2018: fine del mercato UNIDIREZIONALE?

Scritto il alle 09:55 da Danilo DT

Dobbiamo essere onesti, in questo 2017 è stato abbastanza semplice fare performance, grazie al buon andamento dei mercati azionari e anche dei mercati obbligazionari. Contro le previsioni di molti, i bond hanno retto bene e addirittura hanno performato positivamente, anche se poi a fare la differenza sono stati gli strumenti a spread, ovvero tuto quanto aveva dei margini di rendimento da sfruttare, grazie ad una volatilità sempre molto bassa (VIX costantemente in area 9-10).
Mercato unidirezionale, ne abbiamo parlato molte volte.

La domanda che l’investitore deve porsi è “come sarà nel 2018 il rapporto tra azioni ed obbligazioni”? Perché è evidente che ormai i margini si stanno assottigliando e soprattutto per il mondo bond le cose si stanno complicando non poco.

TNote 10yr TNX chart by TradingView

Occorre trovare una chiave di lettura, un qualcosa che possa scatenare il cambiamento. E quel qualcosa può essere il tasso inflazione.
Infatti se l’inflazione aumenta più del previsto, la FED dovrà alzare i tassi di interesse più rapidamente e quindi, con l’obiettivo di “raffreddare l’economia” frenerà gli utili aziendali. Che succederà a quel punto?

Tanto per cominciare potrebbe anche succedere che l’unidirezionalità del mercato continui, ma in negativo. Quindi tutto che scende e allora…Houston, abbiamo un problema!

Il mondo bond tradizionalmente difende il portafoglio dai crolli del mercato. Ed in questo caso c’è il rischi che difenda un bel piffero di nulla.
E quindi come la mettiamo?
Se invece le cose non fossero così drammatiche, non escludo la possibilità che azioni ed obbligazioni si decorrelino, magari con l’equity che regge ancora bene mentre i bond iniziano a segnare il passo. In questo caso massima attenzione ai prodotti a spread.
Certo è che il 2018 sarà molto più complesso del 2017.

E smettetela di preoccuparvi del BitCoin. I veri casini nel mondo della finanza arriveranno da altrove.

Questo grafico vi spiega bene il fenomeno. Negli ultimi anni la correlazione equity-bond è stata incredibile. Ma la storia insegna che quando l’inflazione va oltre il 2% tale legame rischia di saltare e di portare progressivamente ad un cambiamento di programma.
Tranquilli, di recessione, al momento per gli USA, nemmeno l’ombra.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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