BORSE: quando due indizi fanno una prova

Scritto il alle 14:45 da Danilo DT

proiezione-utili-borsa

CHIAVE di lettura dei mercati, che ho già espresso più volte e che torno a ribadire:
Chi comanda in borsa è un elemento (volatilità di breve a parte) che si chiama UTILI societari.

Si parla di rallentamento globale e per gli USA si ragiona anche sulla possibilità che il ciclo economico a stelle e strisce abbia raggiunto ormai il suo picco massimo.
Quando poi si hanno due indizi di queste dimensioni, l’investitore accorto dovrebbe quantomeno meditarci sopra.

Indizio numero uno: Leading Indicator by Conference Board

Torna positivo il superindice USA, nel mese di agosto, segnalando un miglioramento della congiuntura oltreoceano. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti l’indice è cresciuto dello 0,1% rispetto al -0,2% di luglio. Il dato è tuttavia inferiore alle attese degli analisti che stimavano una crescita dello 0,2%. (…) L’indicatore, anticipatore dello stato di salute dell’economia americana, suggerisce che “la crescita economica resterà moderata il prossimo anno” ha commentato Ataman Ozyildirim, direttore presso il Conference Board. (…) La fotografia scattata dal leading indicator si allinea al quadro a tinte fosche dipinto proprio ieri dalla Federal Reserve. (Source

Leading Indicator positivo ma meno pimpante del previsto. Ma non è questo il punto. Quello che voglio farvi vedere è questo grafico.

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Questo grafico prelevato direttamente dal sito del Conference Board  notate che il Leading Indicator ha ormai raggiunto quello che è il suo livello di picco massimo. Segnale chiarissimo che il ciclo economico USA ha raggiunto la sua massima espansione. Questo grafico vi spiega PERCHE’ secondo molto la FED arriva tardi nel tagliare i tassi. Ma se non ha tagliato era perché questa volta è diverso rispetto alle altre volte, a causa della manovra ultraespansiva della FED. E quindi…incominciare ad alzare i tassi in queste condizioni non è certo il massimo visto che si è sul picco del livello di crescita ed ora in avanti il rischio di frenata è sempre più probabile.

Indizio numero due: proiezione degli UTILI aziendali USA

La Federal Reserve lo ha detto chiaramente: il rischio di ritrovarci con un rallentamento globale è evidente.Motivo in più per cui le borse hanno corretto venerdi sera. E se il rallentamento è stato dichiarato nel FOMC significa che è MOLTO più di una ipotesi. Voi tutti sapete che lo SP500 è il benchmark delle borse, non solo perché è il principale listino USA; ma perché al suo interno troverete delle aziende fortemente globalizzate. Quindi lo Spoore può essere considerato un indice GLOBALE e non solo USA.
Quindi è palese che il rallentamento della crescita economica colpirà al cuore anche le aziende USA.

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Il calo stimato dei guadagni per le aziende quotate nello SP500 per il Q3 2015 è -4,4%. Per le aziende che generano più del 50% delle vendite all’interno degli Stati Uniti, il tasso di crescita degli utili stimata è del 3,1%. Per le aziende che generano meno del 50% delle vendite all’interno degli Stati Uniti, il calo degli utili stimata è -14,1%. Molto vicine a queste dinamiche le proiezioni sulle vendite.

stime-utili-usa-impatto-settore-energiaOvviamente un forte impatto sulla discesa degli utili ce l’avrà anche il settore dell’energia. Ma anche escludendo questo settore, le dinamiche negative restano, eccome.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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6 commenti Commenta
Scritto il 22 Settembre 2015 at 14:51

Intanto il gatto morto, dopo il rimbalzo, mi sa che ha tolto il disturbo definitivamente….

ob1KnoB
Scritto il 22 Settembre 2015 at 16:58

non poteva rimbalzare..era impagliato.
al serio:
il totale dei salari e stipendi erogati negli Usa (in termini percentuali sul PIL) è diminuito nel 2014 come pure in questi mesi del 2015 difficiletto attendersi una spinta inflazionistica da ciò.
Gli stipendi medi (già è una comica trilussiana…) sono al livello di 10 anni fa.
Il credito agli households non cresce più che proporzionalmente del GDP.
Quindi…
al netto dei buy back gli utili ‘reali’ (ovvero non rettificati, stagionalizzati etc) sono già in contrazione da tanti mesi e data la alta correlazione che si può osservare tra andamento delle scorte (in aumento) e vendite (stagnanti) e utili prospettici presto dovremmo assistere allo svuotamento dei magazzini (che con prezzi alla produzione in sistematica diminuzione in giro per il globo) si tradurranno in ulteriori contrazione degli utili.
Bene che vada non si faranno revisione dei multipli.

ob1KnoB
Scritto il 22 Settembre 2015 at 17:02

Ps. in tema… strano che non si assista al solito annuale ‘battage’ sulle performance di vendita di apple…ovvero se non se ne può parlare bene …meglio tacere (deja vu)

kry
Scritto il 23 Settembre 2015 at 00:51

ob1­K­noB@fi­nan­zaon­li­ne,

— ” il totale dei salari e stipendi erogati negli Usa (in termini percentuali sul PIL) è diminuito nel 2014 come pure in questi mesi del 2015 difficiletto attendersi una spinta inflazionistica da ciò.
Gli stipendi medi (già è una comica trilussiana…) sono al livello di 10 anni fa. ” —

E con prezzi delle case ancora in aumento si limitano ulteriormente le possibilità di spesa.

Ormai siamo passati dall’era ” Il tempo è denaro a … tutto a tempo debito “.

pasolo
Scritto il 23 Settembre 2015 at 15:12

“notate che il Leading Indicator ha ormai raggiunto quello che è il suo livello di picco massimo. Segnale chiarissimo che il ciclo economico USA ha raggiunto la sua massima espansione. “… mi permetto di correggerti DT: il segnale di massima espansione, se vuoi usare il LEI, te lo indica SOLO quando la linea diventa piatta e inizia a scendere. Quel grafico che hai postato non usarlo come oscillatore ma usalo tipo MACD.
Il vero grafico del LEI ad altissima percentuale di preallarme è quello che ho postato io…

michi81
Scritto il 23 Settembre 2015 at 20:16

pa­so­lo@fi­nan­za,

Molto interessante, grazie! Da un’osservazione superficiale sembrerebbe che, finché non si taglia lo spartiacque dello zero del grafico con la media mobile del ROC, c’è ancora margine per evitare il peggio.

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