Crisi e disoccupazione: all’alba di una rivoluzione sociale?

Scritto il alle 11:21 da Danilo DT

Tasso disoccupazione (giovanile e non) ai massimi, ma il mercato ne sottovaluta le conseguenze

La matematica non è un’opinione. E secondo me è matematico il fatto che, con un tasso  disoccupazione in forte trend rialzista, non si possa escludere una bella recessione con un crollo dei consumi.
La gente, per farla breve, inizia a sentire molto pesante in tutta Europa la tematica DISOCCUPAZIONE. L’austerity sta pian pianino distruggendo i pochi risparmi creando scenari sociali pieni di disagio e difficoltà.

E la paura che ho personalmente è che non ci sarà LTRO, quantitative easing, o altra manovra straordinaria che potrà realmente cambiare le cose, se non una sarie di interventi strutturali molto decisi a livello politico.
Sono due grafici, questi che vi presento, che già conoscete ma ve li ripresento e meditate

EUROZONA: tasso disoccupazione in forte aumento

EUROZONA: tasso disoccupazione giovanile fuori controllo

La disoccupazione in Italia sale al massimo di 12 anni a marzo, in Europa al livello più alto di 15 anni e aumenta a sorpresa anche in Germania. Il mercato azionario europeo cala per la seconda volta in tre giorni.Cercate per un momento di capire COSA comporterà questa situazione, in quanto secondo me i media sottovalutano TROPPO questi dati. LE conseguenze sono chiaramente economiche, ma SOPRATTUTTO sociali.
E’ un momento di grandi cambiamenti e anche di rivoluzioni. E sotto questa parola, spero non vengano compresi episodi anche di violenza.

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11 commenti Commenta
npbkr
Scritto il 4 Maggio 2012 at 12:01

Buongiorno, è triste da ammettere ma visto l’ascolto che viene dato dalla politica alla volontà e alle vitali necessità del popolo sovrano, ritengo che non potremo non assistere ad una evoluzione violenta poichè alla fine dei giochi altro mezzo non resta per porre termine ad un sistema altrimenti inattaccabile

zanella51
Scritto il 4 Maggio 2012 at 12:46

Purtroppo credo che lo sbocco violento sarà quasi obbligatorio vedendo e sentendo l’incapacità dei politici.
Per anni i meno bravi ed i più stupidi sono stati promossi a politici di professione, non avrebbero potuto fare nessun’altra cosa, ora i nodi vengono al pettine.
Lunedì con la grecia ingovernabile e la francia ad holland ne vedremo delle belle, ma da qualche parte bisogna pur cominciare.
Prepariamoci a giorni veramente campali che segneranno la storia.
Probabilmente non ci sarà la fine del mondo come pronosticato dai maya ma qualche cosa di veramente importante che cambierà definitivamente tutto quello che è stato fino ad ora.
NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE
Il mondo deve cambiare radicalmente, la ricchezza prodotta dalla gente comune deve ritornare alla gente che la ha prodotta e non più come avviene adesso

luigiza
Scritto il 4 Maggio 2012 at 12:46

E’ un momento di grandi cambiamenti e anche di rivoluzioni. E sotto questa parola, spero non vengano compresi episodi anche di violenza.

Speranza illusoria Dream Theater.
Ti consiglio di riporla nel cassetto e farla finita una buona volta coi Dreams.
L’era della ferocia sta per cominciare.
Lo dice prima di tutto la logica, il buon senso ed il retto sentire (per chi ce l’ha).

hironibiki
Scritto il 4 Maggio 2012 at 15:07

Anche secondo me sfocerà in qualcosa di violento. Dubito riusciranno a risolvere la situazione i governi, e quando tutto sarà sfuggito di mano la gente si riverserà per le strade e inizierà a farsi giustizia sommariamente.
A nulla serve far sentire la voce del popolo con manifestazioni e slogan pacifici, a nulla servono i referendum per questa finta democrazia, a nulla serve discutere in modo civile ed educato. Tutto va avanti sempre come vogliono i pochi ed “eletti” che hanno il potere forte dalla loro parte. Il popolo è solo un “animale” destinato al sacrificio di guadagno.
Brutto tutto questo, ma la storia ci ricorda che alla fine per mali estremi, estremi rimedi.

ob1KnoB
Scritto il 4 Maggio 2012 at 15:13

luigiza@finanza: Lo dice prima di tutto la logica, il buon senso ed il retto sentire (per chi ce l’ha).

Ooops! mi permetta una correzione.
Lo dice prima di tutto la logica, il buon senso ed il colon-retto sentire.

calciatore
Scritto il 4 Maggio 2012 at 15:44

A parte il fallimento della zona euro e della moneta in se stessa, cosa gia’ presa in considerazione dal mercato, bisogna sperare sino a che il ” buon padre di famiglia” abbia qualcosa da mettere in tavola ai bambini, perche’ il giorno che cio’ non potesse verificarsi non c’e borsa o ministro che tenga…………

kry
Scritto il 4 Maggio 2012 at 17:50

Pensavo di essere il solo pessimista, visti i commenti sono in buona compagnia. Mi pongo queste riflessioni: in grecia,portogallo e spagna sono in una situazione peggiore della nostra e non mi sembra di aver sentito che sia stato ancora ucciso un politico e le rivolte in piazza non mi sembra che stiano continuando o siano degenerate. Seguendo il detto che alla fine tutto il mondo è paese non credo che sia l’italia a partire a dare l’esempio con una rivoluzione.

gainhunter
Scritto il 4 Maggio 2012 at 19:14

Non è da escludere che invece delle rivoluzioni (organizzate) si verifichino episodi di violenza a iniziativa individuale: c’è chi reagisce suicidandosi e c’è chi invece coinvolge altre persone (magari che non c’entrano niente).
Quindi un collasso non è assolutamente detto che porti alla rivoluzione, nel senso anche di cambiamento. Può portare invece alla povertà, all’aumento della criminalità e contemporaneamente alla conservazione del potere da parte di chi il potere ce l’ha già oggi.

lampo
Scritto il 4 Maggio 2012 at 21:13

gainhunter,

Lo scenario che hai prospettato è quello che, purtroppo, ritengo più probabile che si realizzi. Anzi… a giudicare dai recenti eventi di cronaca… si sta già realizzando. 🙄

daviosq
Scritto il 4 Maggio 2012 at 21:17

Anch’io spero che la violenza non prenda corpo però ci sono in giro tanti cani sciolti con pochi interessi se non quelli di fare casini quando putroppo non ce ne sarebbe bisogno. A ben vedere poi se di violenza si vuol parlare siamo già pieni, con certe percentuali di disoccupati, inoccupati o di neppure in cerca lavoro la violenza è già in atto molto violentemente.
La strada violenta poi non ha mai portato a nulla se non a eleggere apposta qualcuno a leader per contenerla, non mi pare che nessuna protesta anche cruda per le piazze o vie abbia mai costruito alcunchè di serio e positivo (vedi primavere arabe), quello che manca e purtroppo mancherà ancora è una voglia decisa e cosciente di mettere gli interessi comuni al primo posto e per tutti. Sono d’accordo che il mondo deve cambiare ma questo succede ogni giorno, che questo cambiamento incontri però i favori di tanti è davvero difficile, anche nelle riunioni di condominio quello che magari per uno è un cambiamento sacrosanto per un’altro è un’offesa imperdonabile. Io direi che l’unica cosa da fare è aspettare che il tempo possa dare la giusta maturazione affinchè venga posto al centro e per ogni individuo non il proprio più egoistico interesse ma la dedizione veramente sentita per il bene comune di tutti, e Maya o non Maya la strada perchè questo avvenga è segnata anche a mezzo di enormi patimenti.

idleproc
Scritto il 5 Maggio 2012 at 21:43

La scelta errata è stata quella politica di salvare la “cassa” a spese dell’economia reale già in crisi per il tipo di gestione che è stata fatta del processo di globalizzazione. E’ stato scelto lo scarico sociale usando gli stati nazionali asserviti politicamente. Non si è tolta la spazzatura dalla circolazione e non si è quindi permesso al mercato di autostabilizzarsi nel suo equilibrio dinamico alla ricerca dei valori reali. Tutto è stato forzato e viene ancora forzato. Non so come andrà a finire ma la dinamica dei rapporti di forza che si esprimeranno a livello sociale mi sembra attivata e progressivamente il livello di possibilità di mediazione tenderà a scomparire. A problemi economici e sociali sono riusciti inoltre ad agganciare crisi geopolitiche locali che potrebbero allargarsi.
Un’unica consolazione, in qualche modo, prima o poi ne usciremo, spero con un sistema socioeconomico radicalmente diverso da questo che sta fallendo ancora volta.

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