ingestibili (Grecia in primis) e ben presto molte altre lo saranno (Portogallo, Spagna, Italia e…Francia)?

A guidare la classifica, in questo caso, rimane salda in prima posizione la Grecia, con un debito che rappresenta oltre il 175% del Pil.

Beh, sulla Grecia ho già scritto molto in passato, Riprendetevi questo post. Sarà vera gloria? Finchè si tiene in piedi il bluff…

Ma in termini assoluti il Paese che svetta di più è sicuramente l’Italia, terza economia della zona euro. Secondo i dati del governo, il debito si attesta a oltre 2.069 miliardi di euro, il 132,6% del Pil, in crescita di oltre cinque punti percentuali rispetto al 2012. Pur gravata da tale fardello, Roma può comunque rivendicare di aver mantenuto il disavanzo al 3% sia nel 2012 che nel 2013.

Grazie per i complimenti presi per il deficit al 3%. Ma a quale prezzo? E soprattutto quanto ci costerà in termini di perdita di PIL questo sacrificio in futuro?

Discorso diverso per la Francia, nonostante i due anni di proroga ricevuti dalla Commissione europea. Il disavanzo ha toccato il 4,3%, oltre il 4,1% messo in conto da Parigi, ancora oggi in difficoltà nel tagliare le ingenti spese per la protezione sociale.

Eccovi un esempio di un paese che voleva dominare con la Germania (ve lo ricordate il duetto Merkozy?) e che oggi sta diventando un “periferico”: e per certi versi (per noi) è un bene perché dà maggior voce e forza ad un movimento che deve portare al rifacimento/rinegoziazione dei parametri di Maastricht.

L’Europa così non ha più senso. Deve essere RIFATTA. E se mi chiedete: allora perché non uscire dal’Europa e dall’Euro? Bene, sappiate che, ovvio, l’argomento è spinosissimo ma ben presto scriverò qualcosa sull’argomento anche se già in passato tanto è già stato detto. Ma ricordatevi. Il nostro grande problema è il debito. E, cosa da non sottovalutare, il fatto che molto di questo debito rischia di non potersi trasformare (come invece i NoEuro sostengono) automaticamente in Lire. E vi spiegherò perché.

Allegato: il documento ufficiale Eurostat

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5 commenti Commenta
gilles27
Scritto il 24 Aprile 2014 at 14:24

“L’Europa così non ha più senso. Deve essere RIFATTA”
Nel mio comune, da anni dicono che il patto di stabilità non possono fare lavori pubblici (ci sono strade a pezzi, rotatorie abbozzate da anni e segnalate solo con jersey di plastica, etc etc, poi ad inizio di questo anno hanno rifatto un pezzo di una strada in centro città, asfalto nuovo, passaggi pedonali in porfido, marciapiedi in pietra di luserna, panchine etc etc. mi sono informato e mi hanno detto che i soldi utilizzati per quei lavori sono “fondi europei” finalizzati a tale scopo.
FOLLIA PURA!

“Il nostro grande problema è il debito” …. DANILO… è da quanto sono piccolo che il sento dire che il ns. problema è il debito… ma sono passati decenni e il debito è sempre piu’ grande.
…è facciamo default almeno una volta! …per un po’ di anni almeno non sentirò piu’ dire che il ns. problema è il debito!!! :mrgreen:

Scritto il 24 Aprile 2014 at 14:58

gilles27@finanza,

ASPEEEEEEEEETTA
Il debito è gestibile. In questo caso mi riferivo al fatto che in caso di ritorno alla Lira, il nostro problema è il debito.
Spiegherò poi il perchè…

idleproc
Scritto il 24 Aprile 2014 at 21:52

Condivido in toto.
La Francia… Tenere presente però che i cugini hanno una proiezione in politica estera molto forte, non hanno mai rinunciato ad una politica nazionale con aspetti imperialistici e neocoloniali.
Noi avremmo potuto fare ben altra politica secondo la nostra Costituzione e Cultura, Mattei ha lasciato un segno di una politica estera alternativa, per questo ce lo hanno ammazzato, una politica estera che avrebbe quantomeno frenato o mediato su quanto è stato fatto finora.
Noi non abbiamo nessuna politica estera tranne quella di spararci nei OO da soli e ringraziare gli altri di farlo.
E’ una classe dirigente (chiamiamola così) totalmente eterodiretta e intenta a fasi i c. suoi come casta e singoli.
DT, guardali bene, sono tutti uomini nemmeno di secondo piano, sono il risultato di una selezione a rovescio come è in quasi tutta l’amministrazione pubblica.
La Francia ha molte più possibilità di noi se non fanno errori colossali.

In US almeno si guardano in faccia ma da noi è moooolto peggio:

http://www.oftwominds.com/blogapr14/empires-collapse4-14.html

ottofranz
Scritto il 25 Aprile 2014 at 05:27

ma allora è vero che la pubblicità su internet è mirata e sempre in tema !!!!

Sotto il tuo post è apparso

Pacchetti Mar Morto
dead-sea-wonder-of-nature.com

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: 😯

    Scritto il 25 Aprile 2014 at 10:30

    HAHAHAH! Sulla pubblicità io non so nulla… E’ tutta roba che è gestita e che va a finire a Finanza.com…

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