CINA: e ora anche il mercato immobiliare fa paura

Scritto il alle 10:00 da Danilo DT

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Il gigante cinese mi fa paura, lo ammetto. So benissimo che “ha le spalle larghe” e che il debito, essendo fondamentalmente interno e quindi gestibile dal governo, rappresenta un problema che potrebbe essere “relativo”. Ma è innegabile che un alto debito privato necessita di una crescita elevatissima per far si che sia sostenibile. Altrimenti il giocattolino si rompe.
E per certi versi, come vi ho già spiegato nella SAGA dei post dedicati alla Cina, (assolutamente DA LEGGERE CLICCANDO QUI)  il giocattolino si è già rotto, visto che il governo, azionista di riferimento delle principali banche del paese, ha già imposto la conversione di diverso debito corporate in azioni. Una sorta di default controllato, tanto per intenderci.

Inutile dire che una crescita del PIL al 6.5% non è realistica, come non voglio ritornare sulla bontà dei dati cinesi che ci vengono propinati. L’unica cosa che voglio sottolineare, per l’ennesima volta, è che il sistema economici finanziario sta SOTTOVALUTANDO l’impatto di quanto sta succedendo in Cina e di come influenzerà la crescita globale dei prossimi anni. E quindi, a cascata, di quali saranno gli effetti sui mercati finanziari.
La cosa che purtroppo non fa che confermare i miei timori è che, progressivamente, si aggiungono diversi tasselli che vanno ad aumentare la criticità del problema, rendendolo sempre più presente e pressante per le autorità cinesi.

Facciamo un salto indietro, così vi attualizzo il problema della Cina. Ricordate le grandi crisi finanziari da quale settore sono partite? L’immobiliare.
Venerdì scorso, su Reuters esce fuori la notizia che è stata abbastanza trascurata sull’andamento del mercato immobiliare (prezzi delle case) nelle principali città cinesi.

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che graficamente può essere tradotto in questo modo.

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Direi che malgrado tutto, l’immobiliare non ha passato un trimestre così allegro ed il prezzo delle case ha subito una “leggera” correzione. E capite perfettamente che questi dati “cozzano” sempre di più coi numeri ufficiali che vogliono farci digerire. Ecco cosa dice il sito MacroBusiness: 

empty-buildings-china1_0(…) There was an interesting moment on Friday when Reuters released its interpretation of China’s 70-city house price index for September and the numbers were a bizarre range of shocking price crashes. They were corrected 30 minutes later to show ripping growth.
The cause was not some anarchist loose on a Reuters terminal. It was actually the Chinese National Bureau of Statistics which confused all by taking the extraordinary step of also releasing the index for the first half of October prices (if you believe they could possibly be collected so swiftly).
They did so because the first half of October numbers showed a three-quarter reversal of the September gains after the mass prudential tightening at the beginning of the month (…)

Anche questa volta la Cina riuscirà a somatizzare il colpo ed a uscire indenne dalla violenta correzione? In realtà il problema è di tipo sistemico: impensabile pensare che lo stato riesca a tappare tutte le falle. Quando crolla la fiducia dei consumatori, ed il mercato immobiliare è il primo tassello di questo processo, rischia di inchiodarsi tutta la macchina economica. Ma attenzione, parliamo di Cina e gli effetti, per forza, non saranno solo locali. Le conseguenze non si potranno sottovalutare su scala globale.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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4 commenti Commenta
alexm
Scritto il 26 Ottobre 2016 at 10:10

Date un occhiata qui http://www.italia.co/politica-societa/cina-con-lo-sboom-intere-citta-fantasma-con-milioni-di-case-vuote/ …un breve articolo che riporta immagini assai eloquenti di molte “città fantasma” costate enormi quantità di denaro…e quasi completamente deserte..

emzag
Scritto il 26 Ottobre 2016 at 12:26

Una ipotesi

Il calo non potrebbe essere stato dovuto alle misure di tightening del credito e delle regole per poter accedere al mutuo?

Lo dico perché leggo da FT del 21 ottobre

“Tightening in the major cities has pushed buyers into smaller cities, said Mr Short. Sales in cities without tightening measures rose 42 per cent month-on-month in the first half of October.

“These were very early steps for cooling [the property market],” said Rosealea Yao, property analyst at Gavekal Dragonomics, an economics consultancy. “Sales will go down first but there will be a lag before construction goes down.”

kry
Scritto il 26 Ottobre 2016 at 23:31

Ciao Danilo , come possiamo parlare di Mercato Immobiliare quando si tratta di città fastasma … a casa mia , così giusto per restare in tema , lo si chiama mercato illiquido per cui mi sembra non ci sia molto d’aver paura … diversamente se fossi un tetesko … ” attenzione, parliamo di Cina e gli effetti, per forza, non saranno solo locali. “

PORTELLO
Scritto il 27 Ottobre 2016 at 22:29

Mi par di aver letto che in Itali ci son circa 800mila immobili sfitti..fermi

In Cina quanti sono? Se c’e’ la stessa percentuale italiana dovrebbero essere sui 16 milioni…
Chi e’ messo peggio?

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