CINA: crolla indice aspettative economiche. Ma il mercato ignora.

Scritto il alle 11:56 da Danilo DT

Mentre attendiamo religiosamente il risultato del FOMC di stasera, che come scritto in QUESTO POST rappresenta “la prima” per Janet Yellen, stamattina sono rimasto sorpreso da un indicatore che periodicamente monitoro per “tastare” il polso del mercato”: un indicatore che definisco “tattico” in quanto va a tastare il polso della situazione a “breve termine”.

Mi riferisco all’ ormai ben noto CESI Index, il Citigroup Economic Surprise index che, come spiegato in passato, va a calcolare lo scostamento tra i dati macroeconomici usciti e le previsioni degli analisti. Parlando in modo molto pratico, più il CESI è negativo e più i dati usciti sono peggiori delle attese.
Il primo CESI che voglio portare alla vostra attenzione è quello più classico, il CESI USA, riferito al mercato americano.

CESI USA vs SP500

Mettendolo a confronto con lo SP500 notiamo che ci sono anche delle correlazioni interessanti ma saltano praticamente subito in quanto la politica monetaria espansiva ha fatto si che, dove non riesce la natura economica, tutto può (o quasi) la mano sapiente delle banche centrali.
Da questo grafico è evidente che il CESI USA non è impostato positivamente. La motivazione è legata soprattutto alla questione climatica degli ultimi mesi, anche se in realtà sappiamo benissimo che è una SCUSA. Quali sono gli stati USA che sono stati bloccati dal grande freddo? E come mai a Ovest (California in primis) dove c’è una siccità che è da RECORD c’è stato un violento rallentamento?

Ma ormai ce le danno tutte a bere, si cercano giustificazioni sempre nell’ottica di voler dare ai mercati quella tranquillità e quella serenità (leggasi bassa volatilità) che da mesi li contraddistingue. Basta pensare che con cositante delusioni (leggasi CESI a -33.5) lo SP500 è ai massimi

Se però fino a qui possiamo dire che non ci sono particolari elementi da segnalare, se non la solita incoerenza già spiegata in passato, ben altre cose si possono dire di quest’altro grafico, e lo si è ottenuto aggiungendo a quello sopra esposto, il CESI di altre aree geografiche. Il risultato è da BOOM.

Global CESI

Globalmente è evidente un peggioramento del CESI. In altri termini, ovunque le attese macro degli analisti sono state disattese. L’area migliore resta al momento l’Eurozona anche se non con grandi entusiasmi.
Ma…Se gli USA (in bianco) non sono andati benissimo, che dire della CINA? E’ impressionante la debacle del CESI relativo. Un tonfo senza eguali che addirittura sotto area -100.

Shanghai Index vs CESI China

Ma tutto questo il mercato al momento lo sta considerando? Certo che no. Guardatevi lo Shanghai Index (che certo non ha brillato) confrontato al CESI Cina. Credo che ogni commento sia superfluo.

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Danilo DT

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20 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 19 Marzo 2014 at 12:54

Non è difficile capire perché QUI si preoccupano della bolla cinese. Se i cinesi, che ci stanno provando, riescono anche solo parzialmente a sgonfiare la loro bolla, QUI che le bolle le alimentano ogni giorno di più che potrebbero fare ? Gli americani farebbero l’unica cosa possibile (loro possono). Qui dalle nostre parti cala un lungo lungo lungo inverno e il donnone tedesco il super Mario nazionale non ci possono fare nulla perché quel che potevano e dovevano fare non lo hanno fatto e ora è TARDI.

paolo41
Scritto il 19 Marzo 2014 at 14:01

john_ludd@finanza,

non solo è tardi ma, a mio avviso, continuano ad avere la stessa vision che hanno avuto negli anni passati; quindi non aspettiamoci cambiamenti e d’altra parte non si intravedono eventi che nel prossimo hanno possano scombussolare lo scenario.
Penso che, come hai detto in altri post, puoi andare tranquillo ad affrontare nuovi viaggi, sicuro che quando tornerai troverai, più o meno, la stessa situazione….

paolo41
Scritto il 19 Marzo 2014 at 14:03

anno…. non “hanno”

john_ludd
Scritto il 19 Marzo 2014 at 14:41

paolo41,

“puoi andare tranquillo ad affrontare nuovi viaggi, sicuro che quando tornerai troverai, più o meno, la stessa situazione….”

preferisco prevenire piuttosto che curare quindi nei limiti di una situazione comunque insostenibile, ebbene mi sento piuttosto tranquillo sia che ti risponda da casa mia, sia che lo faccia da 11 mila km di distanza, sia che che comandi Tizio sia che comandi Sempronio. Ciao.

gilles27
Scritto il 19 Marzo 2014 at 15:19

john_ludd@finanza,
DA IL SOLE 24 ORE DI OGGI
“L’arma finale degli Stati Uniti nella nuova Guerra Fredda con Mosca potrebbero non essere le sanzioni economiche agli oligarchi o i cacciabombardieri Stealth, ma l’inesauribile miniera dello shale gas. In grado di tagliare il cordone ombelicale che lega l’Unione Europea alla Russia. Visto che gli States sono diventati esportatori netti di petrolio (tanto da poterlo presto vendere anche agli Emirati Arabi, e non è fantascienza) sta crescendo il pressing bipartisan di repubblicani e democratici per cercare di sottrarre il Vecchio Continente dai ricatti russi sulle forniture di gas.”…

Jhon_Ludd cosa ne pensi di questa affermazione del sole 24ore?

ps: buon trekking!!

kry
Scritto il 19 Marzo 2014 at 15:27

gilles27@finanza,

Aveva già risposto che ci vogliono almeno 7 anni e che per allora …… non saremo tutti morti ….. ma quasi ….. almeno di freddo.

john_ludd
Scritto il 19 Marzo 2014 at 15:37

gilles27@finanza,

Poveri ragazzi, vi mandano al macello…

Il consumo medio giornaliero di petrolio in USA è attorno a 18 mbd (milioni barili giorno). Questo è quello che scrive l’ente americano dell’energia, cioè IL GOVERNO non i complottisti o i russi:

According to the Energy Information Administration, in March the United States produced a “total oil supply” of 10.8 million barrels per day, which was 2.1 mb/d more than in January 2005. But if you just rely on those aggregate numbers, you’ll miss some very important trends.

The EIA’s definition of total oil supply represents the sum of a number of different components. The core is field production of crude oil and lease condensates, the latter being hydrocarbons that are a gas at reservoir temperatures and pressures but that can be separated into liquids at wellhead surface facilities. This core production is represented by the blue region in the graph below. Another category is the refinery processing gain, which results from the fact that the refined products occupy a larger volume than the original crude oil. These two components represented about 3/4 of the total in 2005, but account for only 40% of the 2.1 mb/d increase in the U.S. total supply figure since 2005. A bigger factor in the U.S. increase since 2005 has been natural gas plant liquids (hydrocarbons with a higher energy content than methane which can be separated out from methane at natural gas processing facilities) and other liquids (chiefly biofuels).

econbrowser.com/archives/2012/07/natural_gas_liq

aggiungo qualche link ma sono davvero gli ultimi. Tutti non troppo tecnici e di semplice comprensione. Ne ho postati un totale in questi anno ma li hanno letti in 3 dato che mio sento ripetere sempre le stesse domande. Per evitare di essere spammato HO OMESSO http:// da ogni link

patzek-lifeitself.blogspot.it/2012/11/a-gobal-oil-peak-or-plateau.html

http://www.resourceinsights.blogspot.it/2012/12/the-one-chart-about-oils-future.html

crudeoilpeak.info/world-crude-production-2013-without-shale-oil-is-back-to-2005-levels

oilprice.com/Energy/Crude-Oil/Why-Shale-Oil-Will-Never-be-a-Game-Changer.html

seekingalpha.com/article/1690162-bakken-oil-production-growth-has-slowed-significantly-in-2013

gilles27
Scritto il 19 Marzo 2014 at 15:57

john_ludd@finanza,

ok grazie! grazie anche per il “ragazzi”!!
…ma ragazzi non si ricordano di Gilles!!
ps: una curiosità, se puoi, il tuo nick name, prende spunto da Ned Ludd?

pecunia
Scritto il 19 Marzo 2014 at 16:03

sempre utile leggere qui sul blog 🙂

un saluto e un grazie x le info e i grafici

… ho letto che il problema cinese è più importato che di ordine interno. In poche parole è dovuto per lo più ❓ alla crisi dell’occidente. ???

kry
Scritto il 19 Marzo 2014 at 16:05

gilles27@finanza,

Ned Ludd?…. e John Coltrane.

draziz
Scritto il 19 Marzo 2014 at 16:08

…e chi resterà con il cerino in mano?
C’è sicuramente chi continua a comprare in borsa pensando che è stato stolto a non entrare prima sul mercato e che tanto le Banche Centrali continuano a sostenere il grande bluff perchè non hanno alternativa, quindi gli indici sono destinati a salire… comprare sui ribassi e vaiiii !!

La campagna elettorale (pro-Europa) con le solite azioni di propaganda populista è già iniziata.
Peccato non si capisca (parlando dell’elettore medio, quello con la fronte come il tale di Neanderthal…) dove si prendono i soldi e quale economia si crea e con quale sostenibilità, data la infamante e miserabile situazione di esproprio fiscale che rimane in vigore…
…e guarda caso le prime imposte per l’anno in corso si pagheranno dopo le elezioni, cioè quando ci sarà stato tutto il tempo (pensate che 15 giorni non bastino…?) per spremiture aggiuntive, perchè ce lo chiede l’Europa.

Dobbiamo pensare ad un’Europa non per noi ma per i nostri figli…
Certo ciccino caro: questa non mi piace più e se il numero dei rinco…iti si è ridotto (la speranza è sempre l’ultima a morire, soprattutto quando la fame avanza) te la facciamo vedere noi.

kry
Scritto il 19 Marzo 2014 at 16:32

gilles27@finanza:
john_ludd@finanza,

…ma ragazzi non si ricordano di Gilles!!

Dai che forse l’ho capita. http://it.wikipedia.org/wiki/Gilles_Villeneuve

gilles27
Scritto il 19 Marzo 2014 at 16:44

kry@finanza,

…bingo!

è Jhon_Ludd che tiene al suo segreto!

pecunia
Scritto il 19 Marzo 2014 at 16:56

Danilo DT,

mai riportare le news a metà! ho sbagliato. 🙄
comunque era un’intervista su cnbc…

kry
Scritto il 19 Marzo 2014 at 17:00

gilles27@finanza,

Ludd è come dici mentre john sta per coltrane http://it.wikipedia.org/wiki/John_Coltrane anche questo l’aveva già scritto. non chiedermì dove abita che non te lo dico.

gilles27
Scritto il 19 Marzo 2014 at 17:11

kry@finanza,

ok grazie Kry!
….non avevo letto quanto scritto da Jhon_Ludd.
per scrivere “non chiedermì dove abita che non te lo dico.” 🙂 😆 😀 è per dire che lo perché lo conosci bene. io non te lo chiedo, mi basta già aver capito il significato del suo Nick name. e mi basta sapere che è amante del trekking.
Grazie!

kry
Scritto il 19 Marzo 2014 at 19:27

gilles27@finanza,

Magari lo conoscessi, è che non mi sono mai perso i suoi commenti che sono tantissimi. Anzi una volta ho vinto una pallina di gelato al pistacchio rispondendo giusto alla domanda qual’è il metallo che quota sotto il prezzo di produzione.

idleproc
Scritto il 19 Marzo 2014 at 21:59

Mi sembrate un po’ depressi, così per tirarvi sù…

…come ciliegina, opera anche questo fenomeno economico di lungo periodo…

http://it.wikipedia.org/wiki/Caduta_tendenziale_del_saggio_di_profitto

e/o questo…

http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Sweezy

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