CRIPTO-TRUFFE: guida per evitare le fregature degli Schemi Ponzi virtuali

Scritto il alle 07:34 da Marco Dal Prà

Avremo la Nostra Criptovaluta !

E’ la classica frase che si sente dire da supponenti manager, teleimbonitori e millantatori di ogni genere quando iniziano a mettere in atto il più famoso di tutti i sistemi truffaldini : lo schema Ponzi.

Un modo moderno per attirare clienti, sfruttando la scia di Bitcoin, illudendoli che la loro azienda o il loro prodotto o il loro marchio saranno “speciali” e soprattutto avranno una criptovaluta “migliore” delle altre e magari anche molto redditizia.

Un tranello nel quale purtroppo molti sono caduti e continuano a cadere : ieri Onecon e Bitconnect, oggi Starbit, DT Coin, Ducatus Coin e tante altre. Nomi altisonanti senza nulla di tecnologico sotto, se non il più classico degli schemi piramidali.

Le criptovalute infatti non nascono in questo modo e soprattutto non possono essere di nessuno, altrimenti sarebbero come qualunque valuta di stato : figlie di una banca centrale.

Per aiutare le persone a capirci qualcosa di più, ho scritto una piccola guida, sotto forma di questionario, che porta ad una migliore comprensione del fenomeno e evidenzia i punti con i quali sventare le truffe.

Troverete i Link alla fine.

Ma prima di vedere la guida, vi consiglio di proseguire la lettura, perché capirete quanto assurdo sia promettere di avere una propria criptovaluta.

 

Uno slogan per teleimbonitori

Dire “Avremo la nostra criptovaluta” per gli appassionati di criptovalute è un pugno nello stomaco, o forse anche peggio; è come vedere un’immagine raccapricciante.

Non vorrei sembrare un professore di grammatica, ma questa la frase contiene due termini che sono in aperto contrasto con i criteri fondamentali delle criptovalute :

  • Avremo = futuro del verbo avere, sinonimo di possedere
  • Nostra = aggettivo possessivo

Le criptovalute invece sono programmi aperti, di pubblico dominio, liberamente scaricabili e senza nessuno che li possa controllare, censurare o ritirare e che quindi non appartengono a nessuno.

Il nostro presunto manager quindi, con questa frase, ha dimostrato che non sa minimamente che cosa sia una criptovaluta.

Oppure lo sa benissimo, ma fa finta di niente perché sta perseguendo il suo intento di raccogliere polli da spennare.

Il teleimbonitore, infatti, non intendeva dire “ci compreremo dei bitcoin tutti nostri”, ma intendeva dire emetteremo una criptovaluta di nostra proprietà, come fanno i supermercati quando emettono dei buoni acquisto.

Ma i buoni acquisto per la spesa funzionano al pari di una valuta emessa da un ente centrale, che ne decide la pezzatura ed il valore. E in tutto questo non c’è niente di decentrato ma al contrario si tratta di un monopolio.

Insomma, il nostro millantatore sta tentando di sostituirsi alla Banca Centrale, chiedendovi Euro in cambio della sua “criptovaluta”.

 

Prendiamo Bitcoin

Bitcoin, la regina delle criptovalute, non ha nessun proprietario. Nessun “ente” che dall’alto la controlla. Eppure, dal punto di vista tecnico funziona perfettamente; in circa 10 anni la sua blockchain non ha avuto nessun blocco, nessun fuori-servizio .

Certo, i token, i coin, sono di chi li acquista (o dei minatori che li generano e li vendono), ma la bockchain ed il relativo software sono di tutti; sono di pubblico dominio. Nessuno li possiede e tutto funziona anche se l’ideatore esce di scena.

Inoltre non c’è un qualcuno, un garante, un proprietario o un’autorità, che possa bloccare un particolare conto o sequestrare dei coin.

Quindi, dire che si vuole fare una “Propria” criptovaluta non ha nessun senso. Non sarebbe una criptovaluta! Lo ripeto : è solo l’inizio di tutte le “cripto-truffe”.

 

Inventare per commissione

Le nuove criptovalute emergono perché qualcuno ogni tanto ha dei lampi di genio e concepisce qualcosa di diverso e di più innovativo rispetto quello che c’era prima; sta succedendo anche per lo stesso bitcoin, con nuovi sistemi di cifratura per la privacy e con la rete veloce Ligthning Network.

Ma i geni per commissione non esistono. Alan Turing, Nikola Tesla o Guglielmo Marconi non hanno inventato per commissione, lo hanno fatto per talento e per passione.

Ecco quindi che oggi è diventato “alla moda” commissionare alle Software House lo sviluppo di nuove criptovalue, incarichi che, per le società di informatica sono fonte di introiti e di occasione crescita ma… non significa nulla !

L’incauto manager o il truffatore, del resto, non sa che le criptovalute sono Software Open Source, per cui si possono facilmente copiare; può farlo chiunque, ma sarà solo una brutta copia di quella precedente, senza nulla di nuovo.

Quindi, che il manager di una grande istituzione finanziaria o di un’azienda X annunci in pompa magna “Avremo la nostra criptovaluta” vuol dire solo che hanno copiato qualcosa di esistente per avere una criptovaluta con il loro nome, magari controllabile da una stanza dei bottoni.

Puro marketing che se porta investitori si traduce in una truffa, perché non c’è nessuna innovazione tecnologica sulla quale investire.

Questi manager o millantatori, infatti, non sanno nemmeno quali caratteristiche dovrebbe avere una criptovaluta per essere migliore di Bitcoin & C., ed infatti si limitano ad usare i verbi al futuro, promettendo vagamente gloria e fama. Aria fritta per cercare di non perdere il treno che hanno già perso, oppure per iniziare il loro piano truffaldino.

Inoltre queste copie, sono brutte copie, perché non hanno alle spalle una comunità di programmatori e appassionati di tutto il mondo che continuano lo sviluppo dei software introducendo innovazioni : finita la prima bozza del software, lo sviluppo viene abbandonato e si inizia la spennatura dei polli.

 

La Guida-Questionario

Come anticipato, vi lascio infine al questionario “Smascherare le Truffa-Coin” che ho scritto per aiutare tutti, anche i non addetti ai lavori, a meglio comprendere il fenomeno delle criptovalute come Bitcoin e per distinguerle dalle pseudo-coin che nascono invece per truffare i cittadini

La prima versione era molto essenziale, in formato tabellare. Poi ho sviluppato anche una versione stile presentazione.

Le trovate in questa sezione del mio sito, in formato PDF, liberamente scaricabili.

Se potete, diffondetele, così porteremo all’estinzione di teleimbonitori e cripto-truffatori.

 

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