Asset Allocation: quando rendimento fa rima con rischio controllato

Scritto il 18 Gennaio 2013 alle 15:00 da Danilo DT

Compass: rendimenti portafogli modello

Il 2012 è stato un anno che ha sopreso un po’ tutti. Poteva essere l’anno della “fine del mondo” come dicevano i Maya. O quantomeno poteva mettere a serio rischio la stabilità dell’Euro. Nel mese di dicembre le asset class più rischiose hanno guadagnato terreno grazie al raggiungimento negli USA di un compromesso che ha evitato il cosiddetto baratro fiscale (fiscall cliff), e grazie all’ampliamento del programma di riacquisto di titoli obbligazionari della Federal Reserve in vista della conclusione dell’Operation Twist.
Il sentiment ha inoltre beneficiato dell’approvazione di una nuova tranche di aiuti alla Grecia da EUR 34 miliardi. Il Nikkei ha messo a segno ottime performance. A livello settoriale, i titoli ciclici di industria, finanza e materiali hanno battuto le aree più difensive delle utility e delle telecomunicazioni.
Nell’ambito del reddito fisso, le emissioni ad alto rendimento hannoproseguito la serie positiva grazie alla ricerca di rendimento, che ha favorito soprattutto il segmento corporate high yield e il debito emergente. Ottimo il recupero di bond periferici come i nostri BTP. Insomma, un fine 2012 veramente coi fiocchi e ben oltre le più rosee presivioni.

E i nostri portafogli come si sono comportati? Malgrado un’impostazione che resta molto difensiva ed un asset allocation costruita per “seguire “ il trend quando quest’ultimo è bullish (come ora) e risultare molto protettiva in fase di correzione di mercato, non possiamo certo negare che si sono comportati benissimo.
Credo sia inutile andare a fare discorsi troppo cerimoniosi. Lasciamo ai numeri e all’evidenza il compito di mettere in chiaro la situazione, il livello di rischio e le performance.

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