Banche centrali: pronto intervento comune salva Euro

Scritto il alle 09:51 da Danilo DT

Si teme l’esito delle elezioni in Grecia. E se sarà necessario tutte insieme interverranno fornendo ulteriore liquidità al mercato. Ma gli effetti benefici dureranno poco…

Il week end si avvicina. E come spesso è accaduto nelle scorse settimane, il week end porta sempre grosse novità. A dire il vero, questa volta le novità non sono per nulla inattese. Anzi, sono settimane che aspettiamo questi ultimi 15 giorni di giugno, probabilmente momento chiave per il presente ed il futuro di tutta l’Eurozona.
Ci saranno le elezioni in Grecia.
Sulla carta può succedere veramente di tutto. Le ultime indiscrezioni sono comunque decisamente a favore di una volontà da parte dei politici greci di mantenere la Grecia nell’Euro. Però non pensate che tutto si risolva in modo facile. Sarà un braccio di ferro, da una parte la dura Germania e dall’altra una volontà, condivisa da molti paesi, di un fiscal compact più realistico e fattibile.
E visto che non sarà facile, e visto che tutto è possibile, il sistema vuole essere pronto a tutto. Ed ecco che anche le banche centrali prendono posizione.
Sembra infatti che quest’ultime siano già pronte a prendere le dovute contromisure per stabilizzare i mercati finanziari fornendo liquidità ed evitare una stretta creditizia nel caso in cui l’esito delle votazioni greche siano “pericolose” per i mercati.

(Reuters)  – Central banks from major economies stand ready to take steps to stabilize financial markets by providing liquidity and preventing a credit squeeze if the outcome of Greek elections on Sunday causes tumultuous trading, G20 officials told Reuters.

La morale è chiara: evitare con tutti i mezzi l’effetto contagio e il risk off violento giudato dalla paura sull’Eurocrash. E proprio grazie questi rumors, le borse USA ieri sera hanno “festeggiato” e l’Euro ha recuperato terreno.
Molto probabilmente si utilizzera l’ennesimo G-20 (questa volta in Messico) per discutere ed ufficializzare la cosa. Anche se dubito il G-20 si discosti molto dalle altre riunioni finora viste (tante parole, pochi fatti).
Ma sia ben chiaro, qualsiasi mossa decisa a livello globale non sarà che l’ennesimo episodio “compra tempo” a cui ormai siamo super abituati.

I mercati saranno rassicurati dal nuovo pompaggio di liquidità combinato da tutte le preincipali banche centrali? Dalla FED, passando dalla BOE, la BOJ fino a giungere alla SNB, e comprendendo ovviamente anche la BCE? Nel breve forse si ma sarà una rassicurazione di breve durata. L’effetto LTRO II ci ha insegnato molto.
I dati sull’inflazione USA, usciti ieri, sicuramente aiuteranno molto questa nuova manovra espansiva. Infatti negli USA l’inflazione…semplicemente non esiste. Quindi, c’è spazio. E allora prepariamoci. Tipografie messe in preallarme. E’ in arrivo una nuova valangata di carta moneta.

STAY TUNED!

DT

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13 commenti Commenta
Scritto il 15 Giugno 2012 at 11:44

Beh sembra che anche la sinistra voglia rimanere in Europa ora… cambiano idee ogni 20 minuti…. ci saranno gli antichi filosofi Greci rigirandosi nelle tombe…

idleproc
Scritto il 15 Giugno 2012 at 11:44

Poveri Greci, visto il “peso” economico-finanziario in rapporto a quello dei G20 e del resto del globo, credo vengano utilizzati come alibi per nascondere il bubbone finanziario globale.
Per quanto irrazionale possa essere il mercato, dal mio punto di vista, l’andamento di SP500 di ieri in presenza di “voci” di intervento delle banche centrali è impensabile se non con un distacco totale con l’economia reale.
Credo che la realtà si di un sistema totalmente in bolla, drogato e che sta in piedi solo con iniezioni di liquidità in successione.

Scritto il 15 Giugno 2012 at 11:58

E come direbbe Marco Guarena a Zelig: ” E non solo”….

gonzalo
Scritto il 15 Giugno 2012 at 14:53

Salve a tutti, una domanda, ma tutta questa carta in giro per gli USA non provocherà prima o poi un’inflazione stile repubblica di Weimar?

andrea.mensa
Scritto il 15 Giugno 2012 at 15:05

cari tutti, dai , provate a spiegarmi perchè tutta questa agitazione, perchè si debba avere così paura di accettare che le banche centrali prestino liquidità alle banche commerciali.
liquidità imprestata alle banche non risolve assolutamente nulla se non dare i mezzi alle banche di rastrellare debito sovrano sul mercato secondario.
all’economia reale, alle imprese, alle persone, nulla perchè nulla cambia nelle condizioni che ci hanno portato a questo impasse.
in fin dei conti nell’economia reale di denaro se arriva un po’ viene immediatamente requisito dallo stato sotto forma di tassazione.
lo stato spende più di quanto incassa, si indebita per la differenza quindi sottrae denaro al mercato ma lo spende e quindi lo reimmette.
le banche concedono pochi crediti per paura e per la caduta della loro capitalizzazione ( capitale di garanzia) e questo è l’unico denaro che resta davvero in circolazione, ma è in contrazione per diminuita richiesta ed a quei pochi che richiedono credito viene negato.
e le aziende ? le vere creatrici di ricchezza reale ? inutile produrre se non si vende, e se non si danno risorse a tutte quelle classi che sono state impoverite, le vendite ce le si potrà scordare.
esportare …. già ma a chi visto che il cerchio si sta chiudendo a livello mondiale ?
ecco allora che il denaro, generato e dato alle banche, che poi dovranno anche renderlo, non viene utilizzato se non per prevenire la paura che la gente, ormai stretta dalla crisi, decida di ritirare i propri risparmi….. ecco allora che la leva finanziaria delle banche deve ridursi, ma solo per prevenire, per la paura del calo improvviso e drastico dei depositi.
ma allora chi se frega se la banca centrale crea denaro, se questo non arriva nel “mercato “? può farne e darne quanto vuole, può togliere qualsiasi paura di insolvenza bancaria dovuta a calo dei depositi….. tanto quel denaro , in banca ci tornerà !
è la produzione di beni, è la ristrettezza delle risorse di un’intera classe di popolazione che frena la crescita, anzi tra poco causerà anche una recessione.
ornmai è una vita che insisto….. una crisi da eccessiva differenziazione delle risorse, si risolve solo fiscalmente, redistribuendo la ricchezza….. con politiche monetarie si incasina solo di più la situazione.
e se non è così, dai, spiegatemi il perchè , per favore.

andrea.mensa
Scritto il 15 Giugno 2012 at 15:18

ps. ho saltato una parte importante. lo stato spende, ma il denaro speso dallo stato, e dalla popolazione torna solo in piccola parte a chi produce, una grossa parte viene prelevata da classi sociali elevate, ch enormalmente controllano anche molti prezzi di prodotti, e che si appropriano di una bella fetta di tale ricchezza. sovente, chi produce un bene, ne deve produrre almeno 10 o più per guadagnare quanto occorre per acquistarne uno sul mercato.
è l’organizzazione sociale, del commercio e della distribuzione che si appropriano della maggior parte del prezzo di vendita di quel bene.
ma se lo stato incassa poco e male si indebita, ed allora son proprio coloro che maggiormente si sono appropriati della ricchezza passata per le loro mani, ch efinanziano lo stato.
ma lo stato poi preleva con le tasse, e quelle indirette sono le più inique ch egravano in modo proporzionale su tutta la popolazione, aumentando la forbice tra “ricchi” e “poveri”.
quando si capirà che questa crisi, da crisi del debito è diventata una crisi di distribuzione della ricchezza, sarà sempre troppo tardi.

lampo
Scritto il 15 Giugno 2012 at 21:34

gonzalo@finanza,

E’ molto difficile che ci sia iperinflazione contemporaneamente ad un alto livello di disoccupazione, oltre ad una fase di contrazione economica… ma comunque non fase espansiva. In più gioca a sfavore anche il fattore demografico, ovvero l’aumento degli anziani che consumano generalmente meno dei più giovani (il Giappone considerala un’eccezione a quest’ultima regola).
A meno che chi sia disoccupato lo è volontariamente perché diventato benestante e non ha bisogno di lavorare.
Spero di essere stato il più semplice e chiaro possibile.

lampo
Scritto il 15 Giugno 2012 at 21:41

andrea.mensa@finanza,

Sono d’accordo che la soluzione più semplice sia la redistribuzione della ricchezza. Generalmente però, come ben sai, è un processo che difficilmente avviene volontariamente, ma piuttosto con la forza (rivoluzioni, guerre, rivolte civili, anarchia, ecc.).
Quindi ci dobbiamo rassegnare al processo inverso, ovvero un accentramento della ricchezza, come documentato anche dall’OCSE e dall’indice di Gini, riportato in un post di qualche mese fa.
Secondo me è uno dei tanti fattori che ha causato questa crisi… e per certi versi la sta aggravando.
Il link (se ti era sfuggito):
http://intermarketandmore.finanza.com/ricchi-e-poveri-38445.html

kry
Scritto il 15 Giugno 2012 at 23:00

lampo, 21,34

Azzardo un ipotesi. Aumenta la paura e la sfiducia,le persone cominciano a prelevare il denaro(anche non tutto) e lo spendono in generi di prima necessità giusto per approvigionarsi per 3/6 mesi e a quel punto comincia a salire inflazione perchè c’è un giro di liquidità anomalo e le banche per paura cominciano a drenare la loro liquidità in prestiti e si creerebbe una nuova bolla chiamata inflazione. Troppo fantasiosa?

lampo
Scritto il 16 Giugno 2012 at 01:09

kry@finanza,

C’è già un calciatore che aveva proposto la giornata del prelievo dai conti correnti: sappiamo com’è andata a finire. Idem a chi ha tentato negli USA (gruppi di clienti). Non credere che il sistema bancario non sia pronto ad eventi del genere. Semplicemente ad un certo punto bloccano i prelievi, contingentandoli e/o chiedendo la forza pubblica (caso USA). In Grecia per esempio sono già pronti, nel senso che hanno già formulato un piano in tal senso, bloccando in caso di emergenza anche le frontiere (sospensione accordo Schengen).

Ma supponiamo che anche ci riescano… dopo devono andare al supermercato… e non troveranno più niente! Ricordo che le scorte dei supermercati hanno durata limitata e girano in fretta. Altrimenti avrebbero sempre prodotti scaduti. Quindi in caso anche solo una minima parte, diciamo il 5% volesse fare una scorta per 3/6 mesi… il supermercato rimarrebbe vuoto in un attimo. Pensa solo al caso della benzina, quando per uno sciopero di più di un giorno, spesso le spesso le pompe rimangono vuote (e la benzina è una scorta che dura in media poco, qualche settimana).
L’unica leggera inflazione che si vedrebbe è al successivo rifornimento del supermercato con i beni probabilmente a più caro prezzo a causa della richiesta. Ma da qui a generale una spirale iperinflattiva… (specie se pluriennale) la vedo dura. Forse avremmo un aumento inflattivo per qualche mese, simile a quando aumenta il prezzo del petrolio, con il prezzo alla pompa.

L’ipotesi la considero fantascienza, nel senso che intervengono prima di arrivare a quel punto (guarda il caso recente della banca fallita… hanno evitato in anticipo i prelievi dei clienti bloccando per un mese i bancomat).

L’economia la considero troppo delicata… per lasciar sperimentare effetti del genere. Preferiscono tirare la corda su strumenti di cui, in qualche modo, garantiscono la liquidità o sanno a chi scaricarli socializzando le perdite (derivati per esempio). Cioè li gonfiano e sgonfiano in maniera controllata, preservando il sistema finanziario.

Poi come insegna Mandelbrot, può accadere l’evento non previsto che genera una catena di eventi a cascata imprevedibili (effetto battito ali farfalla che genera uragano), creando un picco nella curva gaussiana su uno dei due estremi… dove non avrebbe dovuto esserci, almeno secondo la teoria statistica standard! 😯

John Ludd l’altro giorno (in un commento) ne ha fatto un esempio a proposito del Giappone e dello Yen. :mrgreen:

andrea.mensa
Scritto il 16 Giugno 2012 at 07:45

lampo,

verissimo, Lampo
se come io credo il “processo inflattivo” si innesca ad esempio per più denaro destinato all’acquisto dei beni di comune e diffuso uso e consumo , in un certo lasso di tempo, ed il valore degli stessi, difficilmente si innesca per un eccesso momentaneo, ma occorre una disponibilità maggiore, ma stabile nel tempo, come ad esempio un aumento delle retribuzioni.
ovvio che se all’aumento di disponibilità di denaro, corrissponde ANCHE un aumento della quantità di beni, l’inflazione non partirà. Questo è il caso di aumenti di retribuzioni, con presenza contemporanea di ampie scorte di beni.
Son d’accordo con te, che a meno di rivoluzioni violente, il “sistema ” non cambierà, ma è altrettanto vero che, visto che ormai di importatori netti è difficile trovarne se non (forse) sulla luna o su marte, l’economia dei nostri paesi è destinata a contrarsi lentamente, per ancora un bel pò di tempo, a meno di fatti eccezionali quqli guerre o simili

kry
Scritto il 16 Giugno 2012 at 14:57

lampo,

Grazie per la risposta. Riguardo gli eventi non previsti ti sei fatto qualche idea? L’esempio di john ludd non potrebbero attuarlo anche gli usa o l’euro per via dell’esigenza della germania di dover esportare. Ciao e buon fine settimana.

lampo
Scritto il 16 Giugno 2012 at 17:16

kry@finanza,

kry@finanza,

Un’idea l’avrei ed è la normale conseguenza di quanto accennavo in un vecchio post, poi riprese e approfondito da DT ed è molto vicino all’argomento di John Ludd.
Non abbiamo la sfera di cristallo… ma, forse, una buona visione a lungo termine, almeno a livello di scenari futuri in termini probabilistici.
Proverò a scrivere un post, appena riesco a trovare altri dati a sua conferma (una parte li ho già trovati e sono incontrovertibili purtroppo!) 😉

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