A caccia del vecchio bene rifugio (le logiche intermarket tra oro e Dollaro USA)

Scritto il alle 15:13 da Danilo DT

Dollaro USA e oro. Una delle correlazioni più studiate ma anche uno dei rapporti intermarket più complessi.
Nel grafico che ho costruito è evidente (parte in basso) che tra le due asset class è la correlazione inversa quella più normale (oro forte con dollaro USA forte). Questo rapporto è il più logico e si basa anche alle dinamiche di Bretton Woods.
Per la cronaca nel grafico trovate l’andamento dell’oro e il cross EUR/USD.
Nella parte sottostante trovate il coefficiente di correlazione con le rilevazioni a favore della correlazione inversa (con la lettera I) e quelle della correlazione diretta (con la D).

Cosa notiamo? Che MAI come oggi la correlazione tra USD e oro è cosi forte.
Infatti (grafico in basso) siamo agli estremi (-0.63) vs Euro.
E se ci pensate bene, a livello intermarket questo rapporto oggi non fa una piega.

 Economia USA forte
 FED sempre espansiva
 Dollaro Debole (e BCE inconcludente)
 Curva dei tassi a lungo che tende ad impennarsi
 Rischio crisi sistemica che si allontana
 Fiducia sui mercati
 Oro che viene venduto

In questo momento la correlazione è estrema. Che sia un segnale che qualcosa potrebbe cambiare?
In realtà, guardando il grafico di cross EUR USD e oro qualche idea ce la siamo fatta. E’ prestissimo per dirlo. Ma se rallenta la corsa dei mercati, il dollaro si rafforza e si frenano gli entusiasmi, è praticamente matematico (in ambito intermarket) ritrovarsi con un oro più forte, che tornerebbe, dopo le correzioni dell’anno scorso, il buon vecchio “bene rifugio”.

Non dimentichiamo infine che l’oro, nel corso del 2013, è stato soggetto ad un “massacro” speculativo. C’è stato un vero fuggi fuggi da parte di alcuni investitori che volumetricamente “fanno il mercato” come alcuni ETF, oltre che la manipolazione delle banche centrali. Situazioni che, per il 2014, non dovrebbero più presentarsi in questo modo così copioso.

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Danilo DT

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9 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 22 Gennaio 2014 at 16:47

davtamb
Scritto il 22 Gennaio 2014 at 18:51

john_ludd@finanza:

prendono profitto…nel 2013 hanno fatto carne di porco

Scritto il 22 Gennaio 2014 at 18:59

john_ludd@finanza,

Contrarian?

john_ludd
Scritto il 22 Gennaio 2014 at 19:32

Danilo DT,

La FED ha cambiato mandato/i, disoccupazione, stabilità monetaria… roba vecchia. Ora è impegnata a tenere alte le azioni e bassi i tassi di interesse. Operazione per il sottoscritto impossibile già nel medio termine (cioè ora). Uno dei due li deve mollare, se molla il primo crollano le azioni, panico e si torna in depressione, se molla il secondo saltano uno dopo l’altro la moltitudine di debitori e si torna in depressione. Sono uno dei pochi che non spara addosso a Bernanke, ha regalato a tutti qualche anno di illusione e non mi iscrivo al partito che il resto del mondo è meglio, ci sono stato e non lo è, nè faccio parte del club di buontemponi che pensa che con qualche fallimento e ripulitura di un pò di banche poi in qualche anno si riparte. Una volta saltato il sistema (questo) per il prossimo bisognerà aspettare qualche generazione. Abbiamo tutto questo tempo ? Io no, ma conto sull’abilità dei central planners, sul fatto che la realizzazione che il peak oil è ora non prenda piede, e la rassegnazione degli altri, per qualche altro anno di illusioni, quanto basta x cavarmi gli ultimi sfizi. Poi ci si inabissa all together. Ciao.

Scritto il 22 Gennaio 2014 at 22:40

john_ludd@finanza,

Of course, sai che mi trovi d’accordo. Finchè la macchina infernale coi suoi equilibri regge…
Ciao.

paolo41
Scritto il 23 Gennaio 2014 at 10:38

Danilo DT,

john_ludd@finanza,

e, secondo voi, chi può avere interesse a spezzare le catene?????

kry
Scritto il 23 Gennaio 2014 at 11:20

paolo41,

Forse chi è in grado di giocare anticipatamente al ribasso ?

john_ludd
Scritto il 23 Gennaio 2014 at 12:41

paolo41,

Nessuno di qualche rilievo. Dopo che il sistema finanziario sarà collassato, avremo un immediato collasso del sistema degli scambi commerciali seguito dal collasso del sistema politico. A quel punto in alcuni paesi le strutture civili e sociali terranno, e su diversa base potranno riprendere su una diversa traiettoria con un ceto dirigenziale e politico nuovo. Altrove il collasso proseguirà sino alla disgregazione delle strutture civili e sociali. Nessuno conosce il quando, per questo osservo con maniacale attenzione i dati sulla produzione di idrocarburi e cerco di capire se ci sono le condizioni di una forte dislocazione nell’area chiave del pianeta. Ci sono altre ragioni che possono far da detonatore ma la questione energetica è la più probabile e l’unica che forse riesco a osservare. Ciao.

ob1KnoB
Scritto il 23 Gennaio 2014 at 16:02

Comportamenti singoli e sociali, regole e legislazioni, mode e convenzioni. Alla fine, anche nella sfera intima e personale, tutto risponde alle leggi della fisica. Entropia da Wikipedia:
In meccanica statistica l’entropia (dal greco antico ἐν en, “dentro”, e τροπή tropé, “trasformazione”) è una grandezza (più in particolare una coordinata generalizzata) che viene interpretata come una misura del disordine presente in un sistema fisico qualsiasi, incluso, come caso limite, l’universo. Viene generalmente rappresentata dalla lettera S. Nel Sistema Internazionale si misura in joule su kelvin (J/K).
In termodinamica classica, il primo campo in cui l’entropia venne introdotta, S è una funzione di stato di un sistema in equilibrio termodinamico, che, quantificando l’indisponibilità di un sistema a produrre lavoro, si introduce insieme al secondo principio della termodinamica. In base a questa definizione si può dire, in forma non rigorosa ma esplicativa, che quando un sistema passa da uno stato di equilibrio ordinato ad uno disordinato la sua entropia aumenta; questo fatto fornisce indicazioni sulla direzione in cui evolve spontaneamente un sistema.
L’approccio molecolare della meccanica statistica generalizza l’entropia agli stati di non-equilibrio correlandola più strettamente al concetto di ordine, precisamente alle possibili diverse disposizioni dei livelli molecolari e quindi differenti probabilità degli stati in cui può trovarsi macroscopicamente un sistema[1].
Il concetto di entropia ha potuto grazie a questa generalizzazione essere esteso ad ambiti non strettamente fisici, come le scienze sociali, la teoria dei segnali, la teoria dell’informazione e conoscere quindi una vastissima popolarità.
Tradotto: posso cercare di modificare gli elementi (qe, tapering, deficit, inflazione o deflazione, riforme strutturali (? ancora oggi io non ho capito di cosa stiamo parlando…) ma alla fine l’entropia riconduce tutto ad una cosa: un uomo ha bisogno di nutrirsi, scaldarsi, comunicare. Dovremmo pensare di smettere di valutare che ci sia una relazione tra il benessere umano e l’andamento di un mercato finanziario. O meglio.. a volte può, incidentalmente, esserci un nesso ma non è la regola: l’entropia ce lo impedisce.

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