Alla ricerca del'equilibrio che non c'è

Scritto il alle 16:53 da Danilo DT

Guardando sui quotidiani usciti negli ultimi giorni, sembra quasi che tutto il mercato all’unisono non chieda stratosferici recuperi, nbensì un po’ di quiete dopo la tempesta. La correzione, che tra le altre cose era attesa da mesi, ha polverizzato con poche sedute performance create in diversi mesi di borsa. La crisi dei Subprime ha inciso sia sull’economia che sull’umore degli operatori e dei risparmiatori. Ed è così che ora ci si augura un pò di pace. E per certi versi, il mercato sembra dirigersi verso una fase di volatilità molto minore (il VIX venerdì si aggirava sui 20, decisamente di meno rispetti ai picchi dei giorni precedenti). Lo S&P 500 sembra voler riprendere un po’ di fiducia. Addirittura, come accennavo sabato, alcuni pensano che tutto si sia sistemato. per carità, l’intervento tempestivo e corretto delle banche centrali a sostegno del sistema finanziario a rischio di carenza di liquidità, ha sicuramente aiutato molto a rasserenare gli animi e anche le banche stesse, cadute sull’illiquidità di diversi strumenti finanziari. Però il mercato deve ancora digerire questa fase, è una malattia che pian piano è venuta fuori fino ad esplodere con violenza. Ora viene curata “amorevolmente”, e la reazione ai medicinali è molto positiva, ma il rischio ricaduta è forte e non si possono escludere dei peggioramenti. Che cosa ci può far pensare a questo? I fattori sono veramente tanti. ve ne segnalo uno in particolare.

La curva dei tassi è anomala

La crisi dei Subprime ha portato diverse istituzioni finanziarie a cercare disperatamente denaro per rimborsare quote di fondi o investimenti vari. E questa richiesta di denaro sul mercato ha fatto impennare i tassi a breve. Guardate la curva dei tassi Euro.

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Più che di una curva, si tratta di una zig zag, a causa della forte necessità nel breve di liquidità da parte delle banche. Quindi già da qui si vede chiaramente che il mercato ha bisogno di un assestamento. L’area in rosso la considero anomala e momentanea. Addirittura il differenziale di tasso CMS 10-2 sta diventando interessante, in quanto ha raggiunto i 20bp, livelli che non raggiungeva da tempo. Per carità, è sempre ridicolo, ma per lo meno si sta muovendo.

L’andamento futuro dei tassi

In questo scenario resta però molto difficile fare delle previsioni sull’andamento dei tassi e dei bonds a tasso fisso in generale. Il motivo è perchè in questo momento, secondo me, non è possibile fare delle valutazioni oggettive della liquidità presente sul mercato e di conseguenza Mr. Greenspan e Mr. Trichet dovranno vedere che succede giorno per giorno e, magari, prendere posizione in modo diverso di quanto il mercato si immagina. Ma questa al moemto è solo un’ipotesi.

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Se guardiamo la curva dei tassi swap delle 3 aree (Eur, UK e USA), possiamo però notare che, in linea di massima la piattezza è evidente per USA ed Europa, mentre per l’area UK si tratta di curva invertita. Io personalmente continuerei ad essere prudente sul mercato dei bonds. Troppa è l’incertezza e la stessa politica monetaria è difficile da prevedere. Meglio un tasso variabile che fare danni… ma quali obbligazioni? Titoli di alto rating su tutti e, se si vuole rischiare un po’, secondo me alcune banche USA (e ripeto, alcune) hanno fatto delle emissioni a tasso variabile con indicizzazioni delle cedole interessanti (tipo un Euribor 3 mesi + 0.30-0.35%) che oggi sul mercato si trovano a prezzi buoni, addirittura sotto il nominale. Chiaramente si tratta di banche non direttamente colpite dai subprime… E quindi, per esempio, non Bear Stern… Ma sappiate comunque, che non avrete le garanzie di una BEI…

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