BANCHE ITALIANE: NPL ed utopie europee

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

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Non più tardi di ieri vi parlavo dei miei dubbi sull’operazione di aumento di capitale che vedrà protagonista, nei prossimi giorni, la nostra Unicredit. Ma come giustificare un AUC di importo quasi doppio di quello che sarebbe richiesto dalla BCE?

Un lettore, nei commenti, dice giustamente: “UCG ci riserverà delle sorprese negli NPL”. Come dargli torto. Negli ultimi mesi i NPL (non performing loans alias sofferenze bancarie o crediti deteriorati) hanno generato delle voragini nei bilanci delle banche. E nel corso del tempo il loro impatto non ha fatto che peggiorare. Inoltre, come vi ho già spiegato in passato, molto spesso questi NPL non sono adeguatamente coperti nei bilanci delle banche e la loro valutazione spesso è ancira eccessiva. Ne è un esempio cosa è accaduto recentemente con le BCC, una notizia che ho segnalato su twitter e che i media hanno trascurato.

Il mondo delle Bcc si muove per alleggerire il fardello dei crediti in sofferenza. Una trentina di Bcc, riunite sotto l’ombrello di Iccrea Banca, hanno infatti ceduto un pacchetto di sofferenze per 300 milioni di euro lordi. A comprare è stato un fondo americano, Bayview Fund Management.(…) I crediti sono stati ceduti da 28 banche di credito cooperativo dislocate in tutta Italia, due banche esterne al movimento e il Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo: il pool di istituti ha perfezionato l’operazione di cessione pro soluto a un valore netto pari al 10-11% del valore facciale. (IS24h) 

Avete letto bene: ceduti NPL ad un valore pari al 10-11% del facciale. Un numero che è anni luce da quanto scritto in bilancio nelle banche. Ovvio, questi probabilmente erano crediti particolarmente problematici e Bayview, veri squali, non hanno fatto un acquisto per rimetterci.
Poi però ci sono gli interventi pubblici, quelli decisi dal Governo dove alla fine è il popolo a “finanziare e salvare il sistema”, quindi in questo caso non si parla più di mercato (come nel primo caso) ma si parla di “sostegno”. Leggete come si muove (e non solo in questo caso) il Fondo Temporaneo creato per salvare le BCC in difficoltà. Questo è il caso emiliano…

(…) Come è intervenuto nel progetto di aggregazione di Banco Cooperativo Emiliano in Emil Banca?

Rispetto al progetto di aggregazione di Banco Cooperativo Emiliano in Emil Banca, il Fondo interviene sia sul lato sofferenze (acquistandone complessivamente 200 milioni di euro) sia sul lato patrimoniale ricostituendo il patrimonio di Banco Emiliano eroso dalle svalutazione dei crediti (con uno strumento patrimoniale irredimibile complessivo di 33 milioni di euro).
Nello specifico, il Fondo:
· acquisisce 140,7 milioni di euro di sofferenze del Banco Emiliano (al prezzo di 66,5 milioni di euro) e interviene sul patrimonio della stessa Bcc con un prestito irredimibile di 30 milioni di euro;
· acquisirà fino a 60 milioni di euro di sofferenze della nuova banca (al prezzo di 27 milioni di euro) e interverrà per consolidarne il patrimonio con uno strumento patrimoniale irredimibile di 3 milioni di euro. (Source

Se la matematica non è un’opinione, qui i NPL vengono “magicamente” valutati al 45%. QUATTRO e ripeto QUATTRO volte rispetto al primo caso. Ma è anche vero che questo è un fondo di salvataggio che tende a “sopravvalutare” per salvare. Ma quanto vengono valutati in bilancio normalmente i NPL? Beh, non siamo così lontani da queste valutazioni. Dite che la verità sta nel mezzo? Può darsi e personalmente considero un 25-30% un prezzo giusto ma che, ahimè, è lontano dalla valutazione data nei bilanci delle banche.
Tutto questo per dirvi che:

a) La valutazione dei NPL nei bilanci non corrisponde (quasi) mai ad un importo realistico
b) La valutazione dei NPL è relativa e difficilmente confrontabile tra le varie realtà bancarie
c) Molte sorprese (negative) potrebbero arrivare dagli NPL, ancora, nei prossimi mesi
d) Le cessioni “di mercato” verranno fatte a valori ben diverse da quelli ottenuti coi Fondi di sostegno (avete presente quella cosa li chiamata Atlante?)
e) La differenza, cari amici, la mettiamo noi

E poi…e poi c’è poco da fare, noi con gli NPL abbiamo proprio un rapporto particolare. Guardate questo grafico, impressionante per certi versi.
Trovate il controvalore degli NPL e poi subito sotto il rapporto tra quel numero ed il PIL.
Anche qui cosa notate?

npl sofferenze bancarie non performing loans gdp pil italiano

1) Che i due rapporti viaggiano paralleli. Quindi se aumenta la crescita, aumentano gli NPL.
2) Ultimamente gli NPL si sono appiattiti, per fortuna (ultimi dati Bankitalia le danno a -1.7%, speriamo in bene…)
3) Ma guardate la percentuale: 12% del PIL. CAVOLO. Se non è un fardello allucinante questo…

Ovviamente tutto questo non può NON aver pesato sul nostro listino, fortemente esposto sui titoli finanziari. Anche in questo caso il gap con gli altri mercati è impressionante.

performance mercati azionari confronto italia

La cosa che bisogna però ammettere è che, visto quanto detto sopra, non si può escludere anche un allargamento di tale GAP. Unica soluzione? Trovare il modo di liberarsi dei NPL liberando capitale e dare ossigeno al sistema bancario. Una presa di posizione forte e netta, che può arrivare solo da un istituto che deve gestire ed orchestrare il tutto. La BCE.
Utopia, in questi tempi…

la-mia-banca-è-differente

STAY TUNED!

Danilo DT

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