EGITTO: una tragedia che non può essere spiegata se non con la benedizione dei Potenti

Scritto il alle 08:25 da Danilo DT

GUEST POST: un brillante pezzo di Pepe Escobar su una drammatica guerra civile che però viene sostenuta da chi governa il mondo.

Il “bagno di sangue che non è un bagno di sangue” in Egitto ha dimostrato che le forze della repressione senza limiti e della corruzione regnano sovrane, mentre gli interessi stranieri – della Casa di Saud, di Israele e del Pentagono – sostengono questa spietata strategia dei militari.

Basta guardare le foto. Si soffermano su decine di corpi allineati in obitori improvvisati. Come si può giustificare un bagno di sangue tanto spaventoso? O questo è un remix egiziano di Piazza Tienanmen, o non è vero niente e questo non è un bagno di sangue perpetrato dai leader di un“colpo di stato che non è stato un colpo di stato “che aveva come obiettivo di combattere “il terrore”.

Certo non è stata una operazione per far sloggiare la gente dalle piazze – come quelle fatte dal Dipartimento di Polizia di New York, contro Occupy Wall Street. Come ha scritto un giornalista di Sky su twitter, questo pareva più “un assalto dei militari contro dei civili disarmati”, utilizzando di tutto, dai bulldozer ai gas lacrimogeni, fino a mettere i cecchini sui tetti.

Così hanno ucciso indiscriminatamente – con fuoco incrociato che secondo certe stime ha fatto solo poche centinaia di morti (il “governo ad interim”) secondo altre 4.500 morti (i Fratelli Musulmani), tra cui almeno quattro giornalisti e Asmaa, la figlia diciassettenne di Mohamed El Beltagy, un alto dirigente dei Fratelli Musulmani

El Beltagy, prima di essere arrestato, ha detto una frase cruciale, “”Se non ci riprenderemo le piazze, lui [il Generale Abdul-Fattah al-Sisi, il leader che ha fatto il colpo di stato che non è un colpo di Stato, nominato dal governo provvisorio] trasformerà il paese in un’altra Siria “.

Sbagliato. Sisi non è come Bashar al-Assad. Non aspettatevi che l’Occidente si appassioni molto alle vicende egiziane e che pretenda “attacchi mirati” o “ no-fly zone” sull’Egitto. Sisi sarà anche un dittatore militare capace di uccidere il suo stesso popolo, ma è anche uno dei “nostri” bastardi.
E allora è vero solo quello che ci dicono

Guardiamo le reazioni. Gli indolenti cagnolini dell’Unione Europea hanno chiesto “moderazione” e hanno detto che la cosa è “estremamente preoccupante”. La Casa Bianca ha dichiarato che il governo ad interim dovrebbe “rispettare i diritti umani” – Affermazioni che potremmo paragonare, senza dubbio, alle rivelazioni di Manning / Snowden , se le avessero fatte però dopo aver frequentato una scuola di diritti umani in Pakistan o in Yemen.

Questa è la scusa patetica di un diplomatico, il Segretario Generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, che almeno ha la qualità di essere schietta: “L’Egitto è un partner importante nella NATO e per il Dialogo Mediterraneo”. Traduzione:l’unica cosa che abbiamo veramente a cuore è che questi arabi facciano quello che diciamo noi.

Free Image Hosting at www.ImageShack.us Spogliato di ogni retorica – di indignazione o altro – il punto chiave è che Washington non taglierà il suo aiuto annuale di 1,3 miliardi dollari per l’esercito di Sisi, poi, facciano quello che vogliono. Wily Sisi ha dichiarato “guerra al terrore”. Il Pentagono lo appoggia e l’amministrazione Obama segue – forse a malincuore oppure no.

Ora vediamo chi si sta ribellando. Com’era prevedibile, il Qatar ha condannato i massacri. Dopo tutto il Qatar stava finanziando il governo Morsi. Il Fronte di Azione Islamica, il braccio politico dei Fratelli Musulmani in Giordania, sta incoraggiando gli egiziani a continuare la protesta per “sventare la cospirazione” organizzata dal precedente regime – di Mubarakisti ma senza Mubarak.

La Turchia – che sostiene i Fratelli Musulmani – ha esortato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e della Lega Araba ad agire rapidamente per fermare un “massacro”, come se le Nazioni Unite e la Lega Araba controllata dai sauditi, avessero voglia di interrompere le loro tre lunghe ore di un costosissimo pranzo per fare una qualsiasi altra cosa.

L’Iran – correttamente – ha avvertito del rischio – guerra civile. Questo non vuol dire che Teheran stia ciecamente sostenendo la Fratellanza Musulmana – soprattutto dopo che Morsi aveva incitato gli egiziani a partecipare a una jihad contro Assad, in Siria. Quello che Teheran ha osservato è che la guerra civile è già cominciata.

Adesso bisogna stare attenti

Definirlo “Bizantino” non basta per spiegare il gioco in cui ognuno scarica la colpa su un’altro. Il“ bagno di sangue che non è un bagno di sangue “ è cominciato quando il “governo” nominato da Sisi, aveva promesso che si sarebbe impegnato a costrure una “transizione” appoggiata dai militari-che avrebbe incluso tutte le parti politiche.

Poi, stufo delle sei settimane di proteste che denunciavano il “colpo di stato che non è un colpo di stato”, il governo ad interim ha cambiato la sua strategia e ha deciso di non fare più prigionieri.

Secondo gli analisti ben informati dei media egiziani, il Vice Primo Ministro Ziad Baha Eldin e il Vice Presidente degli Affari Esteri, Mohamed ElBaradeivolevano mantenere una linea morbida contro i manifestanti, mentre il Ministro dell’Interno Gen. Mohammad Mustafa Ibrahim e il Ministro della Difesa – lo stesso Sisi – volevano una soluzione di tipo “medievale”.

Il primo passo è stato incolpare preventivamente i Fratelli Musulmani per lo spargimento di sangue – proprio mentre la Fratellanza Musulmana accusava Jemaah Islamiyah di usare i kalashnikov e di bruciare chiese e stazioni di polizia.

Free Image Hosting at www.ImageShack.us Una delle ragioni per cui il “bagno di sangue che non è un bagno di sangue” è deflagrato mercoledì scorso è stato un tentativo dei Fratelli Musulmani, da sempre temuto dal governo, di marciare sul Ministero dell’Interno. “Ibrahim Mustafa non se lo sarebbe mai aspettato.

Sisi ha nominato 25 dei suoi tirapiedi Governatori delle Province, tra questi ci sono 19 generali, ed ha anche avuto il tempismo perfetto di “premiare” le più alte gerarchie militari, e quindi rafforzare quello “stato profondo ” egiziano, che in realtà è uno “ “stato di polizia”. Per celebrare questo “bagno di sangue che non è un bagno di sangue,” gli stessi tirapiedi di Sisi hanno dichiarato la legge marziale per un mese. In queste circostanze, le dimissioni di ElBaradei, tanto amato dagli occidentali, non faranno certo perdere un’ora di sonno a Sisi.

Lo spirito originario di Piazza Tahrir ormai è morto e sepolto, come ha sottolineato il premio Nobel yemenita Tawakkul Karman, miracolosamente non ancora assassinato dai droni di Obama.

La questione chiave è capire chi trae veramente vantaggio da un Egitto super-polarizzato, con una guerra civile che contrappone i fondamentalisti ben organizzati dei Fratelli Musulmani ai militari che controllano lo “Stato profondo”.

Entrambe le opzioni sono ugualmente ripugnanti (oltre che sostenute da incompetenti). Ma i vincitori locali sono facilmente identificabili: la contro-rivoluzione, gli – irriducibili Mubarakisti – un gruppo di oligarchi corrotti, quindi lo zoccolo duro dello stesso “Stato profondo ”.

Regna una repressione dalla linea più dura. Regna la corruzione. E regnano le forze straniere (come l’Arabia Saudita, che sta ancora pagando la maggior parte dei conti, insieme agli Emirati Arabi Uniti). A livello internazionale, i grandi vincitori sono l’Arabia Saudita (che ha spiazzato il Qatar), Israele (perché il nuovo esercito egiziano è ancora più docile di quello della Fratellanza), e – chi altri – se non il Pentagono, protettore dell’esercito egiziano? Da nessuna parte nella Via Lattea c’è qualcuno che possa dire che questo asse Casa di Saud / Israele / Pentagono sia “”un bene per il popolo egiziano”. 

Il nostro uomo è lo Sceicco Al-Torture

Un breve riepilogo.
Nel 2011, l’amministrazione Obama fino all’ultimo minuto non aveva mai detto: “”Mubarak deve andarsene”“ . Hilary Clinton voleva una “transizione” guidata da Omar Suleiman, un attivista e spione capo della CIA – molto conosciuto a Piazza Tahrir come “”lo sceicco al-torture”.

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All’epoca girava una battuta a Washington sull’amministrazione Obama che avrebbe voluto diventare una allegra cheerleader della Fratellanza Musulmana (insieme al Qatar). Ora, come uno yo-yo, la stessa amministrazione Obama sta pesando le parole per raccontare un’altra storia – quella del fedele esercito egiziano che coraggiosamente sta eliminando quei terroristi dei ” Fratelli Musulmani” per “proteggere la rivoluzione”.

Veramente non c’è mai stata nessuna rivoluzione, è caduta solo la testa del serpente (Mubarak) che non c’è più, ma il serpente è rimasto vivo e vegeto. Ora è arrivato un nuovo serpente, che è come il vecchio serpente.
E’ tanto facile spiegare a una plebe ben disinformata che esiste una equazione
“Fratelli Musulmani = Al Qaeda”.

Il Capo supremo del Pentagono Chuck Hagel è rimasto incollato al telefono con Sisi per tutto il 3 di luglio, mentre si stava svolgendo il “colpo di stato che non è un colpo di stato”. Il Pentagono vorrebbe farci credere che Sisi aveva promesso a Hagel che tutto sarebbe finito in un baleno.
Praticamente il 100% della Beltway si è trovata d’accordo con la versione ufficiale di Washington sul “colpo di stato che non è un colpo di stato.” Addirittura durante il Comitato per le Relazioni Estere del Senato, Tim Kaine della Virginia, , nel suo entusiasmo per questo “colpo di stato che non è un colpo di stato “, ha esaltato il modello delle democrazie di Emirati Arabi Uniti e di Giordania

E ‘essenziale ricordare quali sono i cinque paesi che hanno esplicitamente approvato il “colpo di stato che non è un colpo di stato.”; quattro di questi paesi sono petro-monarchie (membri del“ Consiglio di Cooperazione del Golfo“, detto anche “Golfo Contro-Rivoluzione Club“) “L’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Bahrain. “Il quinto paese è una piccola monarchia, la “Giordania“, che il GCC vuole aggregare al Golfo.

Ancora più patetici sono quei cosiddetti liberali egiziani, alcuni militanti di sinistra, alcuni Nasseristi e progressisti assortiti che difendono la sete di sangue di Sisi, che è stato il voltafaccia di Mahmoud Badr, il fondatore della Tamarrod – il movimento che guidò le manifestazioni di massa che portatono alla cacciata di Morsi. Nel 2012, scongiurava l’Arabia Saudita e dopo il colpo di stato, si è prostrato ai suoi piedi. Almeno a lui è chiaro chi paga i conti.

E poi c’è Ahmed al-Tayyeb, il Grande Imam di Al-Azhar, il Vaticano dell’Islam Sunnita che ha detto : “”Al-Azhar … non conosce che metodi vengono usati per disperdere i protestanti, eccetto quelli che mostrano i media.” “ Sciocchezze, aveva già elogiato Sisi tante volte.

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Se batto le ciglia, dovete correre “ Non c’è altro modo per dirlo, dal punto di vista di Washington, gli arabi possono ammazzarsi come vogliono tra di loro, sunniti contro sciiti, oppure jihadisti contro laicisti o contadini contro cittadini, e egiziani contro egiziani. L’unica cosa che conta sono gli accordi di Camp David, e che nessuno si permetta di irritare Israele.

Stando così le cose è giusto che i servitori di Sisi, quelli che indossano gli stivali, abbiano chiesto a Israele di mantenere i loro droni vicino al confine, per continuare la loro “guerra al terrore” nel Sinai. Per tutti gli scopi pratici, è Israele infatti che governa il Sinai.

Ma poi c’è la cancellazione di una consegna di F-16 all’esercito di Sisi. Nella vita reale, qualsiasi vendita di armi degli Stati Uniti in tutto il Medio Oriente deve essere “autorizzata” da Israele. Quindi, si potrebbe pensare che Israele – per il momento – non sia proprio sicuro dei progetti di Sisi.

E ‘molto istruttivo leggere quello che pensa Sisi della “democrazia” “– e che scrisse quando era alla Scuola di Guerra negli Stati Uniti. Sisi è un islamista – ma prima di tutto ha una smania terribile per il potere. La MB gli ha attraversato la strada. Per questo deve essere eliminata.

La “Guerra al terrore” di Sisi è senza dubbio un successo strepitoso come la trovata pubblicitaria per legittimare la sua candidatura per un mandato popolare. Sta cercando di proporsi come un nuovo Nasser. E’ Sisi il Saggio si è circondato di un gruppo di “Sisi groupies“. Un giornalista ha scritto su Al-Masry Al-Youm che a Sisi non serve nemmeno scrivere un ordine, gli basta “solo sbattere le ciglia”. La campagna Sisi-per-presidente è già cominciata.

Chiunque abbia familiarità con i dittatori fantoccio che avevano messo gli USA negli anni 1970 in America-Latina riesce a riconoscerli. Questo non è un Saggio. Questo non è altro che un “Al-Sisi-nator – un vanaglorioso re-di-latta come quello che il mio collega Spengler senza mezzi termini ha definito Presidente di ……… una”Repubblica delle banane senza banane”. 

Pepe Escobar

Articolo Originale : http://rt.com/op-edge/egypt-protests-terror-muslim-brotherhood-526/
Traduzione By Comedonchisciotte
 
 

Intanto nel delirio collettivo, se ne esce fuori il WSJ il quale dice:

“Gli egiziani sarebbero fortunati se i loro generali avessero la tempra del cileno Augusto Pinochet, che arrivò al potere in pieno caos ma seppe coinvolgere dei riformatori liberali e introdusse una transizione democratica. Se il generale egiziano Abdel Fattah al-Sissi cercherà di ripristinare il regime di Hosni Moubarak, gli toccherà lo stesso destino di Mohamed Morsi.” (Source)

Se l’uomo sta mirando alla sua autodistruzione, credo di poter dire che, facendo la somma di più fenomeni geopolitici ed anche economici, siamo sulla buona strada.

DT

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2 commenti Commenta
idleproc
Scritto il 19 Agosto 2013 at 19:38

Mi pare che in effetti ne avessimo discusso un bel po’ di tempo fa.
E’ l’epilogo della strategia, chiamiamola così, “Te piazzo il governo che voglio io, dove voglio io e che faccia quello che dico io.”, globalmente parlando.
A breve, probabilmente assisteremo allo stesso fallimento nella dittatura europea.
Sperabilmente senza le stesse dinamiche e conseguenze.

lampo
Scritto il 19 Agosto 2013 at 20:35

FOLLIA destabilizzare il Medio Oriente per i soliti interessi: il controllo (parola più appropriata sarebbe “razionamento”) delle risorse energetiche…

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