Disoccupazione: outlook e forecast Eurozona del FMI

Scritto il alle 13:00 da Danilo DT

Il tasso disoccupazione resta uno dei principali nodi da sciogliere. Chi più chi meno a livello globale è fortemente preoccupato per il mercato del lavoro soprattutto in Eurozona in quanto, se viene continuata questa tendenza decisamente drammatica, l’economia, i consumi e la stessa sostenibilità del bilancio pubblico dei vari stati verrebbe a mancare.
Tra i tanti istituti internazionali, uno molto noto ed autorevole ha recentemente snocciolato anche le sue previsioni in ambito di tasso disoccupazione per l’Eurozona. Si tratta del Fondi Monetario Internazionale (FMI). Ed ecco il risultato.

Source: M&G

Come potete vedere, il FMI prevede che Spagna e Grecia arriveranno al 25% di disoccupazione per poi iniziare a scendere. Ma se in Grecia il recupero sarà decisamente più repentino, in Spagna la disoccupazione scenderà molto più lentamente. Impossibile non guardare anche l’Italia che si troverà nel 2017 appollaiata alla Francia.
Inutile dirlo. Il FMI mi sembra enormemente ottimista, soprattutto in merito alla ripresa di Spagna e Grecia. Io personalmente sono molto più prudente. Questione di punti di vista.

STAY TUNED!

DT

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1 commento Commenta
lampo
Scritto il 6 Novembre 2012 at 17:01

Mi aggiungo al tuo scetticismo… non perché il FMI sia così ottimistico, ma semplicemente perché chi è senza lavoro da parecchio tempo in un mercato del lavoro poco intercambiabile ed efficiente, come quello dei paesi periferici, è molto difficile stabilire se sarà appetibile dalle imprese una volta passata la crisi (speriamo).

In pratica tali persone, essendo momentaneamente cinici e vedendole solo dal punto di vista del bilancio pubblico, rischiano di essere oltre ad un mancato introito (perché non hanno più uno stipendio con tutte le tasse conseguenti che entrano nelle casse dello Stato) anche una spesa, visto che accedono a sussidi che deve pagare lo stato e probabilmente (speriamo di no per loro) successivamente continuano ad essere una spesa per il costo dei servizi sociali che devono seguirli.

Non credo che le statistiche riescano a cogliere questi aspetti… neanche le previsioni.

Anche perché precedenti del genere, in una situazione di alti di livelli di welfare come aveva l’Europa pochi anni fa (sottolineo “aveva”), credo che non siano mai capitati (almeno in base alle mie conoscenze… ma potrei sbagliarmi).

Adesso forse capite perchè sono desolato da quello che sta avvenendo in questi ultimi anni in Grecia, specialmente se lo confrontiamo con l’Islanda (anche se hanno due culture molto differenti, anche a livello di efficienza delle istituzioni e valori morali e civili, per cui non sono direttamente confrontabili, nel senso che non è detto che la soluzione islandese in Grecia avrebbe comportato gli stessi effetti).

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