A tutto TRUMP! (ma con toni diversi)

Scritto il alle 10:09 da Danilo DT

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Il tradizionale discorso del Presidente degli Stati Uniti d’America davanti al Congresso riunito non ha fatto altro che confermare il suo piano ambizioso già anticipato nei mesi scorsi (Trumponomics), ma con una differenza. Non nella sostanza ma nei toni ed è proprio qui la prima importante novità. Il buon Donald Trump (come in molti prevedevano) addolcisce il suo “mood” e dà la parvenza di vole essere il Presidente di tutti gli americani, sempre sotto lo slogan “America first”.

(…) Quello che ha pronunciato nella notte di fronte a deputati e senatori riuniti per l’occasione a Capitol Hill, è stato forse il discorso più presidenziale di Trump. Posato, fedele al testo preparato da più mani e visibilmente impratichito all’uso del gobbo elettronico, Trump ha usato toni sicuramente più ottimisti di quelli cupi che avevano caratterizzato il suo discorso d’inaugurazione. (…) Se allora il discorso era ricco di nazionalismo e protezionismo, questa volta lo è stato meno meno anche se non sono mancate descrizioni celebratorie di “un’America che è forte, che è orgogliosa, e libera”. (A24) 

Sull’Obamacare: “l’azione non è una scelta, ma un necessità”. Quindi Trump è tornato a promettere di abbassare i costi, anche dei medicinali, e di fornire una sanità migliore. Ma mancano i dettagli, e questo non va a suo favore, visto che non si capisce COME vuole cambiare l’Obamacare e quali saranno le migliorie.

Sulle infrastrutture: “voglio costruire nuove strade, ponti, tunnel, aeroporti, ferrovie in tutta la nazione”. Anche in questo caso, ci sta il voler confermare i 1.000 miliardi di USD di spesa in questo settore ma qualche dettaglio su quando e come finanziare questi progetti, non sarebbe male…

Sull’immigrazione: “… attuare leggi che aumenteranno i salari, aiuteranno i disoccupati, permetteranno di risparmiare miliardi di dollari e renderanno più sicure le nostre comunità”. E questo risultato come lo vuole ottenere? Sulla meritocrazia. Immigrati si ma solo chi lo merita, proteggendo il confini. Ed ecco quindi giustificato il famoso “muro” al confine col Messico. Su questa tematica è stato chiaro. OVVIO! Era la più facile da spiegare ed ottenere. Ma ora il tassello più importante.

Sulla famosa defiscalizzazione delle imprese: “…le aziende Usa sono tassate con una delle più alte aliquote al mondo. Per questo il mio team di esperti sta sviluppando una riforma storica del fisco che ridurrà le aliquote per le nostre aziende in modo tale che possano competere e crescere ovunque”… “inoltre nuovi tagli e diminuzione della pressione fiscale per la classe media”. Bene, la cosa ci fa piacere, ma su questi due tasselli le parole contano poco e occorrono i fatti. Come verranno fatte queste agevolazioni? Ed a livello di bilancio come verranno coperte/finanziate? Con il deficit monstre? Anche qui la nebbia. Ed infine l’ultimo tassello che interessa anche noi…

Sui dazi doganali: “quando spediamo i nostri prodotti fuori dall’America, molti Paesi ci fanno pagare tasse e tariffe molto alte; quando le aziende straniere spediscono i loro prodotti in America, non gli facciamo pagare quasi nulla. Credo fortemente nel libero commercio ma deve essere equo”. Fine del discorso. Demagogia ma senza numeri e dettagli.

Una nota importante. Se in passato si percepiva che Trump, nei suoi discorsi andasse molto “a braccio”, questa volta è stata evidente la presenza del famoso “gobbo”. Un discorso preparato nei dettagli sicuramente dal suo staff, molto più moderato ed equilibrato ma anche molto meno concreto sotto certi aspetti. Quindi Trump si è messo a parlare in “politichese“. E questo potrebbe non essere una buona notizia per i mercati, in quanto finora Trump è stato il fautore di

“take him seriously, take him literally”

Ma questo ammorbidimento potrebbe portarlo in una direzione diversa.

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Danilo DT

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1 commento Commenta
paolo41
Scritto il 1 Marzo 2017 at 14:27

astonished !!!!!! con i toni bassi stanno …. esplodendo i mercati !!!!! forse era meglio se stava zitto !!!!!

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