Contratto Lavoro Bancari: disdetta anticipata dell’ABI. Perché la colpa della crisi è dei dipendenti!

Scritto il alle 09:00 da Danilo DT

GUEST POST: revoca unilaterale del contratto nazionale. Si va verso lo sciopero generale? Il commento di Luigi B., bancario e giornalista “part time”

Alla fine la disdetta del Contratto Nazionale dei Bancari unilateralmente da parte dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) è arrivata. La cosa era temuta ed in effetti è avvenuta.
Lo stralcio ha anticipato la scadenza di giugno 2014 quando il contratto, firmato con le rappresentanze dei dipendenti delle banche italiane,  sarebbe naturalmente scaduto.
Vengono così bloccati gli aumenti contrattuali automatici previsti contrattualmente.

La motivazione? La crisi economica, l’elevato costo del personale e la qualità del credito, ovvero l’incremento delle sofferenze.

La cosa mi fa sorridere in quanto sono certamente i dipendenti che decidono SE concedere un finanziamento o meno. La maggior parte delle banche hanno concesso finanziamenti e prestiti in modo anche “allegro” per motivazioni politiche o di convenienza. Ed oggi quelle concessioni sono “saltate” ed a pagare non sono certo COLORO che hanno autorizzato l’operazione.

In merito alla crisi economica, è un modo per dire: “tutti subiscono licenziamenti e limitazioni. Anche voi, bancari, dovete subire in qualche modo”.
E poi…il costo del personale. E qui lasciatemi aprire qualche parentesi.

Facciamo un salto indietro, ovvero al 2012…

… gli alti dirigenti bancari nel 2011 non se la sono passata male: si sono divisi 134 milioni di euro. In testa Intesa Sanpaolo, con 28,3 milioni; poi Mediobanca con 20,8, Unicredit con 18,7 e il Banco Popolare con 18,2 milioni. Se quindi per le banche l’austerity c’è stata, è stata decisamente contenuta. Tanto che la Banca d’Italia ha invitato a intervenire sul contenimento dei costi anche “agendo sui compensi” dei dirigenti. Nella cifra sono comprese anche anche le liquidazioni.
Nulla da eccepire, solo che, secondo il bollettino statistico della Consob le banche italiane nel 2011 hanno accumulato complessivamente perdite per 26,1 miliardi di euro, a causa della svalutazione degli avviamenti accumulati negli anni dei grandi processi di aggregazione. E questo ha delle serie conseguenze per i dipendenti: sono stati avviati programmi di esuberi che coinvolgono circa 20 mila persone. (Source) 

Ops, ma cosa leggo… Austerity non certo per i dirigenti bancari che già nel 2012, in piena crisi, non hanno conosciuto alcun sintomo della crisi, anche se le banche avevano i loro bei problemini.
Nel 2011, l’ultimo anno per il quale sono disponibili informazioni, quasi cento dirigenti bancari italiani hanno portato a casa uno stipendio totale superiore al milione di euro con una media di 1,64 milioni a testa. Un dato che, seppur in flessione rispetto all’anno precedente, colloca la Penisola al quinto posto della classifica europea per numero di “top earners”, i manager più pagati dei vari istituti di credito del Vecchio Continente. Lo segnala la European Banking Authority (EBA) nell’ultimo report pubblicato. Nella graduatoria per numero di milionari svetta, manco a dirlo, il Regno Unito con oltre 2.400 dirigenti sopra la soglia dei sei zeri e una retribuzione media superiore al milione e 400 mila euro. Seguono nell’ordine la Germania (con 170 dirigenti), la Francia (162) e la Spagna (125).

Gli 1,64 milioni di euro di stipendio medio versati dalle banche italiane ai dirigenti più pagati identifica un esborso complessivo di circa 157 milioni contro i 247 versati nel 2010. Come dire un calo del 36%. Nel Regno Unito, per fare un paragone, la diminuzione è stata pari al 40% (da 5,8 a 3,5 miliardi) contro il meno 18,5% della Germania (da 383 a 312). A sorprendere, nel caso italiano, è però un altro aspetto: l’incredibile peso della componente fissa. Lo stipendio variabile, ovvero i bonus e i benefit vari accordati ai top manager bancari italiani, infatti, vale circa il 47% della retribuzione totale contro il 72% della Germania e il 78% del Regno Unito. Ad oggi, soltanto i dirigenti più ricchi di Svezia, Cipro, Danimarca e Grecia evidenziano percentuali inferiori.
La crisi, insomma, ha fatto il suo determinando una riduzione complessiva delle retribuzioni. Ma i banchieri, nonostante tutto continuano a passarsela piuttosto bene. Per lo meno in relazione ai loro dipendenti.

Nel 2012, ha denunciato uno studio di Fiba Cisl, i massimi dirigenti bancari e assicurativi italiani hanno incassato in media stipendi 42 volte superiori a quelli degli impiegati del settore.

E a qualcuno è andata persino meglio. Per Enrico Cucchiaini di Intesa Sanpaolo (nella foto), il rapporto rispetto alla media Abi è stato addirittura di 108 a 1. Federico Ghizzoni di Unicredit ed Enzo Chiesa di Bpm hanno ricevuto retribuzioni superiori alla media rispettivamente di 82 e 80 volte. Per guadagnare la cifra percepita da un impiegato medio nel corso di un anno, ha ricordato ancora la Fiba, agli amministratori delegati di Intesa Sanpaolo e Generali sono sufficienti appena tre giorni di lavoro. Anche per questo lo stesso sindacato di settore ha recentemente lanciato una campagna per una proposta di legge di allineamento delle retribuzioni massime dei banchieri a quelle dei grandi manager pubblici attorno a quota seicentomila euro. (SOURCE)

Tiriamo le somme. E’ proprio così corretto colpire i dipendenti mentre i dirigenti continuano allegramente ad ingrassarsi come se la crisi non fosse un loro problema?
E per chi dice che sulla massa, i volumi dei dirigenti NON contano, dico solo che in realtà non è così. Senza poi dimenticare che sono proprio i dirigenti che hanno creato le voragini nelle banche, causando perdite su crediti senza poi parlare di derivati e quant’altro.
Ma si sa, da quando mondo è mondo funziona così…

Una cortesia, fate girare questo articolo a tutti. Un ennesimo scandalo italiano deve essere noto a tutti, un sistema che ormai era tutto fuorchè meritocratico, come quello bancario, deve essere totalmente riformato, partendo PROPRIO dai dirigenti e NON dai dipendenti.

Un ringraziamento a DT se vorrà pubblicarte queste poche righe di denuncia. Il suo blog è un luogo ideale per esprimersi liberamente. Purtroppo io non ho le competenze per poter commentare gli eccellenti appunti dell’autore, ma il suo prezioso lavoro è seguito dal sottoscritto e da altri suoi colleghi giornalmente.

Continua così e grazie di tutto.

Luigi

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Grazie a te Luigi, come vedi ho provveduto a pubblicare integralmente il tuo articolo. Spero di risentirti presto.

STAY TUNED!

DT

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9 commenti Commenta
Scritto il 17 Settembre 2013 at 11:02

…in effetti analizzando il forte squilibrio tra stipendi dei manager e dei dipendenti, forse qualcosa dovrebbe essere rivisto.
Mi sembra quantomeno iniquo e scorretto scaricare sull'”ultima ruota del carro” (Con tutto rispetto parlando) i problemi del settore bancario.
Ma si sa, i più deboli pagano sempre.
In bocca al lupo a Luigi e a tutti i bancari che ci leggono giornalmente.

lobivo
Scritto il 17 Settembre 2013 at 11:08

Si verissimo i manager vanno ampiamente rivisti sia nelle responsabilità che negli emolumenti!!
Ma i dipendenti in relazione a responsabilità /capacità/rischio professionale percepiscono davvero troppo rispetto a tante altre categorie falcidiate dalla crisi,senza poi dimenticare tutte le assunzioni allegre di personale con concorsi farlocchi o a chiamata diretta.
Poi negli anni in cui si affermava il banking on line le banche hanno aumentato filiali e personale vario.
Last ,mediamente in malafede i dipendenti bancari hanno ,consigliando prodotti allucinanti ,falcidiato i risparmi dei correntisti
Ben venga quindi un loro ridimensionamento sia numerico che retributivo

Scritto il 17 Settembre 2013 at 11:44

lobivo@finanza,

Il tuo commento è giusto ma deve essere integrato.
Innanzitutto credo che il settore debba essere assolutamente rivisto. Secondo me è profondamente corretto parametrare gli stipendi a seconda delle competenze. Il setore bancario è stato vittima di politica e favoritismi per anni, e ora se ne pagano le conseguenze (finchè Berta filava andata tutto bene!) e inoltre le competenze non sono assolutamente in linea con le mansioni svolte.
Insomma, ci sono certi automi che prendono cifre enormi senza il minimo di competenza!
Invece sulla malafede dei bancari avrei da ridire.
Ho diversi amici del settore che si lamentano giornalmente dei BUDGET e dell’imposizione DALL’ALTO di imput a vendere solo determinati tipi di prodotti.
In questo caso ovviamente il consulente deve eseguire gli ordini e vendere polizze, obbligazioni e varie altri prodotti che di certo non creano valore ai clienti. Ma la responsabilità mi sento di dire che non è dei bancari, ma di chi sta ai vertici. Ovvero quelli che poi prendono i famosi “soldoni” di cui Luigi parlava nel post.

Poi è ovvio…la crisi è per tutti. Ma sono d’accordo che anche queste persone, che hanno rovinato le banche e, permettimi, hanno indirettamente rovinato i portafogli ed i risparmi dei clienti, debbano vedersi fortemente ridimensionate le retribuzioni. Non ti pare?

Saluti!

lobivo
Scritto il 17 Settembre 2013 at 12:41

Dream Theater,

Dream,
Condivido senz’altro le tue precisazioni…..e sicuramente ci saranno anche dipendenti professionali e etici,ma nel corso del l’ultimo decennio ho raccolto (anche personalmente testimonianze allucinanti e moooolto diffuse,tipo far vendere obbligazionario di stato italiano a persone tra i 75 e gli 80 anni x far sottoscrivere mirabolanti fondi o addirittura ,e’ l ultima moda,consigliare al posto di un libretto/salvadanaio di risparmio una bella unit link a fanciulli di 10-11 anni e così via!!!!
Ci sarebbero poi da analizzare tutti i premi monetari o in altre modalità (viaggi,gadget elettronici ,etc) erogati ai cosiddetti consulenti in caso di vendita di prodotti non certo vantaggiosi x il cliente)

Infine le banche hanno spesso,molto spesso assunto ,e ancor oggi e’ abitudine, assumere figli e parentado vari……con una mentalità nepotista allucinante e contraria ad ogni pur piccola meritocrazia…oppure hanno assunto in base all appartenenza politica /religiosa etc.

Ma il problema più grande ,e qui il discorso esula dal settore bancario,e ‘ riconoscere il valore reale di un lavoro(rischio,competenza, responsabilità ;nell odierna società (zeppa di distorsioni in tutte le sue branchie)e’ tutto sfalsato e lavori inutili o finti sono retribuiti maggiormente di altri……ma alla fine il conto economico o la famosa riga finale verrà tirata ….è buona fortuna a tutti e al … Dipendente bancario spesso inutile/dannoso o socrannumero
Saluti

candlestick
Scritto il 17 Settembre 2013 at 13:57

si ma…. i bancari prendono già troppo a parità di altri lavori!!

un cassiere non può prendere più di 1100 + indennità rispetto a quello che fa!
non scherziamo.. invece molti cassieri prendono più di 1400 €/mese, quando un ingegnere, architetto o medico da paga nazionale sono al di sotto…

PER FAVORE!

poi oramai tutto si fa tramite web, on line a che servono più dei cassieri?

Scritto il 17 Settembre 2013 at 14:31

candlestick@finanza,

Infatti io ho parlato di corretto rapporto tra stipendio e mansioni.

lacan2
Scritto il 17 Settembre 2013 at 14:44

la vedo molto dura, io sono un giovane bancario, il settore in 20 anni è molto cambiato:

sono cambiati i prodotti, ormai per molti versi simili per caratteristiche a quelli di un supermercato (quindi facilmente vendibili); è cambiata la tecnologia, sia dal punto di vista del cliente (home banking) sia dal punto di vista delle mere tecnologie informatiche che rendono possibili versamenti automatici, flussi telematici, pagamenti ecc; è cambiato lo scenario economico che implica ingenti perdite su crediti rispetto al passato; sono venuti a meno molti ostacoli alla concorrenza piuttosto che una trsparenza normativa più alta; infine si è prodotto negli anni un danno reputazionale dovuto ai vari scandali finanziari e alle spinte politiche commerciali.

rispetto al passato il bancario oggi necessita di minori competenze (i prodotti sono confezionati, le procedura pensano al rispetto della normativa, tutto viene automatizzato), deve essere un commerciale puro (a differenza del passato ora è il bancario a dover andare a cercare il cliente e non più il cliente che viene da lui): per questi motivi il settore ha già realizzato uno scadimento verso il basso della professione (sia economica che reputazionale).

in futuro sarà quasi inevitabile andare verso una flessibilità/precarietà maggiore e a retribuzioni base più basse …

per quanto riguarda le retribuzioni dei top manager è sempre il solito discorso: le retribuzioni vengono decise dal consiglio d’amministrazione da dove proviene il management … è come il politico, pensate che si abbasserà mai lo stipendio se non lo si costringe???

.

per tutti questi motivi 330000 bancari sono eccessivi e il futuro del comparto non sarà roseo.

poi viene il discorso delle retribuzioni dei top manager, che come quello dei politici, a mio avviso, è più che altro una questione simbolica.

lacan2
Scritto il 17 Settembre 2013 at 15:10

lobivo@finanza,

la banca risponde a logiche commerciali che sono state esasperate negli ultimi anni. Sono tutte quotate e quindi occorre seguire buget comemrciali, per questo non puoi aspettarti che la banca faccia l’interesse del cliente, più è grande e quotata in borsa, più l’interesse sarà quello della banca e prevaranno logiche di vendita a logiche etiche. Se volete banche che facciano (in parte) quello dei clienti andate nelle piccole banche tipo BCC, vi venderanno le loro obbligazioni ma almeno non cercheranno di spennarvi.
Per quanto riguarda le competenze, ci sono anche bravi bancari. Ormai il trattamento economico non pensare sia tanto meglio di quello di altre categorie non scolarizzate. Se citi architetti, ingegneri ecc .. quelli che prendono poco è perchè o non hanno esperienza o perchè accettando il rischio d’impresa sono in balia del mercato; quelli assunti con contratto di dipendente non prendono meno di un bancario, anzi. In più ci sono categorie molto celebrate come i consulenti che spesso vendono aria fritta, mandando ragazzini a fare consulenza senza esperienza nei vari settori e con soluzioni lunari … intendo l’allegra brigata dei vari KPMG, E&Y, Accenture che sfruttano ragazzi appena laureati (anche in gamba) vendendo fumo ai clienti …

insomma, ogni volta che c’è un esasperazione delle logiche commerciali non aspettatevi mai persone che faranno i vostri interessi, ma avrete di fronte persone molto ”simpatiche”… 😀

lobivo
Scritto il 17 Settembre 2013 at 16:46

candlestick@finanza,

Prova a vedere quanto guadagna un architetto /ingegnere con partita IVA :niente mesi doppi,ferie,TFR ,malattia,buoni pasto …..
Li vogliamo calcolare ,insieme al posto di lavoro sino ad oggi a tempo indeterminato e senza alcun gran obbligo di risultato!!!!
Vogliamo prezzare questi benefici?!?
….allora vedrai che gli esempi da te citati (fatto salvo assunzioni fittizie pubbliche o oarapubbliche il titolare di partita IVA laureato guadagna in termini assoluti molto ma molto meno !!!!

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