CROLLO nelle vendite di nuove case monofamiliari

Scritto il alle 16:22 da mattacchiuz

Con l’esaurimento degli incentivi sull’acquisto di casa, il mercato immobiliare americano sembra orientarsi sempre più chiaramente verso quella che viene ormai senza mezzi termini definita una double deep. Pur se non si sono fortunatamente raggiunti i livelli dei mesi peggiori, quando si vendevano 24 mila unità monofamiliare nuove al mese, il mese di maggio mostra un netto rallentamento: 28000 unità vendute. Il dato di aprile rivisto a ribasso a 44000.

Purtroppo anche per i mesi seguenti non sono prevedibili grossi miglioramenti. Gli indicatori anticipatori di cui il mercato dispone per cercar di prevedere il futuro comportamento del settore immobiliare rimangono depressi: nel maggio 2010, sono state avviate complessivamente 56300 nuove abitazioni ( mono e plurifamiliari ), in linea con le 52200 avviate nel maggio del 2009 ma drammaticamente inferiori rispetto alle 91700 dell’anno orribile 2008 e completamente inconfrontabili con i 197900 del 2005… Fa ridere solo a chiamarla ripresa…!  Analoghe indicazioni giungono dai nuovi permessi di costruzione rilasciati nel mese di maggio: 51000 ne sono stati concessi a maggio, quasi un 10% in meno rispetto ad aprile. Generalmente, i permessi non rappresentato un “efficace anticipatore”, tuttavia, come il grafico mostra, le variazioni stagionali sono tali per cui i permessi sono sempre superiori rispetto alla vendita di case. Questo è forse il miglior indicatore della fiducia dei costruttori: se essi chiedono permessi in maniera superiore di quante case sono poi vendute, è perché ritengono che il mercato sia in grado di assorbire l’offerta in futuro. Contrariamente, negli ultimi mesi, tale differenza si è praticamente annullata. Ciò fa pensare che le case siano costruite direttamente su commissione, mentre gli investitori ancora stiano aspettando tempi più propizi per dare avvio a progetti di espansione. 

Infine, sempre nella stessa direzione vanno anche le richieste di mutui per l’acquisto di casa. Dopo l’incremento del 7.3% registrato nella settimana conclusasi l’11 giugno 2010, preceduto da 6 settimane di continuo declino ( fino a oltre il -25% settimana su settimana… ), il dato odierno mostra che la richiesta di mutui per l’acquisto di una casa è tornato a scendere del -1.2%. Notate il clamoroso + 7.3% della settimana scorsa…!

In un certo senso, il fallimento di queste politiche di sostegno evidenzia come questa non sia la solita crisi ciclica, e come le risposte anticicliche messe in piede dai governi siano solo dei meri palliativi  a quella che dovrà essere invece la cura. L’equilibrio del mercato non è stato raggiunto e le politiche monetarie non faranno atro che ritardare e peggiorare la necessaria terapia. L’eccesso di credito ( evito di parlare dell’origine del credito…), dal quale gli americani e buona parte dei cittadini del mondo autodefinitosi sviluppato hanno attinto senza pensare un attimo alla sostenibilità futura, dovrà necessariamente rientrare. Ciò avverrà in maniera dolorosa: o si liquideranno tutti gli asset possibili, o si inflazioneranno tutti gli asset possibili. La terza via, quella delle “bolle controllate”, quella dell’eterna espansione, non può essere adatta ad un mondo che in eterna espansione non è. Se il continuo aumento dei prezzi e dei beni prodotti può essere una soluzione contabile, di certo non potrà essere una soluzione fisicamente  percorribile, a meno che non si inizi presto con la navigazione spaziale di massa. E con queste riflessioni vi saluto!

 

By Mattacchiuz

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